martedì 12 giugno 2018

L'ipocrisia dell'occidente la causa del nuovo schiavismo


Ci voleva Salvini per scoprire il fenomeno dell'immigrazione nelle sue forme più crude e crudeli ? Ci voleva uno pseudo-fascista per capire che l'occidente è il nuovo fronte della deportazione per destabilizzare popoli, distruggere le loro basi culturali, massacrare le classi lavoratrici abbassando artificiosamente il costo del lavoro e togliendo dignità al lavoro stesso ? Forse anche se dubito che la maggioranza capisca trincerata dietro la paura dell'invasione e dell'aiutiamoli a casa loro, come se la casa nostra e loro non fosse una ed una sola, peraltro nemmeno nostra. L'occidente che non ha fatto i conti con la globalizzazione vista come la panacea di tutti i propri mali e come la fonte principale di sviluppo del terzo millennio per poi invece scoprire che sarà, che è la causa dell'aumentare delle disuguaglianze anche all'interno dell'occidente stesso. Dopo aver sfruttato per almeno due secoli, sfruttamento che non è terminato nemmeno adesso, le popolazioni del terzo mondo, l'occidente con la sua tecnologia ha messo davanti agli occhi di queste popolazioni lo stile di vita occidentale nelle sue forme più false e propagandistiche (tutti stanno bene, tutti possono comprarsi un super tv, un mega smartphone ed un computer). Non contento di questo atteggiamento l'occidente ha proseguito portando direttamente la guerra in nome di una presunta democrazia oppure fomentando le guerre stesse con il traffico di armi, peggiorando cioè le già precarie condizioni di vita di quelle popolazioni. In questo modo l'occidente ha favorito l'immigrazione per poi utilizzarla a proprio uso e consumo mettendo in contrapposizione immigrati e popolazioni locali con il chiaro obbiettivo di abbassare il costo del lavoro ed i diritti dei lavoratori stessi, in alcuni casi addirittura cancellati. Quando poi il fenomeno è diventato ingestibile e passato in mano ai trafficanti di esseri umani, allora si è iniziato a ricorrere alla chiusura delle frontiere fino ad arrivare in Italia alla chiusura dei porti ed alla messa al bando delle ONG che operano nel mediterraneo. Si perché, dopo aver dato per convenienza in mano a queste organizzazioni private il traffico fra Africa ed Europa anzi Italia evitando l'aumentare a dismisura dei morti in mare, ora anche loro forse non servono più allo scopo ed allora si criminalizzano a proprio uso e consumo. Ma il problema non si risolverà né chiudendo i porti, né chiudendo le frontiere, né rinchiudendoci nei nostri fortini nei quali fra l'altro la pace sociale è già abbastanza precaria. Il problema si risolverà cambiando rotta nel modello di sviluppo occidentale, un cambio di rotta che se anche partisse ora richiederebbe secoli per poter raggiungere qualche efficacia, ma le vicende di questi giorni dimostrano che è ancora lontano il tempo della consapevolezza …. che potrebbe arrivare quando sarà troppo tardi. 

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