lunedì 25 aprile 2022

Il 25 aprile divide gli antifascisti dai fascisti




 Anche quest'anno il 25 Aprile si porta dietro polemiche come ormai accade da 30 anni, da quando cioè Berlusconi ha riportato al governo i fascisti. Al tentativo di rivedere la storia e di far apparire questa giornata come una giornata del popolo della sinistra, oggi si aggiungono le polemiche sull'Anpi che si è schierato contro la fornitura di armi all'Ucraina facendo riferimento alla nostra Costituzione. E così gli "ignoranti" della storia vorrebbero equiparare la resistenza ucraina a quella che nel 45 ci portò fuori dal fascismo arrivando addirittura a "pretendere" di far sfilare nei cortei le bandiere della Nato, l'organizzazione militare che di fatto è stata una delle cause dello scoppiare di questa nuova guerra nel nostro continente. Ma la Resistenza del 45 è diversa dalla resistenza ucraina ed i paragoni sono fuori luogo e fuori dalla storia.
La nostra Resistenza non fu solamente un movimento di liberazione dall'invasore tedesco (qui le similitudini con l'Ucraina ci sono tutte), ma il nemico non era solo l'esercito invasore ma anche e soprattutto un modello di società incentrato sul nazionalismo, sul razzismo, sul militarismo, sulla violenza come valore, in una parola sola sulla dittatura fascista e nazista. Non tutti i partigiani avevano la stessa idea di società da realizzare, ma tutti combattevano per una società diversa e democratica, una lotta che portò quindi non solo alla sconfitta del nemico invasore, ma anche e soprattutto a quella Costituzione che rappresentava la sintesi di tutte le anime facenti parte della Resistenza. Chi oggi non celebra questa giornata, non celebra la vittoria sul fascismo e sul nazismo, ma disattende la nostra Costituzione e quindi non dovrebbe nemmeno sedere in Parlamento. Tutti coloro che in questi anni nella giornata del 25 aprile si sono defilati non hanno fatto altro che mostrare la loro vera anima fascista e come tali anticostituzionale.
Sta proprio qui la differenza fra la Resistenza italiana ed europea del 1945 e la resistenza Ucraina. Alcuni tratti sono simili in quanto in Ucraina sono presenti volontari di diversa provenienza e fronteggiano un nemico autoritario e invasore che però non porta avanti alcun progetto di genocidio alla stregua del nazismo e del fascismo. Poi in Ucraina si fronteggiano due eserciti regolari ed alla fine, fatto sostanziale, il punto chiave sta nei valori rappresentati da chi combatte in Ucraina contro gli invasori russi. E qui troviamo le grandi differenze: in Ucraina stanno combattendo formazioni esplicitamente antidemocratiche e addirittura neonaziste che hanno come obiettivo di fondo il mantenimento dell'attuale sistema politico e non il suo rovesciamento. Obiettivi di tutto rispetto ma totalmente lontani e diversi dalla Resistenza del 45. Ecco perché il parallelo fra Resistenza partigiana e resistenza ucraina non regge ed è antistorico ed ecco perché le posizioni dell'Anpi circa la non fornitura di armi sono ampiamenti condivisibili e in linea con il 25 Aprile e la nostra Costituzione.


W IL 25 APRILE

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