Ma alla fine non decide sempre lui ? L'atmosfera politica di questi giorni è surreale; mentre da una parte c'è una certa euforia per non dover più dipendere da personaggi come Berlusconi ed i suoi ministri, dall'altra parte c'è preoccupazione per i provvedimenti annunciati dal governo Monti. Questi provvedimenti, preoccupanti per i lavoratori dipendenti e per i pensionati che hanno già dato e non poco, alla fine dovranno passare per il parlamento e da questo essere approvati e quindi che cosa potrà mai accadere di sconvolgente ? Niente di che, la soluzione che Monti sta perseguendo è la stessa, forse con qualche piccola variante, che il governo Berlusconi aveva dichiarato all'europa. Con una sola differenza: Monti è comunque persona seria e potrebbe anche trattare con l'Europa, Berlusconi non era e non è certo un personaggio in grado di governare un paese in condizioni normali (e ne abbiamo già avuta una prova durante i suoi precedenti governi) e tanto meno lo è in una situazione critica come questa. Ma Monti non varerà certamente manovre stravolgenti. Per prima cosa perhè è un personaggio delle borghesia medio-alta e non certo un rivoluzionario, secondo perchè anche se fosse un rivoluzionario i provvedimenti che prenderà dovranno poi essere approvati dal parlamento dove la maggioranza è sempre quella di centro destra. Per il momento comunque Monti, a parte la serietà per cui non racconta barzellette, non si fa prendere in giro dall'Europa, non spara ogni tre per due cazzate a ripetizione, si sta muovendo sulla stessa linea sulla quale si stava muovendo Berlusconi sotto le direttive dell'Europa. Anche se fino ad ora sono indiscrezioni si parla di nuove tasse che andranno a colpire il ceto medio basso (Ici e Iva su tutte), si parla di andare a colpire le pensioni comprese quelle di vecchiaia, ma soprattutto non si toccano i privilegi del ceto ricco e della casta dei parlamentari. Quindi la sostanza non cambia, si è solo modificato il modo con cui il governo agisce. La politica, almeno nel nostro paese, ha fallito su tutti i fronti ed ha lasciato in mano il pallino ad un governo tecnico per la paura di perdere consensi ma soprattutto per l'incapacità di ribellarsi al potere finanziario e delle banche che detta le condizioni attraverso le quali uscire dalla crisi. Insomma aspettiamoci il peggio.
martedì 29 novembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
La quiete prima della .... tempesta

E' un clima surreale quello che si vive in queste settimane in Italia. Dopo 17 anni di scontri senza quartiere fra maggioranza ed opposizione, ma soprattutto dopo questi ultimi quattro anni nei quali Berlusconi ed i suoi ministri hanno dato il meglio di se, ora c'è un silenzio ed una pace mediatica che non fa presagire niente di buono. Si perchè è cambiato il maestro ma la musica non sembra cambiata e d'altra parte non poteva cambiare. Certo che non vedere più certe facce in televisione e non sentire più certi discorsi strampalati e fuori dalla realtà da parte di chi aveva la responsabilità di governo non ha prezzo. Purtroppo le trasmissioni televisive sono quelle che ne subiscono le consequenze maggiori. L'Infedele è diventata una trasmissione più soporifera della Corrazzata Potëmkin, a Ballarò non ci sono più le mitiche telefonate del cavaliere e lo stesso Santoro, dopo l'entusiasmo della prima trasmissione trasmessa via Web, perde consensi e spettatori a causa di una scaletta priva di contradditori e di belle litigate fra esponenti del centro sinistra e ministri. E' rimasta solo la Lega a tenere alto il livello della polemica ma con slogan ormai vecchi e stantii che non hanno altro effetto che quello di rendere più ridicoli del solito gli omini verdi. Ieri ci ha provato di nuovo Berlusconi ad alzare i toni ma anche lui ormai è sfiancato da anni di proclami, promesse non mantenute ed ormai assomiglia sempre più ad un vecchio sfinito che ha finito le frecce del suo arco. Ci ha provato a rimontare in sella ad uno dei suoi cavalli di battaglia di 17 anni fa, quello dei comunisti che rovinano l'Italia, ma non ha fatto altro che sollevare sorrisini ironici e patetici da parte perfino dei suoi più accaniti sostenitori. Attenzione però sotto le ceneri il fuoco non è spento e basterà un piccolo alito di vento per accendere la miccia e far rinvigorire le fiamme. Intanto i nostri parlamentari, incuranti di questa nuova atmosfera surreale, continuano nella difesa ad oltranza dei propri privilegi. Ma come, qualcuno obietterà, ma il Senato non ha appena abolito il diritto al vitalizio dei senatori ? Già però è un provvedimento che entrerà in vigore dalla prossima legislatura e solo per i nuovi eletti. Non si possono ledere i diritti acquisiti, tuonano i senatori. Peccato che questa regola non valga per i cittadini e per quei sventurati lavoratori che vedono il loro diritto di andare in pensione, allontanarsi sempre di più non appena si avvicinano alla meta. Insomma il nuovo governo di tecnici non riuscirà a tocc are i privilegi di questi signori che ormai hanno poca ragione di esistere, almeno per questa legislatura, considerato che sono stati privati del loro lavoro primario: quello di governare il paese. Ora il paese aspetta la tempesta che si sta per abbattere sulla maggior parte dei cittadini, quel 90% che detiene appena il 40% della ricchezza totale. L'altro 10% non si tocca. Si perchè non si risolverebbe il problema, dicono gli econmisti meglio informati. Già l'abolizione della provicne non risolve il problema, la diminuzione dei parlamentari non risolve il problema, la diminuzione di stipendi e vitalizi dei politici non risolve il problema, la diminuzione delle spese militari non risolve il problema, certo tutti provvedimenti che presi uno per uno non portano davvero alla soluzione del problema, ma se li adottassimo tutti insieme ? Forse una buona parte del problema si risolverebbe e si eviterebbe di andare a prendere i soldi da quelle tasche che ormai sono state svuotate da Berlusconi, dai costi dell'energia, dall'inflazione e dalla diminuzione progressiva del potere di acquisto in consequenza di un non adeguamento degli stipendi. Prepariamoci ... fra poco dai Monti e non dal mare arriverà la tempesta.
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lunedì 21 novembre 2011
Cambia la forma ma non la sostanza ... e le fandonie si sprecano

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venerdì 18 novembre 2011
Da Tre a Uno ma la sostanza non cambia

Un settimana senza Berlusconi e tutto il mondo dell'informazione italiano è in crisi. Non ci sono più barzellette, niente più fandonie, niente più ministri che alzano il dito o che sparano cavolate, niente figuracce a livello internazionale da commentare, insomma a giornalisti e comici si sta togliendo il lavoro. Ma d'altra parte siamo in piena crisi economica e prima o poi la crisi doveva colpire anche loro. D'altra parte con il nuovo governo la politica ha dato subito il buon esempio andando a tagliare ben due terzi del proprio fabbisogno: siamo passati infatti da TreMonti ad un solo Monti (si battuta facile e scontata nemmeno mia fra l'altro). Ma la sostanza è cambiata ? Perchè è la sostanza che conta oltre le parole. Intanto è cambiato l'aspetto scenografico e di forma, siamo passati dal ridicolo al serio e sobrio con uno stacco che ha destabilizzato tutti. Il nuovo Presidente del Consiglio ha esordito con un discorso serio, senza battute, senza sorrisi e soprattutto senza mai parlare in prima persona e senza autocelebrazioni. Ecco perchè tutti gli hanno dato la fiducia, Lega Nord a parte. Sono rimasti tutti sconvolti da questo cambio improvviso del cerimoniale mentre la Lega, partito nato e cresciuto sulle volgarità, sull'offesa dell'avversario, si è trovata spaesata di questa nuova atmosfera e non ha potuto che votare contro. Ma veniamo davvero ai contenuti. Qualcosa di nuovo sotto il sole ? Il discorso di Monti per certi versi è ambiguo. Ha pronunciato frasi come equità sociale, eliminazione dei privilegi ma poi ci sono riferimenti a nuove tasse come la reintroduzione dell'Ici senza specificare in quale modo questa tassa, eliminata prima di tutto da Prodi per i meno ricchi e poi da Berlusconi per tutti, andrà a sommarsi alle altre tasse che il centro destra è stato costretto a introdurre per eliminare l'Ici. Ma soprattutto non ha parlato di patrimoniale, l'unico vero provvedimento di equità sociale in questo momento di crisi. Non si è parlato in modo convincente di taglio ai costi della politica ma, a differenza dell'Ici, i riferimenti sono stati vaghi e poco definiti. Insomma, come prevedibile, niente di nuovo sotto il sole a parte una ritrovata serietà ed un governo costituito da personalità delle quali poi non ci sia bisogno di vergognarsi. Un po' poco a dire il vero. E la politica che fa ? Beh come al solito il politico italiano reagisce in maniera opportunista con il solo obiettivo di mantenere la poltrona con il minimo rischio. Da questo punto di vista il governo Monti è una manna che scende dal cielo. Anche la Lega che gli va contro in realtà lo fa solo per opportunismo e solo perchè tutti sono a favore perchè i leghisti sanno benissimo che andare alle elezioni ora significherebbe per il centro destra prendere una sonora legnata. D'altra parte anche al centro sinistra il governo Monti fa comodo, le elezioni avrebbe mandato al governo Udc, Pd e Idv e dopo che avrebbero fatto ? Non mi sembra che avessero delle idee molto originali per superare la crisi. Quindi conviene a tutti che i tecnici si occupino del lavoro sporco per poi, se andrà bene, tornare a votare e trovarsi tutto fatto. Certo se in questa fiera dell'opportunismo la politica si astenesse da polemiche ridicole sarebbe auspicabile. Ed invece, udite udite, dal centro destra si sente parlare del cobflitto di interessi nel quale sarebbero coinvolti alcuni ministri come Passera e Profumo. Ora sentire parlare di conflitto di interessi il Pdl è veramente ridicolo ma allo stesso tempo un po' folkloristico in un momento in cui tutto sembra grigio e scuro. Insomma per ora abbiamo solo la soddisfazione di non vedere più certe facce e questo non è poco, come ho sempre sostenuto il problema primario era liberarsi di Berlusconi e questo risultato è stato ottenuto anche se è necessario rimanere vigili perchè il serpente si prepara a dare l'ultimo assalto.
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martedì 15 novembre 2011
Solo una rivoluzione può salvare davvero il paese e la democrazia

Non credo di capire molto di economia per cui qualcuno mi dovrebbe spiegare tutto questo allarme in Italia quando poi le borse europee si comportano tutte allo stesso modo: o vanno giù tutte insieme o vanno sù tutte insieme, non c'è quindi un paese in cui la borsa vada meglio di un altro almeno in europa. Si va bene alcune nazioni hanno un debito pubblico minore altre un debito pubblico maggiore, in alcune l'economia cresce meglio di altre ma non mi sembra che ci siano queste stratosferische differenze per cui una nazione debba essere più in pericolo di altre. Diversa è la situazione politica e sotto questo aspetto l'Italia è il fanalino di coda non solo dell'europa ma credo anche dell'intero pianeta almeno fra le democrazie occidentali. In queste ore si sperimenta la soluzione del governo tecnico di Mario Monti, ma non penso che sarà la svolta che tutti si aspettano semplicemente perchè alla fine i provv edimenti che questo governo prenderà dovranno essere approvati dal parlamento. Quekl parlamento che non brilla certo per democrazia. Coloro che sono contrari al governo tecnico, Lega Nord in testa, evocano a gran voce la democrazia e la volontà popolare, ma dove è finita questa democrazia e dove è stata gettata la volontà popolare ? Semplicemente sono state calpestate in questi tre anni e mezzo proprio da coloro che oggi le evocano. Alle elezioni del 2008 in parlamento arrivarono solo 5 partiti: Pd, Idv, Udc, Pdl e Lega. Sapete quanti se ne sono presentati alle consultazioni con Mario Monti ? Ben 21 alcuni già noti come Api, Fli altri meno come Fare Italia, Forza Sud, Popolo e Territorio ... etc. etc. Ora chi ha legittimato la presenza di queste formazioni in parlamento ? Nessuno e meno che meno gli italiani. Ecco il vero problema di questo paese, problema che non sarà risolto certamente da un governo tecnico o non tecnico, unico modo per porre rimedio a questo regime partitocratico è una bella rivoluzione. Se il popolo italiano non prenderà provvedimenti non se ne uscirà mai. E non è solo un problema di legge elettorale, anche se quella attuale è la peggiore che si possa immaginare in una democrazia. La parola democrazia è stata calpestata in questi tre anni e non solo da Berlusconi ed i suoi, ma anche da tutti i politici che hanno trasformato il parlamento in una casta fra le peggiori che esistano in Italia. Il peggiore di questi partiti ed il più eversivo che mina continuamente la democrazia è sicuramente la Lega che da quando è nata ha continuamente insultato e denigrato le istituzioni, che ha continuato a farlo anche quando è stata la governo e che in queste ore intensifica la propria attività eversiva. La Lega non va alle consultazioni con il presidente del consiglio incaricato, ma non solo: riapre il parlamento padano, uno schiaffo all'Italia, alla costituzione, alla democrazia, al popolo italiano. Un atteggiamento eversivo che sarebbe sufficiente a dichiarare illegale il partito con il suo consequente scioglimento. In questa situazione qualunque governo prenda in mano le redini del paese, non riuscirà a combinare niente e sebbene tutte le economie europee siano in crisi, la nostra è sicuramente la peggiore e il nostro paese è sicuramente il meno affidabile in senso assoluto. Come se ne esce da questa situazione: solo con una rivoluzione.
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domenica 13 novembre 2011
Chi di insulti ferisce .... di insulti perisce
I festeggiamenti di ieri sera per le dimissioni di Berlusconi sono abbastanza incomprensibili e purtroppo nella prossime settimane i nodi di queste dimissioni verranno al pettine. Certo vedere Berlusconi che sale al Quirinale per lasciare l'incarico di governo, vederlo sgattaiolare dall'uscita secondaria del Quirinale stesso non ha presso ... attenzione però Berlusconi ed il centro destra non sono stati sconfitti in seguito a nuove elezioni vinte dall'opposizione ma piuttosto la sconfitta è venuta dallo stesso centro destra. Il governo Monti domani, quando probabilmente proporrà fra le misure di risanamento una bella patrimoniale, seguendo il principio dettato da Monti stesso "E' finita l'era dei privilegi", si troverà contro il muro di Lega e Pdl che non hanno intenzione di mollare ed allora che accadrà ? Insomma in parlamento il centro destra ha ancora molti numeri e molte frecce al proprio arco, al Senato addirittura ha una maggioranza inattaccabile e non sarà facile cambiare rotta politica per governare la crisi. Quindi la festa è prematura, forse nemmeno appropriata e purtroppo anche di cattivo gusto. Certo coloro che sono scesi in piazza dovevano smaltire 17 anni di offese, di ingiurie, di attacchi immotivati da parte del superinquisito di Arcore, 17 anni nei quali i militanti della sinistra si sono sentiti chiamare coglioni, imbecilli per poi passare ai giovani "fannulloni" che non trovano lavoro, insomma una sequela impressionante di offese da parte di chi era incapace di governare e fare quelle riforme che il paese aspettava. Ieri sera la rabbia accumulata in questi anni è esplosa e si è riversata contro il responsabile di questo clima di contrapposizione senza esclusione di colpi. Purtroppo quando l'avversario è di una tale volgarità e ignominia sarebbe necessario affrontarlo su un piano diverso e di più alto livello, scendere sullo stesso piano non paga come ha dimostrato l'evoluzione politica di questi ultimi anni. Il centro sinistra ha affrontato Berlusconi alzando a sua volta i toni ed il risultato è stato la sconfitta su tutto il fronte. Rimane il fatto che il superinquisito ancora non è finito anzi ha ancora molte frecce al proprio arco per continuare la sua opera di distruzione del paese per evitare di sborsare quei soldi che gente come lui dovrebbe tirare fuori e per proseguire nella ricerca della propria immunità da processi e forse dalla galera.
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sabato 12 novembre 2011
Attenzione che il serpente non è morto

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giovedì 10 novembre 2011
La politica dell'ipocrisia

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martedì 8 novembre 2011
Soluzione all'italiana .... rimandare

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lunedì 7 novembre 2011
E alla fine l'Italia ringrazierà lo spread

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venerdì 4 novembre 2011
Colpo di stato di Berlusconi

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giovedì 3 novembre 2011
La crisi peggiore con la classe politica peggiore

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