lunedì 12 aprile 2021

La prima riforma post pandemia: abolire le regioni

 


In Italia la pandemia ha messo in evidenza una riforma costituzionale assolutamente indispensabile: abolire le regioni o quanto meno togliere assolutamente alcune competenze prima su tutte le sanità. Trascorso il primo lockdown non appena si è manifestata la seconda ondata e il governo ha messo appunto il sistema dei colori, si è subito confermato che, dal punto di vista sanitario, l'Italia non esiste ma esistono ben 22 stati. Regioni rosse che decretano province arancioni o gialle, regioni gialle che decretano province rosse, comuni in province rosse e regioni gialle che prendono iniziative autonome infischiandosene dei provvedimenti presi dallo Stato centrale. Una situazione che sta degenerando con l'inizio della campagna vaccinale. La velocità delle vaccinazioni varia da regione a regione con differenze anche del 20% rispetto alle dosi impiegate rispetto alle disponibilità. Ma come se non bastasse regioni che agiscono per proprio conto rispetto al piano vaccinale. Un piano che nonostante le polemiche artificiose era già stato messo a punto dal governo Conte e che prevedeva la vaccinazione del personale sanitario e delle RSA, per poi passare ai cittadini over 80 e con patologie critiche per poi scendere a seguire in base alle fasce di età. Ed invece ecco spuntare i piani vaccinali ad regionem così che in alcune regioni si vaccina il personale universitario, in altre gli avvocati, in altre i magistrati e chi più ne ha più ne metta. Venerdì il generale dei miei stivali emana un ordinanza per ribadire le priorità in base all'età, oggi per tutta risposta la regione Campania annuncia che vaccinati gli over 80 procederà con le attività produttive fregandosene del piano per età. La regione Marche segue a ruota la Campania annunciando l'inizio delle vaccinazioni per educatori, centri privati, e personale sanitario non iscritto all'ordine quando ancora non si è completata la vaccinazione degli over 80 e non si è iniziata quelle degli over 70. E come si vede questa voglia di protagonismo è trasversale essendo la Campania a guida centro sinistra mentre le Marche di centro destra, ma quando si tratta di vestire i panni fasulli del governatore non esiste colore politico. La riforma del titolo 5 è stata una vera e propria sciagura alla quale sarà sempre troppo tardi mettere fine, ma dopo questa pandemia sarà indispensabile se veramente si intende far ripartire il paese altrimenti destinato allo sfascio come già in parte avviene.

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