venerdì 28 agosto 2015

La politica approssimativa di questo periodo




Da sempre nel nostro paese si assiste ad un fenomeno ormai consolidato: la politica che, per bocca dei suoi "politicanti", parla di come risolvere i problemi reali del paese sfornando progetti e promessi in occasione di ogni elezione per poi qualche mese dopo la stessa politica governare il paese dimeticandosi non solo delle promesse ma anche della situazione reale del paese. Da sempre è stato così ma il fenomeno si è accentuato in questi due ultimi decenni grazie anche alla favola del maggioritario che "obbliga" a definire prima il progetto politico di chi correva per il governo del paese. Nella prima repubblica dove si votava con il proporzionale ogni partito lanciava i propri programmi salvo poi rivederli con la scusa di governare con coalizioni nate dopo le elezioni. Poi venne il maggioritario ed il bipolarismo e ci spiegarono che le coalizioni dovevano presentare il loro progetto politico prima del voto. Ma le cose non sono poi cambiate di molto fino ad arrivare ai giorni di oggi dove un governo nato in barba alle elezioni del 2013 che governa in virtù dei voti presi dal Partito Democratico di Bersani ma che si trova a tentare di realizzare un programma estraneo a quelle elezioni e a quel partito. Renzi però va anche oltre nel senso che non solo sta cercando di attuara un programma che è il suo, pur non avendo partecipato alle elezioni politiche, e non quello del PD ma addirittura va contro le sue stesse promesse fatte prima di arrivare alla poltrona tanto ambita. Rottamazione (termine orribile se riferito a persone piuttosto che a cose), legalità, chiarezza, trasparenza .... tutte parole d'ordine che sono andate nel dimenticatoio in nome di una lotta tutta interna al Partito Democratico nel quale il presidente del consiglio tenta di liberarsi chi non sta dalla sua parte senza fare obiezioni. Per Renzi il problema più importante è il consenso e in questo senso è il presidente del consiglio che fino ad oggi ha speso di più di ogni altro in sondaggi. E' questa il suo faro sul quale si basa l'azione politica del governo in barba al paese ed ai suoi problemi primari. E più il consenso di abbassa, perché dopo le elezioni europee la discesa è stata continua e costante, e più si incaponisce esclusivamente sul fare e non sul come e cosa fare. Naturalmente non è l'unico ma è tutta la politica più o meno che agisce secondo queste modalità. Che dire di Marino che con tutto il casino di questi giorni a Roma se ne sta in vacanza e non gli passa nemmeno lontanamente per la testa di tornare a governare la propria nave ... il Comune ? Gli mettono sulla testa un tutore e lui se la ride allegramente. D'altra parte niente di nuovo se si considera che il ministro Poletti durante il suo intervento davanti al popolo di CL, mentre illustrava i decreti attuativi del Jobs Act, che il consiglio dei ministri avrebbe dovuto approvare alla prossima riunione, viene redarguito in diretta telefonica da Matteo Renzi. Il presidente del consiglio lo avvisa che sta dicendo cavolate e lo costringe a correggersi. Che dire ancora del Ministero del Lavoro che distribuisce cifre taroccate non per un decimale o per qualche decina di unità ma per un bel 50%, certo un errore .... ma un errore si può fare su una virgola su una cifra ma da 600.000 a 300.000 c'è una bella differenza. Ma se l'Italia sta male, l'Europa non sta meglio. Da mesi migranti centinaia di migranti muoiono in mare per arrivare in Italia, ma nessuno si muove e tutti i governi europei si voltano dall'altra parte. Ora che in 70 muiono su un camion in Austria allora si svegliano quasi tutti, ma è un risveglio amaro: muri, filo spinato, polizia che lancia molotov e manganelli .... insomma sembra che siamo tornati indietro di 70 anni e oltre. Insomma stiamo cadendo tutti in basso e con questa politica non si può immaginare di gestire e governare quello che sta accadendo nei paesi dai quali fuggono persone disperate.

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