domenica 29 aprile 2018

Gli ultimi buffoni (ma non gli unici) della politica italiana


Stiamo velocemente ai 60 giorni dalle elezioni del 4 marzo 2018 e la sceneggiata del dopo elezioni per la formazioni di un nuovo governo prosegue con colpi di scena sempre più ridicoli. I due ultimi protagonisti della farsa sono Salvini e Renzi, si proprio Renzi quello delle falsi dimissioni del 4 dicembre e del 4 marzo. Salvini, incapace di staccarsi da colui che appare sempre più colluso con la mafia, pretende che anche altri si mettano a sedere a fianco di un pregiudicato in nome di un presunto voto degli italiani in tal senso. Addirittura oggi chiama "milioni di italiani" in piazza contro un eventuale governo (Pd-M5S) "non votato dagli italiani". E qui si prosegue con la bufala degli italiani che votano un governo dimenticando la costituzione, la repubblica parlamentare e la legge elettorale con la quale si è andati a votare. E' irriducibile e purtroppo qualcuno magari in piazza ci andrà con il rischio magari di dare vita ad una specie di guerra civile in nome di un'interpretazione del voto falsa, una vera e propria bufala. Da parte sua il Pd risponde da par suo con Matteo Renzi, il dimissionario fasullo, che oggi dichiara "la sparizione della sinistra" se si desse vita ad un eventuale governo PD-M5S. Come se lui ed il Pd rappresentassero una sinistra dopo aver dato vita a cinque anni di governo nei quali l'unico obiettivo del bullo di Firenze è stato quello di distruggere qualsiasi forma di tutela dei lavoratori e promuovere riforme scritte da confindustria. Ed oggi il "padrone" in pectore del partito che fu democratico annuncia di chiarire le sue intenzioni in .... una riunione della direzione del Pd pensarà qualcuno di quelli che ancora credono che quello sia il luogo deputato per una discussione democratica sui passi che un partito dovrebbe fare .... no sbagliato ... andrà in televisione davanti a Fabio Fazio ad esporre le sue tesi. In una trasmissione cioè con un conduttore servile al segretario in pectore del Pd e naturalmente senza contradditoro. Insomma un'altra sceneggiata televisiva per l'erede del re delle sceneggiate televisive: Silvio Berlusconi. Cioè le sorti di un paese servono per fare spettacolo.
In questo spettacolino ha la sua parte anche il leader del M5S Luigi Di Maio (detto Luigino) che, incapace di avere una linea precisa, prima si è rivolto a Salvini, rifiutando comunque l'appoggio di Berlusconi, poi si rivolge a Renzi dimostrando che l'unico suo obiettivo è quello di andare ad occupare la poltrona di Palazzo Chigi, non importa con il sostegno di chi (Berlusconi a parte). 
Domanda: ma davvero gli italiani sarebbero disposti a rivotare questi personaggi in caso di nuove elezioni ?

Nessun commento: