lunedì 25 luglio 2016

Per la serie ... le vere riforme: abolizione del voto segreto


Naturalmente non è vero quello che sostiene il duo Renzi-Boschi in merito ai sostenitori del No alla riforma costituzionale dei nuovi padri costituenti Boschi-Renzi-Verdini. Il paese ha bisogno si di riforme ma non di riforme qualsiasi. La politica si sta sempre di più allontanando dal paese reale e la caduta della partecipazione popolare al momento più alto della democrazia e cioè il voto è senz'altro uno dei problemi maggiori per una repubblica democratica. E la politica invece di cercare di avvicinare di nuovo il cittadino al voto, lo allontana sempre di più come prevedono sia la riforma costituzionale con una camera, il Senato, completamente nominato dalla politica che dalla nuova legge elettorale che assegna la maggioranza assoluta ad un partito che ha un consenso minoritario fra gli elettori. Non è certo questa la strada per recuperare credibilità. D'altra parte non è difficile capire quali riforme potrebbero riavvicinare il paese alla politica, ma per dare vita a questo processo è necessario che la politica scenda dal suo piedistallo e si netta davvero al servizio del cittadino. Alcuni giorni fa per esempio c'è stato un voto segreto per rispondere ad una richiesta della magistratura circa l'utilizzo di alcune intercettazioni telefoniche nel processo Ruby ter che vede di nuovo imputato Silvio Berlusconi. L'autorizzazione all'utilizzo di questa intercettazioni è stata negata ed ora nel processo le stesse intercettazioni potranno essere utilizzate contro le olgettine inquisite ma non contro l'ex cavaliere. Ancora una volta la politica salva un suo appartenente riservandogli un trattamento di favore rispetto al cittadino normale. Il tutto si è svolto con una procedura che prevede il voto segreto così che alla fine i due maggiori partiti, Pd e M5S, hanno dato vita ad uno scambio di accuse reciproche in merito al trattamento di favore per Berlusconi, ma, fatto ancora più grave, il cittadino elettore non saprà mai come si sono comportati nel voto i propri rappresentanti. Due fatti gravi e antidemocratici nello stesso procedimento: il trattamento di favore e di riguardo riservato ad un politico, la segretezza di un voto che il cittadino elettore invece avrebbe tutto il diritto di conoscere. Naturalmente per due riforme che prevedano da una parte il trattamento paritario del politico rispetto alla giustizia e l'abolizione del voto segreto non sarebbe necessario sono la modifica della normativa ma anche e soprattutto un innalzamento del livello culturale del paese intero. Se si sono sviluppate feroci polemiche dopo il voto pro-Berlusconi senza conoscere come avesse votato ogni singolo senatore, immaginiamo cosa sarebbe successo se il voto fopsse stato palese: il linciaccio sarebbe stato assicurato. Quindi le riforme necessarie sono molte ma soprattutto è necessario riacquistare una dialettica politica ed un confronto civile e rispettoso del pensiero diverso dal nostro, ma siamo caduti talmente in basso in poco più di 20 anni che riacquistare un minimo dciviltà sichiederà forse secoli.

Nessun commento: