venerdì 1 marzo 2024

Le sorti del pianeta in mano a tre delinquenti di stampo nazifascista


Quando negli anni 70-90 attendevamo con ansia l'anno 2000 mai immaginavamo di ritrovarci sull'orlo della quarta guerra mondiale (di fatto già iniziata da due anni) e soprattutto con il rischio della catastrofe nucleare. La caduta del muro di Berlino aveva fatto sperare tutto il mondo per un terzo millennio finalmente di pace stabile. E invece il terzo millennio ebbe inizio con il terribile attentato delle torri gemelle che ci immise in un tunnel nel quale si vede solo e sempre un buio più profondo. Gli Stati Uniti hanno la maggiore responsabilità nell'aver intrapreso questo viaggio verso le tenebre finali. Prima hanno interpretato l'attacco alle torri gemelle non come un grave atto terroristico ma semplicemente come un atto di guerra, non si sa condotto da quale stato estero, e così hanno preso spunto dall'attentato per andare ad invadere l'Afghanistan e subito dopo l'Iraq con la scusa delle "terribili" armi chimiche di Saddam. Allo stesso tempo, con l'ascesa al poter del dittatore russo Putin, hanno iniziato a spingere la Nato per inglobare più paesi possibili a ridosso dei confini russi con il chiaro intento di mettere alle corde la Russia, Un'attività che si è intensificata soprattutto quando l'Europa aveva ventilato la possibilità di consentire alla Russia l'ingresso nell'Unione Europea. Una mossa che avrebbe messo a repentaglio l'egemonia statunitense sul vecchio continente ancora incapace di camminare da solo e di subire la sudditanza psicologica delle stelle e strisce. Alla fine sappiamo come è andata e il pazzo Putin per scrollarsi di dosso l'assedio americano prima ha invaso la Crimea ed il Donbass e poi due anni fa ha iniziato l'invasione dell'Ucraina. Purtroppo l'Europa ancora una volta si è dimostrata incapace di dare una risposta autonoma e indipendente ma ha ceduto ai guerra fondai americani. Dopo un'iniziale aiuto a Kiev per difendersi dall'invasione russa ora si è passati a fornire armi di offesa e soprattutto a ventilare addirittura l'invio di truppe della Nato. Addirittura gli americani oggi dichiarano che se l'Ucraina dovesse soccombere allora dovrebbe intervenire direttamente la Nato per entrare in guerra contro Putin. Insomma nessuno ha realmente intenzione di ricercare la pace ma anzi si sfida l'avversario sia verbalmente sia con interventi diretti sul territorio russo.
A fianco di questa guerra si è intensificato anche l'eterno conflitto fra israeliani e palestinesi che mai come ora sono entrambi distanti dall'unica folle soluzione cercata dal mondo occidentale: due popoli due stati. L'attentato del 7 ottobre ha avuto lo stesso effetto dell'attentato alle torri gemelle: scatenare una reazione non a difesa di Israele, non contro direttamente i terroristi, ma decisamente contro il popolo palestinese con il chiaro intento di cancellarlo dai territori. Netanyahu si è affiancato a Biden e Putin con la sua furia distruttrice mettendo in atto un vero e proprio genocidio del popolo palestinese nella striscia di Gaza. L'episodio di ieri con l'esercito israeliano che spara sui palestinesi di Gaza mentre tentano di accedere agli aiuti umanitari evoca in qualche modo le stragi messe in atto dai nazisti proprio contro gli ebrei. E' terrificante che un popolo che ha subito la follia nazista oggi metta in atto le stesse strategie, diverse nella forma ma non nella sostanza, contro un popolo con il quale dovrebbe convivere. Gli americani, anche in questo caso mentre tutto l'occidente critica le azioni israeliane, si sono opposti a qualsiasi risoluzione di condanna degli israeliani dimostrando ancora una volta la loro reale intenzione: fare guerre per procura in Ucraina contro la Russia in Palestina contro i palestinesi.
La corda ormai si sta spezzando e la guerra totale è a un passo.


 

martedì 27 febbraio 2024

La carta vincente del centro-sinistra in Sardegna: Matteo Salvini

 


Quello che è accaduto in Sardegna con le elezioni del 25 febbraio scorso è in qualche modo assimilabile, se pur in modalità diverse, a quanto accaduto a Conte nel 2019 quando Salvini fece cadere il governo per chiedere pieni poteri. La tanto unità del centro destra si è dissolta in una bolla di sapone grazie all'azione devastante del leader della Lega che si dimostra ancora un volta inaffidabile oltre che inadeguato a qualsiasi carica istituzionale. Il buon Salvini, costretto a rinunciare alla ricandidatura dell'ex presidente della regione Sardegna Solinas per fare posto alle manie di grandezza di Giorgia Meloni, ha giocato un brutto tiro alla coalizione di destra. Grazie al voto disgiunto Salvini aveva lanciato l'ordine: votate per la Lega ma poi non votate il candidato della Meloni, l'ex sindaco di Cagliari Truzzu. Missione compiuta. La coalizione FdI, Lega, FI arriva oltre il 49% dei voti ma Truzzu non va oltre il 45% arrivando dietro alla candidata di PD-M5S che raggiunge il 45,3%. LA prima presidente del consiglio donna affamata di poltrone sbaglia tutto e si prende una bella sberla dal suo alleato-amico Matteo Salvini.

Pd e M5S giustamente festeggiano ma non dovrebbero trascurare questa analisi che nessuno dice apertamente, ma soprattutto dovrebbero tenerne conto chi non ha voluto partecipare a questa coalizione e cioè Calenda e Renzi. I due ex fidanzatini dovrebbero decidere una volta per tutte se stare da una parte o dall'altra pena la scomparsa definitiva dei due giovanotti con i loro partitini personali. Non dimentichiamo anche che i fascisti attualmente al governo sono la minoranza nel paese grazie soprattutto all'astensione imperversante (anche in Sardegna si è registrato un 48% di astensionismo).

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domenica 25 febbraio 2024

Vi è chiaro ora il progetto di riforma costituzionale dei camerati meloniani ?


 

Non è usuale che il Presidente della Repubblica prenda carta e penna per bacchettare nientepopodimenoche il ministro dell'interno dandogli dell'incompetente  e, tra le righe, del fascista. Se mai ci fosse ancora bisogno di un segnale di quanto grave e pericolosa sia la situazione del nostro paese con questo governo di destra, eccolo che quel segnale è arrivato. Ed ora è anche chiaro il disegno che sta dietro al progetto di riforma costituzionale di Fratelli d'Italia con l'elezione diretta del presidente del consiglio: eliminare la più alta istituzione della Repubblica italiana, togliendo quei poteri che la Costituzione gli assegna, senza modificare direttamente alcun articolo che riguarda il Presidente della Repubblica. Con l'elezione diretta del premier, con un premio di maggioranza abnorme alla coalizione che sostiene il premier stesso si otterrebbero due risultati: ridurre il parlamento ad un passacarte del potere esecutivo, tagliare al Capo dello Stato le attuali prerogative per non intralciare l'uomo solo al comando, la nomina del capo dell'esecutivo e lo scioglimento delle camere. In pratica si realizzerebbe il disegno di trasformare la repubblica parlamentare in una dittatura democratica di tipo ungherese o peggio ancora di stampo putiniano. 

La reazione alle esternazioni del Presidente della Repubblica non sono andate oltre l'eterno vittimismo della maggioranza individuando la responsabilità dei disordini di Pisa nella sinistra fomentatrice della violenza. Per fortuna ci sono le immagini che dimostrano come una schiera di ragazzini delle scuole superiori, a volto scoperto e senza alcun corpo contundente, si stavano pacificamente riversando in Piazza dei Cavalieri con le mani alzate. La polizia si scatenata contro questi minorenni massacrandoli di botte senza alcuna ragione a dimostrazione dell'incapacità di far fronte ad un situazione che era estremamente pacifica. Qualcuno tende a minimizzare l'accaduto ma gli episodi di violenza da parte delle forze dell'ordine sono talmente numerosi che resta difficile non pensare ad una strategia studiata a tavolino dalla destra di governo. Quella destra che affonda le proprie radici proprio in quel periodo buio della storia del nostro paese che si chiama fascismo.

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sabato 24 febbraio 2024

Un governo frustrato sfoga la sua rabbia fascista sui ragazzi


 Ormai gli episodi repressivi che questo governo sta mettendo in atto dal momento del suo insediamento rappresentano un marchio di fabbrica per l'esecutivo Meloni: un governo fascista senza se e senza ma. Si è passati dai provvedimenti ad hoc che hanno per istituire nuovi reati e inasprire pene, per passare all'identificazione di liberi cittadini che protestano pacificamente o che inneggiano all'Italia antifascista, fino ad arrivare agli ultimi episodi di ieri nei quali degli energumeni vestiti da poliziotti hanno preso a manganellate dei giovani a Pisa e Firenze che intendevano manifestare contro la guerra e contro il genocidio del popolo palestinese. Soprattutto a Pisa si sono viste scene vergognose di una violenza inaudita contro dei minorenni, episodi che declassano l'Italia da paese democratico a paese governato da una banda di fascisti della peggior specie. D'altra parte la maggioranza di governo, dopo aver fatto promesse inattuabili come la riduzione delle tasse e/o il blocco dell'immigrazione, si trova a distogliere l'attenzione  dell'opinione pubblica soprattutto dagli interventi di segno opposto nel settore dell'economia. La frustrazione, derivata dalla presa di coscienza che per esempio in tema di tasse non sarà possibile alcuna diminuzione quanto piuttosto un aumento imprescindibile (già avviato con la cancellazione degli sgravi sulle accise della benzina, l'aumento dell'Iva sul gas, aumento dell'Iva sui prodotti per l'igiene intima e prodotti per l'infanzia), viene sfogata sui manifestanti che per qualunque motivo scendono in piazza. Naturalmente la narrazione del governo e di Giorgia Meloni è lontana dalla realtà e la dimostrazione sono gli interventi da stracciarola che LA presidente del consiglio mette in atto ogni volta che interviene in qualche discorso pubblico. La realtà purtroppo è un'altra: quella di un governo che non può mantenere le promesse in campo economico e interviene in altri settori come l'immigrazione, il presunto ordine pubblico, la giustizia e in ultimo la Costituzione con il preciso intento di uccidere la democrazia e trasformare una repubblica parlamentare in una democratura di stampo putiniano.

venerdì 16 febbraio 2024

L'ultima porcata squadrista della maggioranza: la Commissione Covid


 Ieri alla Camera si è consumata l'ennesima porcata di questa maggioranza che una volta di più si è dimostrata vendicativa, fascista e, come ha finalmente detto l'ex ministro Speranza, squadrista. Oltre alle false dichiarazioni sostenute in aula dai deputati di FdI, che hanno additato Giuseppe Conte e Roberto Speranza come dei condannati quando la magistratura ha ormai archiviato le accuse a loro carico, si sono aggiunti vaneggiamenti sui presunti abusi di potere del governo Conte 2 in quei drammatici giorni. Molto facile ora sostenere accuse gratuite quando siamo riusciti a vincere la battaglia contro un virus sconosciuto e aggressivo come non mai, battaglia vinta anche grazie ai vaccini contro i quali la destra di FdI e Lega si è sempre opposta, ma chiunque si fosse trovato a governare in quei giorni avrebbe avuto notevoli difficoltà. Ne siamo usciti anche se pagando un prezzo in termini di decessi superiore agli altri paesi europei grazie anche soprattutto ad un sistema sanitario a pezzi e ingovernabile in quanto di competenza delle regioni. Non ci sarebbero stati problemi se la commissione voluta dalla destra avesse davvero il compito di analizzare quello che è stato fatto per individuare i punti deboli e quindi prepararsi per ulteriori crisi dello stesso tipo, ma se la commissione non andrà ad indagare anche sull'operato delle regioni responsabili della sanità, allora l'obiettivo è sicuramente un altro: condannare politicamente Conte e il governo di quegli anni. L'aspetto più squallido è che a questo plotone di esecuzione virtuale partecipi anche Renzi di Italia Viva, quel Renzi che faceva parte del governo Conte 2. Il solito Renzi: inaffidabile, bugiardo, falso e vendicativo. Questa è il livello della politica italiana e soprattutto della maggioranza di governo: non solo fascista ma anche vendicativa.

mercoledì 14 febbraio 2024

Se non hai il trattore non puoi manifestare

Lo stato fascista decide che solo gli agricoltori con i loro trattori possono manifestare, possono bloccare il traffico, possono scendere in piazza con le loro rivendicazioni, a tutti gli altri cittadini non è consentito e se lo fanno sono presi a manganellate. Se poi chi scende in piazza lo fa per accusare il massacro del popolo palestinese  messo in atto da Israele, allora la furia fascista e repressiva dello Stato si scatena per difendere il diritto di uno stato democratico di distruggere un intero popolo. Questo è accaduto ieri a Napoli quando circa 200 persone si sono presentate davanti ai cancelli di TeleMeloni, una volta Rai televisione pubblica, per manifestare contro l'atteggiamento della Tv di Stato verso due cantanti di Sanremo. Il primo, Ghali, si è permesso di dichiarare dopo la sua esibizione "Stop al genocidio", il secondo, Dargen D'Amico, ha addirittura osato affermare che gli immigrati potevano rappresentare una risorsa ed è stato bloccato mentre rispondeva ad una domanda di un giornalista. Per difendere il nuovo pensiero unico del governo quindi non sono stati sufficienti i massacri verbali messi in atto contro i due artisti, ma si è passati dalle parole ai fatti riempendo di botte color che, pacificamente, volevano solo appendere uno striscione di protesta contro la Rai e di solidarietà verso il popolo palestinese. Questo è il nuovo corso dello Stato italiano. Mentre Israele sta per essere abbandonato dal suo storico alleato, gli Stati Uniti, in Italia si arriva sempre con ritardo. Si continua a difendere a oltranza la politica criminale di un governo, quello israeliano, che, più volte per bocca del suo leader, ha dichiarato di voler sterminare l'intero popolo palestinese colpevole di essere un intero popolo di terroristi. Da qui l'accusa di genocidio che in tanti provano vergogna a dichiarare. 
E così in Italia mentre da una parte si consente a migliaia di agricoltori di scorrazzare per il paese in lungo e in largo, si manganellano 200 persone pacifiche la cui unica colpa è di pensarla in maniera diversa dal governo. e ancora c'è qualcuno che ritiene non essere iniziato la nuova era fascista della fu Repubblica democratica italiana.

domenica 11 febbraio 2024

Dalla transizione ecologica all'accelerazione verso la distruzione del pianeta

 


Bombardamenti Kiev


Bombardamenti Gaza


Protesta trattori

Nei terribili anni della pandemia, per fortuna solo due e mezzo, sembrava che si fosse risvegliato nei cittadini ma anche nelle istituzioni un fervore ecologico per iniziare finalmente quella transizione che avrebbe dovuto portare all'abbandono dei combustibili fossili e di tutte quelle pratiche dannose per l'ambiente. Poi appena usciti dall'emergenza il mondo è letteralmente scoppiato e tutti quei buoni propositi sono stati presto dimenticati. 
L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e la conseguente guerra hanno subito messo in crisi il debole tentativo di passare dalle energie fossili a quelle rinnovabili. Carbone, petrolio e gas sono tornati alla ribalta con tutti i paesi occidentali impegnati nel cercare fonti di approvvigionamento alternative a quelle russe. Contemporaneamente tutti i deboli tentativi di ridurre le emissioni si sono infranti contro l'impiego massiccio di navi ed aerei da guerra, carri armati, bombe e missili di ogni tipo. L'Europa è anche tornata indietro sulle sue decisioni in merito alle auto elettriche, che non rappresenterebbero certo la soluzione finale, ma se non altro avrebbero costituito un altro tassello verso un cambio di rotta in tema ambientale.
Subito dopo è arrivato il 7 ottobre e l'invasione di Israele della striscia di Gaza che oltre a provocare un disastro ambientale sta provocando un disastro umanitario con gli ex perseguitati della seconda guerra mondiale che hanno vestito i panni dei loro carnefici. Uno stato, ritenuto democratico, che risponda ad un atto terroristico con una guerra tesa a distruggere un intero popolo è veramente terrificante. Soprattutto se lo stato in questione è sorto dopo una guerra mondiale che ha visto il genocidio perpetrato nei suoi confronti. Bombe e missili stanno mettendo a ferro e fuoco la striscia di Gaza aggiungendo al disastro ambientale un vero e proprio genocidio del popolo palestinese.
A questi disastri ambientali ma soprattutto umanitari causati dalla politica scellerata della più potente forza mondiale, gli Stati Uniti, con la complicità di un'Europa incapace di ribellarsi alla supremazia criminali americana, si aggiunge in questi giorni un altro tassello: la protesta degli agricoltori. Anche questa protesta ha come obiettivo il profitto a discapito dell'ambiente. Intendiamoci gli agricoltori sono solo l'ultimo e più debole di un anello di una catena, quella alimentare, che fa affari sulla pelle dell'ambiente e dei cittadini. Le rivendicazioni degli agricoltori sono comunque contro l'ambiente infatti le norme contro cui lottano "i trattori" prevedono l’obbligo di destinare almeno il 4% dei terreni coltivabili a funzioni non produttive, l’obbligo di effettuare rotazioni delle colture, ridurre l’uso di fertilizzanti di almeno il 20%, divieto di utilizzare pesticidi nei pressi delle abitazioni. Se si tornerà indietro su queste misure si tratterà di un'altra retromarcia nella famosa transizione ecologica. Che poi gli agricoltori, soprattutto quelli italiani ma non solo, sono fra le prime vittime dei cambiamenti climatici e se alzano bandiera bianca anche loro in nome di un maggior profitto per il nostro pianeta non ci sarà più davvero speranza.Naturalmente guerre e proteste degli agricoltori non sono minimamente confrontabili in quanto a danno non solo ambientali ma entrambi sono un segnale inequivocabile che del clima e dell'ambiente poco importa a tutti.





mercoledì 31 gennaio 2024

Dio, Patria e Famiglia: dopo la Famiglia anche la Patria viene depennata


 

LA Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo gli urli e gli slogan di stampo fascista che era avvezza a lanciare prima di arrivare al governo, smantella con i fatti le sue stesse parole d'ordine agevolata in questa attività dal Presidente del Senato, il camerata Ignazio La Russa, e dal suo viceministro Matteo Savini che non perde occasione per manifestare a propria ignoranza non solo ignoranza.
Il più famoso degli slogan meloniani è sicuramente quel "Dio, Patria e Famiglia" che a sua detta, ha costituito una specie di faro al quale riferimento nella sua azione politica non solo pre-governativa. LA cara Presidente però dopo aver smantellato la Famiglia, una relazione ed una figlia fuori dal matrimonio terminata con un tweet con il quale ha annunciato al globo terracqueo la fine della sua storia con il ciuffato Giambruno, in queste ore smantella anche la Patria dopo averla già attaccata con l'autonomia differenziata della Lega.
I fatti riguardano la nostra connazionale Ilaria Salis arrestata un anno fa dal "nostro amico Orban" e tenuta in carcere in condizioni disumane fino a ieri quando è stata condotta nell'aula del tribunale incatenata mani e piedi come un cane randagio. Oltre a non aver presentato alcuna protesta formale al governo ungherese per le condizioni nelle quali è stata tenuta Ilaria, ieri il governo italiano per voce di La Russa e poi del solito Salvini ha sbeffeggiato la ragazza. La Russa ha sottolineato che anche negli Stati Uniti i carcerati sono tenuti in quelle condizioni e nessuno protesta, Salvini invece ha girato la frittata sottolineando che una maestra che si macchina di tali episodi secondo lui non dovrebbe svolgere quella professione. Ma Salvini non si è fermato citando che la maestra è imputata anche in un processo per atti simili anche in Italia, ignorando come sempre che quel processo si è già concluso con l'assoluzione di Ilaria Salis. Insomma la nostra Ilaria, nonostante sia un dipendente pubblico, non ha diritto ad essere considerata una nostra connazionale e quindi il governo fino ad oggi se ne è fregato delle condizioni di detenzioni della ragazza. Si vede che per la Meloni e company i cittadini non sono tutti uguali: da una parte ci sono gli amici fascisti di destra dall'altra tutti gli altri che non simpatizzano per il governo di destra e quindi meritano i trattamenti più orrendi qualora incappino in qualche disavventura.
Come sempre dal dire al fare c'è di mezzo un oceano, ora spettiamo che dopo aver derubricato la Famiglia e la Patria la Meloni se la prenda anche con Dio ed il cerchio si chiuderà.

venerdì 26 gennaio 2024

La giornata della memoria ...... ormai perduta

 


Mai come in questo anno la giornata della memoria, istituita per ricordare le atrocità naziste contro gli ebrei e la shoa, appare fuori luogo e privata del proprio significato. Proprio il popolo che ha subito deportazioni, campi di concentramento e genocidi mostra di aver dimenticato la sua terribile storia mettendo in atto una guerra per la distruzione del popolo palestinese. Tutto l'occidente è palesemente incapace di fermare il genocidio degli israeliani nei confronti del popolo palestinese e in nome del diritto alla difesa dello Stato Israeliano, consentono al Netanyahu lo sterminio di civili, soprattutto donne e bambini, innocenti. L'attacco terrorista di Hamas contro gli israeliani è stato terribile ma uno stato che si ritiene democratico non può rispondere al terrorismo palestinese mettendo in atto un'azione a sua volta di stampo terrorista. Ormai l'azione dell'esercito d'Israele non può più essere considerata un'azione difensiva ma, come lo stesso premier Netanyahu ha dichiarato, si tratta un'azione indirizzata alla cancellazione dei palestinesi sia dalla striscia di Gaza che dalla Cisgiordania. Si tratta di una vera e propria guerra condotta però contro un intero popolo e non contro quelle frange estreme che hanno causato l'attentato del 7 ottobre. Israele ha abbracciato in pratica lo stesso obiettivo che si proponevano i nazisti: la cancellazione di un popolo. Cambiano le motivazioni e le modalità ma non la sostanza.

Ed il mondo occidentale come risponde a questa azione sconsiderata ? Lanciando qualche timido messaggio per dichiarare che Israele si deve fermare, ma nessuna altra azione concreta ed efficace. Anzi addirittura in Italia il governo fascista della Meloni proibisce per domani le manifestazioni a sostegno del popolo palestinese. In Italia si possono organizzare manifestazioni fasciste nella quali centinaia di persone evocano il duce e alzano il braccio teso, ma non si può manifestare in favore di un popolo che sta per essere sterminato. Se non è fascismo questo.

Altro elemento a cancellare il significato di questa giornata è il comportamento di Putin e della Russia. L'esercito russo proprio nella giornata del 27 gennaio entro nei campi di concentramento polacchi e scoprì la terrificante verità del genocidio messo in atto verso il popolo ebreo e verso di "diversi". Bene oggi la Russia "ricorda" questa giornata con la guerra che sta conducendo da 2 anni contro l'Ucraina colpevole di voler entrare nella Nato e in Europa.

I valori quindi della giornata della memoria, il 27 gennaio, sono calpestati dai due popoli che furono protagonisti: il popolo israeliano che oggi mette in atto politiche di distruzione verso il popolo palestinese e il popolo russo che invade l'Ucraina con l'obiettivo di cancellare quello stato. La memoria ormai è definitivamente fottuta.

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mercoledì 24 gennaio 2024

La marcia su Roma è iniziata: obiettivo smembrare l'Italia per giustificare l'uomo forte al comando


 

Chi ha una certa età ricorda gli anni in cui è comparsa la Lega che poi fu portata al governo da Berlusconi per la prima volta nel 1993. Parlavano di muri, di secessione, di dividere l'Italia e in molti sorridevano a questa alzate di ingegno soprattutto a quelle di Calderoli quando andava in giro con un maiale o quando nell'ultimo governo del cavaliere per semplificare la legge italiana bruciava copie della Gazzetta Ufficiale davanti a Montecitorio. Già una volta avevano provato con la riforma approvata ieri dal Senato ma il loro scellerato progetto fu bocciato dal referendum popolare. Oggi ci riprovano mentre sono al governo con i fascisti della Meloni che con questa riforma dal suo slogan Dio, Patria e Famiglia cancella anche la Patria dopo aver cancellato la Famiglia (che fra l'altro nel senso che intende lei non ha mai avuto). Un'altra delle sue giravolte con le quali ha raggirato e raggira il proprio elettorato. Mentre però alcune delle altre giravolte sono state un bene per il paese (abbandonare il blocco navale, rimanere in Europa e nell'euro) questa è una di quelle che avrà conseguenze disastrose per la Repubblica Italiana. 

L'autonomia differenziale approvata ieri dal Senato cancellerà lo Stato come lo intendiamo ora per dare vita a 23 staterelli, le attuali regioni, che si potranno occupare di 23 materie a loro scelta. La materie vanno dalla sanità, già di pertinenza regionale ed il disastro lo abbiamo toccato con mano durante la pandemia, all'istruzione, all'istruzione compresa l'Università, all'ambiente, ai beni culturali, alla sicurezza, all'energia, ai rapporti con l'Europa. Un caos totale in quanto ogni singola regione potrà decidere di cosa occuparsi per cui magari 10 regioni decidono di gestire l'Università mentre per le altre 13 se ne dovrà occupare lo Stato, oppure tutte decidono di gestire i rapporti con l'Europa che si troverà non più lo Stato Italiano come interlocutore ma 23 piccoli staterelli. L'Italia sarà cancellata, la Costituzione dovrà essere riscritta. Il disegno della Meloni però è diabolico e non si ferma qui. Per gestire uno stato allo sbando come quello che uscirà da questa riforma dell'autonomia differenziata, sarà necessario un governo forte con un uomo forte al comando. Ecco il premierato di Giorgia Meloni. Il presidente del consiglio eletto di cittadini con un parlamento nel quale il partito del premier riceverà un premio di maggioranza per arrivare al 53%. L'uomo forte potrà governare indisturbato senza intralci tra i piedi compreso quello dell'unica istituzione che ha funzionato dagli anni 90 in poi: il Presidente della Repubblica. Il quadro si completa alla faccia di coloro che ancora sostengono che non c'è un pericolo di ritorno al fascismo. Il nuovo stato che uscirà da queste due riforme sarà un nuovo fascismo eletto democraticamente, nel quale il caos generato da 23 staterelli sarà governato da un capo che avrà a suo servizio il Parlamento. Il cerchio di questo scambio di riforme sulla pelle dei cittadini si chiude con la riforma della giustizia. Questo argomento è lasciato a Forza Italia che tenterà di portare a casa una riforma per assoggettare la giustizia al potere politico.

L'ultima speranza molto labile sta nel popolo e negli eventuali referendum costituzionali che dovranno approvare queste scellerate riforme, ma l'opposizione al momento non sembra attrezzata per organizzare le barricate necessarie a fronteggiare il percorso di accerchiamento allo stato democratico messo in atto dal FdI, Lega e FI. I cittadini dal canto loro hanno scelto per una grande maggioranza di disertare le urne consentendo di fatto ad una minoranza eversiva di governare il paese. 

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