lunedì 18 luglio 2016

Con il Si si risolvono tutti i problemi, con il No secoli di sventura sul paese


Le varie tragedie nazionali e internazionali hanno messo in secondo piano i fatti della politica nostrana che sembrano veramente poca cosa rispetto agli avvenimenti di questa ultima settimana. Ci sta pensando la ministra Boschi a ritrovare un collegamento lanciando una nuova bufala per sostenere la sua "controriforma" costituzionale: secondo la ministra la riforma, fra i vari effetti "positivi" che dovrebbe avere, metterà al sicuro il paese contro il terrorismo. Ormai con la riforma costituzionale approvata dal parlamento si risolvono tutti i problemi del paese e se non sarà approvata dal popolo le sventure che ricadranno sullo stesso paese saranno inimmaginabili. La riforma come il telefonino supertecnoligico le cui potenzalità vengono esaltate con la famosa frase: fa anche il caffè. E poi i signori che hanno pensato questa "straordinaria" riforma si lamentano se non si parla di contenuti ... ma come si fa a parlare di contenuti quando sono gli stessi autori che si rendono ridicoli. E dire che in questi giorni ci sono due fatti che dovrebbero far capire di quali modifiche avrebbe realmente bisogno la nostra costituzione.
Il primo fatto riguarda l'uscita del vice ministro all'economia Zanetti dal proprio gruppo parlamentare per apparentarsi con Denis Verdini e così di fatto ora anche il buon padre costituente Verdini fa parte del governo e della maggioranza. Ecco questa si che sarebbe una bella riforma: evitare che chi è stato eletto in un partito politico, una volta in parlamento esce, rientra, forma altri gruppi in barba agli elettori, alla democrazia ed al paese intero. Oggi in parlamento non solo ci sono deputati e senatori che sono saltati da una bandiera all'altra, ma addirittura sono presenti formazioni politiche nate dopo le elezioni e che hanno delle poltrone senza che alcuno li abbia votati. 
Il secondo fatto, in contrapposizione con quello appena descritto, riguarda un senatore del M5S che, uscito dal movimento perchè trovatosi in contrapposizione con i principi del Movimento stesso, ora, coerentemente, sta tentando di dimettersi da senatore e non lo fanno dimettere. Siamo alla follia pura. Da una parte si evoca la libertà di mandato, dall'altra si impedisce ad un senatore di abbandonare un ruolo per il quale non si sente più adatto a ricoprire. 
Ecco questa sarebbe la vera riforma costituzion ale necessaria: impedire che in paramento si formino gruppi o partiti che nessuno ha votato costringendo, e non impedendo, alle dimissioni chi abbandona il proprio partito. Ma forse con questa riforma rischiremmo di avere un parlamento rispondente alla realtà del paese e non una vera e propria casta come oggi.

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