venerdì 13 novembre 2015

Berlusconi-Renzi: duello per la palma della credibilità zero


Chi sperava o vedeva in Renzi il rinnovatore oltre che il rottamatore è stato ben servito da questo ultimo anno e mezzo di governo e dalle ultime vicende nelle quali è coinvolto il Partito Democratico. Renzi è arrivato al governo in seguito ad una serie di promesse messe in fila durante i mesi delle primarie e precedenti alla caduta del governo Letta, promesse poi puntualmente disattese, e ha continuato sulla linea della poca chiarezza e trasparenza del suo governo nonché del suo partito. Il patto del Nazzareno con il presunto nemico Berlusconi è l'emblematica rappresentazione di questa mancanza di chiarezza e della spregiudicatezza dell'ex sindaco di Firenze pronto a tutto pur di seguire il filo conduttore della sua ambizione. A parte l'opportunità o meno di stringere un accordo con un faccendiere come Berlusconi, sulla quale si può essere più o meno favorevoli, quello che "non si capisce" è l'ostinazione di tenere segreto il contentuo di quegli accordi concordati fra l'altro sulla pelle del paese e dei cittadini onesti. Il patto rotto con l'elezione di Mattarella a Presidente della Repubblica secondo i due duellanti B&R conteneva accordi diversi e totalmente opposti. L'ex cavaliere afferma che l'accordo prevedeva anche il nome del nuove presidente della repubblica e soprattutto le modifiche alla legge Severino e la depenalizzazione di reati per far evitare la cacciata di Silvio dal parlamento e ridargli la piena agibilità politica. Matteo Renzi nega che queste due aspetti fossero contenuti negli accordi raggiunti con il condannato, accordi che riguardavano esclusivamente legge elettorale e riforma costituzionale. Confesso che fino a qualche mese fa ero propenso a dare pi credibilità alle affermazioni di Renzi piuttosto che a quelle di Berlusconi che di falsità ne ha dette a iosa in questi anni imbroglioando chi lo ha votato ma anche i suoi alleati di governo. Gli ultimi avvenimenti che hanno visto coinvolto esponenti del partito democratico mi hanno fatto ricredere su questa minima credibilità di Renzi che in questo momento non appare molto diverso dal suo alleato e padre putativo. Il rottamatore era per la trasparenza, era per abbattere davvero la vecchia politica, era per la legalità ed ora si trova a dover controbattere (la sua parola contro quella di Berlusconi) su un accordo mai reso pubblico, si ritrova a nascondere qualche scontrino mentre per lo stesso problema ha fatto decadere il sidanco di Roma, deve difendere un impresentabile scagliandosi contro anche qualche suo collega di partito (Rosy Bindi in primis) aggirando una legge che, a questo punto, viene applcata a seconda della figura politica che vi incappa. Insomma a questo punto della storia Renzi ha raggiunto un altro punto di contatto con il vecchio leader di Arcore e diventa sempre più difficile "vedere" una diversità fra il vecchio ed il nuovo, fra il padre ed il figlio .... e diventa quasi impossibile assegnare la palma del più credibile.

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