giovedì 18 aprile 2019

Il ministro che attenta alla democrazia ed il paese dorme


Continua senza sosta l'opera del ministro Salvini che agisce nel governo come se fosse non un ministro ma un presidente del consiglio con le deleghe di tutti i ministeri, in ambito politico con la sua campagna elettorale permanente per arrivare alle elezioni europee con l'intento di portare la Lega in Europa a distruggere l'Europa stessa non a cambiarla, in ambito privato passando a visitare tutti i luoghi dove si mangia scattando selfie in mezzo a folle festanti che non vedono l'ora di stringergli la mano. Il tutto nella più completa sudditanza dell'alleato di governo che ora fa qualche strillo ma che ormai è completamente stritolato da questo personaggio tuttofare. Un'azione incessante quella del ministro che invade tutti i campi possibili dei vari ministri del governo giallo verde. Le due recenti direttive sono l'ultimo esempio di quanto questo ministro possa essere pericoloso per la democrazia e per tutti i poteri dello Stato. Nella prima direttiva travalica i vertici militari dal ministro della difesa a scendere ordinando alle navi Ong, anche quelle italiani, di incrociare nelle acque territoriali italiane. La sua direttiva non è stata rivolta solo alle forze di polizia, delle quali il ministro dell'interno ha la responsabilità, ma anche alla marina ed alla guardia costiera che sono sotto la responsabilità del ministero della difesa. In pratica ha prevaricato lo stesso Presidente della Repubblica che la Costituzione individua come il capo delle forze armate. Un atto gravissimo ma che non ha suscitato l'indignazione che avrebbe dovuto. Ma Salvini non si ferma e ieri ecco una seconda direttiva che questa volta mette in discussione i sindaci delle città italiane. Con questa direttiva il ministro autorizza i prefetti a prendere i provvedimenti necessari per il degrado delle città nelle cosi dette zone rosse, provvedimenti che sono di stretta competenza dei sindaci. Altro atto gravissimo che questa volta mette in discussione i sindaci cioè coloro che rispondono direttamente ai cittadini in quanto eletti con il voto popolare. Insomma Matteo Salvini se ne infischia di tutte le regole democratiche del nostro paese, partendo dalla Costituzione a scendere e nessuno sembra in grado di fermarlo in questo delirio di onnipotenza. Naturalmente il ministro dell'interno non si ferma ai così detti problemi di sicurezza e dell'immigrazione (una vera e propria ossessione) ma entra a gamba tesa anche in ambito economico. Ieri ha ripreso il ministro Tria che timidamente aveva sottolineato con estrema sincerità che nel Def, appena approvato, è prevista l'aumento dell'Iva e non c'è nessuna misura per scongiurare questo tragico aumento. Salvini lo ha ripreso (insieme al suo zerbino Di Maio) assicurando che l'Iva non aumenterà ma senza dire né come né perché né tanto meno indicare quali sarebbero le misure che eviterebbero questo aumento (non previste nel Def). Insomma che li teniamo a fare tutti quei ministri ... ?

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