giovedì 31 dicembre 2020

Termina l'anno peggiore del dopoguerra ma non è finita purtroppo

 


Il peggiore anno da quando è terminata la seconda guerra mondiale se ne sta andando, ma l'anno e gli anni che ci aspettano non saranno tutte rose e fiori. I problemi cronici del nostro paese sono stati portati allo scoperto e accentuati dalla pandemia che ha mostrato tutte le criticità della società italiana, ma non solo, in tutti i suoi aspetti sociali, politici e culturali. La politica in prima battuta si è mostrata inadeguata ad affrontare una crisi sanitaria ed economica come quella provocata dal Covid_19. Eppure ad analizzare bene il panorama politico  italiano il paese si è ritrovato ad affrontare questa crisi con il miglior governo possibile con un presidente del consiglio che ha dovuto barcamenarsi quasi da solo ad affrontare questa crisi. Sicuramente la politica dei Dpcm ha avuto dei punti critici ma Giuseppe Conte si è trovato a gestire questa situazione in un governo costituito da due partiti che se le sono date di santa ragione per una legislatura e mezzo, un partitucolo nato per soddisfare l'ego di un politicante come Matteo Renzi, ed una forza minoritaria come Leu che però ha espresso uno dei migliori ministri di questo governo: proprio il ministro della salute Speranza. Oltre agli ostacoli interni il governo ha poi dovuto affrontare le pressioni scellerate delle opposizioni che in ogni frangente si sono schierate contro mettendo anche a repentaglio la salute dei cittadini: il governo decideva di chiudere e le opposizioni volevano aprire, si decideva di aprire e le opposizioni chiedevano di chiudere, in una continua polemica su qualsiasi provvedimento preso in un senso o in un altro. Polemiche e critiche sempre gratuite mai rivolte a suggerire soluzioni o proposte alternative per affrontare i problemi seri e gravi che si sono presentati in questi mesi. Insomma la politica italiana non si è smentita nemmeno durante questa emergenza non modificando un atteggiamento ormai consueto negli ultimi 30 anni: pensare ad ottenere consenso ad ogni costo sfruttando qualsiasi evento o occasione per fare polemica gratuita anche sulla pelle dei cittadini. A marzo le parole d'ordine erano "Ne usciremo migliori" oppure "Andrà tutto bene" oggi alla fine del 2020 possiamo senz'altro dire che non è andato tutto bene e non ne stiamo uscendo migliori. I quasi 75mila morti ed i decessi che continuano al ritmo di qualche centinaia al giorno stanno a testimoniare che non è andato tutto bene, le polemiche di questi giorni dei così detti negazionisti contro il vaccino tanto atteso e desiderato nei mesi scorsi testimoniano che non ne stiamo uscendo migliori, tutt'altro. Purtroppo ormai la mancanza di cultura e la disinformazione che per assurdo dilaga proprio nella società dell'informazione, la stanno avendo vinta in nome di una presunta democrazia e libertà di pensiero. Una falsa libertà in quanto una cosa è avere un'opinione un'altra cosa è negare un fatto accertato. Che la terra sia tonda è un fatto accertato e documentato, quindi sostenere che la terra è piatta non è un opinione ma semplicemente un falso. Che sia in corso una pandemia dovuta al Covid-19 e che questa pandemia stia provocando milioni di morti è un fatto e non un'opinione quindi chi nega la pandemia afferma semplicemente una falsità. In conclusione questo è stato anche l'anno dei negazionisti che grazie soprattutto ai social sono in grado di far sentire la propria voce, una voce che proviene da ignoranza e da mistificazione di fatti accertati, una voce però che spesso viene sfruttata a proprio uso e consumo dalla politica. Insomma il 2020 termina nel peggiore dei modi e non siamo certi che il 2021 si possa porre fine a questo flusso di disinformazione.

domenica 27 dicembre 2020

Cambiano gli attori ma le sceneggiate continuano

 


Nel giorno di Natale abbiamo assistito alla ipocrita messa in scena del leader leghista Matteo Salvini che, vestendo i panni del "volontario", si è improvvisato "amico" dei senzatetto portando loro pacchi di generi alimentari donati naturalmente da altri e non certo dal leghista odiatore seriale anche proprio dei senza tetto. Oggi va in scena invece un'altra rappresentazione che a dire il vero va avanti da tre giorni. A partire dal 25 dicembre si è assistito in una sorta di "tutto il calcio minuto per minuto" alla telecronaca del viaggio del furgone con le 9.750 dosi di vaccino anti Covid a partire dal Belgio e giù fino a Roma. Il furgone è arrivato al Brennero, sta attraversando l'Italia, è alle porte di Roma, è arrivato a Pratica di Mare, le dosi sono in viaggio per le varie regioni, fino ad arrivare finalmente ad oggi quando quasi in diretta streaming abbiamo visto somministrare le prime dosi. Le dichiarazioni poi si sono accavallate, tutte esultanti per l'inizio della campagna di vaccinazione come se davvero avessimo vinto una guerra che purtroppo è ancora lunga. Qualcuno si è lanciato in affermazioni del tipo "Oggi rinasce l'Italia", dimenticando che il paese rinascerà davvero solamente quando la maggioranza della popolazione sarà vaccinata e che quindi il traguardo è ancora lontano. Poi è arrivato il "Salvini" di turno questa volta impersonato dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che incurante delle disposizioni secondo le quali le prime dosi sarebbero state destinate al personale sanitario e al personale delle Rsa, si è fatto vaccinare quasi in diretta per poi pubblicare l'immancabile foto sui vari social e giornali on line. Tutto questo mentre arrivano le prime notizie di una schiera abbastanza nutrita di personale sanitario e delle Rsa che non intende vaccinarsi. A completare la spettacolarizzazione della giornata interviene poi anche la campagna pubblicitaria della Ryanair che dice testualmente "Una punturina e prendi il volo. Prenota la tua estate. Vaccini in arrivo". Ma forse questo è ciò che ci meritiamo, basta leggere i commenti sulla pagina Facebook proprio della Ryanair sul post con lo slogan sopracitato per capire che razza di paese ormai siamo diventato.

sabato 26 dicembre 2020

Le incredibili gesta del cazzaro verde

 


Non bastava il virus a rendere questo Natale così strano diverso e per certi versi triste (siamo ormai a 70mila morti per il Covid-19) che ci mancava un altro incredibile performance del cazzaro verde, il più squallido politico della storia della Repubblica Italiana. Le gesta dell'innominabile ormai sono storia degnamente sintetizzate nel collage fotografico della prima immagine. A quella raccolta, comunque non esaustiva delle incredibili uscite del cazzaro, si aggiunge la nuova impresa del 25 Dicembre 2020 immortalata nella seconda immagine. L'innominabile, vestiti i panni del buon samaritano, scorrazza per la città di Milano consegnando pacchi ai senza tetto che incontra nella sua scorribanda. Naturalmente il contenuto dei pacchi, presumibilmente generi di prima necessità, non è "generosamente" offerto dal parlamentare ma bensì è dovuto alle offerte di generosi cittadini. Il samaritano del terzo millennio non si è nemmeno scomodato a tirare fuori almeno una piccola parte del 49 milioni indebitamente sottratti ai cittadini italiani dal suo partito. Ma veniamo al dunque. Durante la sua scorribanda il benefattore intravede in un cortile una signora e scambiandola per una bisognosa, le si fionda davanti mettendole in mano uno dei pacchi generosamente offerto da altri. Naturalmente fa immortalare la scena con l'immancabile foto che poi posta sui suoi social senza naturalmente degnarsi di chiedere il permesso alla signora. Sfortunatamente per lui la "soccorsa" è una signora etiope che abita nel palazzo e passava in quel momento per caso da quelle parti, madre di un ragazzo che una volta vista la propria madre sbattuta sui social del cazzaro denuncia il fatto. Insomma l'ennesimo episodio di uno "pseudo politico" che non esita a mettere alla berlina chiunque gli capiti a tiro per la sua sporca propaganda da sciacallo politico. Perfino i volontari che accompagnavano il "buon samaritano del terzo millennio" si sono dissociati da questa iniziativa. Ingenui questi bravi volontari che pensavano di andare a compiere una di quelle buone azioni che sono abituati a portare a termine quotidianamente e soprattutto in silenzio. E invece anche loro si sono trovati a fare da comparsa a quello squallido personaggio che non esista ad usare tutto e tutti per i suoi perversi scopi. Lo schiaffo del cazzaro è arrivato forte e chiaro non solo alla signora divenuta a sua insaputa oggetto della propaganda, ma anche a tutto il mondo del volontariato che svolge la propria attività in silenzio, senza i riflettori, e continuamente senza aspettare il Natale del 2020 con le restrizioni inevitabili a causa dell'epidemia. Purtroppo il buon samaritano del 2020 può contare su una platea ormai irrimediabilmente plagiata dalle sue gesta e dalle sue propaganda, incapace di distinguere che quel "benefattore" del 25 dicembre 2020 che gironzolava per le strade di Milano distribuendo pacchi ai senza tetto, è lo stesso poi che qualche tempo fa in un altro video derideva un senza tetto chiamandolo "sacchetto". 

domenica 13 dicembre 2020

Il viscido, lo sciacallo e la iena

 


La notizia che il Recovery Fund era stato sbloccato, dopo che Merkel e Conte erano riusciti a sconfiggere la resistenza di Ungheria e Polonia, era appena arrivata che in Italia le grandi manovre per mettere le mani sui 209 miliardi erano già iniziate. Mentre il Presidente del Consiglio tentava, forse maldestramente e con modalità troppo complicate per raggiungere un risultato, di sottrarre la gestione di quei fondi dalle grinfie dei partiti, un trio già si muoveva, seppure in maniera un pò scomposta e a discapito della situazione del paese, per mettere le mani sul malloppo. La prima mossa era del viscido, il falso per antonomasia, il bugiardo secondo solo al cazzaro verde in termini di bugie, quello tanto per intenderci dello "Enrico stai sereno". Il Fonzie del terzo millennio in Senato attaccava a testa bassa il governo, nonostante la sua partecipazione alla stessa maggioranza, con un intervento che ha addirittura spinto lo sciacallo a congratularsi con lui alla fine della filippica. "Bravo, hai ragione su tutto" si complimentava lo sciacallo. "Hai visto ? Gli ho fatto il mazzo" rispondeva il viscido alludendo a Conte. Naturalmente lo sciacallo non ha la stessa intelligenza del viscido e come ha visto la possibilità di dare vita ad una nuova maggioranza (centro destra con IV e qualche "nostalgico" del M5S), senza passare dalle elezioni non ha resistito. Il povero cazzaro verde non sa che, se davvero si affidasse all'inventore dello "stai sereno", farebbe la fine del fu Enrico. E' stato talmente colpito da ciò che il viscido ha detto in Senato, che nel giro di 24 ore si è lanciato nella proposta del nuovo governo, un governo serio come lo ha chiamato lui, vestendo anche i panni del buonista di turno: "Non si può votare con gli ospedali pieni, ma ci vuole una squadra più seria e competente dell'attuale" Ora trovare persone serie e competenti all'interno dell'attuale parlamento è un'impresa ardua se non impossibile, se poi questa ricerca si restringe a Lega, FdI, FI e IV sarebbe peggio che trovare un ago in un pagliaio. O qualcuno pensa che il re del mojito e dei pieni poteri insieme al principe del ritiro dalla politica siano una garanzia solida di serietà e competenza ? Allo sciacallo ha risposto per le rime la iena romana con gli occhi a palla, scandalizzata al solo pensiero di un nuovo governo senza elezioni. La teorica del blocco navale non esiterebbe a portare il paese al voto, o meglio quello che rimarrebbe del paese considerato le continue polemiche sulle restrizioni natalizie. Se infatti si seguissero i suggerimenti dei leader del centro destra a gennaio si supererebbero ampiamenti i 100mila morti (eventualità non scongiurata nemmeno ora con il Natale semibloccato) e andare al voto sarebbe una vera e propria sciagura non solo sanitaria ma anche economica considerato che i 209 miliardi si volatizzerebbero nel nulla. Ma come si dice .. muoia Sansone con tutti i filistei .. o meglio se non posso mettere io (la iena) le mani sui miliardi che non ce li metta nessuno e quindi si vada alle elezioni. In mezzo a questo squallido panorama il buon Conte si barcamena con una maggioranza debole formata da un Movimento di inadeguati e incompetenti, un PD vivace come un'ameba, un'Italia Viva che non vede l'ora di pugnalare alle spalle il capo del governo. Unico rappresentante serio e che ha mostrato competenza e testa sulle spalle il buon ministro Speranza, ma poco per affrontare un'emergenza epocale come quella del Covid-19. In questo caos politico oggi molte regioni, compresa la scandalosa Lombardia, sono in zona gialla e i cittadini rispondono in maniera adeguata: tutti in giro, tutti in fila per entrare nei negozi, tutti come se niente fosse accaduto. Segnatevi che giorno è oggi, 13 dicembre 2020, al più tardi intorno al 29-30 avremo il bel regalo di fine anno: l'inizio della terza ondata (ammesso che la seconda sia finita)

giovedì 10 dicembre 2020

Le giravolte renziane applaudite dal centro destra (che novità)


 L'ipocrisia e la falsità dei politica di casa nostra è proverbiale: sono sempre pronti a dire tutto ed il contrario di tutto in virtù della posizione occupata al momento e cioè se facciano parte della maggioranza o della opposizione. Pronti sempre a sostenere una posizione e l'esatta contraria  seconda che si stia da una parte o dall'altra. Questo comportamento è anche agevolato dal difetto di memoria che mostra sempre l'elettorato italiano, sia della memoria a breve termine che peggio ancora di quella a lungo termina. Ecco allora che chiunque può permettersi di fare una bella filippica in parlamento a favore della democrazia, delle istituzioni, del parlamento stesso salvo poi tornare un pò indietro nel passato e scoprire che il protagonista della filippica faceva l'esatto contrario. E' il caso di Renzi, ma è solo l'ultimo in ordine di tempo e comunque sempre secondo al Pallone d'Oro dell'ipocrisia e delle giravolte, il sempre verde Matteo Salvini (toh i due hanno lo stesso nome, sarà un caso ?). Non per niente il Renzi, prode difensore della democrazia, ieri è stato applaudito a scena aperta proprio dalla Lega e dal centro destra, quella parte politica che nasce proprio dalla negazione della democrazia. Inizia la battaglia politica intorno al Recovery Fund ed ai 209 miliardi che fanno gola a tutti gli esponenti politici di maggioranza e di opposizione. Conte sta tentando di portare la gestione di quei miliardi fuori dalle stanze dei partiti con la mossa dei manager e di una task force di oltre 300 esperti, probabilmente troppo numerosa per una struttura efficiente, ma anche se fossero stati 10 le polemiche ci sarebbero state ugualmente. I partiti si vedono sfuggire di mano quella torta che pensavano di dividersi. Ecco allora che Renzi attacca frontalmente Conte minacciando la crisi di governo "Conte deve cambiare la struttura di missione sul Next Generation UE perché non è democratica, esautora il Parlamento e il Governo e se non lo fa votiamo contro" L'ipocrisia sta nel fatto che per provocare la crisi usa le armi della democrazia e del Parlamento. Proprio lui che da segretario del Pd cancellò la democrazia del partito stesso costringendo alle dimissioni da presidente Cuperlo, cacciando di fatto i suoi oppositori interni (Bersani e Speranza) quando attaccò il mondo del lavoro cancellando lo statuto dei lavoratori e l'art. 18. Che dire poi degli innumerevoli presidenti di commissione tolti dai loro incarichi perché contrari alle riforme che il governo Renzi portava avanti in Parlamento a suon di canguri e tagliole esautorando di fatto Camera e Senato. Ruppe con tutti e con tutto fino al disastro, suo, del referendum trasformandolo in un voto contro o a favore della sua persona. Oggi colui che si è "intestato" il fatto di non aver consentito a Salvini il raggiungimento dei pieni poteri (ma che in realtà significava solo salvare la sua poltrona che sarebbe scomparsa in caso di elezioni) minaccia di riportare lo sciacallo della Lega ed i suoi alleati sulla poltrona di Palazzo Chigi. Magari senza passare dalle elezioni, che ancora una volta vorrebbero dire la cancellazione del Matteo di Rignano, ma certamente con una maggioranza nella quale i due Matteo sarebbero finalmente insieme al padre putativo Silvio Berlusconi da portare poi alla Presidenza della Repubblica.

domenica 6 dicembre 2020

Letterina a Babbo Natale

 


Caro Babbo Natale
quello del 2020 è il mio primo Natale e vorrei festeggiarlo nel migliore dei modi. Sono nato a gennaio-febbraio, in ritardo con i tempi previsti altrimenti avrei già festeggiato nel dicembre scorso, ma nonostante, la mia giovane età, in pochi mesi ho già raggiunto dei buoni risultati. Pensa solo in Italia ho coinvolto nella mia attività oltre un milione e mezzo di persone, è vero ne ho fatte fuori solo 55mila ma conto di migliorare.

Tieni conto che, fin da subito, ho dovuto affrontare forti difficoltà: quando avevo ancora poche settimane di vita, quel dittatore di Conte ha chiuso tutti gli italiani in casa. Ho temuto di non farcela e di scomparire prima ancora di crescere. Poi con la tenacia e la caparbietà che mi contraddistinguono mi sono rimboccato le maniche ed ho trovato la strada giusta.

Non ho fatto tutto da solo. Mi ha aiutato un manipolo di attivisti della destra italiana (molti in Italia asseriscano che destra e sinistra non esistano più .... pensa che stolti) che ha fatto il lavoro sporco. Prima hanno riaperto tutte le discoteche, poi hanno organizzato manifestazioni e assembramenti, infine hanno invitato tutti a riprendere la vita di sempre dichiarandomi prematuramente morto (confesso a quella affermazione mi sono toccato ... la palla, purtroppo ne ho una sola). Il governo ha tentato poi di correre ai ripari quando ormai però la frittata era fatta.

Ho ripreso vigore e sono tornato a lavorare a pieno regime.
Gli ultimi tre mesi sono stati veramente intensi e due giorni fa ho raggiunto un traguardo impensabile a giugno-luglio quando me la sono vista brutta: quasi 1000 morti in un giorno solo. Caro Babbo Natale che dici sono stato bravo ? Non mi merito un bel regalo ?
Conte ha provato a chiudere un'altra volta gli italiani in casa, ma, grazie ai così detti negazionisti ed al lavoro di due mie alleati inconsapevoli come Salvini e Meloni, questa volta non c'è riuscito. I due fra l'altro hanno coniato uno slogan eccezionale "Il governo vi sta rubando il Natale e la libertà". Non sono geniali ? E naturalmente gli italiani ci sono cascati: quando gli si tocca quella presunta libertà non c'è virus che tenga.

Che cosa ti chiedo ora caro Babbo Natale ? Di aiutarmi a raggiungere il mio ambizioso obiettivo: 100mila morti, magari non a dicembre ma almeno a gennaio. Dai caro Babbo convinci gli italiani a non farsi "fregare" il Natale, mandali a riempire i ristoranti, a visitare le piazze delle città illuminate, ad affollare i centri commerciali, ad organizzare cenoni in gran segreto con parenti e amici, ad andare a trovare parenti lontani. Il tutto naturalmente accompagnato da baci e abbracci. Soprattutto fai che la messa della notte di Natale sia la più affollata di sempre in tutte le chiese di ogni città.
Se mi dai una mano ti prometto che a gennaio raggiungerò l'obiettivo di 100mila decessi e sarai orgoglioso di me.
Grazie Babbo Natale per il dono che sicuramente mi farai avere.

Firmato: Covid-19
p.s.: so che non hai bisogno di suggerimenti ma ti do comunque una dritta, perché non organizzi un evento come per esempio l'uscita di un nuovo iPhone ? A ridosso del Natale, magari il 22-23. Vedrai risultato assicurato entro il 15 gennaio.

venerdì 4 dicembre 2020

Se Dio esiste ... non c'è che dire è una gran burlone

 


Non c'è che dire se quel Dio del mondo cattolico esistesse davvero, non potrebbe che essere un gran burlone. In questi mesi si è divertito e si sta divertendo alle nostre spalle mostrandoci tutta la nostra mancata "intelligenza". L'uomo che domina il mondo e che si appresta a invadere l'universo messo in ginocchio da un minuscolo virus che per vederlo sono necessari altro che lenti come fondi di bicchiere. E' apparso alla fine dell'inverno e mentre tutti lo snobbavano ci ha costretto per tre mesi a stare chiusi in casa. Naturalmente noi ci siamo sentiti subito superiori e abbiamo reagito dalle finestre e dai balconi con canti, inni e parole d'ordine che si sarebbero rivelate vuote: "Ce la faremo", "Tutto andrà bene", "Ne usciremo migliori". E mentre si contavano i morti, diverse centinaia ogni giorno, ci siamo inventati che a morire erano i più anziani e i più deboli, come a dire al virus: "Te la prendi con loro perché sei un vigliacco". E' arrivata quindi l'estate ed anche il virus si è preso un pò di vacanza facendo subito alzare la cresta ad una massa di decerebrati: i negazionisti. Per loro la terra è piatta, l'ordine mondiale sarà ristabilito grazie alle scie chimiche, i vaccini sono una trovata delle case farmaceutiche guidate da Bill Gates per fare soldi a nostre spese. Poteva questa schiera di "ignoranti" mettere in discussione la presenza del virus Covid-19 ? Certo che si. Ecco che allora l'epidemia e la pericolosità del virus diventano all'improvviso tutta un'invenzione per instaurare una dittatura sanitaria e tenere sotto controllo le masse popolari. E questa massa di imbecilli non poteva trovare qualche politico sciacallo pronto a sfruttare il malcontento derivante dalla situazione economica-sociale-sanitaria ? Certo che si gli sciacalli sono sempre dietro l'angolo ed a volte nemmeno tanto nascosti. E così mentre il virus si riposava e si divertiva in attesa di tornare al lavoro, tutti a sbracarsi sulle spiagge, in discoteca, nei ristoranti, negli apericena. C'è stato un timido tentativo di riportare tutti alla ragione con la chiusura delle discoteche con la protesta immancabile di un popolo che si è scoperto all'improvviso invasato di musica metal, hard rock, pop-punk e chi più ne ha più ne metta. Lo sciacallo politico ha subito utilizzato questa piccola restrizione per il suo solito slogan adatto a tutte le stagioni: le discoteche chiuse ed i porti aperti. Passato agosto anche il virus ha terminato le sue ferie e lentamente è tornato al lavoro per portare a termine il suo diabolico progetto: incastrarci per il Natale. Dobbiamo dire che ha trovato terreno fertile: da una parte un paese massacrato da trent'anni di politiche di tagli a sanità, scuola, trasporti, incapace di organizzarsi in maniera adeguata per affrontare l'epidemia. Dall'altra una massa di "ignoranti" che in nome di una presunta libertà (di fare ciò che più pare e piace fregandosene del prossimo) non hanno rispettato le più elementari norme comportamentali per combattere il virus. Sopra tutti i soliti sciacalli politici, guidati dal cazzaro verde, pronti a polemizzare su qualsiasi provvedimento restrittivo inevitabile per arrivare al vaccino. E il Covid-10 se la ride pronto a "festeggiare" il Natale 2020. Mentre il governo tenta di arginare i soliti spostamenti di massa verso vacanze estive o verso i festeggiamenti di fine anno, la polemica si scatena ancora. Ecco così che un senatore della repubblica italiana invita il governo a salvare Gesù bambino da provvedimenti restrittivi, che gli italiani diventano d'improvviso tutti sciatori dopo essere stati tutti frequentatori di discoteca, che mentre gli scorsi anni tutti si lamentavano delle feste natalizie sperando che passassero presto ora sono tutti in crisi per non poter andare a cimentarsi nello shopping compulsivo. E sempre il solito slogan ormai trito e ritrito: il governo chiude i Comuni italiani durante le vacanze natalizie ma apre i porti per i clandestini, il governo non accelera l'assunzione di 23 mila specialisti medici ma apre le porte ai clandestini. Uno squallore unico ed una polemica vuota, inutile, dannosa. Ed virus se la ride e pensa già alle prossime mosse per la primavera.

mercoledì 2 dicembre 2020

Prima gli itaiani .... purché ricchi

 


Non cadete nel tranello della politica quando racconta: prima gli italiani, vogliamo bene gli italiani, saremo vicini agli italiani. In questo periodo di crisi sanitaria, che si porta dietro la più grave crisi economica del dopoguerra, tutti dichiarano a modo loro di essere vicini al popolo, ai lavoratori, ai pensionati, ma poi in realtà quando si tratta di passare dalle dichiarazioni di intenti alle proposte concrete allora tutto cambia. Il governo sta sfornando ormai da 9 mesi provvedimenti si sostenimento a tutto il mondo del lavoro, dalle imprese ai lavoratori, mettendo a disposizione miliardi come se fossero noccioline. L'Europa fa altrettanto, anzi farà se alcuni paesi scellerati come Polonia e Ungheria (per i quali fanno il tifo anche alcuni leader della destra italiana non dimentichiamolo) non continueranno a mettersi di traverso, con provvedimenti come il Recovery Fund (209 miliardi per l'Italia) ed il Mes (37 miliardi per la sanità italiana). Tutti quattrini che vanno ad ipotecare il futuro dei giovani già fortemente penalizzati con la chiusura delle scuole. Prima o poi sarà necessario anche iniziare a pensare come recuperare questi soldi che vanno ad incrementare il debito del nostro paese, un debito appunto che, terminata l'emergenza sanitaria, dovrà essere in qualche modo sanato. Ci sarà un solo modo per uscirne vivi: iniziare a tassare veramente e seriamente in maniera progressiva i redditi ed i patrimoni. La tanto famigerata patrimoniale è una soluzione e qualcuno inizia timidamente a parlarne. E naturalmente alla prima debole proposta, una tassa per i patrimoni al di sopra di 500mila euro che dovrebbe aggirarsi sui 1,000 euro, ecco subito attivata una rivolta trasversale che percorre tutto il parlamento: dalla destra alla sinistra senza distinzione di colore politico. Il 97% del parlamento a partire dal Pd di Zingaretti, per passare dal M5S di DiMaio, appoggiati manco a dirlo da Italia Viva di Renzi e per finire naturalmente alla destra di Salvini e Meloni con l'appoggio di Berlusconi (almeno lui difende i propri interessi ma gli altri ?), si ribella contro una proposta che andrebbe a colpire il 20% della popolazione e la colpirebbe in maniera ininfluente: che sarebbero 1.000 euro per chi ha un patrimonio di 500.000 euro ? Una briciola in un mare. E' più semplice colpire le pensioni (Berlusconi e Renzi) o tagliare i fondi alla sanità e all'istruzione (lo hanno fatto tutti), diminuire gli stipendi e fare una riforma del lavoro che penalizza i lavoratori. Ecco questo è il parlamento italiano, questa è la politica italiana, non lasciatevi infinocchiare quando tutti si dicono pronti a sostenere i cittadini in difficoltà: si tratta solo di una montagna di ipocrisie la realtà è ben diversa.

mercoledì 25 novembre 2020

Una giornata come tante .... purtroppo

 


Oggi è una delle innumerevoli giornate commemorative delle quali ormai si è perso il conto. Ogni giorno dell'anno si ricorda o si commemora qualche evento e come ogni ricorrenza ripetitiva si corre il rischio che diventi tutto inutile. La giornata odierna poi sarebbe molto importante per ricordare i tragici eventi che si ripetono quotidianamente: le violenze contro le donne. La cronaca ci racconta che con il lockdown questi episodi di inciviltà, di arretratezza culturale e sociale si sono intensificati e paradossalmente mentre sono diminuiti gli omicidi, i femminicidi sono triplicati. Tutto avviene quasi sempre all'interno delle mura domestiche a danno di mogli e fidanzate che sono maltrattate ed uccise per assurdo in nome dell'amore. La giornata odierna avrebbe il solito obiettivo: quello di portare all'attenzione dell'opinione pubblica questo terribile fenomeno. Il problema è che da domani e per i prossimi 364 giorni torneremo a contare le vittime di questi tremendi crimini per poi leggere analisi di sociologi, politologi, tuttologi sul fenomeno dei femminicidi. Concretamente però non si farà assolutamente niente. Il problema culturale e sociale si può combattere con un solo mezzo: la diffusione della cultura e la condanna della violenza di qualsiasi genere sia quella palese ma anche quella più velata e nascosta che spesso è la più pericolosa. Non servono leggi repressive più severe, non servono giornate come questa, importanti si, ma se non hanno un seguito per il resto dell'anno rimangono fine a se stesse. Serve una presa di coscienza generale per abolire la violenza di ogni tipo contro qualsiasi essere umano. Che la giornata, nonostante tutto, sia fine a se stessa lo dimostra quello che è accaduto in una di quelle trasmissioni spazzatura introdotte dalle reti Mediaset e purtroppo imitate dalla Rai con soldi pubblici. La trasmissione è "Detto Fatto" all'interno della quale ieri una signorina compiacente mostrava al pubblico femminile come muoversi all'interno di un supermercato per essere sexi. 
"Con l'aiuto del carrello cammino con il ginocchio teso e vado in giro per le corsie che diventano il mio palcoscenico. Quando poi il prodotto si trova su una scaffalatura in alto per rendere un pochino più intrigante la situazione posso alzare un pochino il ginocchio e questa è una opportunità" spiega la signorina con tacchi a spillo, minigonna vertiginosa e naturalmente ombelico scoperto. Un tempismo perfetto quello della televisione pubblica per "contribuire" alla giornata contro la violenza sulle donne. C'è ancora tantissima strada da fare perché in questi ultimi anni su molti temi sociali siamo andati come i gamberi.

mercoledì 18 novembre 2020

Il lento miglioramento certifica il fallimento

 


La situazione dell'epidemia Covid in Italia sembra migliorare o meglio per il momento sembra rallentare la crescita: l'incremento del numero di positivi e dei ricoveri sta aumentando in maniera più contenuta rispetto alla scorsa settimana. Purtroppo per ottenere questo piccolo risultato si è dovuto ricorrere a restrizioni più o meno drastiche con alcune regioni in loockdown simile a quello di marzo e aprile. Di fatto sembra che quanto accaduto la scorsa primavera non abbia insegnato alcunché se non effettuare chiusure differenziate invece che generalizzate, ma niente è cambiato anzi. Le regioni continuano a litigare con il governo per ragioni inverse: a marzo chiedevano chiusure differenziate, oggi chiedono le stesse chiusure per tutto il paese. Sempre però di chiusure si parla. Dal punto di vista organizzativo né il governo né le regioni, che sono responsabili della sanità, hanno fatto niente durante i mesi estivi di tregua: il tanto decantato tracciamento è andato in tilt dopo poche settimane, le capacità ricettive degli ospedali e delle terapie intensive sono rimaste più o meno le stesse ma soprattutto non si è pensato ad una organizzazione di assistenza a domicilio per cui i pronto soccorso sono ancora in affanno, i trasporti pubblici non sono stati potenziati, la scuola è entrata in crisi ed è stata chiusa. Dal canto suo la popolazione ha conservato il suo scetticismo e il suo menefreghismo verso problemi come la salute pubblica. Non la maggioranza certo, ma in questa situazione è sufficiente una minoranza per provocare danni a tutta la popolazione. I week end trascorsi hanno visto frotte di persone invadere i centri storici e le spiagge, complice il bel tempo, come se niente fosse accaduto. I dati che sono sciorinati quotidianamente sono rimasti gli stessi di sei mesi fa: nessuna informazione per esempio su DOVE il contagio avviene, un'informazione che sarebbe stata indispensabile per evitare una chiusura generalizzata e per intervenire in maniera chirurgica sui luoghi e sulle attività più a rischio. Insomma si continua anche in queste settimane alla cieca chiudendo parzialmente o totalmente ma sempre al buio in maniera empirica senza nessuna cognizione di causa/effetto. Stessa disorganizzazione per chi ha la sventura di trovarsi positivo e deve mettersi in quarantena aspettando il famigerato tampone di controllo o peggio ancora quello che certifichi la propria negatività. Ecco una storia di chi si è ritrovato positivo senza, per fortuna, aver bisogno di un ricovero ma è rimasto prigioniero in isolamento.
«Noi positivi prigionieri in casa perché da 2 settimana aspettiamo una telefonata della Asur» :: Segnalazione a Ancona

Sono qua per raccontare la mia storia (ormai comune a molte persone credo). Il giorno 2 novembre io e mia mamma effettuiamo un tampone per mero scrupolo presso uno studio medico privato e risultano entrambi positivo al Covid-19. A quel punto ci viene consigliato di rivolgerci al nostro medico di famiglia, il quale come da prassi, procede all'apertura della procedura denunciando alla Asur competente la nostra positività asintomatica. A quel punto sarebbe dovuto scattare il meccanismo per cui la Asur ci avrebbe dovuto contattare per fare un tampone ufficiale di verifica e richiedere l'elenco delle persone con cui eravamo stati a contatto per lo meno nelle ultime 48 ore. Di tutto questo niente è successo, tant'è che siamo stato noi ad avvisare le persone con cui eravamo venute a contatto che, ovviamente e da corretti cittadini, a loro volta si sono autoisolate e fatte seguire dai loro medici. Ora, sono passati 15 giorni della denuncia e noi non abbiamo ricevuto telefonata alcuna dalla Asur, premetto che siamo entrambi asintomatici. Noi siamo prigionieri in casa in attesa di una telefonata che non sta arrivando, con la minaccia ovviamente di una procedura penale in caso di uscita di casa (giustamente). Ma come è possibile tutto ciò? Io dovrei tornare al lavoro e non posso, il medico ha già sollecitato la Asur senza risposta, contattare la Asur è impossibile perché non rispondono, fino a quanto dovremmo rimanere prigionieri del sistema ? Basterebbe semplicemente farci un impegnativa e mandarci a fare questo benedetto tampone al drive-in, non credo sia uno smattimento. Credo che ormai la mia situazione sia comune a molti, capisco il momento di sovraccarico, ma qui parliamo semplicemente di una impegnativa per un tampone. Forse qualcuno un giorno mi darà lumi su tutto ciò ma so già che rientrerà in un chiaro e limpido "purtroppo il sistema è tutto congestionato".

Insomma il governo attuale ha affrontato l'emergenza di 6 mesi fa in maniera impeccabile, ma per certi aspetti era anche più facile, si trattava di chiudere tutto e aspettare. Oggi si sarebbe dovuto affrontare la seconda ondata in modo più organizzato proprio per evitare una chiusura generalizzata, ma la politica italiana poteva cambiare passo in solo sei mesi ? Potevano i nostri governanti o i nostri politici all'improvviso diventare statisti in grado di pensare al futuro a medio e lungo termine ? Impossibile ... la politica italiana da decenni non è in grado di pensare e realizzare programmi che vadano oltre le elezioni più prossime. Ce lo ricorderemo ? Dubito ... 



venerdì 13 novembre 2020

Ma allora la "dittatura" funziona ..

 



In settimane e mesi, ad ogni provvedimento restrittivo del governo, si è sentito parlare, a sproposito, di dittatura, di limitazione della libertà e amenità del genere. Purtroppo il concetto di libertà assume in questo contesto un significato che con la libertà non ha niente a che vedere. La libertà infatti viene intesa come libertà personale e "diritto" di fare qualunque cosa senza alcuna restrizione. Dimenticando un concetto molto semplice: la propria libertà finisce quando va a invadere la libertà altrui. Nella situazione attuale è libertà andare in giro senza mascherina mettendo in pericolo la salute altrui ? E' libertà pretendere di poter andare a ballare quando in quella occasione la probabilità di essere contagiati da un soggetto positivo e asintomatico è elevata con il rischio di finire in terapia intensiva ? Insomma in una società civile il concetto di libertà dovrebbe essere intesa come libertà della comunità piuttosto che individuale. Quello che sfugge a molti è che per combattere questa epidemia abbiamo un solo strumento fino a quando non sarà disponibile un vaccino o almeno una terapia mirata ed efficace: evitare il contatto con il prossimo. Purtroppo non ci sono altre soluzioni. Dopo i mesi terribili di marzo, aprile e maggio la situazione dei contagi è andata via via migliorando fino a quando non è arrivato il mese di agosto e gli italiani se ne sono andati in vacanza pensando che tutto fosse finito. Ai primi di settembre i contagi hanno ripreso ad aumentare fino a quando si è arrivati alla riapertura di scuole e attività lavorative. Da Ottobre in poi l'ascesa è stata continua e preoccupante grazie anche alla scelleratezza dei comportamenti agevolati da qualche politico fuori di testa (tutto il centro destra più o meno). Finalmente il governo è dovuto correre ai ripari imponendo alcune restrizioni una su tutte la chiusura dei locali bar e ristoranti alle 18, didattica a distanza ove possibile. Subito non sono mancate le accuse rivolte a Conte ed i suoi ministri: attentato alla Costituzione, limitazione delle libertà personali insostenibile, dittatura sanitaria. Ma ecco puntualmente che, dopo i canonici 14 giorni più o meno da quelle restrizioni, i risultati si intravedono: le curve che mostrano l'incremento dei casi positivi e dei ricoveri in ospedale dopo giorni di crescita esponenziale, mostrano un rallentamento della crescita. Intendiamoci niente di straordinario ma almeno un rallentamento del diffondersi dell'epidemia. Volenti o nolenti questa è la strada da seguire e purtroppo ci vogliono imposizioni restrittive stabilite per legge al fine di costringere i cittadini a tenere comportamenti che dovrebbero essere naturali in una situazione del genere. E' triste ma il senso civico e di rispetto per la comunità in generale è molto carente in questo paese e l'epidemia in atto lo ha ampiamente mostrato. Così come ha mostrato le carenze strutturali e organizzative di sanità, scuola e trasporti ormai inadeguate in condizioni normali ma al limite del collasso nel gestire un'emergenza come quella causata dal Covid-19. Ne usciremo migliori si diceva a marzo e aprile per farci coraggio, l'estate e quello che è accaduto subito dopo ha mostrato che, oltre a non esserne usciti come prevedibili, certamente non siamo assolutamente migliori di prima anzi piuttosto siamo peggiorati. L'esperienza della prima ondata avrebbe dovuto almeno garantire comportamenti più responsabili da parte dei cittadini e delle istituzioni invece ci siamo ritrovati con gli stessi problemi, gli stessi errori, la stessa difesa di una libertà fittizia e virtuale.



giovedì 5 novembre 2020

Caos regioni


Questa seconda ondata, non prevista solo dagli ottimisti per partito preso e non per motivi reali, sta dimostrando che tutte le parole d'ordine lanciate a marzo-aprile dai balconi e dalle finestre di tutta Italia sono cadute nel nulla. "Ce la faremo", "Ne usciremo migliori" e via dicendo sembrano ormai parole vuote, senza senso e cariche di ipocrisia. Se viaggiare verso i 50mila morti significa avercela fatta, beh è uno strano concetto. Se uscirne migliori significa continui scontri fra le istituzioni che dovrebbero rappresentare il paese, allora il concetto di migliore assume una valenza contraria al suo significato reale. 

Uscirne migliori significa che ognuno è più interessato a farsi i fatti propri fregandosene del prossimo ? 

Uscirne migliori significa dare spazio ai così detti negazionisti che continuano nella loro folle tesi del "Qui non Covid non ce n'è" ? 

Uscirne migliori significa dare spazio in televisione a quei presunti esperti (Zangrillo e Bassetti su tutti tanto per non fare nomi) che dopo aver sostenuto la "morte" clinica del virus o la sua ormai azzerata letalità tranquillamente tornano a parlarci delle criticità di questa seconda ondata ? 

Uscirne migliori significa dare ancora credito (secondo i sondaggi) ad una parte politica che non si fa scrupoli ad utilizzare la salute come arma di propaganda (chi tenta di ghettizzare gli over 70 dichiarandoli inutili, chi mette il lavoro prima della salute, chi in questa emergenza di presenta con la mascherina inneggiante al peggior presidente che gli Usa abbiano mai avuto, etc.)

Ed infine uscirne migliori significa assistere al balletto dei presidenti di regione che accusano il governo di scaricare le responsabilità se il governo stesso chiede ai presidenti di esercitare i loro poteri, salvo poi ribellarsi sempre contro il governo quando questo prende decisioni a livello nazionale alle quali le regioni dovrebbero sottostare ? No non ci siamo, non ne usciremo migliori anche se avremo ancora una possibilità finita questa emergenza: quella di analizzare le criticità del nostro sistema e correggerle se qualcuno avrà il coraggio di farlo. Una di queste criticità sono proprio le regioni ed i loro eccessivi poteri su materie che dovrebbero essere trattate a livello nazionale come la sanità, la scuola ed i trasporti. Oggi dobbiamo digerire le proteste del presidente della regione Lombardia, Fontana, che ha il coraggio di protestare contro l'inserimento della regione nella fascia rossa. Come se la Lombardia non fosse la regione dove si registrano quasi la metà dei decessi di tutto il paese, come se la Lombardia non rappresentasse la regione trainante per la diffusione della epidemia, come se la Lombardia non fosse invischiata in diversi procedimenti per la gestione delle forniture sanitarie. Gente che dovrebbe pensare solo a dimettersi e sparire dalla circolazione il prima possibile e se non lo fanno in maniera autonoma dovrebbero essere i cittadini a prenderli a calci nel sedere. E che dire della scuola maltrattata da tutti pronti a difenderla se il governo decide di chiuderla, ma pronti a chiuderla se il governo decide di lasciarla aperta (Emiliano in Puglia per le scuole elementari e medie). In questo frangente sorge il dubbio che la "troppa democrazia" sia deleteria: in Cina a Whuan oggi hanno cancellato il virus ma lo hanno potuto fare grazie a provvedimenti drastici a partire dal mettere in galera chi si permetteva di negarne l'esistenza. Forse è una situazione estrema ma certamente efficace per combattere la pandemia.
 

sabato 31 ottobre 2020

In Italia oltre al Covid gira uno sciacallo


Purtroppo nel nostro paese oltre al virus del Covid-19, che circola come in ogni altra parte del mondo, dobbiamo anche contrastare non un virus ma un personaggio che si contraddistingue per il suo sciacallaggio politico: Matteo Salvini. Non passa giorno che il leader della Lega non ci delizi con le sue perle di saggezza o con le sue iniziative che hanno un solo obiettivo: creare caos senza fare proposte serie e attuabili in un momento così grave per l'Italia. Oggi si presenta indossando una mascherina inneggiante a Trump per parlare ancora del tunisino che, sbarcato a Lampedusa alla fine di settembre, due giorni fa ha ucciso tre persone a Parigi. Indossare quella mascherina inneggiante ad un capo di stato che sta facendo morire decine di migliaia di persone a causa di una politica scellerata per il contenimento dell'epidemia da Covid è un atto oltre che criminale, irrispettoso per tutto il paese. Un senatore della repubblica italiana che in questo modo non porta rispetto né per chi è morto a causa dell'epidemia né tanto meno per tutti quegli operatori sanitari che stanno combattendo una battaglia senza quartiere. E' semplicemente vergognoso. La vicenda poi del terrorista tunisino non poteva non essere sfruttata per la politica dello sciacallo. Ecco allora che Matteo Salvini, dopo mesi nei quali si è scagliato a suon di tweet contro Macron e la Francia per i respingimenti a Ventimiglia, d'improvviso veste i panni del francese ed accusa senza se e senza ma Conte ed il governo italiano come responsabili dell'attentato parigino. Una vergogna per il paese ma anche per tutti i cittadini onesti che mantengono in parlamento un simile personaggio. Simili atteggiamenti dovrebbero anche aprire gli occhi ai sostenitori di questo pseudo politico. Matteo Salvini non ha una linea politica, non ha un progetto, non ha alcun programma alternativo da proporre, il leader della Lega tiene un solo atteggiamento: andare contro corrente anche smentendosi continuamente nel giro di pochi giorni o addirittura nello stesso giorno. Chi lo sostiene non può avere certezza della sua linea politica perché se domani il governo si adoperasse per esempio per respingere i migranti sicuramente lui troverebbe il modo per sostenere che i respingimenti non sono una buona politica per contrastare l'immigrazione. D'altra parte quello che ha combinato nell'agosto 2019 è stata una chiara evidenza della inconsistenza politica e istituzionale di questo squallido personaggio politico.

domenica 25 ottobre 2020

Errare è umano, perseverare è diabolico ... soprattutto in tempo di Covid


 

Poche cose dovevamo imparare dalla tremenda esperienza dei mesi di marzo, aprile e maggio.

1) L'epidemia da Covid-19 non è una semplice influenza come i ben informati hanno tentato e tentano di farci credere.

2) Il Covid-19 è un virus perfido che può infettare anche (e soprattutto) persone che non presentano sintomi ma che poi possono contagiare altre persone che invece potrebbero reagire in maniera grave.

3) Non abbiamo a disposizione né terapie mirate né vaccini e soprattutto non sappiamo quando saranno disponibili.

4) Fino a quando non avremo farmaci e/o vaccini abbiamo un'unica arma: il distanziamento.

In fin dei conti non sarebbe stato difficile capire queste quattro regolette ed agire di conseguenza ed invece sta andando tutto a rotoli. A marzo siamo stati colti di sorpresa anche grazie a qualche presunto "scienziato" virologo che in tv blaterava in sequenza: "L'epidemia non arriverà mai da noi e se arrivasse siamo pronti", "Gli asintomatici non possono contagiare altre persone", "Le mascherine non servono". Poi da un giorno all'altro ci siamo ritrovati chiusi in casa a contare i ricoverati, gli intubati in terapia intensiva ed i morti. Ne siamo usciti con circa 35.000 morti ed una crisi economica da paura. A giugno poi liberi tutti e il mese è andato via tranquillo insieme a luglio. Poi è scattato agosto e via tutti in vacanza come se niente fosse successo. Il governo è stato a guardare anche in questo caso forse seguendo un'altra platea di finti "scienziati" che, come i politici italiani, non vedevano oltre il loro naso. Siamo andati dal virus indebolito fino al virus clinicamente morto, affermato non su riviste scientifiche con tanto di dati sperimentali, ma sui soliti social twitter e facebook. Il governo ha chiuso una porta di una stalla con almeno 10 porte quando era troppo tardi: la porta delle discoteche. E siamo arrivati al 7-10 settembre quando c'è stata un'impennata dei contagi però contenuta fino a quando non sono arrivati le prime conseguenze del ritorno a scuola, del ritorno al lavoro, del tentativo di riaprire qualsiasi evento. Senza che nel frattempo, nei mesi più tranquilli, il governo avesse preso qualche iniziativa per contrastare quella seconda ondata che in molti prevedevano. Certo non si sarebbe potuto pretendere che in tre mesi si risolvessero problemi cronici della sanità e dei trasporti, ma nemmeno rimanere con le mani in mano fino a ricorrere ad un'altra chiusura anche se non totale come quella attuale. Ed invece eccoci qua con i pronto soccorso intasati grazie ai mali di quarantanni di sanità discutibile. Non esiste più da tempo la sanità di frontiera dei medici di famiglia. Ormai da decine di anni siamo abituati ad andare al pronto soccorso quando abbiamo un problema ed il medico di famiglia non fa più visite a domicilio. Il paziente è lasciato in balia a se stesso oppure libero di andare in ambulatorio magari con la febbre a 40 oppure negli orari di visite che non è detto siano giornalieri e così nel 90% dei casi si reca al pronto soccorso dove, quando va bene, staziona dalle 7 alle 8 ore in attesa di essere visitato. Tutto questo in situazioni normali, immaginate in questi giorni quando si registrano intorno ai 700-800 ricoveri. Si parla di telelavoro, didattica a distanza, perché non si può fare altrettanto nella sanità ? E non si è fatto niente per tentare questa strada nemmeno in questi mesi fra la prima e la seconda ondata ? Da molte parti si sente di che la telemedicina sarà la sanità del futuro, vale la pena segnalare che quel futuro era iniziato più o meno agli inizi degli anni 70 ed ora rimane ancora futuro nella realtà quotidiana. Ed ora torniamo alla terapia dei mesi primaverili, chiusure di attività e restrizioni ai cittadini. Già i cittadini che in una gran parte non hanno capito che non possono fare la vita normale pre-Covid e che scendono in piazza a protestare contro le restrizioni. Siamo all'assurdo che si scende in piazza, si bruciano auto e cassonetti per protestare contro la chiusura di bar e ristoranti alle 18, ma non si scende in piazza per protestare contro la corruzione, per protestare contro politici e partiti che rubano, contro le mafie ... non si protesta per andare a bere una birra o un mojito alle 23. Unica piccola giustificazione a favore del governo: dove contrastare un'opposizione che non perde occasione per fare sciacallaggio politico su qualsiasi provvedimento, criticando sempre ma senza fare proposte alternative ... 

A proposito di telemedicina ... per fortuna alcune realtà di tipo volontario esistono e funzionano ... questa, Dematepa,  per esempio è una giovane associazione delle Marche molto attiva.

domenica 18 ottobre 2020

Ritardi cronici, ritardi estivi e i soliti furbetti ... ed il Covid brinda

 


Dopo le bisbocce estive e le imbriacature di ottimismo propinate da una parte di presunti esperti virologi che non guardavano oltre il loro naso, eccoci di nuovo in piena bufera da epidemia Covid-19 con le strutture sanitarie di nuovo in affanno. Al 31 agosto avevamo 1288 ricoverati e 94 in terapia intensiva, al 30 settembre siamo passati 3047 ricoverati e 280 in terapia intensiva, oggi al 18 ottobre registriamo 7131 ricoverati e 750 in terapia intensiva. Una crescita esponenziale che ci riporta ai mesi di marzo aprile se non ad una situazione ancora peggiore (in 15 giorni abbiamo avuto quasi 1000 decessi). Che cosa è cambiato dai mesi del lockdown ? Presto scopriremo che è cambiato poco o niente. D'altra parte un paese massacrato da 30 anni a questa parte, soprattutto nella sanità, nella scuola e nei servizi in generale, potevamo pensare potesse essere rimesso in sesto in pochi mesi per affrontare la seconda e più pericolosa ondata ? Sicuramente no ma allo stesso tempo impiegare i mesi estivi per polemizzare sui banchi e non preoccuparsi di potenziare le strutture sanitarie o il trasporto pubblico non poteva che portarci alle condizioni attuali con il conteggio giornaliero di nuovi contagi (per ora intorno ai 12000), dei nuovi ricoveri (circa 500) e dei nuovi decessi (circa 70 al giorno). Ora si cerca di correre ai ripari con provvedimenti tampone per non tornare alla chiusura totale che appare difficile da scongiurare. Anche grazie ai soliti "furbetti" italiani che trovano sempre il modo per cercare di aggirare una legge. Il governo decide la chiusura di bar e ristoranti alla mezzanotte ? Il furbo gestore chiude a mezzanotte e riapre alle una di notte (successo a Bologna e Catanzaro). Il governo ferma le attività sportive di contatto amatoriali ? Bene il gruppetto di amici tira fuori qualche euro e si iscrive ad un ente dilettantistico affiliato al Coni e le partitelle settimanali di calcetto sono assicurate. Che poi che senso ha vietare ad un gruppo di amici le partitelle al caletto quando poi le società sportive dilettantistiche possono continuare i loro tornei di calcio e di rugby. Questi sono gli italiani, quelli che si lamentano della burocrazia salvo poi ingegnarsi in qualsiasi modo per aggirare una semplice legge che prevede la chiusura dei locali pubblici ad una determinata ora. Immaginate che cosa si può arrivare a pensare o fare per aggirare un concorso o un appalto pubblico. La burocrazia nasce da qui: dalla mancanza di senso civico dei cittadini oltre da una classe politica inadeguata perfino a scrivere leggi. 
Il Covid per ora ha avuto la meglio e non solo in Italia come si sta osservando, ma una società basata sul profitto, sullo sfruttamento, che non può permettersi un mese di blocco totale per difendersi da un epidemia, è una società nella quale il virus sguazza e la fa franca. 

martedì 13 ottobre 2020

Gestione epidemia: solito scontro stato-regioni

 


Che la scuola fosse un banco di prova cruciale per la gestione dell'epidemia Covid_19 era noto, che diventasse l'ennesimo tema di scontro fra Regioni e Stato magari si poteva non ipotizzare considerato il momento critico che stiamo vivendo. Purtroppo non è così. Dopo l'inizio della scuola a pieno regime, dal 21-22 settembre, si è verificata l'impennata dei contagi e della diffusione del virus. Per quanto riguarda l'incremento dei positivi siamo ad un passo dai numeri di marzo aprile e lentamente ci stiamo arrivando anche con i ricoveri ed i decessi. Nei mesi precedenti il 20 settembre si è pensato soprattutto ad adottare misura per contenere il contagio all'interno della scuola senza preoccuparsi di quello che sarebbe avvenuto al di fuori della scuola stessa. Chi si reca al lavoro utilizzando i mezzi pubblici conosce benissimo la differenza fra l'affollamento degli stessi nei giorni con le scuole chiuse rispetto alle giornate nelle quali le scuole sono aperte. In questo ambito non si è fatto assolutamente niente né da parte dello Stato, né tanto meno da parte delle regioni che sono in fin dei conti gestiscono i trasporti locali. Addirittura alcune regioni capeggiate da Bonaccini ha chiesto di ripristinare ove possibile le lezioni a distanza proprio per non sovraffollare i mezzi di trasporto pubblici, proprio Bonaccini che qualche mese fa chiedeva di abolire il limite al numero di passeggeri sugli stessi mezzi. Insomma si naviga a vista cambiando parere a seconda del momento a dimostrazione della mancanza totale di un vero progetto per contrastare l'epidemia. Naturalmente la ministra Azzolina ha risposto picche alla richiesta di Bonaccini senza per altro né constatare che l'apertura della scuola ha fatto impennare il numero di contagi né fornire spiegazioni esaurienti al proprio dissenso su questa misura. Unico motivo reale sarebbe quello del fallimento dell'azione della ministra Azzolina qualora si tornasse alla didattica a distanza. E così possiamo chiudere i bar alle 21 (che poi non sarà così), possiamo proibire giustamente gli sport di contatto a livello amatoriale, ma se non si interviene in uno dei settori strategici per il contatto fra le persone, il trasporto pubblico appunto, tutti gli altro interventi rimangono dei palliativi rispetto al problema centrale. D'altra parte che il nostro paese soffra di carenze decennali nella scuola è risaputo e pensare che queste carenze fossero superabili in 5 mesi sarebbe stata pura utopia chiunque si fosse trovato al governo. Carenza di locali, carenza di insegnanti, carenza di trasporti tutti fattori sui quali però non si è intervenuto in alcun modo e quindi oggi ci ritroviamo a combattere il virus marginalmente. I primi due mesi, marzo ed aprile, è stato relativamente semplice contrastare l'epidemia: tutto chiuso e tutti in casa. Ma quella esperienza non può essere ripetuta causa il tracollo economico del paese ed allora, di fronte a interventi non strutturali, aspettiamoci di raggiungere i record negativi degli altri paesi europei.

martedì 6 ottobre 2020

Un'opposizione criminale


La destra che alla Camera esulta per la mancanza del numero legale sul voto relativo al nuovo Dpcm illustrato dal ministro Speranza è un segnale inequivocabile della situazione emergenziale non solo per l'epidemia ma anche per la democrazia. Il numero legale è mancato fra l'altro anche per la quarantena alla quale sono sottoposti circa 50 deputati e l'esultanza per questo fatto rappresenta in maniera plastica quanto questa opposizione sia una minaccia per il paese alle prese con problemi seri per la salute di tutti i cittadini. Tutta la destra ma in particolare la Lega di Salvini e FdI della Meloni sfruttano ogni minima occasione per polemizzare inutilmente su qualsiasi provvedimento del governo, anche quello sacrosanto di rendere obbligatorio in tutta Italia l'uso delle mascherine sia in luoghi chiusi che all'aperto. I dati di questi giorni, sebbene migliori rispetto agli altri paesi d'Europa, sono preoccupanti e dopo i picchi causati dal periodo delle vacanze scellerate, ora siamo in presenza di un nuovo picco causato dalla riapertura delle scuole e delle attività sportive professionistiche. Ormai si viaggia ad un ritmo di circa 2700 casi al giorno con un inizio di stress per gli ospedali e le terapie intensive. Si dovrebbe intervenire prima che sia troppo tardi ma se si fa polemica sulle mascherine o addirittura, come ha fatto Sgarbi, si indica lo stato come fascista perché si obbligano a stare in quarantena anche i positivi asintomatici, allora la guerra la virus sarà più dura. Il governo dovrà lottare anche contro l'opposizione a causa anche di una certa parte della cittadinanza che segue le indicazioni di questi scellerati. Purtroppo la destra è scellerata in qualsiasi parte del mondo basta semplicemente vedere che ha combinato il Presidente americano Donald Trump in questi giorni dopo un ricovero per Covid avvenuto giovedì ed oggi già al lavoro alla Casabianca senza mascherina. Non è una consolazione ma semplicemente una difficoltà in più a livello mondiale nella lotta contro la pandemia. C'è solo da ringraziare Salvini e la sua passione per il mojito altrimenti oggi saremmo davvero nel disastro più totale.

domenica 4 ottobre 2020

Covid: la guerra non è vinta e l'esercito sbanda

 


Ormai il comportamento del Covid e dell'epidemia dovrebbe essere abbastanza chiaro a tutti: fino a quando non avremo un vaccino efficace tutti i settori della vita sociale saranno dipendenti dall'andamento del contagio. Andamento che comunque in questa fase dipende quasi esclusivamente da noi e dai nostri comportamenti. Dopo l'apertura di tutte le attività all'inizio di giugno la situazione sembrava mettersi bene e lentamente il numero dei positivi scendeva, come scendeva quello dei ricoverati e dei decessi. Poi è arrivato agosto e la voglia di andare in vacanza ci ha fatto pensare di averla avuta vinta. Ci siamo risvegliati pesantemente ai primi di settembre con un incremento di nuovi positivi intorno ai 1000 (su media settimanale) risultato dei bagordi ferragostani. I provvedimenti presi dopo ferragosto ci hanno riportato ad una curva discendente fino a quando non abbiamo avuto la riapertura delle scuole (indispensabile sebbene con molti rischi), la chiusura della campagna elettorale con manifestazioni e assembramenti senza alcuna precauzione (elezioni tranquillamente rinviabili in questo caos), ripartenza del campionato di calcio con tanto di spettatori (anche se solo 100 spesso tutti ammucchiati in ridotti spazi all'interno dello stadio), ripartenza di alcuni sport al chiuso (anche qui con 200 spettatori). Risultato: siamo ai primi di ottobre e il numero di positivi torna repentinamente a crescere. Ormai non c'è più bisogno di virologi super esperti che ci spiegano come funziona il contagio: se stiamo attenti ed evitiamo assembramenti ce la possiamo fare ad arrivare al momento in cui avremo il vaccino, se continuiamo a voler ad ogni costo fare una vita "normale" anche per quelle attività non indispensabili (ristorante, partite di calcio, manifestazioni varie tipo la festa del cavallo in sicilia, etc. etc.) il contagio riprenderà vigore, aumenteranno ricoveri in ospedale, in terapia intensiva e aumenteranno i decessi (come ormai sta avvenendo da qualche settimana) e dovremo scegliere: o richiudere tutto o contagiarci tutti con sterminio delle persone sopra i 75 anni. E' molto semplice.  Ed in questa guerra, che per metà è persa, tornano ad emergere tutti gli aspetti negativi del nostro sistema politico: uno su tutte la pericolosa autonomia delle regioni in materia di sanità. Fioccano le ordinanze dei presidenti di regione e le conseguenti polemiche anche surreali. Una su tutte l'ordinanza della regione Campania che costringe a stare in quarantena chi ha avuto contatti con dei soggetti positivi: in virtù di questa ordinanza per esempio i giocatori del Napoli devono stare in quarantena e non potranno giocare la partita con la Juve di stasera. Apriti cielo e le polemiche sono servite su un piatto d'argento grazie anche alla Federazione Gioco Calcio che sostiene che la partita si deve giocare. D'altra parte tutta la vicenda del calcio in era Covid è surreale con l'Uefa che sancisce il principio che una squadra debba giocare anche se ha solo 13 giocatori disponibili e dando di fatto il via ad un effetto domino che inevitabilmente porterà tutte le squadre ad avere un numero di contagiati rilevante. Ma le vicende surreali se si andasse ad esaminare regione per regione sono molte altre. Che dire per esempio della Regione Marche dove Fratelli d'Italia è riuscita a far eleggere il suo candidato fascista con un campagna elettorale incentrata, fra le altre cose, sul presunto regime dittatoriale instaurato dal governo Conte nella gestione dell'epidemia (strana concezione per un partito che si ispira proprio all'unica dittatura che questo paese ha dovuto sopportare: quella fascista). Una volta insediato quale è stato il primo provvedimento del Presidente Acquaroli ? Un'ordinanza che impone l'uso delle mascherine all'aperto quando si è in presenza di assembramenti, più o meno il contrario di quanto sbandierato nella campagna elettorale. A livello nazionale ora si legge che sarà impiegato l'esercito per far rispettare le regole, ma quali regole se queste cambiano da regione a regione e spesso da comune a comune ? 

sabato 3 ottobre 2020

Catania: capitale europea dei ... disperati


Dopo gli appelli accorati del "Capitano" affinché il 3 Ottobre 2020, giorno del processo a Matteo Salvini per il caso Gregoretti,  Catania diventasse "La capitale europea della Libertà" con la tre giorni a sostegno dell'ex ministro dell'interno, nella città etnea si sono presentati in qualche decina per essere processati insieme al loro leader. Continua quindi, per fortuna, il lento declino del leader leghista ormai vittima del suo stesso super ego, della sua follia razzista e xenofoba, della sua incapacità politica nel proporre un reale progetto di governo e di paese. E così nella giornata del processo alla "libertà" gli unici eventi di questa giornata sono il caffè consumato dall'allegra brigata (Salvini, Meloni, Tajani) ed una lastra di marmo che cade sulla gamba dell'avvocato di Salvini Giulia Bongiorno. Nell'udienza a porte chiuse il giudice emette l'ordinanza di rinvio al 20 novembre per sentire gli altri protagonisti della vicenda: Conte, Di Maio e Toninelli. Insomma tanto rumore per nulla, ma oltre al rumore anche i soldi spesi dalla Lega per mettere in scena la tre giorni di sostegno al proprio leader. Ma si sa la Lega è abituata a sperperare se non a rubare soldi pubblici a partire dai famosi 49 milioni per finire agli euro spesi da Matteo Salvini per girare l'Italia in lungo e in largo con la scusante delle varie campagne elettorali. Ora che si prospetta un periodo di stanca elettorale che farà il buon Matteo trovandosi improvvisamente senza raduni elettorali e con un elettorato decimato di almeno 10-12 punti percentuali in solo un anno ? Per il momento si consola con l'hastag #iostoconsalvini che oggi si trova al primo posto far gli hastag di tendenza in Italia, magra consolazione passare dalle piazze con sterminate folle inneggianti al capitano a qualche migliaio di tweet in buona percentuale provenienti da profili falsi tanto per aumentare il consenso che ormai è più virtuale che reale. Per ora quindi il 3 ottobre, giornata della Libertà, si chiude con un nulla di fatto: una sbandierata la sera del 2 ottobre, un caffè per tre, un centinaio di persone che si sono fatte prendere in giro ma fortunatamente, per loro, in forte calo rispetto agli elettori leghisti del 2018.

martedì 22 settembre 2020

Il capitano degradato a soldato semplice

 


E' così dopo settimane di "conquistiamo questa regione, liberiamo quest'altra regione, voglia di cambiamento", qualcosa è cambiata davvero e forse la liberazione è iniziata: il grande capitano non è riuscito a vincere ed è risultato, ad eccezione del Veneto, dietro al Partito Democratico in tutte le regioni, perfino nelle Marche dove il centro destra ha vinto. Questa è una buona notizia e sarebbe stata ottima se nelle elezioni di ieri non ci fosse stato lo scellerato voto delle Marche. Perfino nel Veneto la Lega non è il primo partito ed ha lasciato questa posizione alla lista di Zaia, che non si è fidato (giustamente) del suo capo e si è presentato con una sua lista che ha ottenuto oltre il 44% lasciando Salvini sotto il 20%. Per Salvini poi un disastro in tutte le altre regioni a partire dalle Marche dove è arrivato al 22,4% contro un 25,1% del Pd, per arrivare alla Puglia e Campania dove non è arrivato nemmeno al 10% (in Campania addirittura al 5%). L'ex capitano però non si è smentito e non ha perso l'occasione per lanciare il suo ennesimo messaggio sciagurato da perfetto sciacallo della politica: ha chiesto lo scioglimento delle Camera come conseguenza della vittoria del SI al referendum. Unico leader ha chiedere una simile baggianata, chiesta poi dal leader del partito, la Lega, che ci ha fatto andare al voto per due legislature con una legge elettorale  anticostituzionale. Purtroppo per lui, la vittoria del SI a scatola chiusa per diventare attuabile ha bisogno di una serie di correttivi, anche sulla Costituzione, che se non saranno portati a termine prima del voto saranno guai per la democrazia. Nuova legge elettorale, nuovo disegno dei collegi elettorali, e altra riforma relativa alle regole per l'elezione del Presidente della Repubblica per non alterare per esempio il peso fra parlamento e rappresentanti delle regioni. Quindi Salvini si metta l'animo in pace, dopo questa batosta anche il suo peso all'interno del centro destra è ridimensionato (a favore ahimè della fascista Meloni), e per il voto se ne parlerà nel 2023. E' costata cara alla Lega la bravata del suo leader al Papeete Beach dove pensava di ottenere pieni poteri ed invece, grazie alla nostra Costituzione, si è beccato un bello schiaffo su una guancia per arrivare ad una bella padellata in testa con queste elezioni regionali del 2020. Il buon Salvini si è bruciato passando dal 33-35% al 20%, più o meno come Renzi che però dalla sua aveva la sconfitta al referendum. A proposito avete notizie di Italia Viva ? Non pervenuta .. ah si 1,6% in Puglia.
Unica nota stonata, oltre alla sconfitta del NO al referendum e qui ci pentiremo molto preso, le Marche. Perché va bene i disastri del Pd (commessi anche in Toscana), va bene il candidato debole (più o meno come in Toscana), va bene la mancanza di alleanze (come in Toscana), ma scegliere come presidente un nostalgico del fascismo che aveva partecipato ad una cena commemorativa della marcia su Roma non ha alcuna giustificazione. Significa rinnegare le proprie radici, la Costituzione e avere poca memoria anche perché alternative ad Acquaroli, se si voleva punire il PD, c'erano ma sono state ignorate per far diventare le Marche la regione con la maglia nera del nostro paese.


giovedì 17 settembre 2020

Una delle tante bufale: se vince il NO non si faranno più riforme e tutto sarà bloccato


 Poiché questa riforma costituzionale è basata solo su un taglio lineare del numero dei parlamentari senza alcun altro correttivo, le storie che si raccontano sono limitate solo dalla fantasia dei sostenitori dell'una e dell'altra parte. Una di queste favolette messe in giro dai sostenitori del SI è questa: se si boccia questa riforma non ci sarà più la possibilità di fare altre riforme indispensabili. Naturalmente quali sarebbero queste riforme indispensabili non è dato saperlo. Questa strategia di propaganda quasi terroristica però è la stessa che avevano messo in atto sia Berlusconi nel 2005 che Renzi nel 2016 quando si trattò di votare per le loro altrettanto scellerate riforme. Ed invece dopo la bocciatura della riforma costituzionale di Berlusconi nel 2006, ecco che 10 anni dopo ci siamo ritrovati ancora una riforma costituzionale sulla quale votare. Nel 2016 i cittadini si espressero ancora una volta per bocciare quella riforma, ed ora dopo appena 4 anni, nonostante le minacce renziane di un paese bloccato, eccoci di nuovo a votare per approvare o meno la terza riforma costituzionale nell'arco di appena 15 anni. Altro che paese bloccato e irriformabile. La domanda che ci si deve porre allora dovrebbe essere questa: ma la nostra Costituzione ha davvero bisogno di essere cambiate ? Non sarebbe piuttosto il caso, prima di riformarla, di applicarla nella sua interezza e quindi poi capire e eventualmente modificarne i punti deboli ? Davvero si pensa che il punto debole delle nostre istituzioni sia il numero di parlamentari ? Abbiamo una Costituzione che enuncia principi sacrosanti e ancora inattuati dopo oltre 70 anni e vogliamo tagliare il numero di parlamentari ? Un numero fra l'altro che se non fosse stato fissato nel 1963 e si fosse ancora alla Costituzione originale sarebbe un pò superiore all'attuale numero. La Costituzione è inapplicata in principi fondamentali, due su tutti: quello sancito dall'articolo 1, il lavoro che dovrebbe essere un diritto per tutti, e quello sancito in coda e disatteso soprattutto in questi ultimi anni, la presenza ancora nel nostro paese di organizzazioni fasciste dichiarate ed altre che si rifanno a quegli ideali. E pensiamo davvero che tagliare il numero di parlamentari sia la panacea dei mali della nostra democrazia parlamentare ? Non sarà invece che queste ultime tre riforme costituzionali non hanno di fatto centrato i problemi reali delle nostre istituzioni e della nostra politica. Per esempio non sarebbe ora di evitare che un politico eletto in parlamento sotto la bandiera di un partito, nel corso della legislatura cambi casacca tradendo il voto dei suoi elettori o addirittura fondi un nuovo partito portandolo in parlamento senza che nessuno lo abbia votato ?Non è un problema più serio del numero dei parlamentari ?

martedì 15 settembre 2020

Clima avvelenato, superficialità e ignoranza


Sono sempre più frequenti che dimostrano quanto sia avvelenato il clima nel nostro paese grazie anche e soprattutto ad una classe politica che negli ultimi 30 anni ha da una parte messo in secondo piano la scuola e la cultura, dall'altra ha abbassato sempre più l'asticella del confronto e della dialettica politica. Il politico odierno non si ha più remore ad utilizzare qualunque problema o episodio per la propria propaganda scellerata. Che si tratti di salute, di scuola, di episodi razzisti, di violenza gratuita, il politico utilizza tutto per i propri fini e spesso casca in terribili equivoci trascinando con sé orde di ignoranti, analfabeti funzionali molto bravi con le loro tastiere ma meno avvezzi ad usare il cervello. L'episodio di ieri alla riapertura delle scuole è emblematico ed esemplificativo di questo terribile clima.
Si parte dall'ingenuità di una maestra di una scuola di Genova. In quella scuola i famosi banchi arriveranno oggi con un giorno di ritardo e la maestra si era organizzata per fare comunque attività utilizzando le sedie. L'insegnante scatta un foto dove si vedono i bambini gioiosi in ginocchi davanti alle loro sedie che scrivono e disegnano. La maestra invia la foto alla chat dei genitori con l'intento di mostrare loro l'entusiasmo dei bambini nonostante la difficoltà.

E qui entra in gioco il genitore che si erge sopra l'autorità dell'insegnante e interpreta in malo modo quella foto. Subito invia la foto ad un giornale on line di Genova, cioè non chiede spiegazioni alla maestra come sarebbe stato logico ma parte all'attacco. Il giornale naturalmente contatta subito il dirigente scolastico.

Naturalmente la foto arriva anche sullo smartphone del Presidente della Regione Giovanni Toti e naturalmente lui vede subito lo scoop e l'aggancio per la "sporca" propaganda. Non chiama il dirigente ma "semplicemente" lancia un tweet di accuse contro ... naturalmente la ministra Azzolina.

Il sasso è lanciato e subito preso al balzo dai leoni da tastiera che si buttano in rete. Qualche "furbastro" scopre la foto pubblicata udite udite da chi .. "La Nuova Padania" con questo titolo "Amatrice, l'unica scuola d'Italia a non riaprire" e naturalmente si scaglia contro Toti colpevole di aver diffuso una bufala sua una scuola non di Genova.

Il dirigente scolastico alla fine è costretto a emanare un comunicato spiegando che i bambini "non erano maltrattati", che semplicemente con la loro purezza d'animo si erano adattati a lavorare in quella situazione complicata e che erano semplicemente contenti di tornare a scuola.

Che dire se non rimpiangere i tempi in cui:
- le maestre non erano distratte dai loro smartphone, 
- se un genitore sentiva lamentarsi il proprio bambino di aver lavorato in ginocchio magari riceveva anche uno scappellotto per la protesta, 
- i politici facevano i politici e si confrontavano su problemi seri
- i leoni da tastiera ancora usavano carta e calamaio e non avevano tempo da perdere con queste bischerate