martedì 6 settembre 2022

L'evoluzione: dalle caverne al computer andata e ritorno


 I fatti di questi ultimi mesi stanno mostrando un essere umano la cui evoluzione potrebbe bruscamente interrompersi per tornare forse non all'età delle caverne ma sicuramente facendo un balzo indietro di diversi secoli. L'inganno totale è stata probabilmente la globalizzazione che avrebbe potuto rappresentare anche un modello estremamente positivo se non ci si fosse limitati solo all'aspetto economico e capitalista cercando di globalizzare anche i diritti civili e l'uguaglianza sociale. Ma questo quadro è di fatto innaturale per il modello capitalista il cui unico obiettivo non è certo il benessere comune ma lo sfruttamento di molti in nome del profitto di pochi. In nome della globalizzazione ci si è interconnessi commercialmente con tutti gli stati del pianeta senza preoccuparci di quanto avveniva in questi stati. In nome sempre della globalizzazione si è dato vita a meccanismi talmente assurdi, uno di questi è la famosa borsa del gas di Amsterdam, dei quali ora stiamo diventando vittime. O meglio diventano vittime gli utenti finali, i cittadini ma non certo le grandi aziende che in questo momento stanno speculando su beni primari indispensabili ad una civiltà evoluta come l'umanità pretende di essere. Il primo colpo è stato assestato dalla pandemia anche se, per quanto riguarda il problema attuale quello della guerra Russia-Ucraina, i segnali erano già arrivati nel 2014 con l'invasione della Crimea. La pandemia con i vari lockdown aveva instaurato una specie di sentimento di solidarietà che è svanito però man mano che abbiamo iniziato ad uscire dalla pandemia o per lo meno dai momenti più cruenti della pandemia stessa. Anzi proprio la fine di quel periodo e l'inizio della ripresa sembra essere stato il meccanismo assurdo che ha dato il via al problema dei problemi: il gas. La guerra scatenata da Putin, ma agevolata non dimentichiamolo dagli Usa che non cercavano altro per il proprio tornaconto, ha accentuato la crisi energetica dell'Europa legata ormai a triplo filo con le forniture russe. Oggi il gas è arrivato a costi insostenibili per chiunque, privati e aziende, e di conseguenza anche il costo dell'energia elettrica che i nostri lungimiranti governanti hanno legato proprio al prezzo del gas in quanto più conveniente.
E ora ? E ora si cercano soluzione che però portano sempre in una direzione: quella che la pagheranno cara i cittadini. Come la soluzione del tetto al prezzo del gas russo. Chi pagherà la differenza fra il prezzo reale (o immaginario ma comunque quello stabilito alla famigerata borsa di Amsterdam) e i prezzo che l'Europa intende fissare ? Lo pagherà l'Europa e con quali soldi se non i nostri ? E comunque rimane il fatto che di queste misure ancora si discute dopo 7 mesi di inizio dalla guerra e quando si arriverà ad una decisione ormai sarà tardi se non tardissimo. 
Nel frattempo in Italia dove si sta svolgendo la più assurda campagna elettorale della storia repubblicana le proposte sono snocciolate ad un ritmo impressionante, ma soprattutto con una fantasia senza limiti. Tutte proposte inattuabili nell'immediato: dal debito chiesto da Salvini di circa 30 miliardi di euro che sommati agli altri 60/70 miliardi derivanti dal suo programma elettorale metterà a rischio non una ma almeno tre prossime generazioni, fino ad arrivare alle centrali nucleari "pulite" e rigassificatori da installare con l'esercito, passando per le limitazioni inutili come la riduzione della temperatura e dei periodi di accensione degli impianti. Nessuno naturalmente parla di quello che accadrà quest'inverno chiunque si trovi a governare: il razionamento del gas e dell'energia elettrica e il ritorno alle caverne.

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