domenica 14 dicembre 2008

Il governo dei proclami



"I discorsi li porta via il vento .." si dice nella mia città e di discorsi, chiacchere, polemiche, proclami questo governo ne fa largo uso, una specie di strategia politica quello di annunciare o proclamare una riforma o un provvedimento che poi regolarmente non si farà. Un modo come un altro per buttare fumo negli occhi. E' successo con la riforma della scuola, rientrata senza copo ferire, sta succedendo con la crisi economica dove ogni giorno si proclama un intervento ma che rimane sempre nelle intenzioni. Insomma se si governasse un paese solo con le chiacchere il nostro governo sarebbe il migliore che si possa immaginare. I provvedimenti reali alla fine quali sono stati ? Quattro non di più.
L'abolizione dell'Ici per altro già avviata da Prodi ma Berlusconi ha voluto estenderla a tutti lui compreso siamo o non siamo un paese democratico.
Gli aiuti all'Alitalia, ma anche qui Prodi ci aveva pensato lasciando in eredità al cavaliere un regalo da 300 milioni di euro per la compagnia di bandiera.
Il lodo Alfano per tenere fuori dalle grinfie della giustizia sempre il cavaliere, il politico maggiormente inquisito al mondo.
La punizione dei dipendenti pubblici con la sottrazione di denaro dal loro stipendio per ogni giorno di malattia.
Ecco questi sono i maggiori interventi del governo in questi 8 mesi di legislatura. Non ho citato la social card o meglio la carity card perchè pensare di aiutare gli oltre 65enni con 40 euro al mese credo che sia una semplice presa in giro.
Per la crisi economica non si è fatto assolutamente niente ma il Presidente del Consiglio ha detto piu' volte negli ultimi giorni che la crisi è solo psicologica e quindi sono gli italiani i responsabili di questa crisi perchè hanno ridotto drasticamente gli acquisti. "Riprendete a consumare" ha invitato il cavaliere ... e gli italiani rispondono "Con quali soldi consumiamo ?" "Con quelli risparmiati dall'Ici" risponde il governo ... senza considerare che quei soldi già se ne sono andati per poter fare qualche gita domenicale in auto considerati i costi della benzina in estate.
Per il resto solo proclami a cui si aggiunge quello del supernano Brunetta che ora, nel tentativo di recuperare ancora qulche soldo, propone di far lavorare le donne fino a 65 anni .. nel nome della parità fra uomo e donna nel nostro paese. Ma che bravo. E se nel nome della parità mandasse in pensione noi maschietti a 60 anni invece che a 65 ? L'obiettivo sarebbe raggiunto ugualmente.

1 commento:

BC. Bruno Carioli ha detto...

E se mandassimo in pensione ( minima) Brunetta & co. ?