lunedì 22 aprile 2024

I fascisti del terzo millennio rimasti ancorati al ventennio

 


La povera Meloni ed i suoi accoliti per certi versi suscitano tenerezza quando mettono in mostra la loro anima fascista senza rendersi conto che siamo ormai nel terzo millennio mentre loro sono rimasti agli anni del ventennio. D'altra parte la destra, da sempre, è culturalmente arretrata e la smania di imporre una sorta di nuova narrazione storica oltre che di una nuova egemonia "culturale" appunto, la rende ridicola nei suoi interventi di stampo autoritario. Intendiamoci ritrovarsi al governo questa gentaglia è molto pericoloso anche in virtù di una schiacciante maggioranza in parlamento ed di un'opposizione quasi inesistente troppo impegnata a farsi una lotta senza quartiere per raggiungere una ridicola supremazia interna.
L'episodio di questi giorni, la censura del monologo dello scrittore Antonio Scurati, ha dimostrato la totale inadeguatezza anche a mettere in atto politiche fasciste di stampo mussoliniano nell'era di internet, dei social, della informazione on line che ormai surclassa i mezzi di informazione tradizionale. La podestà Giorgia pensava che fosse sufficiente alzare il telefono ed ordinare ai suoi sguatteri dirigenti Rai di non mandare in onda l'intervento dello scrittore. La Rai ha subito obbedito e si pensava in questo modo di silenziare e nascondere le riflessioni di Scurati sull'antifascismo e sul pericolo di un ritorno di questa ideologia in un paese dove il Capo di Governo è fascista e tradisce la Costituzione sulla quale ha giurato. E' bastato questo diktat che in altri tempi, quelli ai quali si ispirano i Fratelli e le Sorelle d'Italia, avrebbe nascosto ai cittadini il testo del monologo, per scatenare un putiferio su tutta la rete e sui social arrivando addirittura alla stampa internazionale. Il monologo non solo è stato letto in diretta televisiva dalla conduttrice della trasmissione, ma è rimbalzato di sito in sito, di giornale in giornale, di televisione in televisione, e così il testo dello scrittore è arrivato non solo ai telespettatori Rai ma a tutti i cittadini, anche a coloro che non guardano la televisione o la Rai. Insomma un flop totale della censura messa in atto da TeleMeloni.
Poveri fascistelli da strapazzo. Pensano ancora di essere nel ventennio quando il regime controllava radio e i pochi giornali di quell'epoca. Oggi per fortuna oltre alla RAI e Mediaset, controllate dal regime, esistono anche altre reti televisive, per non parlare dei giornali alcuni per fortuna indipendenti, per non parlare poi di internet e dei social. Cara Meloni e camerati dovrete aggiornarvi se volete emulare il vostro idolo di riferimento ma non sarà facile controllare tutto e tutti. Vi rimane purtroppo solo la legiferazione parlamentare ed in questo si deve dire che state diventando molto ma molto pericoloso con le vostre riforme di stampo costituzionale ispirate all'autoritarismo ed all'uomo solo al comando. Ma la lotta è appena iniziata e non avrete vita facile.


domenica 21 aprile 2024

Meloni e la sindrome di Calimero

 


La povera Giorgia Meloni va fuori di testa quando sente parlare di antifascismo, se poi quel qualcuno vorrebbe farlo addirittura su una rete della televisione pubblica allora non trova di meglio che "ordinare" alla Rai di bloccare l'intervento. E' quanto avvenuto ieri sera alla trasmissione di Rai 3 "Che sarà". Dopo aver impedito allo scrittore Antonio Scurati di recitare il suo monologo sul fascismo e sul 25 aprile, LA presidente del consiglio e la RAI si sono subito impegnati per sostenere che il monologo era stato bloccato non per questioni di censura ma per questioni economiche. Tutto falso e documentato dallo scrittore stesso che ha concesso, in maniera gratuita, alla conduttrice della trasmissione di leggere lei stessa il monologo. E così Giorgia ha messo in scena una delle sue tante fake news da quando è presidente del consiglio. Una bugia condita dal solito vittimismo, quella sindrome che è indicata come "Sindrome di Calimero", il famoso pulcino nero di una nota pubblicità, un'espressione utilizzata per descrivere una mentalità vittimistica di una persona che si sente continuamente trattata ingiustamente. Si perché Giorgia ha puntato il dito ancora una volta sulla sinistra che avrebbe scatenato un putiferio sulla scelta della Rai di non mandare in onda Scurati. In realtà la sinistra non ha scatenato un bel niente ma è stata la Rai stessa a diffondere una notizia falsa, seguita dalla conduttrice Serena Bortone che ha parlato per prima di censura perché di censura si tratta.
In conclusione l'episodio di censura della Rai dimostra ancora una volta che:
  • Giorgia Meloni e il suo partito Fratelli d'Italia sono un branco di fascisti,
  • non potranno mai dichiarasi antifascisti e quindi rappresentano un governo illegittimo non in linea con i principi della nostra Costituzione
  • se il presidente del consiglio italiano non riesce a dichiararsi semplicemente antifascista, lo spettro del fascismo sarà sempre presente
  • Giorgia Meloni inganna il popolo italiano ed è affetta in maniera patologica dalla sindrome di Calimero (che guarda caso è un pulcino nero)


sabato 20 aprile 2024

La Meloni alla fine si dichiara ANTI.

 


Si avvicina il 25 Aprile e LA presidente del consiglio finalmente riesce a pronunciare il termine ANTI. Attenzione però non vi entusiasmate troppo: non si è dichiarata ANTIfascista come richiederebbe la Costituzione sulla quale ha giurato, si è dichiarata semplicemente ANTIaborto e ANTIdemocrazia. E non vi fate raggirare dalle sue parole, dai suoi post su Facebook, dagli emendamenti o dalle riforme Costituzionali fasulle che negano tutte le accuse rivolte a Giorgia Meloni. La ragazza non è scema ma nemmeno i cittadini lo sono.
Giorgia non tocca la legge 194 che regolamenta l'aborto in Italia. Si verissimo però fa approvare un emendamento nel PNRR che prevede l'ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori per "agevolare le donne a non abortire". Quindi di fatto, senza modificare la legge 194, mette in atto dei provvedimenti che limiteranno ulteriormente il diritto all'aborto.
Giorgia nega che in Rai ci sia stato un provvedimento di censura verso lo scrittore Antonio Scurati che doveva fare un monologo sul 25 Aprile. Per dimostrare questa sua affermazione pubblica lei il monologo dopo che la Rai all'ultimo momento non manda in onda con la scusa delle richieste economiche dello scrittore. Perché la Rai si rende conto solo all'ultimo momento del compenso richiesto dallo scrittore ? Non lo sapevano quando hanno contattato Scurati ? La tesi non regge e l'unica spiegazione è la censura relativa alle affermazioni di uno scrittore che, senza peli sulla lingua, dichiara "fino a quando chi ci governa non riesce a dichiararsi antifascista, il pericolo fascista rimane ben presente". Con questa azione la Rai conferma quello che ormai tutti, anche i più scettici, hanno capito: Giorgia Meloni è fascista senza se e senza ma.
Giorgia propone una riforma costituzionale autoritaria nella quale non si toccano e modificano gli articoli che riguardano i poteri del Capo dello Stato. Vero, ma di fatto il Capo dello Stato non nominerà più il presidente del consiglio e non potrà più sciogliere il parlamento, mentre il presidente del consiglio eletto avrà un parlamento con una maggioranza oltre il 50%. Di fatto avremo un capo di governo con pieni poteri, con un parlamento al suo servizio ed un capo dello stato che non potrà intervenire in alcun modo.
Benvenuti nell'era fascista del terzo millennio.


I nazisti del terzo millennio

 


Il primo ministro Netanyahu, il ministro della difesa Gallant e Benny Gantz membro del gabinetto di guerra sono tre personaggi che stanno portando avanti il genocidio contro il popolo palestinese in risposta all'attacco terroristico del 7 ottobre 2023. Per somigliare ancora di più ai loro carnefici della seconda guerra mondiale, i nazisti di Hitler, i tre indossano spesso la camicia nera, tragico simbolo della follia nazifascista del 900. Gaza era già un campo di concentramento a cielo aperto prima della furia che si è scatenata sulla striscia, ma ora più che mai l'accostamento ai campi nazisti è sempre più appropriata. Certo non ci sono i forni crematori, ma con la scusa del diritto alla difesa contro i terroristi di Hamas, Netanyahu e compagnia non fanno distinzione. I terroristi si nascondono in un ospedale ? Bene si bombarda l'ospedale senza se e senza ma. I terroristi si rifugiano nei sotterranei di un centro commerciale ? Nessun problema bombardamenti a tappeto sul centro commerciale. Seguendo questa furia omicida e vendicativa lo stato "democratico" di Israele ha già provocato circa 34mila morti fra il popolo palestinese con un alta percentuale di donne e bambini, che como è noto sono fra i più terribili e pericolosi terroristi. La furia omicida del primo ministro israeliano si è scatenata anche in Siria dove ha bombardato l'ambasciata iraniana per fare fuori altri terroristi. Il prossimo passo sarà quello di avviare un'altra carneficina verso i palestinesi di Gaza che prima sono stati "invitati" a trasferirsi da Nord a Sud, ed ora, che si trovano ammassati a Rafah, saranno bombardati sempre con la scusa di annientare Hamas. Per non parlare di quello che avviene in CisGiordania dove i coloni, oltre ad occupare terre palestinesi, negli ultimi mesi hanno ucciso qualche migliaio di palestinesi. Tutto questo avviene con il completo e incondizionato appoggio della comunità internazionale occidentale. Durante l'azione di guerra israeliana verso l'ambasciata in Siria nessuno ha alzato la voce, nessuno ha mandato aerei a difendere lo spazio aereo di uno stato sovrano invaso da Israele, a differenza da quanto avvenuto quando l'Iran ha inviato qualche centinaio di missili e droni giocattolo verso lo stato ebraico. Aerei statunitensi, francesi e inglesi si sono subito alzati in volo per abbattere l'attacco farsa iraniano. Insomma i famosi due pesi e due misure. A Israele è permesso tutto, perfino indossare i panni di quei criminali nazisti che misero a ferro e fuoco l'europa, ora le parti si sono invertiti e le vittime sono diventate i carnefici assetati di sangue palestinese.

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venerdì 12 aprile 2024

Per la serie tutti i dubbi sul ponte: il progettista dove è ?

 


Sono molte le riserve sul progetto e sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, riserve e perplessità che vanno oltre gli aspetti tecnici del progetto che non sono gli unici elementi per decidere se procedere  o meno alla realizzazione dell'opera. In linea generale, senza entrare in aspetti tecnici impossibile da essere percepiti da persone non esperte, si può solo dire che un ponte del genere a campata unica di oltre 3000metri è unico e mai realizzato in nessuna parte del pianeta. Se poi si pensa che su tale ponte, costruito in un ambiente ad alto rischio sismico e con venti oltre i 150 km/h, dovranno anche viaggiare treni ad alta velocità risulta chiaro che le perplessità anche da parte di persone non esperte sono più che giustificate. Esistono però degli elementi che giustificano tali perplessità a cominciare da alcuni fatti eclatanti. L'immagine pubblicata in testa a questo post è il frontespizio del progetto definitivo pubblicato ed approvato nel maggio scorso. Sul frontespizio appare la società COWI come la società che dovrebbe realizzare le opere di attraversamento e quindi in buona sostanza il ponte. Andando a visitare il sito della società stessa, www.cowi.com, e navigando all'interno del sito non si trova alcun riferimento al progetto del Ponte. Possibile che un progetto, così ambizioso che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della società realizzatrice dell'opera stessa, non sia adeguatamente pubblicizzato sul sito della stessa società ? Addirittura se si consulta la cartina degli attuali progetti della società COWI non compare il Ponte sullo stretto di Messina. Come dire: se nemmeno la società indicata come la costruttrice del Ponte pubblicizza questa sua attività ... chi effettivamente costruirà questo fantomatico ponte ?


mercoledì 10 aprile 2024

Superbonus: l'ennesima ipocrisia del governo Meloni

 


Non è una novità nella politica italiana anzi piuttosto sta diventando una consuetudine: quando sei all'opposizione appoggi certi provvedimenti che poi combatti nel momento stesso in cui arrivi al governo. Si tratta di una pratica che tutti i politici italiani hanno più o meno utilizzato fino ad arrivare all'eccesso di questo ultimo anno nel quale la destra fascista della Meloni è arrivata al governo. Sono ormai innumerevoli i voltafaccia messi in campo dal governo sconfessando tutte le promesse elettorali: dal blocco navale per contrastare l'immigrazione, a temi più strettamente economici come il taglio delle accise sui carburanti. Forse però il voltafaccia più scandaloso è quello che riguarda il superbonus 110% e cioè quel provvedimento preso dal governo Conte 2 che ha consentito la ristrutturazione di abitazioni quasi totalmente a carico dello Stato. Un provvedimento preso in un momento di crisi particolare, come quello causato dalla pandemia da Covid, che però ha consentito al paese di seguire una ripresa immediata non appena il Covid ha allentato la presa. Un provvedimento sicuramente con molte falle e che avrebbe potuto essere scritto in maniera più adeguata ma sul quale TUTTI sono stati a fasi alterne d'accordo.
Nato nel maggio del 2020 il provvedimento è stato votato da M5S, PD, Italia Viva e Leu. Con la nascita del governo Draghi anche i partiti di destra che erano contrari nel 2020 sono diventati sostenitori del Superbonus nel 2021. In particolare  Forza Italia e La Lega si sono schierati a favore alla fine del 2021. Addirittura la Lega si è opposta ad una misura di buon senso del governo Draghi che voleva limitare l'accesso al Superbonus in virtù della ISEE per evitare di dare sussidi a chi in realtà non ne avrebbe avuto bisogno. Ma lo stesso partito della attuale presidente del consiglio Giorgia Meloni si era schierato a difesa del Superbonus chiedendo nel 2021 una proroga addirittura fino al 2025 del provvedimento. Certo in quel periodo Fratelli d'Italia non immaginava di ritrovarsi a capo della coalizione di centro destra che avrebbe governato da lì ad un anno, quindi caldeggiare il Superbonus era semplicemente un atto di propaganda per rastrellare consensi. Significativa la dichiarazione di Fabio Rampelli nel febbraio 2022: "Tra i pochi disonesti che hanno lucrato sul 110, ci sono migliaia di aziende che invece hanno ricominciato a lavorare onestamente grazie al bonus".
Una volta arrivata al governo Giorgia Meloni forse si è resa conto che mantenere quel bonus avrebbe voluto dire impegnarsi a trovare le risorse per finanziarlo e quindi è stato molto più semplice mettere in scena l'ennesimo voltafaccia: bloccare il superbonus e portarlo a giustificazione di una politica economica restrittiva indicandolo come il male dei mali. Naturalmente per tamponare i buchi dovuti al superbonus, ma non solo, saranno necessari provvedimenti impopolari ma che per il momento sono taciuti per non "intaccare" il consenso in vista delle elezioni europee. Insomma cambiano gli attori ma rimane l'ipocrisia e l'inadeguatezza della politica italiana, che purtroppo provoca un unico e disastroso risultato: l'astensionismo.


E' nato il francobollo sul quale sputare davanti

E così l'Italia ha reso possibile che una barzelletta diventasse realtà confermando quanto la politica italiana abbia toccato il fondo diventando lo zimbello del mondo intero. La barzelletta che circolava 10 anni fa recitava:

"Stavano emettendo un francobollo con la foto di Berlusconi .... poi si sono fermati: le persone avrebbero sputato sul lato sbagliato"

Bene ieri il consiglio dei ministro ci ha regalato la perla che ha fatto ridere il paese intero circa 10 anni fa: è stato approvato un provvedimento che autorizza l'emissione di un francobollo commemorativo di Silvio Berlusconi. Come dire: lo Stato che Silvio Berlusconi ha truffato con tanto di condanna definitiva, ha pensato bene di ricordare il truffatore regalandolo alla memoria storica con l'onore di un francobollo. Si pensava che la politica italiana avesse toccato il fondo con i governi di centro destra guidati da un pregiudicato nonché puttaniere e invece, dopo la sua morte, quel fondo è stato raschiato ulteriormente per andare sempre più giù. Non è l'unico episodio ridicolo ed al limite della decenza nel quale sta cadendo la politica italiana: che dire di Forza Italia che continua a presentare il proprio simbolo riportando la dicitura " Berlusconi Presidente" ? Ciè in Italia esiste ancora un partito che vorrebbe candidare come presidente del consiglio non solo un pregiudicato ma addirittura un personaggio deceduto. Avreste mai pensato che dopo il catastrofico passaggio dai partiti ideologici ai partiti padronali si arrivasse anche al partito del morto ? Fra i tanti disastri del fu Silvio c'è appunto quello di aver dato vita al partito padronale lasciando da parte le idee, i principi, i progetti insomma in una sola parola le ideologie. Quello è stato l'inizio della fine della politica italiana anche perché tutti si sono dati da fare per copiare l'ex cavaliere. E così oggi ci ritroviamo: La Lega di Salvini, Fratelli d'Italia di Meloni, Forza Italia del deceduto Berlusconi, Italia Viva di Renzi, Azione di Calenda, +Europa di Bonino , il M5S prima di Grillo ora di Conte e via dicendo. L'unico partito che in qualche modo ha resistito a questa tentazione è stato il Partito Democratico e di questo va dato atto. L'abbandono delle ideologie ha causato anche un appiattimento sulle varie posizioni per cui oggi si fa fatica a distinguere il progetto politico che ogni partito persegue, con forse una piccola eccezione per Fratelli d'Italia della Meloni che ha come faro guida il fascismo di Mussoliniana memoria. Quello che in tanti negano e quando se ne renderanno conto sarà forse tardi. E i cittadini come hanno reagito a questo cambiamento ? Nel modo peggiore .. con l'astensionismo.



 

giovedì 28 marzo 2024

Berlusconi continua a fare danni anche da morto

 


Berlusconi è ormai deceduto ma la sua mano lunga sul governo attuale prosegue soprattutto in tema della giustizia. L'ex cavaliere scese in campo all'inizio degli anni 90 per mettersi al riparo dagli innumerevoli problemi con la giustizia che lui sapeva di avere. Uscito dalla scena politica il suo protettore in pectore, Bettino Craxi, per Silvio non c'era altro modo di evitare la galera che scendere in politica. Una scelta confermata dai suoi governi che più volte sono intervenuti sulla materia giustizia mettendo i bastoni fra le ruote alla magistratura negli innumerevoli processi che si stavano snocciolando. In più occasioni Berlusconi la scampò grazie alla prescrizione evitando di finire in galera. I governi di centro destra accesero lo scontro con uno dei poteri fondanti della democrazia, la magistratura appunto, inventandosi di volta in volta le incriminazioni a orologeria e la presunta persecuzione del cavaliere. Si pensava che con la scomparsa del cavaliere anche la contrapposizione fra magistratura e politica avesse finalmente chiuso la sua stagione, invece Giorgia Meloni, facendo uno dei suoi innumerevoli dietrofront rispetto alle sue politiche da oppositrice ai vari governi Renzi, Gentiloni, Conte, Draghi, ha sguinzagliato il ministro Nordio che ha tirato fuori dal cilindro una delle tante idee berlusconiane: sottoporre i magistrati a test psicologici per verificare la loro sanità mentale. Forse non tutti ricordano ma l'ex cavaliere sosteneva che i magistrati fossero persone antropologicamente diverse e malate. "Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato" era la tesi di Silvio Berlusconi. Oggi il governo di destra torna all'attacco dei magistrati e si inventa dei test psicologici per verificare appunto se i magistrati siano "mentalmente disturbati o meno". Si tratta di una delle tante azioni di stampo fascista per mettere sotto controllo tutto lo Stato nel suo complesso e soprattutto nelle sue istituzioni democratiche. Un vero e proprio atto intimidatorio senza precedenti che mira appunto ad allungare le mani su uno dei poteri indipendenti e fondamentali della nostra democrazia. L'ennesima modalità per tentare di instaurare un regime "democratico" sulla falsa riga di quello ungherese di Orban, questa è la vera strategia del governo Meloni. E' poi incredibile che qualsiasi cittadino possa accedere alla carriera politica senza un percorso di studio e formativo adeguato mentre chi prima consegue una laurea, poi fa un corso di specializzazione infine un concorso per accedere alla carriera di magistrato venga poi sottoposto di un test psicologico per accertarne l'eventuale equilibrio psichico.

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mercoledì 27 marzo 2024

L'ultima follia della politica italiana: il ponte sullo stretto


Il panorama attuale


Il panorama come sarà

Da qualche mese sui social, in particolare Facebook, c'è un grande fiorire di pagine propagandistiche sull'ultima follia della politica italiana ed in particolare di Matteo Salvini: la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina. Tutte pagine fuorvianti che, oltre a dare notizie tecniche sul progetto, pubblicano immagini inesistenti realizzate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale dalle quali si potrebbe credere che l'opera sia già stata realizzata. Il bello è che sotto ogni post di queste pagine ci sono fiori di commenti entusiasti, spesso lasciati da profili fake, che trasmettono un sentimento comune di approvazione di questa opera controversa. Lasciando da parte gli aspetti tecnici ingegneristici sui quali potrebbero dibattere solo gli esperti, sono gli aspetti pratici, ambientali ed economici che lasciano perplessi e dubbiosi sull'utilità finale di una simile opera faraonica.
Ambiente. Dal punto di vista ambientale sarà una catastrofe per un ambiente unico nel suo genere come lo stretto di Messina a partire dall'aera dei laghetti di Ganzirri dalla parte siciliana. Oltre a cacciare dalle proprie abitazioni oltre 2000 persone, che giustamente sono già sul piede di guerra, discutibili saranno gli effetti pro ambiente decantati dal ministro delle infrastrutture. Se davvero il ponte sarà realmente utilizzato per ammortizzarne i costi si dovrebbero avere circa 100mila passaggi al giorno mentre attualmente il traffico pendolare si aggira intorno ai 10-15mila al massimo. Qualora tutto il traffico pendolare attuale si riversasse dall'utilizzo dei traghetti all'utilizzo del ponte dal punto di vista ambientale sarebbe un vero e proprio disastro proprio nel momento in cui si sta cercando in tutti i modi di disincentivare la circolazione di autoveicoli.
Economia. L'intera opera dovrebbe costare circa 15 miliardi, per ammortizzare i quali sarebbero necessari circa 30 anni ipotizzando un traffico di 100mila passaggi al giorno con un pedaggio di importi non trascurabili. Ma siamo sicuri poi che sia così vantaggioso per un automobilista, che parte anche solo dal centro Italia, arrivare a Reggio e, dopo un viaggio di circa 6-8 ore, utilizzare il ponte per risparmiare più o meno circa 30 minuti di traversata ? Quindici miliardi per un risparmio di 30 minuti sembra un onere eccessivo. Senza tenere conto del fatto che già prima della sua costruzione sono previsti un numero considerevole di giorni di chiusura nell'arco di un anno a causa delle condizioni atmosferiche avverse, in particolare il vento. Quindi i traghetti non potranno essere dismessi a meno di creare ingorghi paurosi in presenza di raffiche di vento che potrebbero provocare oscillazioni di qualche metro.
Trasporti. Altro punto controverso è il trasporto ferroviario. Non esiste nessun ponte a campata unica come quello previsto sullo stretto che ospiti una linea ferroviaria ad alta velocità. Sia per il vento come detto in precedenza, ma anche per il dissesto ambientale che si provocherà per costruire le necessarie infrastrutture. La linea ferroviaria dovrà infatti innalzarsi di 70 metri per raggiungere l'altezza del ponte e, per consentire ai treni di arrivare ad una simile altezza per poi ridiscendere, sarà necessario costruire delle galleria sia dalla parte di Reggio che da quella di Messina devastando appunto il territorio limitrofo. L'imbocco di queste gallerie dovrà essere molto lontano dal ponte stesso. Costruire quelle torri di 400 metri più alte delle colline circostanti muovendo tonnellate di roccia sarà un vero e proprio disastro.
Progetto. Il progetto in se stesso è vecchio di anni mentre alle osservazioni fatte, circa 64 criticità, si vorrebbe rispondere in solo pochi mesi. Qualcosa non torna. Soprattutto perché si sta costruendo un'opera che impatterà sulla vita delle generazioni future. La follia Salviniana prevede di iniziare l'opera addirittura entro l'estate per poterla sbandierare alle prossime elezioni europee ma nel frattempo nemmeno le discussioni preliminari (conferenza dei servizi, impatto ambientale, espropri, etc.) sono iniziate. Importante però è fare propaganda come se il ponte fosse pronto domani o magari già realizzato.

Il sospetto, non tanto velato, è che ancora una volta il Ponte sullo stretto venga utilizzato come pura propaganda politica, ma questa volta rispetto alle altre (Berlusconi) si va avanti senza un reale contrasto da parte delle opposizioni che subiscono passivamente la propaganda della Lega e di tutto il governo. Si parla di sviluppo che sarà agevolato dal ponte, ma se l'economia di un paese è legata alla costruzione di un ponte significa che il paese è proprio messo male: le grandi opere devono assecondare lo sviluppo non possono crearlo.



lunedì 25 marzo 2024

Dalla guerra per procura alla guerra sul campo

 


Al ritorno del recente consiglio europeo LA presidente del consiglio Giorgia Meloni ha innocentemente dichiarato che "è stato un consiglio europeo come tutti gli altri nel quale si sono presi provvedimenti da protezione civile". Ora ho la Meloni non ha capito niente della risoluzione finale oppure fa, come suo solito, la bugiarda scherzando però con il fuoco.

"Il sostegno all'Ucraina sarà garantito per tutto il tempo e l'intensità necessari e per farlo l'Unione Europea è impegnata ad aumentare la propria preparazione e capacità di difesa complessiva"

"Confermando la necessità imperativa di rafforzare e coordinare la preparazione militare e civile nel quadro di un approccio multirischio ed esteso a tutta la società, si punta a rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa europea"

Cioè in parole povere ciò che Macron aveva detto pochi giorni prima: prepariamoci a mandare truppe sul campo in Ucraina. D'altra parte con questa dichiarazione il presidente francese aveva  semplicemente dimostrato la sua coerenza nell'escalation che l'europa e gli Usa hanno perseguito nell'affrontare l'invasione russa dell'Ucraina. Si è passati tranquillamente da materiale di difesa, ad armi "difensive" (difficile da capire come un arma possa essere solo usata per scopi di difesa), ai missili, ai carri armati, agli aerei. Un escalation che ha portato l'Ucraina non solo a difendersi ma a inviare attacchi sul territorio russo grazie a droni e missili a lungo raggio. L'ultimo passaggio, anzi il penultimo, che rimane è uno solo: inviare truppe di terra dei vari paesi europei. L'ultimo passaggio sarà poi quello più alto dell'escalation: l'uso di armi nucleari.

Non abbiamo speranza per scongiurare la terza guerra mondiale che sarà poi anche l'ultima guerra prima della distruzione totale del pianeta: gli Usa perseguono l'annientamento di Putin, l'Europa è incapace di assumere una posizione autonoma e indipendente dalla volontà Usa. Forse rimarrebbe un'ultima possibilità: le elezioni europee di giugno. Il popolo ha ancora una volta l'ultima parola: cancellare tutti coloro che perseguono la guerra per arrivare alla pace e dare spazio a coloro che la pace la vogliono sul serio.