lunedì 28 novembre 2011

La quiete prima della .... tempesta




E' un clima surreale quello che si vive in queste settimane in Italia. Dopo 17 anni di scontri senza quartiere fra maggioranza ed opposizione, ma soprattutto dopo questi ultimi quattro anni nei quali Berlusconi ed i suoi ministri hanno dato il meglio di se, ora c'è un silenzio ed una pace mediatica che non fa presagire niente di buono. Si perchè è cambiato il maestro ma la musica non sembra cambiata e d'altra parte non poteva cambiare. Certo che non vedere più certe facce in televisione e non sentire più certi discorsi strampalati e fuori dalla realtà da parte di chi aveva la responsabilità di governo non ha prezzo. Purtroppo le trasmissioni televisive sono quelle che ne subiscono le consequenze maggiori. L'Infedele è diventata una trasmissione più soporifera della Corrazzata Potëmkin, a Ballarò non ci sono più le mitiche telefonate del cavaliere e lo stesso Santoro, dopo l'entusiasmo della prima trasmissione trasmessa via Web, perde consensi e spettatori a causa di una scaletta priva di contradditori e di belle litigate fra esponenti del centro sinistra e ministri. E' rimasta solo la Lega a tenere alto il livello della polemica ma con slogan ormai vecchi e stantii che non hanno altro effetto che quello di rendere più ridicoli del solito gli omini verdi. Ieri ci ha provato di nuovo Berlusconi ad alzare i toni ma anche lui ormai è sfiancato da anni di proclami, promesse non mantenute ed ormai assomiglia sempre più ad un vecchio sfinito che ha finito le frecce del suo arco. Ci ha provato a rimontare in sella ad uno dei suoi cavalli di battaglia di 17 anni fa, quello dei comunisti che rovinano l'Italia, ma non ha fatto altro che sollevare sorrisini ironici e patetici da parte perfino dei suoi più accaniti sostenitori. Attenzione però sotto le ceneri il fuoco non è spento e basterà un piccolo alito di vento per accendere la miccia e far rinvigorire le fiamme. Intanto i nostri parlamentari, incuranti di questa nuova atmosfera surreale, continuano nella difesa ad oltranza dei propri privilegi. Ma come, qualcuno obietterà, ma il Senato non ha appena abolito il diritto al vitalizio dei senatori ? Già però è un provvedimento che entrerà in vigore dalla prossima legislatura e solo per i nuovi eletti. Non si possono ledere i diritti acquisiti, tuonano i senatori. Peccato che questa regola non valga per i cittadini e per quei sventurati lavoratori che vedono il loro diritto di andare in pensione, allontanarsi sempre di più non appena si avvicinano alla meta. Insomma il nuovo governo di tecnici non riuscirà a tocc are i privilegi di questi signori che ormai hanno poca ragione di esistere, almeno per questa legislatura, considerato che sono stati privati del loro lavoro primario: quello di governare il paese. Ora il paese aspetta la tempesta che si sta per abbattere sulla maggior parte dei cittadini, quel 90% che detiene appena il 40% della ricchezza totale. L'altro 10% non si tocca. Si perchè non si risolverebbe il problema, dicono gli econmisti meglio informati. Già l'abolizione della provicne non risolve il problema, la diminuzione dei parlamentari non risolve il problema, la diminuzione di stipendi e vitalizi dei politici non risolve il problema, la diminuzione delle spese militari non risolve il problema, certo tutti provvedimenti che presi uno per uno non portano davvero alla soluzione del problema, ma se li adottassimo tutti insieme ? Forse una buona parte del problema si risolverebbe e si eviterebbe di andare a prendere i soldi da quelle tasche che ormai sono state svuotate da Berlusconi, dai costi dell'energia, dall'inflazione e dalla diminuzione progressiva del potere di acquisto in consequenza di un non adeguamento degli stipendi. Prepariamoci ... fra poco dai Monti e non dal mare arriverà la tempesta.

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