martedì 23 febbraio 2021

Nessuno si è accorto del nuovo governo nemmeno il virus

 


Dopo le prime mosse del governo Draghi diventa ancora più incomprensibile la mossa di Renzi di far cadere il governo. O meglio diventa completamente chiaro il motivo anche se il giovanotto di Rignano e i suoi accoliti di Italia Vivisezionata smentiscono: si doveva cacciare Giuseppe Conte così come si era cacciato Enrico Letta. Si è cambiato il Capo del Governo, si è cambiato qualche ministro (8 erano già presenti nel Conte 2), si è data qualche poltrona a Forza Italia e Lega, ma poi la sostanza ed i programmi, che stanno tanto a cuore a Matteo Renzi, rimangono esattamente gli stessi. Qualche esempio: continuano le restrizioni più o meno dure, Draghi mantiene la delega sui servizi segreti, Arcuri rimane al suo posto, il Mes non vuole nemmeno Draghi, la prescrizione non viene cancellata nonostante il tentativo di bloccare la riforma Bonafede. Tutto più o meno come prima. Perfino il virus non ha cambiato la sua attenzione al nostro paese ed anzi sembra aver ripreso vigore diffondendo anche in Italia le sue varianti ormai diventate innumerevoli. E i vaccini ? Niente anche in quel settore tutto fermo, gli ultimi dati confermano che al ritmo attuale probabilmente si riuscirà a vaccinare il 70% della popolazione (limite da raggiungere per l'immunità di gregge) saranno necessari 5-6 anni. Insomma le uniche novità di un certo rilievo sembrano essere le seguenti: l'abbandono dei tendoni fioriti per la campagna vaccinale e il ritorno in auge di ministri come Brunetta e Gelmini. Una dimostrazione inequivocabile che il governo dei migliori aveva già fallito fin dalla sua nascita. Di fatto quindi una continuità sconcertante fra i due governi, continuità per la quale è stato necessario bloccare il paese per oltre un mese e mezzo durante il quale il virus ha continuato a imperversare. Abbiamo tutti esultato per aver raggiunto un obiettivo impensabile, quello di ottenere un vaccino in meno di 9 mesi, un'obiettivo che però sarà vanificato dalla società "criminale" alla quale abbiamo dato vita: una società dove al primo posto c'è il profitto anche raggiunto sulla pelle delle persone ed i morti di questo ultimo anno ne sono la conferma.

venerdì 19 febbraio 2021

Due mesi per un'altra perla renziana e la morte della democrazia diretta

 

Lo stratega del terzo millennio ha tenuto bloccato il paese per quasi due mesi ed alla fine ha raccolto i suoi frutti: un'altra perla da aggiungere alla sfilza delle sue caxxate e la morte definitiva della democrazia diretta (per la quale era solo questione di tempo). Tutto il resto è noia come diceva il grande Califano. Questo è quello che rimane oltre le autoincensasioni che i vari Renzi, Rosato, Bellanova e Boschi si sono dedicati nella discussione parlamentare sulla fiducia. Che Renzi abbia una certa "intelligenza politica" è fuori dubbio, anche in virtù del desolante panorama generale, ma la eventuale intelligenza poi deve essere utilizzata adeguatamente altrimenti rimane confinata a intelligenza a proprio uso e consumo e non certo per il bene comune del paese. Alla fine della discussione che rimane di questa crisi di governo ?

Italia Viva lascia al paese l'ennesima giravolta renziana paragonabile al famoso stai sereno di appena 7 anni fa. Matteo Renzi fa cadere il governo dichiarando la sua attenzione ai programmi più che alle persone e abbandona Conte perché lui ed il partito di maggioranza relativa sono contrari alla richiesta del Mes per la sanità (32 miliardi di euro). Conte si dimette, arriva Draghi e candidamente prima Renzi afferma che il Mes non serve più, poi Rosato assesta una bella slinguazzata ai fondelli di Draghi sentenziando che il loro Mes è proprio super Mario. Alla faccia dei gonzi che ancora una volta avevano prestato fede alle parole dello "statista".

Il Movimento 5 Stelle cade vittima della sua stessa fragilità e della tanto sbendierata "democrazia diretta". Un'altro raggiro messo in campo da un movimento che rappresentava per molti una speranza di cambiamento, come se questo movimento fosse sceso direttamente da un'altra galassia piuttosto che dalle farneticazioni di un comico. Un comico che ha sempre camminato sul filo della serietà e satira senza mai far trapelare se le sue parole fossero serie o facete. E così dopo l'ennesimo ricorso alla tanto decantata piattaforma Rousseau, altra presa per i fondelli con quesiti ricamati ad arte per indirizzare il voto, ecco che il responso della piattaforma e dalla base viene rigettato proprio da una parte di coloro che si vantavano di fare ciò che gli altri partiti non facevano. In buona sostanza si chiede il parere alla base e poi qualcuno fa comunque come gli pare: che il virus renziano abbia anche lui dato vita ad una mutazione e si sia insinuato nei 5 stelle ?

La destra che Boschi e Renzi si vantano di aver diviso, in realtà era già divisa fin dalla nascita del governo giallo-verde quando Matteo Salvini abbandonò Berlusconi e Meloni per andare al governo con Di Maio. D'altra parte quella è sempre stata un'alleanza fragile fin dal secondo governo Berlusconi quando il buon Silvio terminò la legislatura portando all'approvazione la riforma costituzionale solo negli ultimi mesi del suo mandato, salvo poi votare contro al referendum. D'altra parte fidarsi di Matteo Salvini è come fidarsi di Matteo Renzi (sarà una questione di nome) e quel volpone di Berlusconi lo sa benissimo tanto è vero che appena di è fatto il nome di Draghi, Silvio ha subito alzato la mano per farsi avanti senza aspettare i suoi "alleati".

E la sinistra ? Quella continua ad essere assente ormai da tempo. Il Partito Democratico ha abbandonato la sinistra fin dalla sua nascita per poi spostarsi definitivamente verso le classi medio borghesi con Renzi e la sua riforma del lavoro. A sinistra del Pd sono iniziate le lotte fratricide con frammentazioni senza logiche apparenti se non quella di avere a propria disposizione un piccolo orticello da parte di ogni piccolo leader. D'altra parte la morte delle ideologie non poteva che avere questa conseguenza: che cosa è la sinistra senza una proprio ideologia ? La sinistra è caduta nel giochetto di demonizzazione della ideologia e si è fatta fagocitare il proprio elettorato lasciandolo in pasto prima a Forza Italia e poi nientepopodimenoche alla Lega. Ora, dopo la manovra di Renzi, si ritrovano a governare proprio con la Lega di Salvini, partito razzista, omofobo, difensore dell'alta borghesia, che per il momento sembra voltare la faccia alle sue crociate come la flat tax e la difesa degli evasori fiscali ma quanto durerà ?

sabato 13 febbraio 2021

Dalla governo dei migliori all'ammucchiata selvaggia


 (Nella foto manca il Brunetta, non era disponibile uno sgabello per farcelo salire sopra)

Doveva essere il governo dei "migliori", diceva qualcuno senza spiegarne il significato, in realtà è diventata un'ammucchiata selvaggia dove tutti hanno trovato posto. Mattarella ha avuto i suoi tecnici messi da Draghi alla guida di ministeri strategici, gli altri partiti, con l'esclusione di FdI, hanno avuto le loro bravi poltroncine spartite in maniere nemmeno tanto equa fra Lega, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Leu. La sostanza è che ancora una volta la politica italiana ha fallito e ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza a gestire situazioni critiche. Era accaduto nel 2011 quando Berlusconi portò il paese sull'orlo del baratro e fu chiamato Monti a togliere le castagne dal fuoco. In quella occasioni però i partiti ebbero il buon gusto di restare fuori dal governo, ma in quel caso i provvedimenti da prendere sarebbero stati impopolari. Oggi la situazione è diversa: nella situazione attuale ci sono circa 230miliardi da investire e quindi tutto vogliono mettere le mani sulla torta e di conseguenza tutti hanno accettato il Presidente del Consiglio banchiere, ma ognuno ha voluto la seggiolina per sedersi intorno al tavolo. Uno spettacolo indegno nel quale ognuno degli attori ha fatto la sua "bella" figura. Eccoli in ordine di indecenza, dal meno al più.
Fratelli d'Italia. Alla fine è l'unico partito che ha mantenuto un minimo di dignità e coerenza, ma si vedrà nel corso di questi due anni quanto sarà ferrea questa coerenza. La Meloni ha già detto che se i provvedimenti saranno di suo gradimento li voterà, tanto per non rimanere fuori e mettere il cappello con tweet del tipo: "Fratelli d'Italia ha contribuito alla ripartenza del paese".
Forza Italia. Alla luce del nuovo governo non si può che ritenere Berlusconi uno stratega politico di ottimo livello. Appena si è paventato l'incarico a Draghi lui si è reso subito disponibile, ha abbandonato Meloni e Salvini sistemando sulle poltrone nientepopodimenoché Brunetta, Gelmini e Carfagna. Brunetta quello dei tornelli e della decurtazione dello stipendio in caso di malattia, Gelmini quella del tunnel fra Ginevra ed il Gran Sasso per far transitare i neutrini. Per uno che aveva fatto votare al parlamento la parentela fra Ruby e Mubarak non c'è che dire un bel colpo da maestro.
Leu. Spiace dirlo ma dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi "Noi siamo alternativi a Salvini" od il solito slogan diventato ormai inflazionato "Mai con Salvini", eccoli che anche loro conservano la poltrona di Speranza al ministero della salute. Intendiamoci, Speranza è uno dei ministri più seri del precedente governo ed è un fatto positivo che sia rimasto, ma per un partito di sinistra andare a governare con la peggior destra europea non è che si possa portare come un elemento di vanto.
Partito Democratico. Che dire di questo partito senza anima, senza un progetto, senza una linea politica (non è l'unico a dire il vero), un partito che benché erede del più grande partito della sinistra europea, ha ormai perso il contatto con la realtà del paese e con le classi storiche del suo elettorato. Ormai più indirizzato a conservare i propri posti di potere che ha pensare realmente alle necessità dei cittadini. Un partito amorfo degnamente impersonato dall'attuale segretario.

E veniamo al podio dell'indecenza.

Lega. Salvini è stato il protagonista del più impressionante e veloce trasformismo di questi ultimi tempi (forse paragonabile solo a quello del M5S) con l'obiettivo di occupare di nuovo qualche poltrona. E' sparito il tema dell'immigrazione dai suoi tweet farneticanti nonostante qualche sbarco consistente di questi giorni. E' sparita la famigerata Flat Tax bandiera irrinunciabile di questi ultimi anni ed è sparita solo perché Draghi ha detto di non voler aumentare le tasse (anche se poi Draghi ha anche detto che le tasse vanno modulate in base al reddito .. quello che Salvini non voleva fare). E' sparita l'autonomia ed è sparita soprattutto l'avversità all'euro e all'Europa, insomma il Salvini ha smesso le felpe ed  diventato una specie di agnellino. E naturalmente ha avuto le sue tre poltroncine. Ora bisognerà vedere quanto durerà la conversione sulla via di Damasco.
Movimento 5 Stelle. Questo è il movimento che dopo essere stato protagonista nelle piazze, nel 2013 arriva in parlamento e promette di aprirlo come una scatola di tonno, poi nel 2018 arriva a governo e rimane imprigionato nella sua scatoletta. In tre anni parteciperanno al terzo governo e, dopo aver governato con Lega e Pd, ora si affiancano perfino a Berlusconi. Insomma peggio della Democrazia Cristiana. Hanno dimostrato ampiamente che una cosa è occupare le piazze a grido di "Vaffa" (un manifesto politico a dir poco squallido e privo di contenuti), un'altra cosa è governare. E qui per governare servono idee, progetti, e persone per attuarli ma il Movimento, che ha rappresentato per molti una speranza di cambiare la politica, non aveva né idee chiare (sono cambiate tutte in corso d'opera), né progetti attuabili e né tantomeno persone. Il reclutamento fatto con qualche voto sulla presunta piattaforma democratica denominata Rousseau è stata un fallimento totale, mandando in parlamento ed anche al governo personaggi incompetenti e inadeguati (Toninelli uno su tutti). Certo nella mass qualche personaggio competente è saltato fuori (tipo Sileri) ma la maggioranza è stata una delusione completa. Sono stati capaci solo di riempirsi la bocca con la loro democrazia diretta consegnata e gestita però da una società privata, la Casaleggio Associati, che si sta tenendo in piedi con i soldi pubblici, roba che se lo avesse fatto un altro partito sarebbe scoppiata una mezza rivoluzione.
Italia Viva. Il primo posto nella graduatoria dell'indecenza non può spettare a Italia Viva ed il suo leader, Matteo Renzi. Da molti considerato uno stratega politico di grandi qualità, in realtà il personaggio più inaffidabile e cinico comparso sulla scena politica. La sua specialità è quella di colpire alle spalle i propri compagni di partito o alleati, Enrico Letta e Giuseppe Conte le due vittime sacrificali, ma attenzione non c'è due senza tre ... ed al posto di Draghi mi guarderei bene le spalle. Inaffidabile e spregiudicato non si è fermato non solo davanti alle difficoltà economiche, ma nemmeno a quelle sanitarie con centinaia di morti al giorno e con una campagna vaccinale che arranca, lui ha portato ha compimento il suo progetto: far fuori Conte in nome dei programmi e di un governo inadeguato. Ha bloccato il paese per un mese e mezzo ed alla fine che cosa ha ottenuto: un governo che presenta 8 ministri del governo precedente a dimostrazione del fatto che l'unico obiettivo era Conte, ed un governo nel quale perfino Berlusconi ha ripreso vita. Sicuramente ha una discreta dose di intelligenza politica (ma nel panorama attuale con M5S, PD e Lega non è difficile primeggiare) peccato che la usi solo per i propri interessi e per far fuori di volta in volta coloro che aveva come amici: Berlusconi, Letta e Conte in rapida successione. Avanti il prossimo.

Di fronte a questo panorama c'è una sola via d'uscita e una sola speranza: che il virus sia sconfitto con i vaccini, che i miliardi dell'europa siano in qualche modo utilizzati e poi che il popolo italiano alle prossime elezioni mandi a casa tutta la compagnia nessuno escluso ... altrimenti sarà l'ennesimo fallimento e questa volta senza via d'uscita.






giovedì 11 febbraio 2021

La democrazia della presa per i fondelli

 


In queste ore si sta celebrando la grande ammucchiata intorno al Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. In nome della responsabilità e della ricostruzione del paese, tutti i partiti (chi più chi meno) stanno avvicinando le loro poltrone intorno al tavolo dove troneggia la torta da 230miliardi. Tutto naturalmente nel rispetto della Costituzione italiana, un pò meno nel rispetto degli elettori e delle emergenza sanitaria ed economica che i cittadini italiani stanno sopportando sulle loro spalle. Una politica incapace di agire davvero negli interessi del paese ancora una volta si è dimostrata imbattibile nei giochi di palazzo e di presunta strategia politica. Un gioco iniziato nell'agosto del 2019 dopo la ubriacatura di Matteo Salvini e condotto da quello "stratega", innalzato in questi giorni da quelli che capiscano a "statista", di Matteo Renzi. Mentre tutti si inerpicano sugli specchi per elogiare Mario Draghi, come fecero per Mario Monti salvo poi prenderlo a sputi in faccia, e per occupare le sedie disponibili, i paladini della democrazia diretta, il nuovo che avrebbe dovuto avanzare, gli apritori di scatolette di sardine, insomma il Movimento 5 Stelle mette sul tavolo la rispolverata piattaforma Rousseau per l'ennesima sceneggiata democratica. Quindi come sempre qualche migliaio di iscritti, a fronte di una decina di milioni di elettori, "deciderà" se partecipare al governo Draghi o meno. E la chiamano democrazia. Non sarebbe piuttosto meglio definirla incapacità di prendere quelle decisioni per le quali i cittadini vi hanno eletti ?. Ma come al solito anche in questo caso la decisione è stata già presa e quindi il giochetto sta nel porre in un certo modo il quesito sul quale votare. La cosa più semplice e banale sarebbe stata quella di scegliere fra un SI e un NO con la semplice domanda: Entriamo nel governo Draghi ? E l'esito magari anche scontato. Invece come al solito in quesito è una specie di navigatore verso il SI alla partecipazione al governo in quanto sotto le righe di fatto dice: 

Sei d'accordo che il Movimento SOSTENGA (attenzione sostenga mentre in realtà avrebbero dovuto scrivere PARTECIPI) ad un governo che attua il programma del M5S (ministero per l'ecologia e soprattutto difenda i risultati già raggiunti dal Movimento) insieme a tutti gli altri partiti ?

Quindi in pratica chi vota NO vota contro sia il programma del M5S per il quale ha già votato alle elezioni politiche, sia contro il governo del M5S di questi 3 anni. Quindi di fatto e per coerenza chi vota No dovrebbe uscire dal M5S, secondo la domanda formulata dal quesito stesso. 

E la chiamano democrazia 


venerdì 5 febbraio 2021

Da Monti a Draghi: dieci anni di vuoto politico

 


Le capacità reali di una classe politica si vedono quando la stessa si trova ad affrontare seri e gravi problemi, quelli fuori dall'ordinario della normale routine di vita quotidiana. Dalla fine della seconda guerra mondiale in poi nel nostro paese, ma non solo, si sono presentati due momenti straordinari da governare: la crisi del 2011 dopo il fallimento della banca americana con le conseguenti turbolenze finanziarie, la crisi del 2020 a causa dell'epidemia da Covid 19. Due situazioni di emergenza che avrebbero richiesto capacità fuori dall'ordinario per essere governate senza troppi sconvolgimenti. Mentre in tutta Europa la classe politica è stata in qualche modo in grado di gestire la situazione, in Italia questo non è avvenuto e si è dovuti ricorrere a governi guidati da due eminenti menti finanziarie come Monti e Draghi. Monti bene o male ci salvò dal possibile fallimento causato da un governo guidato da un Presidente del Consiglio come Silvio Berlusconi troppo impegnato nei suoi traffici a sfondo sessuale per occuparsi delle sorti del paese. Ora tutti demonizzano Mario Monti ma senza di lui chi avrebbe avuto il coraggio di fare il "lavoro sporco" per tirare fuori l'Italia dalla melma di una possibile crisi economica irreversibile ? La politica abdicò in massa salvo poi, scampato il pericolo, scagliarsi contro le ricette messe in campo dal governo Monti. 

Dopo 10 anni ci ritroviamo punto e a capo. Le condizioni sono sostanzialmente diverse ma la soluzione è più o meno la stessa: ricorrere ad un soggetto esterno al mondo politico per togliere le castagne dal fuoco ad un vuoto cronico della classe dirigente italiana. Una classe ormai trasformatasi in classe dominante, una classe cioè privilegiata che, a discapito delle parole e delle dichiarazioni, è chiusa in se stessa e tesa a mantenere privilegi e posizione dominante il più a lungo possibile. Nel 2011 l'irresponsabilità di Silvio Berlusconi fu la causa del possibile fallimento del paese, nel 2021 la spregiudicatezza di Matteo Renzi, l'erede naturale dell'ex cavaliere, stava per farci cadere nel baratro non solo sanitario ma anche economico (ancora non del tutto scongiurato). L'aspetto più inquietante è che l'azione di Renzi viene fatta passare come un capolavoro politico piuttosto che un fenomeno morboso quale realmente è. La soluzione per uscire da questa situazione è stata ancora una volta quella di ricorrere ad un così detto tecnico come Mario Draghi, uomo sul cui nome sono tutti concordi (anche chi dice no per partito preso) e che toglierà ancora una volta la politica dall'impasse della propria incapacità. Nel 2011 si trattava di evitare il fallimento, nel 2021 si tratta di elaborare progetti e programmi per utilizzare gli oltre 200miliardi provenienti dall'Europa. Ma come farebbe una classe politica abituata da decenni a non vedere oltre le prossime elezioni (che in Italia si svolgono ogni anno) ad elaborare un progetto di rinascita che abbia un respiro di almeno un quinquennio ? Ed il problema non è nemmeno la pandemia che alla fine ha avuto solo il "demerito" di mettere in luce tutti i difetti, le incompetenze e le inadeguatezze del nostro sistema politico. Vediamo oggi qualche formazione politica che sappia andare oltre a parole d'ordine come "Elezioni subito", "Mai con quello o con quell'altro", "Non ci interessano le poltrone", "Lavoriamo per il paese e per il bene degli italiani" ... e via dicendo con tutto il repertorio delle amenità che sentiamo in questi giorni.

In realtà in questo momento più che in altri servirebbero idee, modelli da perseguire, progetti mentre la politica ormai si è ridotta anche in questo frangente drammatico a tattica, dirette facebook e twitter, giochi più o meno puerili di palazzo. E quelli più bravi in questi giochetti sono indicati come strateghi politici. E allora ben venga il Monti o il Draghi di turno, che farà il lavoro serio per poi lasciare di nuovo ai politici la misera lotta al voto. 

mercoledì 3 febbraio 2021

Il serpente colpisce ancora ... e c'è qualcuno che lo ringrazia


Scorrendo i social ed in particolare twitter ci si imbatte in un tweet di Matteo Renzi che con la faccia come il lato B scrive:

Abbiamo ascoltato le sagge parole del Presidente della Repubblica #Mattarella: ancora una volta ci riconosciamo nella Sua guida. E agiremo di conseguenza

Ecco che il giovanotto di Rignano oltre a portarci nelle mani di Draghi, prende anche per i fondelli non solo i cittadini, e non è certo la prima volta, ma anche il Presidente della Repubblica. L'aspetto più inquietante però sono alcuni commenti che ne seguono, tipo questo

Oggi in molti non comprenderanno, anzi criticheranno aspramente questa tua operazione politica; domani però capiranno che e’ stata un capolavoro politico a beneficio dell’Italia.

 Insomma per qualcuno il buon Matteo Renzi è uno statista. Ma che altro deve fare un politico per essere preso a calci nel sedere come farebbero in ogni paese democratico che si rispetti ?

Forse dovrebbe far cadere un governo guidato da un compagno di partito per prenderne il posto dopo averlo rassicurato ? Ah no Renzi lo ha già fatto.

Allora dovrebbe proporre una riforma costituzionale nella quale afferma di abolire un ramo del parlamento mentre invece abolisce solo il voto democratico ? No anche questo già fatto da Renzi.

Eh però se promette di abbandonare la politica, poi invece si presenta alle elezioni ed entra nel ramo del parlamento che voleva abolire, per poi dare vita ad un  partitello portando via parlamentari al partito nel quale era stato eletto, in questo caso nessuno lo seguirà più vero ? No fatto anche questo.

Insomma vale tutto perché c'è sempre qualcuno pronto a credere alle parole del politico di turno dimenticandosi tutto quello che lo stesso politico ha già fatto. Il buon Renzi ha mandato in crisi il governo dimettendo le sue ministre (che non hanno avuto nemmeno il coraggio di farlo da sole) per poi andare alle presunte trattative con gli altri partiti al fine di mettere a punto un "cronoprogramma" (ultimo termine inventato per prendersi gioco degli italiani). "A noi interessano i contenuti" andavano sbraitando il bullo di Rignano ed i suoi accoliti. Fino a quando siamo arrivati a tirare le fila dei "contenuti" per arrivare a decidere chi avrebbe dovuto dare seguito al programma e realizzarlo (strana metodologia quella nella quale chi dovrebbe dare seguito ad un programma di governo non partecipa alla sua messa a punto, oltre che strana perfettamente anticostituzionale). Ed eccoci finalmente arrivati al punto, al vero obiettivo di Matteo Renzi, quell'obiettivo che gli riesce molto bene raggiungere: fare fuori il presidente del consiglio. Dopo giorni di discussioni tutto cade perché il giovanotto non vuole Giuseppe Conte e così fa perdere ulteriore tempo al paese ed al Presidente della Repubblica. Ecco serviti tutti coloro che in qualche modo lo hanno difeso perché l'unico che ha messo in discussione l'azione di governo tentando di "correggerla". La verità è che le correzioni richieste, alcune sacrosante, non erano certo il suo scopo ed infatti, quando le ha ottenute, ha ritirato le ministre. Ed il suo obiettivo non erano nemmeno i contenuti ed infatti dopo una quattro giorni di discussioni e confronti, raggiunto un qualche risultato, si manda tutto in malora perché il partito di maggioranza relativa vuole anche dettare il nome del Presidente del Consiglio. Eh no scusate in quale democrazia chi ha ottenuto la maggioranza relativa alle elezioni vorrebbe anche decidere chi dovrebbe guidare il governo ? In ogni parte del mondo questo incarico spetta ad un partito non ha votato nessuno, che si è formato sottraendo parlamentari ad un'altra formazione politica, questa si chiama "democrazia". E così un mese buttato via e si riparte da zero. E non dimentichiamo che nel frattempo: in Italia muoiono ancora centinaia di persone ogni giorno, la campagna vaccinale è bloccata, entro aprile si dovrà presentare un piano per l'utilizzo dei fondi europei, si sono persi altri 400mila posti di lavoro, in molti attendono gli aiuti predisposti dal governo, andare a votare in queste condizioni sarebbe una catastrofe prima sanitaria e poi economica. Se non è un pericoloso serpente a sonagli chi, per la seconda volta nella sua carriera politica, ha causato tutto questo non saprei proprio come definirlo. Eppure c'è ancora chi lo ritiene un grande statista.