giovedì 28 settembre 2017

Storie di ... fine legislatura


Siamo ormai agli sgoccioli di una legislatura che sarebbe dovuta terminare il 4 dicembre 2013 quando la Corte Costituzionale dichiarò costituzionalmente illegittima la legge elettorale definita "Porcellum". Che credibilità avrebbe avuto un parlamento eletto con una legge incostituzionale ? E che credibilità avrebbe avuto un Presidente della Repubblica eletto da un parlamento, il precedente, anche esso illegittimo ? Insomma dopo quella sentenza il parlamento italiano ed il Presidente della Repubblica avrebbero dovuto varare il prima possibile una nuova legge elettorale e portare il paese a nuove elezioni. Invece la Corte nelle motivazioni si affrettò a scrivere che tutte le istituzioni erano pienamente legittime e tutti i partiti, compreso il Movimento 5 Stelle, presero spunto da tale motivazione per proseguire la legislatura. Come se non bastasse il parlamento illegittimo fu trascinato dal partito di maggioranza, il Partito Democratico guidato da Matteo Renzi, nell'avventura della riforma della Carta Costituzionale. Per fortuna quella riforma è stata bocciata dal voto popolare ma in questi cinque anni il parlamento ed il governo ne hanno inanellata una dopo l'altra: un nuova legge elettorale dichiarata anticostituzionale ancora prima di essere applicata, una riforma della Pubblica Amministrazione anche questa respinta per ben due volte dalla Corte, una riforma del lavoro disastrosa che ha cancellato di fatto il lavoro a tempo indeterminato ed il futuro di milioni di giovani condannati al precariato a vita. Tutto pur di andare avanti nella legislatura ed arrivare ai fatidici 4 anni 6 mesi ed un giorni e garantirsi un migliaio di euro al momento di andare in pensione. E la fine della legislatura si barcamena fra una buffonata e l'altra pur di tirare a campare. Il Pd tenta di farsi bello portando in aula due provvedimenti, ius soli e cancellazione "retroattiva" dei vitalizi, che sa benissimo di non poter sostenere con la maggioranza che si ritrova. Il primo, infatti, dopo l'approvazione alla camera, è abbandonato a proprio destino con la promessa della sottosegretaria Maria Elena Boschi (premiata dal governo Gentiloni dopo la disfatta della sua riforma nel governo Renzi) dell'approvazione nella prossima legislatura. Cara sottosegretaria qui dimostra ancora una volta tutta la sua superbia: è già sicura di vincere le prossime elezioni e di ritrovarsi al governo anche nella futura legislatura ? Dei vitalizi non se ne parla proprio più e forse è una fortuna in questo caso dato che quel provvedimento, andando a normare anche il pregresso, molto probabilmente sarebbe ancora un provvedimento incostituzionale. Nel frattempo si torna a parlare di legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni. Il Partito Democratico dopo aver affossato una sua proposta a causa di un emendamento approvato dal parlamento contro il parere del governo (e questa sarebbe democrazia ?), riporta all'attenzione delle camere una nuova proposta nella quale ancora una volta si fa un pastrocchio ma soprattutto si impedisce ancora una volta ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti. Ultimo atto, per il momento ma ci sono ancora 5 o 6 mesi per combinare altri danni, della Camera l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul salavataggio di alcune banche a danno dei risparmiatori. Nel nostro paese si sa benissimo che quando si vuole affossare uno scandalo, quello di Banca Etruria e del conflitto di interessi della sottosegretaria (allora ministra) M.E.Boschi, si insedia una commissione d'inchiesta parlamentare che solitamente non arriva ad alcuna conclusione. Nel caso specifico le conclusioni sono già scritte essendo stato nominato a presidente di questa commissione Ferdinando Casini, colui che aveva detto peste e corna sull'opportunità di insediare la commissione stessa. Quale miglior modo di affossare i lavori ancora prima del loro inizio mettendo a presidente un personaggio contrario all'inchiesta ? Insomma una legislatura disastrosa che si avvia al termine percorrendo i binari del disastro che potrebbero essere percorsi anche dalla prossima qualora non si mettano in condizione i cittadini almeno di eleggere i propri rappresentanti e non di vederseli serviti dai soliti organi di partito.

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