venerdì 13 aprile 2018

E siamo ancora a Berlusconi .... il vero mattatore della scena politica


Se dopo 25 anni si è ancora a parlare di Berlusconi, che ancora riesce a "conquistare" oltre il 15% dell'elettorato, dopo essersi presentato alle elezioni come "Berlusconi Presidente" sul simbolo del proprio partito ed a farsi ricevere dal capo delle stato per le consultazione nonostante sia un pregiudicato condannato e interdetto dai pubblici uffici, beh tutti i suoi avversari dovrebbero porsi delle domande e magari dare delle risposte al paese. Ammesso sempre che di avversari ne abbia. Venticinque anni di disastri nei quali però è sempre stato aiutato dalla fina opposizione prima di D'Alema e poi del Partito Democratico che è arrivato persino a farci un governo insieme nella precedente legislatura. Anzi proprio il Partito Democratico è sempre stato il suo maggiore sponsor prima non facendo le leggi necessarie e indispensabili che lo avrebbero messo all'angolo e che esistono in tutti i paesi: quelle sul conflitto di interesse. Addirittura nel 2006 con un governo di sinistra presiduto da Prodi in grande difficoltà soprattutto per i numeri al Senato, Veltroni e soci investono energie a fondare il Partito Democratico ed abbandonano Prodi al suo destino con la conseguente fine anticipata della legislatura. Quindi il PD festeggia la sua nascita abbattendo il governo Prodi e di fatto aprendo la strada al terzo e più disastroso governo Berlusconi. A dare una mano al PD per salvare ancora una volta l'ex cavaliere e garantirne la presenza sulla scena politica, nel 2013 arriva "il nuovo che avanza": il Movimento 5 Stelle. I grillini si rifiutano di dare un appoggio al governo che Bersani tentava di formare e che di fatto avrebbe segnato la fine di Forza Italia e così arriva il governo Letta-Berlusconi e poi l'accordo Renzi-Berlusconi che addirittura da pregiudicato viene fatto entrare nella sede del partito figlio, illegittimo, del PCI di Berlinguer. Un obbrobrio vedere sfilare quel condannato per frode fiscale, e salvato in tanti altri processi grazie alle legi ad personam che Silvio si era fatto durante i suoi governi, davanti alle immagini dei padri del più grande partito della sinistra europea. Ed arriviamo al 2018. Le elezioni le vincono i 5S, il Pd è il secondo partito, la Lega terza e Forza Italia quarta. Con un capo politico incandidabile ed ineleggibile e un risultato quasi straordinario ma sembra destinato ad una posizione di secondo piano in quando nella coalizione di centro destra è Salvini che dovrebbe condurre le danze in quanto primo partito di quella stessa coalizione. Intanto nonostante le sue condanne viene ancora ricevuto al Quirinale ma poi tiene botta ed ieri, al secondo giro di consultazioni nella quali il centro destra si presenta tutto insieme, lo show finale. Introduce Salvini come "leader" (finto) della coalizione che dovrà fare la dichiarazione di rito. Salvini legge la lezioncina scritta su un foglio e il "capo" Berlusconi da professore "magnanimo" snocciola i vari punti ricordano al leghista tutti i punti che deve ricordare (mitico il passaggio di Salvini sulla lotta alla criminalità sotto dettatura del pregiudicato che gli sta a fianco), infine allontana il duo Salvini-Meloni (ininfluente nonostante il suo sforzo di apparire importante) prende i microfoni e lancia un'anatema contro il M5S, compromettendo il futuro governo Salvini-Di Maio. Insomma la scena è tornata sua e grazie ancora al M5S ed al PD. Il M5S perché pur sbattendo i piedi per fare un governo con Lega e senza Forza Italia, poi vota la Casellati, la più integralista dell'entiurage berlusconiano (forse anche peggio di Romani), a presidente del Senato, seconda carica dello Stato. Il PD perché rifiutandosi di almeno parlare con il M5S e magari formare un governo insieme per porre definitivamente la parole fine alla carriera politica del buon Silvio. Insomma Berlusconi imperversa ma in un modo o nell'altro non trova mai nessuno che lo contrasta seriamente e ce lo troveremo sempre fra i piedi fino a che avrà fiato.

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