venerdì 2 marzo 2018

Dal Vaffaday alla proposta di governo simil-Monti


Era l’8 settembre 2007 quando il Movimento di Grillo si presentò alla ribalta nazionale con un manifesto politico quanto meno “originale” oltre che qualunquista e populista: quello della VaffaDay e cioè del Vaffanculo a tutta la politica italiana. Quello che poi sarebbe stato il Movimento 5 Stelle nasceva con un unico programma politico, quello di mandare a casa tutti i partiti del panorama politico italiano. Un progetto semplice con un unico punto da realizzare e che trovò milioni di adepti qualche anno dopo alle elezioni politiche del 2013. L’ingresso nelle istituzioni dei parlamentari grillini, tutti perfetti sconosciuti quanto impreparati a ricoprire il ruolo che gli elettori avevano loro assegnato, non fu altro che una conferma del programma che intendevano realizzare durante la legislatura: i deputati deposero una scatoletta di tonno aperta sullo scranno della presidenza della della camera a dimostrazioni delle loro intenzioni. Fu la prima di una serie di sceneggiate inutili e grottesche che sono poi state messe in atto durante la legislatura appena terminata, che per fortuna sono andate scemando col trascorrere dei mesi, purtroppo non per lasciare posto a qualche azione più concreta e atta a risolvere qualche problema reale del paese.
Oggi i 5S si “preparano” a governare ma, ammesso che riescano a ricevere l’incarico dal Presidente della Repubblica, lo fanno con un’ennesima buffonata mettendo in atto un’iniziativa oltre che ridicola anche non originale. La buffonata sta nella pretesa di presentare a Mattarella la lista dei loro presunti ministri dimostrando “ignoranza” istituzionale oltre che costituzionale. Naturalmente il Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, non li ha ricevuti ed allora il buon Di Maio ha dovuto inviare la sua lista per email. E’ presumibile che le procedure anti-spam della posta elettronica della presidenza della Repubblica, abbia provveduto in maniera automatica a spostare il prezioso messaggio di posta elettronica direttamente nel cestino onde evitare che il Presidente anche inavvertitamente aprisse quel messaggio. Intendiamoci presentare agli elettori l’eventuale squadra di governo potrebbe anche essere una mossa intelligente e seria, ma non nella nostra repubblica parlamentare, e soprattutto non con questa legge elettorale. Sappiamo bene che il 5 marzo l’incarico di governo potrebbe essere dato a chiunque abbia le carte in regola per ottenere una fiducia dal parlamento e che non obbligatoriamente il presidente del consiglio incaricato sarà del partito che ottiene la maggioranza relativa. Ma qualora il Movimento 5 Stelle risulti il primo partito e Mattarella incarichi di Maio, difficilmente si arriverà a formare un governo in quanto il M5S vorrebbe comportarsi come si comportò Bersani nel 2013: avere la fiducia da qualche partito che garantisca la maggioranza senza però cedere qualche ministro o qualche poltrona. Bersani chiese questo al Movimento 5 Stelle che per bocca della Lombardi e di Crimi risposte picche, ora Di Maio vorrebbe vestire i panni di Bersani e fare altrettanto. Alla faccia della coerenza.
Ma veniamo alla presunta squadra di governo presentata da Di Maio. La conferma che il Movimento sia impreparato a ricoprire il ruolo di guida del paese sta tutta in quella lista che avrebbe dovuto “garantire” i propri elettori o gli indecisi. Si tratta di un governo prettamente tecnico con due soli parlamentari, se non fosse stato per queste due figure (Bonafede e Fraccari) si sarebbe trattato di una copia del governo Monti. Non per le persone scelte in quanto tali ma per la loro provenienza: professori universitari e dirigenti, insomma non politici. Ora saranno questi tecnici in grado di “governare” un paese che si troverà ad affrontare ancora periodi difficili ? Non discuto sulle loro competenze non conoscendoli, ma avere le competenze è sufficiente per essere in grado di governare ? Insomma alla fine tutta la novità di questo movimento, tutto il parlamento che avrebbero dovuto aprire come un scatola di tonno, il tutto si ridurrebbe ad un governo tecnico sulla scia del fu governo Monti. Mi sembra poca cosa dopo le aspettative sollevate in molti cittadini.

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