martedì 22 settembre 2020

Il capitano degradato a soldato semplice

 


E' così dopo settimane di "conquistiamo questa regione, liberiamo quest'altra regione, voglia di cambiamento", qualcosa è cambiata davvero e forse la liberazione è iniziata: il grande capitano non è riuscito a vincere ed è risultato, ad eccezione del Veneto, dietro al Partito Democratico in tutte le regioni, perfino nelle Marche dove il centro destra ha vinto. Questa è una buona notizia e sarebbe stata ottima se nelle elezioni di ieri non ci fosse stato lo scellerato voto delle Marche. Perfino nel Veneto la Lega non è il primo partito ed ha lasciato questa posizione alla lista di Zaia, che non si è fidato (giustamente) del suo capo e si è presentato con una sua lista che ha ottenuto oltre il 44% lasciando Salvini sotto il 20%. Per Salvini poi un disastro in tutte le altre regioni a partire dalle Marche dove è arrivato al 22,4% contro un 25,1% del Pd, per arrivare alla Puglia e Campania dove non è arrivato nemmeno al 10% (in Campania addirittura al 5%). L'ex capitano però non si è smentito e non ha perso l'occasione per lanciare il suo ennesimo messaggio sciagurato da perfetto sciacallo della politica: ha chiesto lo scioglimento delle Camera come conseguenza della vittoria del SI al referendum. Unico leader ha chiedere una simile baggianata, chiesta poi dal leader del partito, la Lega, che ci ha fatto andare al voto per due legislature con una legge elettorale  anticostituzionale. Purtroppo per lui, la vittoria del SI a scatola chiusa per diventare attuabile ha bisogno di una serie di correttivi, anche sulla Costituzione, che se non saranno portati a termine prima del voto saranno guai per la democrazia. Nuova legge elettorale, nuovo disegno dei collegi elettorali, e altra riforma relativa alle regole per l'elezione del Presidente della Repubblica per non alterare per esempio il peso fra parlamento e rappresentanti delle regioni. Quindi Salvini si metta l'animo in pace, dopo questa batosta anche il suo peso all'interno del centro destra è ridimensionato (a favore ahimè della fascista Meloni), e per il voto se ne parlerà nel 2023. E' costata cara alla Lega la bravata del suo leader al Papeete Beach dove pensava di ottenere pieni poteri ed invece, grazie alla nostra Costituzione, si è beccato un bello schiaffo su una guancia per arrivare ad una bella padellata in testa con queste elezioni regionali del 2020. Il buon Salvini si è bruciato passando dal 33-35% al 20%, più o meno come Renzi che però dalla sua aveva la sconfitta al referendum. A proposito avete notizie di Italia Viva ? Non pervenuta .. ah si 1,6% in Puglia.
Unica nota stonata, oltre alla sconfitta del NO al referendum e qui ci pentiremo molto preso, le Marche. Perché va bene i disastri del Pd (commessi anche in Toscana), va bene il candidato debole (più o meno come in Toscana), va bene la mancanza di alleanze (come in Toscana), ma scegliere come presidente un nostalgico del fascismo che aveva partecipato ad una cena commemorativa della marcia su Roma non ha alcuna giustificazione. Significa rinnegare le proprie radici, la Costituzione e avere poca memoria anche perché alternative ad Acquaroli, se si voleva punire il PD, c'erano ma sono state ignorate per far diventare le Marche la regione con la maglia nera del nostro paese.


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