mercoledì 16 febbraio 2022

Una politica inadeguata a governare un paese civile e democratico


La bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull'eutanasia legale era scontata e solo la politica non ne era consapevole. In quale paese civile e democratico si può pensare di abrogare un articolo del codice penale attraverso un referendum ? Per una atto del genere serve un semplice atto: una legge che disciplini la materia. Tutte le polemiche sollevate dopo la decisione della Consulta sono polemiche inutili che servono solo a spostare il problema: l'Italia da tempo immemorabile ha un parlamento che non è in grado di guidare una democrazia occidentale. E ieri, dopo a squallida vicenda della elezione del Capo dello Stato, ne abbiamo avuto l'ennesima conferma. Ed il buon Letta non perde occasione per lanciare il suo tweet scontato e inutile che non fa altro che certificare l'inadeguatezza del parlamento. Un'inadeguatezza totale ma che diventa ancora più palese quando si parla di diritti civili. Non dimentichiamo che se in Italia abbiamo il divorzio, abbiamo l'aborto lo si deve esclusivamente a dei referendum perché se aspettavamo che il parlamento legiferasse in materia saremmo ancora in alto mare. Dopo quelle due conquiste però l'istituto del referendum è stato utilizzato a sproposito tentando di sostituirlo al potere legislativo incapace di emanare leggi e norme efficaci soprattutto in materia di diritti civili. Spesso per giustificare questa incapacità si sottolinea la presenza in Italia del Vaticano e la sottomissione di una parte della politica ai voleri della Chiesa, tradendo in questo modo un dettato fondamentale della Costituzione: la laicità dello Stato. In parte questo aspetto è anche vero ma la mancanza di una classe politica adeguata è sicuramente il problema principale. Non ci sarebbe alcun problema a garantire alcuni diritti che si cozzano con la religione cristiana, ma che non possono essere negati a coloro che non seguono i dettami di questa religione.  Per perseguire però questo atteggiamento costituzionale sarebbe necessaria una classe politica che avesse ben presenti i valori della laicità dello stato, una classe politica che l'Italia non ha mai avuto almeno nella parte che di volta in volta governa. Anche una riforma delicata e importante come quella della giustizia viene delegata, per di più dal partito che sta nella maggioranza di governo, all'istituto del referendum confermando ancora una volta l'incapacità ormai cronica di varare riforme  adeguate ad un paese civile e democratico.

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