lunedì 21 novembre 2011

Cambia la forma ma non la sostanza ... e le fandonie si sprecano

In questi giorni, dopo le dimissioni di Berlusconi e la nomina di Mario Monti a Capo del governo, ne sono state dette di tutti i colori dal colpo di stato, all'uccisione della democrazia, al commissariamento del parlamento. Tutte fandonie che derivano dal martellamento del centro destra che segue un ragionamento partendo dal presupposto che la Costituzione non è quella che è ed è sempre stata, ma quella Berlusconi e la Lega avrebbero voluto ma non sono riusciti ad ottenere. La Costituzione italiana non contempla l'elezione diretta del Presidente del Consiglio e del governo ma semplicemente l'elezione del Parlamento. La carica di Capo del Governo viene assegnata dal Presidente della Repubblica che nomina i ministri proposti dal presidente incaricato. Il governo deve poi ottenere la fiducia del parlamento e fino a che questa fiducia è accordata da Camera e Senato, il governo rimane incarica. E' sempre compito del Presidente della Repubblica sciogliere le camere o procedere nel tentativo di formare un nuovo governo quando il Capo del Governo si dimette. Tutto questo è quello che è accaduto in queste due ultime settimane sempre nel rispetto della Costituzione. Berlusconi si è dimesso, Giorgio Napolitano ha incaricato Mario Monti di formare il nuovo governo, il governo ha ottenuto la fiducia al Senato ed alla Camera e può governare. Nessun colpo di stato e nessun attentato alla democrazia, ma semplicemente si è seguita la procedura prevista dalla Costituzione italiana. D'altra parte il governo Berlusconi, seguendo il ragionamento del centro destra in maniera coerente, sarebbe già stato un attentato alla democrazia ed una specie di colpo di stato o un ribaltone considerato che il duo, Berlusconi-Bossi, ha continuato a governare con una maggioranza diversa da quella eletta dagli elettori. Quindi continua la manfrina di Pld e Lega che, dopo aver condotto con maestria il paese sull'orlo del baratro, ora avanzano delle pretese rispetto a quello che non hanno saputo fare. Detto questo la musica rispetto ai provvedimenti che saranno presi per tentare di risolvere la crisi, non cambierà certo. L'unica differenza sta nel fatto che fino ad ora i provvedimenti sono stati annunciati e non varati, se non per quelle due manovre di luglio e agosto dettate dall'Europa e dalla Bce, ed ora forse gli stessi provvedimenti saranno messi in atto. Si forse perchè alla fine tutto dovrà passare ancora per il Parlamento, appare veramente alquanto improbabile che all'improvviso tutti si trovino d'accordo su ciò che c'e' da fare. Monti parla di equità sociale, bella parola, ma come è possibile pensare all'equità sociale quando si parla di reintroduzione dell'Ici, di nuovo aumento dell'Iva anche per la fascia del 10% e non si parla assolutamente di patrimoniale, l'unico provvedimento che tutti gli analisti economici ritengono sia la misura delle misure ? E se si intende rafforzare il significato del termine equità sociale come non fare nemmeno un accenno ai costi della politica ed ai privilegi dei politici italiani ? Insomma per ora siamo sul generico con un programma che può prendere le direzioni più disparate, ma di certo non si intravede un cambio di rotta significativo. Per il momento è cambiata solo la forma. Non abbiamo più un presidente del consiglio di cui vergognarci e che ci ha ridicolizzato nel mondo intero e che per anni ha pensato solo ed esclusivamente ai .... cavoli propri. Da questo punto di vista la musica è certamente cambiata ma siamo ancora in mano ad una classe politica che non ha intenzione di prendere i soldi da chi detiene la ricchezza del paese ma sempre ai soliti tartassati: il ceto medio basso.

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