lunedì 23 aprile 2018

La bufala della seconda repubblica prosegue con la terza


E' suggestivo come i partiti politici vecchi e nuovi tendano a ingannare il popolo con affermazioni basate su nulla o quanto meno su alcun dato oggettivo che possa sostenere le teorie propinate di volta in volta. Dopo lo scandalo di mani pulite che portò alla luce ciò che tutti i cittadini sapevano, la corruzione dei partiti politici che tentavano (riuscendoci) di carpire soldi attraverso tangenti da pagare in cambio di favori, si parlò della nascita di una seconda repubblica. In realtà in questa seconda presunta seconda repubblica niente di sostanziale cambiò rispetto alla prima. Certo si tentarono le strade del maggioritario per quanto riguarda la legge elettorale, ma niente di quella che era l'assetto istituzionale della Repubblica prima degli 90 fu cambiato. La Costituzione rimase, per fortuna, invariata nella sua parte sostanziale che disegnava la Repubblica Italiana come una repubblica parlamentare. Di fatto anche la corruzione del sistema politico non fu sconfitta ma semplicemente cambiò pelle. Mentre prima di mani pulite era il partito in quanto tale ad essere corrotto ed a utilizzare i proventi per la sua sopravvivenza, dopo il 1993 la corruzione divenne personale e l'uomo politico utilizzava il suo potere ad appunto ad uso strettamente personale per il proprio arricchimento. Sostanzialmente un peggioramento del sistema corruzione. Anche il sistema maggioritario si è dimostrato un vero e proprio fallimento essendosi limitato alla formazione di coalizioni di puro stampo elettorale che mai, né da destra né da sinistra, sono riuscite a portare a termine il programma sul quale erano nate. Unica differenza fra prima e seconda repubblica è stata la nascita di partiti padronali e la illusione per i cittadini di eleggere il presidente del consiglio (denominato sempre in maniera falsa "premier") la cui nomina è invece rimasta a carico del Presidente della Repubblica. Fra l'altro a chi ha tentato di cambiare la Costituzione, sia da destra che da sinistra, il popolo ha risposto con un secco NO a testimonianza che con questa classe politica sarebbe un disastro toccare le fondamenta della nostra carta costituzionale. Ora, dopo le elezioni del 4 marzo 2018, c'è addirittura qualcuno che si sbilancia affermando che da quella data è nata la terza repubblica. Una tesi supportata dal semplice fatto che un movimento (M5S), ormai diventato partito a tutti gli effetti, ha vinto le elezioni risultando il primo partito del paese. Tesi poi rafforzata, sempre secondo il M5S, dalla sentenza di primo grado sulla trattativa stato-mafia che ha visto sancire i rapporti fra l'allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e la mafia tramite il cofondatore di Forza Italia e amico di Berlusconi, Marcello Dell'Utri. Ma i fatti reali smentiscono anche questa volta si possa assistere ad un cambiamento reale nell'assetto della repubblica italiana. I partiti mantengono ancora gli stessi vizietti ed in questi primi giorni della nuova legislatura se n'è avuta ampia dimostrazione anche con il M5S che cambia i propri programmi ad insaputa dei propri elettori e dei propri iscritti. Soprattutto poi non si intravede un cambiamento radicale dell'elettorato italiano che potrebbe dare avvio ad una vera nuova stagione politica e le prime avvisaglie si hanno anche dalle recenti elezioni regionali del Molise. In prima battuta l'astensione la fa da padrona ed in seconda analisi il partito, Forza Italia, che dovrebbe essere cancellato dalla scena politica anche in virtù proprio della sentenza di primo grado nel processo sulla trattativa stato-mafia, vede aumentare i propri voti. A livello nazionale poi sempre a quel partito, che dovrebbe essere isolato e "cancellato" dalla scena politica, rimane attaccato chi ha pretese di andare al governo del paese, Salvini e la Lega, dimostrando che siamo ancora impantanati fino al collo nella PRIMA REPUBBLICA.

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