La peggiore legislatura nel periodo più drammatico dal dopoguerra ad oggi probabilmente si concluderà consegnando il paese in mano ai nuovi fascisti di Fratelli d'Italia guidata dalla Meloni. Questo dicono i sondaggi a meno di un ritorno di memoria degli italiani al momento del voto. Tutti però sembrano lavorare in questo senso favorendo o l'astensionismo o il voto alla peggiore destra europea.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, rassegna le dimissioni dopo aver ottenuto la fiducia in Parlamento. Il Presidente della Repubblica, Mattarella, giustamente le respinge e lo costringe a presentarsi in parlamento per avere o la sfiducia o per proseguire l'esperienza di governo con quelle forze politiche che lo voteranno. Il M5S ormai si è sciolto sotto il solo e dopo la scissione di Di Maio no è più indispensabile a mantenere in vita il governo Draghi.
Luigi Di Maio perde la bussola e lancia tweet, post e interviste illustrando i pericoli, a suo parere, di una eventuale crisi di governo. Niente di strano se non fosse che il Luiggino nazionale ricopre il ruolo di ministro degli esteri e quindi dovrebbe astenersi da commentare o esprimere pareri su una questione che compete al Parlamento e non certo ad un ministro. Ma questa malcostume è ormai prassi nella politica italiana da quando si concede ad un politico di ricoprire sia incarichi istituzionali sia incarichi nel proprio partito (Berlusconi e Renzi hanno giocato sempre su questo doppio ruolo e Di Maio, benché giovane ha preso il peggio da questi due esempi).
Un migliaio di sindaci si intromettono in questioni che non competono loro e scrivono una lettera di sostegno a Draghi. Un'iniziativa che rende bene il polso dell'incompetenza e dell'inadeguatezza di coloro che ricoprono incarichi istituzionali e ignorano i loro doveri oltre che la Costituzione.
Nel frattempo il partito che fu di maggioranza relativa, il M5S, è in riunione permanente tanto che ci si comincia a chiedere se terminerà prima Beautiful o la loro riunione.
Un caos totale nel quale sguazzano i nuovi fascisti di Fratelli d'Italia che si apprestano a portare la loro leader Giorgia Meloni a vincere le elezioni e a guidare il primo governo della prossima legislatura. Non certo per meriti suoi quanto per demeriti dello squallido panorama politica: se oggi si dovesse andare a votare, un cittadino che non conosce la storia d'Italia e i danni del fascismo, chi potrebbe mai votare ?
(Segui anche la pagina facebook del blog)
Nessun commento:
Posta un commento