lunedì 31 ottobre 2022

Il regime Meloni è iniziato: blocco dell'informazione e schieramento totale con i no vax

 


Una caratteristica comune di ogni regime che si rispetti è il controllo dell'informazione e le limitazioni all'informazione libera. Il regime non ammette critiche al proprio operato, non opera in maniera trasparente, non consente al cittadino un'informazione libera e democratica soprattutto sul proprio operato. In linea con questa caratteristica strategica anche il governo Meloni ha proprio iniziato dal mettere sotto tiro l'informazione. Lo ha fatto proprio partendo dalla pandemia e dall'informazione sulla diffusione del virus alla quale eravamo ormai abituati da oltre 2 anni. I dati sulla diffusione del virus non saranno più pubblicati quotidianamente ma bensì settimanalmente togliendo in questo modo al cittadino uno strumento fondamentale per capire come la pandemia si sia evolvendo nel nostro paese. Un taglio all'informazione proprio per togliere elementi di valutazione sull'azione di governo. Un governo che proprio oggi ha dimostrato come sia schierato apertamente con i no-vax mettendo a repentaglio la salute del paese intero che ancora non è uscito del tutto dalla crisi pandemica: tolto l'obbligo vaccinale ai medici. Proprio la categoria più a rischio perché a contatto con persone fragili, quelle che frequentano gli ospedali, sono esentati dal vaccinarsi mettendo a repentaglio sia la propria salute che quella purtroppo dei pazienti che avranno in cura. La presidente del consiglio ha anche il coraggio di dichiarare uno stop all'approccio "ideologico" alla gestione del Covid, proprio lei che invece se ne infischia della scienza e affronta il problema proprio da un punto di vista ideologico, fascista e criminale. Insomma quando qualcuno temeva per un governi autoritario di stampo fascista è servito: blocco dell'informazione e gestione di un'emergenza sanitaria non dal punto di vista scientifico ma ideologico. Le danze sono iniziate ed il nostro paese tornerà indietro nel tempo come è stato dimostrato dalla manifestazione autorizzata a Predappio per ricordare la marcia su Roma che segnò l'inizio della dittatura fascista. Oggi iniza un'altra dittatura, democratica ma non meno pericolosa. Gli italiani sono serviti e dei loro problemi (bollette, inflazione) il governo se ne frega come ha dimostrato nel primo consiglio dei ministri.

venerdì 28 ottobre 2022

Primi risultati del governo: per decreto finisce la pandemia, ai cittadini 10mila euro in tasca per le piccole spese. Rimane il dubbio: Meloni è Giorgia o Giorgio ?

 


Terminati i discorsi, i voti di fiducia al parlamento, le liste di ministri e vice presidenti del consiglio, finalmente il governo inizia il suo lavoro. Ma non chiedetevi come risolverà il problema delle bollette, non pensate che emani provvedimenti per il caro vita e l'inflazione, non crediate che si occupi della guerra, tutti problemi sacrosanti ma le urgenze sono altre. Almeno tre da mettere in fila.

Intanto ancora non è chiaro al paese se LA PRESIDENTE Giorgia Meloni sia donna, uomo, o un trans all'incontrario (solitamente il trans è un uomo che si sente donna sia interiormente che esteriormente). Il primo provvedimento DELLA PRESIDENTE è una nota rivolta ai ministri per farsi chiamare IL PRESIDENTE, tanto per chiarire che è una donna ma solo all'anagrafe, in realtà si sente uomo a tutti gli effetti anche se gli manca la terza gamba (almeno così sembra ma potrebbero esserci sviluppi anche in questo senso). Il paese è ormai sconcertato: dopo settimane trascorse a glorificare la prima donna che diventa Presidente del Consiglio, questa prima donna si vuole far chiamare come se fosse un uomo e emana anche un provvedimento in tal senso. Scusate, le donne non si offendino, se questa è la prima donna che arriva a Palazzo Chigi forse avremmo potuto aspettare ancora un pò e ne avremmo trovata un un pochino meglio.

Dice ma questi sono dettagli veniamo alle cose serie.

Bene il primo provvedimento serio sarà quello di consentire agli italiani "finalmente" di andare a fare la spesa con 10mila euro in tasca. Una liberazione, era ora. Da quanto tempo non vedevate l'ora di uscire con nelle tasche 10mila euro magari in biglietti da 500euro, andare al bar a prendervi il vostro caffè mattutino e magari incazzarvi con il barista che vi dice di non avere il resto e vi invita a pagare con il bancomat ? Una vittoria sulla povertà, ecco perché LA PRESIDENTE Meloni vuole abolire il reddito di cittadinanza, non l'aveva detta tutta che ci avrebbe messo in tasca ben 10mila euro per le spese di tutti i giorni. Ottimo LA PRESIDENTE.

Oltre ai 10mila euro domani o dopodomani sempre per decreto comunicherà che la pandemia è terminata. Come dite ? Anche oggi ci sono stati 85 morti e che la variante Omicron sembra ne abbia causati in questi mesi ben 40mila ? Dettagli appena il provvedimento sarà notificato al Covid vedrete che tutto sarà risolto. Ma come ha raggiunto questo risultato LA PRESIDENTE Meloni che è appena arrivata al governo ? Semplice: come si fa in tutti i paesi con governi autoritari e dittatoriali: si elemina l'informazione. Niente più bollettini giornalieri con i dati dei contagi, per ora si passa ai bollettini settimanali in modo che i cittadini da una settimana all'altra si dimentichino del virus. Poco importa se la pandemia è ancora in corso, è sufficiente non informare e anche il contagio sarà sconfitto. Anzi per instaurare un clima di fiducia via le mascherine nel luogo dove per eccellenza c'è più rischio di contagiarsi che in ogni altro posto: l'Ospedale. Via i dati, via le mascherine e tutto tornerà normale. Dimenticavo: via anche le multe agli over 50 che non si sono vaccinati. Come dite ? Qualcuno ha già pagato la multa ? Beh ma  chi ha pagato è un coglione, non sa di essere in Italia il paese del bengodi per evasori e inadempienti ai pagamenti di vario tipo ?

Un sentito grazie ALLA PRESIDENTE MELONI che in solo tre giorni ci metterà 10mila euro in tasca, ci libererà dal covid, ci abbonerà le multe ... e forse ci chiarirà se è un maschio o una femmina .. lei.

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venerdì 21 ottobre 2022

Fontana, Roccella, Locatelli: il trio delle meraviglie per i diritti civili

Lorenzo Fontana
 
Eugenia Roccella

Alessandra Locatelli

Tempi duri per i diritti civili in questo paese, purtroppo non è stato fatto niente o molto poco in questi ultimi 10 anni ed ora torneremo sicuramente indietro a giudicare dalle figure messe alla guida di ministeri cruciali per questo aspetto. Il ministro della famiglia e della natalità (reminiscenze fasciste) assegnato all'integralista Eugenia Roccella famosa per la sua avversione alla pillola abortiva, alle unioni civili, la procreazione assistita. Il ministero della disabilità assegnato a tale Alessandra Locatelli che se la prende con i clochard, i senza tetto, le ong e che chiese di togliere dagli uffici pubblici la foto di Mattarella. Il tutto sotto la supervisione del presidente della Camera Lorenzo Fontana altro campione di razzismo, omofobia che non chiama gli omosessuali schifezze. Naturalmente niente di particolarmente straordinario: un partito fascista ha vinto le elezioni e quindi ci ritroviamo un governo che rispetta il colore di riferimento di Meloni e soci. La povera Meloni avendo abbandonato forzatamente il suo antieuropeismo ed il suo antieuro e non potendo avere margini di manovra in campo economico per non portare il paese al fallimento come nel 2011, non può fare marcia indietro anche sui diritti civili e quindi sfogherà la sua rabbia politica autoritaria e fascista sulla parte più debole dei cittadini. D'altra parte povera Giorgia non aveva grandi margini di manovra: in questi giorni dopo il 25 settembre si sgolata in tutti modi in dichiarazioni per assicurare un governo di alto profilo, ma in tutti sincerità trovare personaggi e politici di alto profilo nel panorama della destra italiana è un'impresa impossibile. 




giovedì 20 ottobre 2022

Attenti a quei due ma soprattutto ai mezzi d'informazione

 


Paese strano il nostro e sempre più strano. Una volta tanto che l'ex cavaliere fa un'analisi molto realistica, che nessun giornale ha saputo fare da quando è iniziata l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, viene impallinato dai mezzi di informazione peggio di quando faceva le corna al G7, o di quando faceva aspettare la Merkel mentre lui si intratteneva al telefono con qualche compiacente ragazzotta minorenne o peggio ancora di quando faceva votare al Parlamento che Ruby era la nipote di Mubarak. Questa volta che ha detto ? Solamente ha narrato i fatti, quelli che tutta l'Europa al seguito degli Usa e della Nato ha volutamente trascurato e ignorato. La regione ucraina del Donbas dal 2014 è martoriata dal governo ucraino in quanto contesa fra Ucraina e le regioni separatiste del Doneck e del Lugansk. Quelle regioni sono state sottoposte ad una cruenta guerra civile da parte di Zelensky e compagnia bella, guerra civile che ha causato migliaia di morti. I russofoni di quelle regioni hanno chiesto aiuto a Putin per spararsi dall'Ucraina e porre fine a quel genocidio. Naturalmente Europa e Nato non si sono preoccupati minimamente della questione salvo mettere in atto qualche sanzione alla Russia che ha generato più che altro problemi all'Europa stessa che a Putin. Il 24 febbraio scorso Putin decide di intervenire con un'azione lampo con la quale vorrebbe arrivare a Kiev, destituire il governo di Zelensky, e porre fine alla guerra civile del Donbas e regioni limitrofe.  Ma l'intervento dell'Europa, degli Usa e della Nato in sostegno dell'Ucraina impedisce a Putin di portare a termine il suo piano criminale e quindi ha inizio la guerra che tutti ormai conosciamo e della quale non si vede la fine. Questi sono i fatti. Niente di particolarmente sconvolgente. Poi ci sono le valutazioni di Berlusconi che però aveva già fatto nei giorni scorsi per cui non si capisce il clamore sollevato da giornali e talk show televisivi. L'ex cavaliere sostiene che Putin voleva sostituire il governo di Zelensky con "persone per bene e rispettabili" come se fosse una pratica democratica quella di abbattere un governo invadendo militarmente uno stato sovrano.

Perfino la Meloni si scandalizza e lancia un'anatema a Forza Italia stravolgendo tutte le sue dichiarazioni ed i suoi tweet di questi ultimi due anni nei quali ha fatto opposizione al governo Draghi. E' diventata atlantista, è diventata europeista, è diventata favorevole all'euro, non parla più di immigrazione e folli blocchi navali per affondare i barchini, è andata a ripetizione da Draghi per imparare la politica economica e capire qualcosa del PNRR che non è più oggetto di eventuali modifiche. Insomma ha invertito la rotta su tutta la linea, mantenendo solo la sua politica contro i diritti civili, aborto in primis, ed i sussidi introdotti da Conte, reddito di cittadinanza e bonus 110.

In questo scenario nel quale Berlusconi continua a fare il Berlusconi di sempre e cioè strenuo difensore dei propri interessi giudiziari (processi vari) e imprenditoriali (Mediaset), Meloni ha innestato la retromarcia per effettuare un inversione ad U di quasi 360°, la parte più equivoca e squallida l'hanno svolta i mezzi di informazione. Hanno calpestato la Costituzione e si sono sostituiti al Presidente Mattarella dando già per scontato che la Meloni a Palazzo Chigi già dal 25 settembre alle ore 23 e stilando addirittura la lista dei ministri, come ha fatto Mentana due sera fa, sostituendosi alle istituzioni democratiche (ancora per ora) del paese. Uno spettacolo mai visto nel corso della storia repubblicana.

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venerdì 14 ottobre 2022

La legislatura non è ancora iniziata e la politica già tradisce i propri elettori


Chi ha una certa età e pensava di averle viste tutte, ieri non ha potuto certo rinnegare che quanto è accaduto al Senato ha sorpassato tutte le oscenità viste in questi ultimi 30 anni. Un miliardario che fonda un partito fiancheggiato dalla mafia, un presidente del consiglio che se la fa con delle minorenni, leggi ad personam per salvare il capo del governo, il parlamento che vota una mozione che sancisce Ruby nipote di Mubarak, un comico che fonda un movimento e lo porta al governo, il suddetto movimento che governa con destra e sinistra, un parlamento che affonda un presidente del consiglio fra i più accreditati in Europa. Ma tutti questi avvenimenti diventano sopportabili di fronte ad una scampata ad Auschwitz che dallo scranno del Senato è "costretta" a decretare un fascista, un suo carnefice quindi, come la più alta carica dello Stato. Una vergogna che umilia la storia del paese, la democrazia e tutti coloro che sono morti per abbattere la dittatura fascista.

Un altro record registrato è il voltafaccia ai propri elettori messo in scena con l'elezione del presidente del Senato:

- la destra che dal 26 settembre ci fa illumina su quanto sia coesa, unita e pronta a governare il paese per "risollevarlo", ieri si divide totalmente mostrando che quella maggioranza così coesa in realtà si è sciolta perfino con il tiepido sole ottembrino. Alla faccia degli elettori del centro destra che sono stati convinti di andare a votare il nuovo governo.

- l'opposizione che non è riuscita a trovare un accordo per andare alle elezioni con qualche possibilità di vittoria, nonostante le dichiarazioni di tutti i suoi leader su l'impossibilità di formare un governo con la Meloni, ieri corre in soccorso portando bel 19 voti per riportare un fascista dopo 80 anni alla seconda carica dello stato.

Insomma chiunque l'elettore italiano abbia votato, fra i partiti entrati in parlamento, ieri il suo voto è stato tradito. Il capo banda di questa truppa di traditori è sempre lui, quello che avrebbe dovuto lasciare la politica: Matteo Renzi. Se poi si pensa che persino Berlusconi a mandato a fare in culo Ignazio La Russa, come si vede dalle immagini rubate durante la seduta del senato, poi salvato dal figlio putativo dell'ex cavaliere, Matteo Renzi, la rabbia che un elettore possa provare è inimmaginabile. E siamo solo agli inizi.

giovedì 13 ottobre 2022

Liliana Segre, scampata ad Auschwitz, umiliata dal Senato e dal popolo italiano


 

Dal discorso della Senatrice Liliana Segre nelle vesti di Presidente del Senato nella prima seduta di questa legislatura.

"Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva.

In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica.

Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato!"

La senatrice, che è scampata miracolosamente alla detenzione nel campo di concentramento di Auschwitz, non può sottrarsi oggi all'umiliazione alla quale viene sottoposta sia dal voto degli italiani che dai senatori: proclamare presidente del Senato un FASCISTA .. un erede di quelle leggi raziali, un fanatico di quel periodo storico, un discendente di coloro che la privarono di qualsiasi dignità.
In questi ultimi 30 anni l'Italia ha avuto un tracollo sociale, culturale, politico senza precedenti, ma oggi la Repubblica Italiana nata dalla Resistenza e dalla lotta partigiana che liberò il paese dalla dittatura fascista, tocca forse il punto più basso e squallido della sua storia. Probabilmente coloro che il 25 settembre scorso o hanno votato un partito che si ispira al fascismo (il 16% dell'elettorato) oppure si sono astenuti (il 36% dell'elettorato) nemmeno si rendono conto dello schiaffo che oggi hanno assestato sia alla senatrice Segre che a tutti coloro che sono morti per la libertà ed in ultimo alla storia dell'Italia.

Da oggi la seconda carica dello stato è un fascista, oggi abbiamo assistito alla nuova marcia su Roma a 100 anni da quell'evento tragico che porto l'Italia nel baratro.

mercoledì 12 ottobre 2022

Nè con l'Ucraina né con la Russia ma solo con la pace #lapacesiamonoi

 


Mettendo da parte le banalità del tipo "C'è un aggressore ed un aggredito" oppure "Stiamo dalla parte dell'Ucraina" sulla quali tutti si è d'accordo, poi si dovrebbe arrivare a delle proposte e iniziative concrete per uscire da questa situazione drammatica per tornare alla pace. E qui le strade purtroppo si dividono e si ramificano senza potersi più incontrare. Di certo c'è che la strada seguita dall'Europa al seguito degli Stati Uniti di fornire armi all'Ucraina è una strada fallimentare che ha raggiunto un unico obiettivo pericoloso: l'inasprimento continuo della guerra. Zelensky chiede ancora più armi, gli Stati Uniti in maniera unilaterale continuano a fornire armi sempre più potenti, Putin a sua volta mette in campo strategie criminali riprendendo a colpire obiettivi che erano stati abbandonati come la capitale Kiev. Non era difficile prevedere questa escalation o si pensava che aumentando la potenza di fuoco degli ucraini, i russi si facessero da parte senza battere ciglio ? Biden, Zelensky e qualche mente eccelsa europea e italiana sostengono che non si deve trattare con Putin (il folle Zelensky ha addirittura emanato un decreto che impedisce le trattative), ma se non si deve trattare con Putin con chi si tratta ? Putin è l'aggressore certamente e proprio per questo è il primo attore di una eventuale trattativa, se non si capisce questo è inutile parlare di pace. Qualora lo si capisca poi c'è un ulteriore ostacolo da superare: davvero si pretende di chiedere a Putin di tornare alla situazione antecedente al 24 febbraio o addirittura, come qualche altro fine stratega chiede, a quella prima del 2014 ? C'è un aggressore, c'è un aggredito, c'è una guerra che non si è saputo evitare ed ora se si vuole la pace è necessario che entrambi facciano dei passi indietro senza se e senza ma, altrimenti sarà a tutti gli effetti terza guerra mondiale e probabilmente nucleare. Se si continua sulla strada tracciata dagli Usa di fornitura di armi sempre più potenti, la strada della pace è preclusa. E' allucinante poi che l'Europa che patisce la guerra e tutti gli effetti secondari come recessione, aumento dei prezzi incontrollato, crisi energetica non sia in grado né di ribellarsi alla dittatura Usa che decidono da soli come intervenire in aiuto all'Ucraina né tanto meno di imporre a Zelensky di trattare per la pace considerato che le armi le riceve anche dall'Europa.
Continuare a disquisire su chi sia il buono o chi il cattivo a poco senso, anche perché Zelensky non è immune da comportamenti scellerati che presero il via nel 2014 e durante i quali sottopose la popolazione separatista del Donesk allo stesso trattamento al quale Putin sottopone la popolazione Ucraina, così come a poco senso organizzare manifestazioni alla quale si partecipa in ordine sparso per ripicche squisitamente di contrapposizione politica inutile e assurde. Il primo obiettivo dovrebbe essere far tacere le armi ma è un obiettivo che non si ottiene inviando in Ucraina armi sempre più potenti.

martedì 11 ottobre 2022

#lapacesiamonoi


E' chiaro ormai che la diplomazia ha fallito anche per non essere mai entrata in campo per contrastare la pazzia putiniana di invadere l'Ucraina. D'altra parte la situazione in Ucraina era compromessa già da 8 anni con l'annessione della Crimea alla Russia, con la guerra civile in Donbass come conseguenza della rivoluzione che causò la caduta dell'allora presidente ucraino e filorusso. Per quella regione sono stati 8 anni di guerra civile con il completo disinteresse dell'Europa salvo qualche famigerata sanzione che, ormai è ampiamente dimostrato, finisce per provocare più danni ai paesi che le adottano piuttosto che alla Russia. Il 24 febbraio scorso tutti sono sembrati cadere dal pero ben sapendo che l'invasione dell'Ucraina sarebbe stata una tragica conclusione dei fatti avvenuti nel 2014 se nessuno avesse fatto qualcosa di concreto per arrivare ad una pace reale. Gli accordi di Minsk del 2015 rappresentano una vera e propria presa in giro soprattutto perché alla stipula di questi accordi non parteciparono gli Usa che di fatto hanno sempre lavorato attraverso la Nato ad accerchiare la Russia con l'intento di arrivare alla destituzione di Putin. E così siamo arrivati all'invasione dell'Ucraina con l'unica risposta relegata alla fornitura di armi all'Ucraina e all'inasprimento delle sanzioni economiche contro la Russia. Una risposta che ha portato da una parte alla crisi energetica che l'europa sta patendo alle porte dell'inverno e dall'altra ad una escalation della guerra che sta causando migliaia di morti come ogni guerra.
Come si può uscire da questa situazione ormai diventata molto pericolosa non solo per l'Europa ma per l'intero pianeta ? La politica e la diplomazia ha ormai tragicamente fallito e l'unica risorsa che potrebbe essere messa in campo è quella del popolo e dei cittadini di ogni ceto sociale in Italia ma anche in tutta Europa. Una specie di rivolta pacifica che dovrebbe portare all'occupazione di strade, piazze, città e qualsiasi luogo di aggregazione civile per chiedere a gran voce LA PACE. Una rivolta che non si limiti però alla semplice manifestazione dopo la quale tutti tornano a casa per ritrovarsi con i soliti telegiornali che ci invadono con le tragiche immagini dell'Ucraina bombardata. Una rivolta permanente che non dovrebbe fermarsi fino a che la follia criminale di Putin, di Zelensky, di Biden e di tutto il mondo occidentale non si ferma. Questa è l'unica strada percorribile.

#LAPACESIAMONOI

lunedì 10 ottobre 2022

La politica ci porta alla guerra, tocca a noi ribellarci

 


Di fatto la terza guerra mondiale è già in atto, come ha avuto il coraggio di dire solo Papa Francesco. Sul campo di battaglia si affrontano solo due eserciti, quello ucraino e quello russo, ma gli ucraini sono riforniti di armi e di logistica dal tutto il mondo occidentale Europa e Stati Uniti. L'Ucraina dopo l'attacco iniziale è riuscita a organizzarsi e mettere in campo un'offensiva che ha ricacciato indietro l'esercito russo, ma se Putin decide di schiacciare sull'acceleratore, come ha fatto oggi 10 ottobre 2022, l'Ucraina sarà spazzata via in poco tempo. La guerra totale con il pericolo dovuto all'utilizzo di armi nucleari è ormai dietro l'angolo e la conseguente distruzione dell'umanità ne sarà l'inevitabile risultato. Purtroppo l'Europa tutta si è mostrata inadeguata e incapace ad affrontare una crisi come questa che stava bollendo in pentola ormai dal 2014 con l'annessione della Crimea e la guerra civile in Donbass. I politici europei non sanno altro che condannare l'invasione dell'Ucraina (e ci mancherebbe che non lo facessero), lanciare anatemi inutili contro Putin e dichiarare inaccettabile tutto quello che accade quando si svolge una guerra: migliaia di morti fra i civili, infrastrutture cancellate con qualche missile, torture uccisioni di massa a danno della popolazione civile. Li chiamano ipocritamente "crimini di guerra" come se la guerra stessa non fosse un crimine abominevole. Ma oltre le parole di condanna e le armi fornite all'Ucraina non si è andati e Putin ha fatto vedere che la sua potenza di fuoco è enorme e non alcuna intenzione di rinunciare al suo piano criminale. La scelta di inviare e armi all'Ucraina, di inasprire le sanzioni alla Russia e di non intavolare nessuna azione diplomatica sta provocando da una parte l'escalation nelle operazioni militari e dall'altra una crisi economica senza precedenti con il costo dei prodotti energetici ormai alle stelle. La politica ci sta portando verso la terza guerra mondiale e probabilmente la prima nucleare, gli unici che potrebbero scongiurare questa sconfitta per l'umanità sono i cittadini: una rivoluzione popolare contro questa classe politica europea che ci sta spingendo alla catastrofe. Se il popolo non si ribellerà ... per l'umanità non ci saranno speranze.

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mercoledì 5 ottobre 2022

I criminali della terra giocano a Risiko con le nostre vite

 


Il nostro pianeta, già sofferente per i cambiamenti climatici causati dall'uomo, sembra ormai diventato un gigantesco Risiko, il popolare gioco da tavolo che simula una guerra virtuale fra i vari contendenti. Purtroppo però nella realtà si gioca con le vite umane delle popolazioni coinvolte nella guerra e nelle scaramucce fra quei leader che sembra aver perso totalmente il senso della vita. Come se non bastasse l'eterno conflitto nei territori del medio oriente causato dal mondo occidentale con l'imposizione dello Stato d'Israele nei territori dei palestinesi, da alcuni mesi si è aggiunta l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Putin. Una situazione per altro che aveva già preso corpo nel 2014 con l'invasione della Crimea e con la guerra civile nel Donbass. La situazione è precipitata nel febbraio scorso con l'esercito russo che ha invaso la parte orientale dall'Ucraina grazie anche alla inadeguatezza della politica della Nato che ha tentato di accerchiare i confini russi assecondando la politica criminale degli Usa. In realtà nessuno ha lavorato per la pace nè dopo il 2014 né dopo il 24 febbraio 2022. L'imperativo è stato fornire armi all'Ucraina per difendersi, un imperativo che poi per gli Stati Uniti è diventato fornire armi all'Ucraina per affrontare la Russia per conto terzi. Insomma l'invasione criminale di Putin è di fatto diventata una terza guerra mondiale in quanto tutto l'occidente è impegnato contro la Russia. Un impegno per procura anche se gli Usa guidano di fatto l'Ucraina con la loro intelligence e con gli armamenti in grado di raggiungere il territorio russo.

Ecco allora che dopo 8 mesi la situazione tende a precipitare grazie in prima battuta ai principali attori di questo conflitto: Biden, Putin, Zelensky. A questi tre criminali che rischiavano di giocare a tre sette con il morto si è aggiunto da qualche giorno Kim Jong leader della Corea del Nord. Il pazzo coreano si diverte a sprecare denari lanciando missili che solitamente cadevano in mare, ma ieri ha allungato la gittata ed ha fatto transitare un missile sul Giappone per poi farlo ancora cadere in mare causando allarmi in tutto il territorio giapponese. Ad un pazzo che mette in scena queste pagliacciate pericolose come risponderebbe qualsiasi essere umano di buon senso ? Non certo assecondandolo ma tentando di fargli capire che queste manifestazioni sono fine a se stesse e pericolose. Invece il buon Biden, che sembra un vecchietto inerme, ma come quasi tutti i Presidenti degli Stati Uniti è un guerrafondaio, lancia insieme alla Corea del Sud ben 4 missili su un obbiettivo virtuale. Insomma un irresponsabile criminale.

Naturalmente anche Putin e Zelensky ci mettono del loro. Che Putin fosse pazzo era già chiaro prima del 24 febbraio, ma è un pazzo che segue una certa logica intelligente. Promuove un referendum nei territori occupati per l'annessione degli stessi territori alla madre Russia, costringe gli abitanti dei territori a votare si all'annessione minacciandoli con le armi, firma il decreto di annessione e da quel momento dichiara che quello è territorio russo per cui l'esercito sarà autorizzato ad usare armi nucleari per difenderlo. Un ragionamento che non fa una piega. Zelensky non può che rispondere con pari moneta: emana un decreto con il quale vieta qualsiasi trattativa di pace con la Russia di Putin. Come dire: la guerra è ormai dichiarata e non ci sono speranze di terminarla se non con la sconfitta di uno dei due contendenti.

In tutto questo bailamme di pazzi criminali l'Europa che fa ? Si sgretola e si sfalda sotto i colpi della crisi energetica e dopo la finta solidarietà scoppiata durante la pandemia, ogni paese procede in ordine sparso. Unico collante rimane la guerra: tutti d'accordo nel continuare a inviare armi all'Ucraina. Siamo in mano a dei pazzi in una situazione peggiore della seconda guerra mondiale dove il pazzo era uno solo Hitler (e qualche alleato di poca importanza come Mussolini), qui i pazzi sono almeno quattro e il percorso tragico per il pianeta è quasi segnato.

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sabato 1 ottobre 2022

L'Europa, stretta fra Putin e gli Usa, mai così vicina all'autodistruzione


E' abbastanza chiaro ormai che dove non è riuscita la pandemia, riuscirà Putin e l'Europa stessa: la cancellazione di fatto dell'Unione Europea. La pandemia aveva provocato un rigurgito di solidarietà molto probabilmente agevolato anche dall'intervento deciso e determinato di Giuseppe Conte, che ha lavorato per ottenere il sostegno finanziario dell'Europa soprattutto per i paesi più in crisi a causa del Covid. Alla fine dello scorso anno è iniziata una nuova crisi: quella del gas e del costo delle bollette energetiche. La crisi è iniziata con la ripresa della pandemia causata soprattutto da Cina e India che hanno ripreso a macinare e quindi a richiedere energia per la ripresa. Sotto questa richiesta e grazie alla follia della borsa del gas di Amsterdam, un meccanismo che soprattutto agevola la speculazione i prezzi di gas ed energia elettrica hanno iniziato a lievitare mettendo in crisi imprese famiglie. Poi è arrivata la guerra ed il problema del gas è diventato critico per tutta l'europa quasi del tutto dipendente dal gas russo. Praticamente da quando è iniziata la guerra e si è capito che Putin nella sua follia avrebbe potuto utilizzare il gas come arma di ritorsione verso l'Europa, l'Italia ha iniziato a parlare di mettere un tetto al prezzo del gas. Una misura del tutto in controtendenza ai dettami del capitalismo e del mercato libero dove il prezzo dovrebbe essere stabilito solo dall'equilibrio fra domanda e offerta. E così mentre questo tetto veniva e viene osteggiato da molti paesi, soprattutto quelli che stanno meglio dal lato del debito e che quindi possono permettersi di agre da solo, Putin ha continuato con la sua guerra arrivando a bloccare le forniture di gas e mettendo in asso una mossa strategica che potrebbe portare alla guerra nucleare: l'annessione di quattro regioni ucraine invase e conquistate. Mentre tutti i leader europei lanciano anatemi fino a se stessi e si sbracciano per affermare che non riconosceranno quelle annessioni, Putin va avanti per la sua strada e minaccia l'uso delle armi nucleari in quei territori che ormai lui considera facenti parte della Russia. Nel frattempo sono stati sabotati i gasdotti che portano gas alla Germani dalla Russia, gas che al momento sta fuoriuscendo nell'atmosfera. E l'Europa che fa ? Non decide sul prezzo del gas ed i vari paesi (Germania in primis, Spagna, Portogallo, Francia) si organizzano per conto loro abbandonando al loro destino paesi come l'Italia stretta nel suo incommensurabile debito pubblico. 
Risultato: qualora l'europa si salvi da un conflitto nucleare sempre più probabile, incapace ormai di prendere una propria iniziativa liberandosi dal gioco Usa, l'europa finirà di esistere per opera di se stessa. Uno smacco per il nuovo governo italiano a trazione fascista che aveva nelle sue corde proprio l'uscita dall'europa. Ora che Giorgia Meloni nell'ultimo mese aveva fatto un rapido inversione di rotta sull'europa diventando improvvisamente atlantista, favorevole alla nato, pronta a collaborare con tutti, la futura Presidente del Consiglio vede proprio frantumarsi sotto i propri colpi proprio l'Europa stessa. Il destino a volte è veramente fantasioso e crudele.

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