martedì 27 febbraio 2024

La carta vincente del centro-sinistra in Sardegna: Matteo Salvini

 


Quello che è accaduto in Sardegna con le elezioni del 25 febbraio scorso è in qualche modo assimilabile, se pur in modalità diverse, a quanto accaduto a Conte nel 2019 quando Salvini fece cadere il governo per chiedere pieni poteri. La tanto unità del centro destra si è dissolta in una bolla di sapone grazie all'azione devastante del leader della Lega che si dimostra ancora un volta inaffidabile oltre che inadeguato a qualsiasi carica istituzionale. Il buon Salvini, costretto a rinunciare alla ricandidatura dell'ex presidente della regione Sardegna Solinas per fare posto alle manie di grandezza di Giorgia Meloni, ha giocato un brutto tiro alla coalizione di destra. Grazie al voto disgiunto Salvini aveva lanciato l'ordine: votate per la Lega ma poi non votate il candidato della Meloni, l'ex sindaco di Cagliari Truzzu. Missione compiuta. La coalizione FdI, Lega, FI arriva oltre il 49% dei voti ma Truzzu non va oltre il 45% arrivando dietro alla candidata di PD-M5S che raggiunge il 45,3%. LA prima presidente del consiglio donna affamata di poltrone sbaglia tutto e si prende una bella sberla dal suo alleato-amico Matteo Salvini.

Pd e M5S giustamente festeggiano ma non dovrebbero trascurare questa analisi che nessuno dice apertamente, ma soprattutto dovrebbero tenerne conto chi non ha voluto partecipare a questa coalizione e cioè Calenda e Renzi. I due ex fidanzatini dovrebbero decidere una volta per tutte se stare da una parte o dall'altra pena la scomparsa definitiva dei due giovanotti con i loro partitini personali. Non dimentichiamo anche che i fascisti attualmente al governo sono la minoranza nel paese grazie soprattutto all'astensione imperversante (anche in Sardegna si è registrato un 48% di astensionismo).

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domenica 25 febbraio 2024

Vi è chiaro ora il progetto di riforma costituzionale dei camerati meloniani ?


 

Non è usuale che il Presidente della Repubblica prenda carta e penna per bacchettare nientepopodimenoche il ministro dell'interno dandogli dell'incompetente  e, tra le righe, del fascista. Se mai ci fosse ancora bisogno di un segnale di quanto grave e pericolosa sia la situazione del nostro paese con questo governo di destra, eccolo che quel segnale è arrivato. Ed ora è anche chiaro il disegno che sta dietro al progetto di riforma costituzionale di Fratelli d'Italia con l'elezione diretta del presidente del consiglio: eliminare la più alta istituzione della Repubblica italiana, togliendo quei poteri che la Costituzione gli assegna, senza modificare direttamente alcun articolo che riguarda il Presidente della Repubblica. Con l'elezione diretta del premier, con un premio di maggioranza abnorme alla coalizione che sostiene il premier stesso si otterrebbero due risultati: ridurre il parlamento ad un passacarte del potere esecutivo, tagliare al Capo dello Stato le attuali prerogative per non intralciare l'uomo solo al comando, la nomina del capo dell'esecutivo e lo scioglimento delle camere. In pratica si realizzerebbe il disegno di trasformare la repubblica parlamentare in una dittatura democratica di tipo ungherese o peggio ancora di stampo putiniano. 

La reazione alle esternazioni del Presidente della Repubblica non sono andate oltre l'eterno vittimismo della maggioranza individuando la responsabilità dei disordini di Pisa nella sinistra fomentatrice della violenza. Per fortuna ci sono le immagini che dimostrano come una schiera di ragazzini delle scuole superiori, a volto scoperto e senza alcun corpo contundente, si stavano pacificamente riversando in Piazza dei Cavalieri con le mani alzate. La polizia si scatenata contro questi minorenni massacrandoli di botte senza alcuna ragione a dimostrazione dell'incapacità di far fronte ad un situazione che era estremamente pacifica. Qualcuno tende a minimizzare l'accaduto ma gli episodi di violenza da parte delle forze dell'ordine sono talmente numerosi che resta difficile non pensare ad una strategia studiata a tavolino dalla destra di governo. Quella destra che affonda le proprie radici proprio in quel periodo buio della storia del nostro paese che si chiama fascismo.

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sabato 24 febbraio 2024

Un governo frustrato sfoga la sua rabbia fascista sui ragazzi


 Ormai gli episodi repressivi che questo governo sta mettendo in atto dal momento del suo insediamento rappresentano un marchio di fabbrica per l'esecutivo Meloni: un governo fascista senza se e senza ma. Si è passati dai provvedimenti ad hoc che hanno per istituire nuovi reati e inasprire pene, per passare all'identificazione di liberi cittadini che protestano pacificamente o che inneggiano all'Italia antifascista, fino ad arrivare agli ultimi episodi di ieri nei quali degli energumeni vestiti da poliziotti hanno preso a manganellate dei giovani a Pisa e Firenze che intendevano manifestare contro la guerra e contro il genocidio del popolo palestinese. Soprattutto a Pisa si sono viste scene vergognose di una violenza inaudita contro dei minorenni, episodi che declassano l'Italia da paese democratico a paese governato da una banda di fascisti della peggior specie. D'altra parte la maggioranza di governo, dopo aver fatto promesse inattuabili come la riduzione delle tasse e/o il blocco dell'immigrazione, si trova a distogliere l'attenzione  dell'opinione pubblica soprattutto dagli interventi di segno opposto nel settore dell'economia. La frustrazione, derivata dalla presa di coscienza che per esempio in tema di tasse non sarà possibile alcuna diminuzione quanto piuttosto un aumento imprescindibile (già avviato con la cancellazione degli sgravi sulle accise della benzina, l'aumento dell'Iva sul gas, aumento dell'Iva sui prodotti per l'igiene intima e prodotti per l'infanzia), viene sfogata sui manifestanti che per qualunque motivo scendono in piazza. Naturalmente la narrazione del governo e di Giorgia Meloni è lontana dalla realtà e la dimostrazione sono gli interventi da stracciarola che LA presidente del consiglio mette in atto ogni volta che interviene in qualche discorso pubblico. La realtà purtroppo è un'altra: quella di un governo che non può mantenere le promesse in campo economico e interviene in altri settori come l'immigrazione, il presunto ordine pubblico, la giustizia e in ultimo la Costituzione con il preciso intento di uccidere la democrazia e trasformare una repubblica parlamentare in una democratura di stampo putiniano.

venerdì 16 febbraio 2024

L'ultima porcata squadrista della maggioranza: la Commissione Covid


 Ieri alla Camera si è consumata l'ennesima porcata di questa maggioranza che una volta di più si è dimostrata vendicativa, fascista e, come ha finalmente detto l'ex ministro Speranza, squadrista. Oltre alle false dichiarazioni sostenute in aula dai deputati di FdI, che hanno additato Giuseppe Conte e Roberto Speranza come dei condannati quando la magistratura ha ormai archiviato le accuse a loro carico, si sono aggiunti vaneggiamenti sui presunti abusi di potere del governo Conte 2 in quei drammatici giorni. Molto facile ora sostenere accuse gratuite quando siamo riusciti a vincere la battaglia contro un virus sconosciuto e aggressivo come non mai, battaglia vinta anche grazie ai vaccini contro i quali la destra di FdI e Lega si è sempre opposta, ma chiunque si fosse trovato a governare in quei giorni avrebbe avuto notevoli difficoltà. Ne siamo usciti anche se pagando un prezzo in termini di decessi superiore agli altri paesi europei grazie anche soprattutto ad un sistema sanitario a pezzi e ingovernabile in quanto di competenza delle regioni. Non ci sarebbero stati problemi se la commissione voluta dalla destra avesse davvero il compito di analizzare quello che è stato fatto per individuare i punti deboli e quindi prepararsi per ulteriori crisi dello stesso tipo, ma se la commissione non andrà ad indagare anche sull'operato delle regioni responsabili della sanità, allora l'obiettivo è sicuramente un altro: condannare politicamente Conte e il governo di quegli anni. L'aspetto più squallido è che a questo plotone di esecuzione virtuale partecipi anche Renzi di Italia Viva, quel Renzi che faceva parte del governo Conte 2. Il solito Renzi: inaffidabile, bugiardo, falso e vendicativo. Questa è il livello della politica italiana e soprattutto della maggioranza di governo: non solo fascista ma anche vendicativa.

mercoledì 14 febbraio 2024

Se non hai il trattore non puoi manifestare

Lo stato fascista decide che solo gli agricoltori con i loro trattori possono manifestare, possono bloccare il traffico, possono scendere in piazza con le loro rivendicazioni, a tutti gli altri cittadini non è consentito e se lo fanno sono presi a manganellate. Se poi chi scende in piazza lo fa per accusare il massacro del popolo palestinese  messo in atto da Israele, allora la furia fascista e repressiva dello Stato si scatena per difendere il diritto di uno stato democratico di distruggere un intero popolo. Questo è accaduto ieri a Napoli quando circa 200 persone si sono presentate davanti ai cancelli di TeleMeloni, una volta Rai televisione pubblica, per manifestare contro l'atteggiamento della Tv di Stato verso due cantanti di Sanremo. Il primo, Ghali, si è permesso di dichiarare dopo la sua esibizione "Stop al genocidio", il secondo, Dargen D'Amico, ha addirittura osato affermare che gli immigrati potevano rappresentare una risorsa ed è stato bloccato mentre rispondeva ad una domanda di un giornalista. Per difendere il nuovo pensiero unico del governo quindi non sono stati sufficienti i massacri verbali messi in atto contro i due artisti, ma si è passati dalle parole ai fatti riempendo di botte color che, pacificamente, volevano solo appendere uno striscione di protesta contro la Rai e di solidarietà verso il popolo palestinese. Questo è il nuovo corso dello Stato italiano. Mentre Israele sta per essere abbandonato dal suo storico alleato, gli Stati Uniti, in Italia si arriva sempre con ritardo. Si continua a difendere a oltranza la politica criminale di un governo, quello israeliano, che, più volte per bocca del suo leader, ha dichiarato di voler sterminare l'intero popolo palestinese colpevole di essere un intero popolo di terroristi. Da qui l'accusa di genocidio che in tanti provano vergogna a dichiarare. 
E così in Italia mentre da una parte si consente a migliaia di agricoltori di scorrazzare per il paese in lungo e in largo, si manganellano 200 persone pacifiche la cui unica colpa è di pensarla in maniera diversa dal governo. e ancora c'è qualcuno che ritiene non essere iniziato la nuova era fascista della fu Repubblica democratica italiana.

domenica 11 febbraio 2024

Dalla transizione ecologica all'accelerazione verso la distruzione del pianeta

 


Bombardamenti Kiev


Bombardamenti Gaza


Protesta trattori

Nei terribili anni della pandemia, per fortuna solo due e mezzo, sembrava che si fosse risvegliato nei cittadini ma anche nelle istituzioni un fervore ecologico per iniziare finalmente quella transizione che avrebbe dovuto portare all'abbandono dei combustibili fossili e di tutte quelle pratiche dannose per l'ambiente. Poi appena usciti dall'emergenza il mondo è letteralmente scoppiato e tutti quei buoni propositi sono stati presto dimenticati. 
L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e la conseguente guerra hanno subito messo in crisi il debole tentativo di passare dalle energie fossili a quelle rinnovabili. Carbone, petrolio e gas sono tornati alla ribalta con tutti i paesi occidentali impegnati nel cercare fonti di approvvigionamento alternative a quelle russe. Contemporaneamente tutti i deboli tentativi di ridurre le emissioni si sono infranti contro l'impiego massiccio di navi ed aerei da guerra, carri armati, bombe e missili di ogni tipo. L'Europa è anche tornata indietro sulle sue decisioni in merito alle auto elettriche, che non rappresenterebbero certo la soluzione finale, ma se non altro avrebbero costituito un altro tassello verso un cambio di rotta in tema ambientale.
Subito dopo è arrivato il 7 ottobre e l'invasione di Israele della striscia di Gaza che oltre a provocare un disastro ambientale sta provocando un disastro umanitario con gli ex perseguitati della seconda guerra mondiale che hanno vestito i panni dei loro carnefici. Uno stato, ritenuto democratico, che risponda ad un atto terroristico con una guerra tesa a distruggere un intero popolo è veramente terrificante. Soprattutto se lo stato in questione è sorto dopo una guerra mondiale che ha visto il genocidio perpetrato nei suoi confronti. Bombe e missili stanno mettendo a ferro e fuoco la striscia di Gaza aggiungendo al disastro ambientale un vero e proprio genocidio del popolo palestinese.
A questi disastri ambientali ma soprattutto umanitari causati dalla politica scellerata della più potente forza mondiale, gli Stati Uniti, con la complicità di un'Europa incapace di ribellarsi alla supremazia criminali americana, si aggiunge in questi giorni un altro tassello: la protesta degli agricoltori. Anche questa protesta ha come obiettivo il profitto a discapito dell'ambiente. Intendiamoci gli agricoltori sono solo l'ultimo e più debole di un anello di una catena, quella alimentare, che fa affari sulla pelle dell'ambiente e dei cittadini. Le rivendicazioni degli agricoltori sono comunque contro l'ambiente infatti le norme contro cui lottano "i trattori" prevedono l’obbligo di destinare almeno il 4% dei terreni coltivabili a funzioni non produttive, l’obbligo di effettuare rotazioni delle colture, ridurre l’uso di fertilizzanti di almeno il 20%, divieto di utilizzare pesticidi nei pressi delle abitazioni. Se si tornerà indietro su queste misure si tratterà di un'altra retromarcia nella famosa transizione ecologica. Che poi gli agricoltori, soprattutto quelli italiani ma non solo, sono fra le prime vittime dei cambiamenti climatici e se alzano bandiera bianca anche loro in nome di un maggior profitto per il nostro pianeta non ci sarà più davvero speranza.Naturalmente guerre e proteste degli agricoltori non sono minimamente confrontabili in quanto a danno non solo ambientali ma entrambi sono un segnale inequivocabile che del clima e dell'ambiente poco importa a tutti.