domenica 25 ottobre 2020

Errare è umano, perseverare è diabolico ... soprattutto in tempo di Covid


 

Poche cose dovevamo imparare dalla tremenda esperienza dei mesi di marzo, aprile e maggio.

1) L'epidemia da Covid-19 non è una semplice influenza come i ben informati hanno tentato e tentano di farci credere.

2) Il Covid-19 è un virus perfido che può infettare anche (e soprattutto) persone che non presentano sintomi ma che poi possono contagiare altre persone che invece potrebbero reagire in maniera grave.

3) Non abbiamo a disposizione né terapie mirate né vaccini e soprattutto non sappiamo quando saranno disponibili.

4) Fino a quando non avremo farmaci e/o vaccini abbiamo un'unica arma: il distanziamento.

In fin dei conti non sarebbe stato difficile capire queste quattro regolette ed agire di conseguenza ed invece sta andando tutto a rotoli. A marzo siamo stati colti di sorpresa anche grazie a qualche presunto "scienziato" virologo che in tv blaterava in sequenza: "L'epidemia non arriverà mai da noi e se arrivasse siamo pronti", "Gli asintomatici non possono contagiare altre persone", "Le mascherine non servono". Poi da un giorno all'altro ci siamo ritrovati chiusi in casa a contare i ricoverati, gli intubati in terapia intensiva ed i morti. Ne siamo usciti con circa 35.000 morti ed una crisi economica da paura. A giugno poi liberi tutti e il mese è andato via tranquillo insieme a luglio. Poi è scattato agosto e via tutti in vacanza come se niente fosse successo. Il governo è stato a guardare anche in questo caso forse seguendo un'altra platea di finti "scienziati" che, come i politici italiani, non vedevano oltre il loro naso. Siamo andati dal virus indebolito fino al virus clinicamente morto, affermato non su riviste scientifiche con tanto di dati sperimentali, ma sui soliti social twitter e facebook. Il governo ha chiuso una porta di una stalla con almeno 10 porte quando era troppo tardi: la porta delle discoteche. E siamo arrivati al 7-10 settembre quando c'è stata un'impennata dei contagi però contenuta fino a quando non sono arrivati le prime conseguenze del ritorno a scuola, del ritorno al lavoro, del tentativo di riaprire qualsiasi evento. Senza che nel frattempo, nei mesi più tranquilli, il governo avesse preso qualche iniziativa per contrastare quella seconda ondata che in molti prevedevano. Certo non si sarebbe potuto pretendere che in tre mesi si risolvessero problemi cronici della sanità e dei trasporti, ma nemmeno rimanere con le mani in mano fino a ricorrere ad un'altra chiusura anche se non totale come quella attuale. Ed invece eccoci qua con i pronto soccorso intasati grazie ai mali di quarantanni di sanità discutibile. Non esiste più da tempo la sanità di frontiera dei medici di famiglia. Ormai da decine di anni siamo abituati ad andare al pronto soccorso quando abbiamo un problema ed il medico di famiglia non fa più visite a domicilio. Il paziente è lasciato in balia a se stesso oppure libero di andare in ambulatorio magari con la febbre a 40 oppure negli orari di visite che non è detto siano giornalieri e così nel 90% dei casi si reca al pronto soccorso dove, quando va bene, staziona dalle 7 alle 8 ore in attesa di essere visitato. Tutto questo in situazioni normali, immaginate in questi giorni quando si registrano intorno ai 700-800 ricoveri. Si parla di telelavoro, didattica a distanza, perché non si può fare altrettanto nella sanità ? E non si è fatto niente per tentare questa strada nemmeno in questi mesi fra la prima e la seconda ondata ? Da molte parti si sente di che la telemedicina sarà la sanità del futuro, vale la pena segnalare che quel futuro era iniziato più o meno agli inizi degli anni 70 ed ora rimane ancora futuro nella realtà quotidiana. Ed ora torniamo alla terapia dei mesi primaverili, chiusure di attività e restrizioni ai cittadini. Già i cittadini che in una gran parte non hanno capito che non possono fare la vita normale pre-Covid e che scendono in piazza a protestare contro le restrizioni. Siamo all'assurdo che si scende in piazza, si bruciano auto e cassonetti per protestare contro la chiusura di bar e ristoranti alle 18, ma non si scende in piazza per protestare contro la corruzione, per protestare contro politici e partiti che rubano, contro le mafie ... non si protesta per andare a bere una birra o un mojito alle 23. Unica piccola giustificazione a favore del governo: dove contrastare un'opposizione che non perde occasione per fare sciacallaggio politico su qualsiasi provvedimento, criticando sempre ma senza fare proposte alternative ... 

A proposito di telemedicina ... per fortuna alcune realtà di tipo volontario esistono e funzionano ... questa, Dematepa,  per esempio è una giovane associazione delle Marche molto attiva.

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