mercoledì 18 novembre 2015

Ma non è che per caso abbiamo sbagliato tutto .... ?


Sono giorni di delirio ossessivo sia nelle istituzioni degli stati occidentali e soprattutto europei, che nei giornali per non parlare dei social network specchio della società nella quale viviamo. Noi del mondo occidentale e soprattutto noi europei siamo sconvolti perché quelle minacce dei terroristi, che sembravano ai più delle semplici favole, alla fine si sono avverate. Ci avevano avvisati ed ora sono davvero arrivati ma più che arrivati sono semplicemente passati all'azione perché i terroristi erano già presenti e sono già presenti nelle nostre città. Forse immaginavamo uno sbarco o un lancio di truppe paracadutate dal cielo come abbiamo fatto noi occidentali quando abbiamo portato la guerra nei loro territori, nei loro confini, fra le loro genti. Invece no loro, i terroristi, hanno semplicemente fertilizzato un terreno all'interno dei nostri stati, quella di una gioventù nata e cresciuta nei nostri confini che noi pensavamo perfettamente integrata nei nostri usi e consumi. E' stata un'opera molto più subdola e meno appariscente, ma forse più terrificante e meno contrastabile di un'invasione tradizionale. Ora piangiamo i nostri morti e inermi ne aspettiamo altri, ma non piangevamo quando con le  nostre truppe abbiamo invaso, bombardato e portato la distruzione in Afghanista, in Iraq, in Libia ed ora in Siria. Ora forse siamo arrivati ad un punto di non ritorno e sarà molto difficile e complicato sfuggire ad una guerra di civilità. In questi 15 anni ne abbiamo combinate di tutti i colori ed ora ci viene presentato il conto, un conto pesante ma che non potrà mai pareggiare quello che noi abbiamo combinato in quei paesi. E non siamo nemmeno capaci di riconoscere almeno i nostri errori e quindi di correggerli proseguendo nella nostra politica di guerra che mai come ora sarà inutile e forse solo più deleteria. Mentre noi bombardiamo la Siria, le truppe nemiche, i terroristi, sono già nei nostri territori e aspettano solo di entrare in azione. I bombardamenti serviranno a poco se non siamo in grado di correggere gli errori del passato, errori che vanno dal commercio di armi proprio con i paesi che poi finanziano il terrorismo, all'acquisto di petrolio di contrabbando fornito dai terroristi (nessuno ha notato che il prezzo del petrolio è calato proprio con la nascita del Califfato ?), fino all'appoggio di una fazione terroristica piuttosto che un'altra a seconda della presunta convenienza. E che dire poi del fatto che i "nuovi" terroristi dell'Isis che agiscono nelle nostre città non sono altro che giovani per la stragrande maggioranza nati e cresciuti nella nostra società. Questo è forse l'aspetto più drammatico e pericoloso che dovrebbe far riflettere sul modello di società alla quale abbiamo dato vita: un modello che non prospetta un futuro per la stragrande maggioranza dei giovani tanto è che una parte di questi preferisce abbandonarsi al sacrificio per combattere la cultura all'interno della quale sono nati e cresciuti. Per assurdo forse l'unica nostra speranza è proprio l'Islam, si perché il terrorismo dell'Isis alla fine dei conti, fino ad ora ha fatto più vittime all'interno proprio dei paesi islamici che nei paesi occidentali. Ma per immaginare un'allenza occidentale-islamica è necessario un canbiamento di rotta non solo nelle risposte al terrorismo ma anche nelle politiche economiche, finanziarie, sociali .... insomma una vera e propria rivoluzione che per il momento non sembra essere alle porte. E allora proseguiamo nei nostri sbagli e che Dio, se esiste ma personalmente ho forti dubbi, ce la mandi buona. Nel frattempo il terrorismo sta vicendo, è inutile negarlo e sforzarci di ripeterci che la nostra vita va avanti ugualmente, partite sospese, voli sospesi, eserciti nelle strade, modo di vita stravolto, paura diffusa per ogni minimo episodio sospetto, per non parlare poi dei morti sebbene in questo macabro conteggio saremmo ancora in debito.

1 commento:

Berica ha detto...

concordo con la tua analisi