giovedì 17 settembre 2020

Una delle tante bufale: se vince il NO non si faranno più riforme e tutto sarà bloccato


 Poiché questa riforma costituzionale è basata solo su un taglio lineare del numero dei parlamentari senza alcun altro correttivo, le storie che si raccontano sono limitate solo dalla fantasia dei sostenitori dell'una e dell'altra parte. Una di queste favolette messe in giro dai sostenitori del SI è questa: se si boccia questa riforma non ci sarà più la possibilità di fare altre riforme indispensabili. Naturalmente quali sarebbero queste riforme indispensabili non è dato saperlo. Questa strategia di propaganda quasi terroristica però è la stessa che avevano messo in atto sia Berlusconi nel 2005 che Renzi nel 2016 quando si trattò di votare per le loro altrettanto scellerate riforme. Ed invece dopo la bocciatura della riforma costituzionale di Berlusconi nel 2006, ecco che 10 anni dopo ci siamo ritrovati ancora una riforma costituzionale sulla quale votare. Nel 2016 i cittadini si espressero ancora una volta per bocciare quella riforma, ed ora dopo appena 4 anni, nonostante le minacce renziane di un paese bloccato, eccoci di nuovo a votare per approvare o meno la terza riforma costituzionale nell'arco di appena 15 anni. Altro che paese bloccato e irriformabile. La domanda che ci si deve porre allora dovrebbe essere questa: ma la nostra Costituzione ha davvero bisogno di essere cambiate ? Non sarebbe piuttosto il caso, prima di riformarla, di applicarla nella sua interezza e quindi poi capire e eventualmente modificarne i punti deboli ? Davvero si pensa che il punto debole delle nostre istituzioni sia il numero di parlamentari ? Abbiamo una Costituzione che enuncia principi sacrosanti e ancora inattuati dopo oltre 70 anni e vogliamo tagliare il numero di parlamentari ? Un numero fra l'altro che se non fosse stato fissato nel 1963 e si fosse ancora alla Costituzione originale sarebbe un pò superiore all'attuale numero. La Costituzione è inapplicata in principi fondamentali, due su tutti: quello sancito dall'articolo 1, il lavoro che dovrebbe essere un diritto per tutti, e quello sancito in coda e disatteso soprattutto in questi ultimi anni, la presenza ancora nel nostro paese di organizzazioni fasciste dichiarate ed altre che si rifanno a quegli ideali. E pensiamo davvero che tagliare il numero di parlamentari sia la panacea dei mali della nostra democrazia parlamentare ? Non sarà invece che queste ultime tre riforme costituzionali non hanno di fatto centrato i problemi reali delle nostre istituzioni e della nostra politica. Per esempio non sarebbe ora di evitare che un politico eletto in parlamento sotto la bandiera di un partito, nel corso della legislatura cambi casacca tradendo il voto dei suoi elettori o addirittura fondi un nuovo partito portandolo in parlamento senza che nessuno lo abbia votato ?Non è un problema più serio del numero dei parlamentari ?

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