mercoledì 6 ottobre 2021

Il disastro della politica: ridateci la prima repubblica


 

Dopo il crollo della così detta prima repubblica il panorama politico italiano è diventato sempre più squallido e soprattutto ripiegato su se stesse a tal punto da favorire un partito che prima degli anni 90 era completamente sconosciuto: il partito dell'astensione. Nella prima repubblica i partiti erano 7 e questo numero è rimasto invariato per moltissimi anni ma nessuno si sognava di non votare perché NON RAPPRESENTATO come avviene oggi. Le recenti votazioni per le amministrative del 3 e 4 ottobre 2021 sono state l'apoteosi della non rappresentanza. Un esempio per tutti Roma: 22 candidati sindaci, una 40 di liste, e oltre il 50% di astensione. Certo che destreggiarsi fra i partiti ufficiali e liste, che in occasione di elezioni amministrative si formano per l'occasione salvo poi sparire la settimana dopo, non è certo semplice per l'elettore che si trova spiazzato da un'offerta abnorme. Limitandosi anche solamente ai partiti più rappresentativi, la qualità dell'offerta è veramente di basso livello soprattutto perché nessun partito ha un progetto solido da portare avanti nell'interesse generale del paese.

Fratelli d'Italia, nonostante gli sforzi falsi della sua leader per distanziarsi dal fascismo, strizza l'occhio a quella parte del paese ancora nostalgica o peggio ancora delle nuove formazioni che si ispirano al fascismo, Forza Nuova e Casapound su tutte. Anche recentemente Giorgia Meloni ha dichiarato che nel suo partito non c'è spazio per razzisti, xenofobi, nazisti dimenticandosi di citare anche i fascisti. Almeno nella prima repubblica il MSI era tenuto fuori dal governo, mentre la Meloni è stata anche ministro, e quando Almirante e soci si presentavano in tv venivano boicottati dai giornalisti di sinistra. Oggi invece Giorgia Meloni, nonostante non prenda le dovute distanze dal fascismo e quindi non rispettando la Costituzione, è continuamente presente in ogni televisione e telegiornale.

La Lega di Salvini dopo essere nata per dividere l'Italia in due e dare spazio al federalismo, era crollata grazie ai comportamenti del suo apparto dirigente e soprattutto da Umberto Bossi che ha finito per comportarsi come la così detta, nel racconto leghista, Roma ladrona. E' stata ripresa e risollevata da Matteo Salvini che ha adottato la politica della semplificazione: il suo programma politico si estrinseca a suon di tweet e buon per lui che da qualche hanno può utilizzare 280 caratteri invece dei tradizionali 140. Ma non è che cambia molto. Il fallimento totale di Salvini si è potuto apprezzare quando nel 2018 è stato portato al governo dal Movimento 5 Stelle. Salvini oltre il razzismo, oltre l'odio per il diverso, oltre il finto contrasto all'immigrazione non ha saputo attuare alcun programma che non sia un condono per aiutare chi evade le tasse e un decreto sicurezza che ha portato più insicurezza. Dopo l'ubriacatura dell'estate 2019 a colpi di sondaggi e mojito pretendeva di avere pieni poteri e far votare il paese a ferragosto: risultato fuori dal governo per rientrare nel 2021 grazie all'altro Matteo. Ora che il popolo leghista lo ha abbandonato alle recenti amministrative tenta di portarsi non si sa dove: non partecipa ai consigli dei ministri ma non lascia la poltrona ed i miliardi del PNRR da gestire. Un fanfarone inaffidabile.

Forza Italia ha costituito per alcuni anni il sogno di rinascita di milioni di italiani i quali però non conoscevano la storia del suo fondatore Silvio Berlusconi. Berlusconi si è presentato subito una volta vinte le sue prime elezioni nel 1993: formò un governo dove, per la prima volta nella storia della Repubblica, erano presenti esponenti di Alleanza Nazionale di Fini, gli eredi del MSI di Almirante e dei fascisti. Grazie a questa sua operazione scellerata oggi abbiamo in Italia la peggior destra presente in europa, incapace di tagliare i legami con il periodo più buio della storia italiana. Oggi Forza Italia vorrebbe proporre al Quirinale proprio Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale, in rapporti con la mafia tramite il suo amico Dell'Utri cofondatore del partito, ancora impelagato nel processo Ruby, la prostituta marocchina che, ancora minorenne, fu pagata da Silvio per le sue prestazioni. Se davvero si arrivasse a portare Silvio Berlusconi al Quirinale sarebbe veramente la vergogna più eclatante della Repubblica Italiana. 

Il Partito Democratico è stato un fallimento fin dalla sua nascita. Il primo risultato della sua creazione fu la caduta del governo Prodi che aveva vinto le elezioni con la coalizione dell'Ulivo. La maggioranza di quel governo era piuttosto risicata e invece di lavorare per fortificarla, Vetroni ed i suoi sprecarono energie per dare vita ad un Partito sulla falsa riga dei democratici americani. L'obiettivo era raccogliere il raccoglibile, da Binetti a Rutelli ai Ds, dando vita ad un carrozzone senza anima ma soprattutto che abbandonò l'elettorato storico della sinistra: operai, lavoratori, quartieri periferici delle grandi città. Un territorio che una volta lasciato a se stesso ha finito per diventare il pascolo della destra e della Lega. U partito senza anima che per circa quattro anni si è venduto ad un infiltrato di Berlusconi, Matteo Renzi, portandolo al governo e votando la peggior riforma contro i lavoratori mai votata da un partito che si ritiene di sinistra: il Jobs Act. Renzi è quasi riuscito a distruggere il PD che ha subito una scissione (una delle tante a sinistra) ed oggi è in mano ad un democristiano come Enrico Letta, certamente una persona onesta, ma che di sinistra ha niente. Non ha nemmeno il coraggio di stracciare il Jobs Act e magari iniziare con una piccola riforma che potrebbe portare qualche beneficio al mondo del lavoro: il salario minimo. Ma non si può perché altrimenti si toglie potere contrattuale ai sindacati, ed i lavoratori ???

Il Movimento 5 Stelle, un fallimento totale e un vero e proprio bluff. Anche questo facilmente prevedibile considerato che il manifesto di quel movimento era il "Vaffa" lanciato da un comico fallito che ha trovato nell'avventura politica il modo per tornare in auge. Il Movimento ha avuto il suo successo fino a quando è stato fuori dal parlamento o una volta entrato è rimasto all'opposizione. Le sue lotte No-Tav, No-Tap .. no tutto, una volta arrivati al governo si sono sgretolate come una costruzione colpita da un terremoto di oltre 9 gradi. Per mantenere quelle promesse il Movimento sarebbe dovuto arrivare al governo da solo, cosa che per fortuna non è accaduta, o altrimenti avrebbe dovuto scendere a compromessi, quelli che il movimento stesso dichiarava di combattere. Risultato: hanno finito per governare con tutti i loro nemici dichiarati e addirittura stare in un governo con a capo il banchiere Draghi.

Sui partiti a sinistra del Pd vale la pena di stendere un velo pietoso. Molto attivi quando si tratta di fare distinguo o dividersi così come incapaci di occupare quegli spazi lasciati liberi da quello che fu il più grande partito europeo di sinistra per farseli occupare dalla destra meloniana e salviniana. Purtroppo in un periodo storico dove l'ignoranza dell'elettore la fa da padrona, o si contrasta la destra a colpi di tweet o se, forse giustamente, si intraprende la strada della cultura e della coerenza ci vorranno anni per recuperare il terreno perso. Ma soprattutto quel terreno non sarà recuperato se non ci si mette in testa di unirsi piuttosto che dividersi.

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