mercoledì 8 giugno 2022

In una democrazia al voto non si rinuncia mai

 


E' una paese strano il nostro che ha vissuto una dittatura fascista sconfitta pagando un prezzo di sangue non indifferente ma che si è dimenticato molto presto tutte le brutture di un regime dittatoriale. Fra le più pesanti l'impossibilità dello svolgimento di votazioni di qualunque genere. Il momento più alto di una democrazia sta proprio nelle consultazioni popolari che siano elezioni politiche, amministrative o referendum, la votazione è lo strumento che il popolo ha per manifestare il proprio pensiero. A differenza di altri paesi in Italia a volte si abusa di questo strumento grazie ad una classe politica inadeguata a governare ma anche ad un popolo molto individualista e poco incline a pensare in termini di comunità. Uno degli abusi è stato proprio l'utilizzo di uno strumento previsto dalla Costituzione: il referendum. Il popolo italiano si è dimenticato che grazie al referendum abbiamo il divorzio in Italia e abbiamo una legge che regolamenta l'aborto (nonostante l'obiezione di coscienza che consente ad un dipendente pubblico di non rispettare una legge dello stato). Certo poi una classe politica incapace di promuovere leggi di civiltà spesso si è impegnata a promuovere referendum inutili invitando addirittura gli elettori a disertare le urne. Un comportamento inaccettabile per un rappresentante delle istituzione di una repubblica democratica. Fatto sta che negli ultimi 25 anni mai è stato raggiunto il quorum nei vari referendum. Un fatto gravissimo per la democrazia. Un comportamento anche surreale perché in questi anni si è esultato per le elezioni in Afghanistan (poi abbandonato al suo destino) e in Iraq portando questi eventi a giustificazione delle invasioni di quei due paesi come esempio di "esportazione di democrazia". Poi accade che nel nostro paese, esportatore di democrazia, si svolga una votazione per un referendum qualsiasi e chi è contrario invita allegramente i cittadini a non andare a votare. E quel che è peggio è che i cittadini seguono quell'invito criminale. Oggi poi siamo arrivati all'assurdo: c'è chi invita a non andare a votare non per ragioni inerenti al tema del referendum ma semplicemente perché per recarsi al seggio è obbligatorio indossare la mascherina. Siamo alla follia pura. AL VOTO NON SI RINUNCIA MAI.

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