martedì 14 giugno 2022

E' tutta colpa di Putin anche i 14 euro della margherita di Briatore

 


Terminata la sbornia delle polemiche sul voto dei referendum, ennesima dimostrazione che politica e paese sono un tutt'uno, si torna alle questioni serie: alla guerra Russia-Ucraina in atto e le sue conseguenze soprattutto sul mondo occidentale. Di fatto si tratta di una terza guerra mondiale anche se anomala rispetto alla prima ed alla seconda. C'è uno stato invasore, la Russia, che semina morte e distruzione in uno stato sovrano, l'Ucraina, ma sul terreno sono presenti solo le truppe dei due stati almeno ufficialmente, ed il resto del mondo partecipa armando lo stato sovrano invaso. Quindi di fatto tutti i principali attori del mondo occidentale che hanno partecipato a prima e seconda guerra mondiale partecipano anche a questa guerra. Oltre a fornire armi all'Ucraina poi si è pensato di indebolire la Russia con sanzioni economiche, sfornate al ritmo di una ogni 15 giorni, contro lo stato invasore. Purtroppo sanzioni che si ritorcono contro chi le ha emanate a causa della famosa globalizzazione che ha reso l'economia globale talmente concatenata e interdipendente che colpire un paese significa poi colpire tutti i suoi partner commerciali. Senza pensare poi che non si va a colpire gli unici settori che potrebbero mettere in ginocchio la Russia: le sue esportazioni di gas e petrolio. Non solo non si fa a meno di queste fonti energetiche ma si è ceduto al ricatto russo del pagamento in rubli delle sopracitate forniture. In questa situazione si innesca poi la speculazione su tutti i fronti possibili. 
Il prezzo del petrolio ha iniziato a salire prima dello scoppio della guerra ed ora, con il petrolio a oltre 120 euro il barile, i timidi effetti di aver cancellato a marzo qualche accisa sui carburanti sono già finiti e siamo già al prezzo di oltre 2 euro alla pompa ? La Russia però non ha chiuso i rubinetti e quindi cola della guerra ?
Stessa sorte per il costo dell'energia, elettrica e gas, in ascesa dalla fine dello sorso anno e non si vede la fine. Il governo stanzia 200 euro di rimborsi che per ottenerli è necessario fare domande che costano più dei rimborsi. Ma Putin non ha chiuso le forniture di gas e allora ?
C'è la crisi del grano, dell'olio di girasole e non si sa di quant'altro perché ormai sembra che tutto si produca in Ucraina, anche quella pasta italiana prodotta con "solo" grano italiano che però sembra provenire dall'Ucraina. Forse una volta mietuto viene invito ad Odessa per essere ripulito e tornare in Italia mentre ora è bloccato in Ucraina.
Nel frattempo la BCE di Cristina Lagard (Draghi non potevi rimanere tu ?) alza i tassi e provoca un altro collasso della borsa italiana che aggiunto a quelli dovuti alla guerra sta mietendo i risparmi dei piccoli investitori. Ma che ce frega è colpa di Putin.
In compenso in Russia chiude McDonald e tutti i punti vendita del marchio americano sono sostituiti da un marchio russo che fa affari d'oro. Il rublo si rivaluta grazie ai pagamenti di noi occidentali che, mandiamo armi in Ucraina, ma contemporaneamente finanziamo l'invasione di Putin.
Conclusione: recessione per il mondo occidentale, inflazione galoppante, potere di acquisto in discesa soprattutto in Italia unico paese europeo nel quale gli stipendi sono diminuiti dal 1990 in poi, spread a 242 punti. Quando accadde al primo governo Conte fu quasi impiccato .. ma ora c'è Draghi a lui tutto è permesso tanto è colpa di Putin.
Per fortuna che c'è la pizzeria di Briatore che alla modica cifra di 14 euro vi serve una pizza margherita, se poi ci volete anche una spruzzatina di tartufo si può fare ma dovrete arrivare a circa 49 euro, sapetela farina costa c'è i grano fermo nei porti ucraini. Mi raccomando prenotate in tempo perché sembra che fino al 30 giugno non ci sia un tavolo libero. Questa è l'Italia.

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