martedì 1 agosto 2017

Anche Renzi ne ha imbroccata una: il Jobs Act


Antirenziani fatevene una ragione: il Jobs Act di Matteo Renzi funziona. Non ha importanza se è l'unica riforma portata a termine rispetto al corposo programma di riforme messo in campo dal giovanotto di Rignano (anche perché è l'unica non anticostituzionale o sottoposta al voto popolare) importante è che funzioni e che consenta al buon Matteo di lanciare l'hastag #avanticosì. Se poi si approfondiscono i dati e si analizzano senza soffermarci alla diminuzione della disoccupazione allora appare evidente che il Jobs Act è un vero e proprio trionfo. Due sono i dati essenziali sui quali soffermarci: il fatto che l'Istat consideri occupato anche chi ha lavorato per un'ora solamente durante la settimana della rilevazione e l'altro dato che indica nelle diminuzione di circa 1000 unità dei lavoratori a tempo indeterminato. Ora ci si deve porre una domanda: quale era l'obiettivo della riforma del lavoro (chiamiamola così) fortemente voluta da Renzi ? Abolire il "privilegio" dell'art. 18 e incentivare la flessibilità (basta con il posto fisso). Ed ecco allora che i licenziamenti sono aumentati, che il lavoro a tempo indeterminato progressivamente viene cancellato e il lavoro è solo precario. Ha portato a termine il vecchio piano di Berlusconi: ridurre i lavoratori ad una sorta di classe posta sempre sotto il ricatto del o fai come dico io o ti licenzio e ne assumo un altro. Anni ed anni di lotte sindacali per la conquista di "diritti" elementari del lavoratore cancellati in pochi mesi. Da questo punto di vista Renzi ha raggiunto l'obiettivo che si era prefissato con questa riforma. Qualcuno dirà: ma il Partito Democratico non è un partito di sinistra e quindi, in quanto tale, non avrebbe come obiettivo la difesa dei lavoratori e delle classi più deboli ? No dai ancora con sinistra, destra, centro ... queste differenzianzioni non esistono più ... una riforma o è giusta o è sbagliata e non può più essere di sinistra o di destra.  E poi un altro risultato da aggiungere alla ormai "illimitata" sfilza di "ottimi" risultati del governo Renzi è la maggiore occupazione femminile. A giugno, dice l'Istat, +12.000 inattivi ma questo dato viene dal saldo fra il +40.000 negli uomini ed un -27.000 nelle donne e questo dato fa "esultare" tutte le donne del Pd: siamo passati dalla lotta di classe alla lotta di genere. Il Partito Democratico è riuscito a far esultare per dati che in altri tempi sarebbero stati classificati come disastrosi addirittura si porta ad esempio la diminuzione della non occupazione delle donne anche se avvenuta, non come dato strutturale, ma a discapito della occupazione maschile .... 
Comunque il Jobs Act funziona non c'è dubbio: si voleva togliere potere contrattuale ai lavoratori e ci si è riusciti, si voleva cancellare il lavoro a tempo indeterminato e ci si è riusciti, si voleva liberalizzare il licenziamento e ci si è riusciti, cancellata la lotta di classe si voleva indirizzare i lavoratori verso una meno pericolosa lotta di genere e ci si è riusciti .... UN SUCCESSSONE.

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