giovedì 31 dicembre 2020
Termina l'anno peggiore del dopoguerra ma non è finita purtroppo
domenica 27 dicembre 2020
Cambiano gli attori ma le sceneggiate continuano
Nel giorno di Natale abbiamo assistito alla ipocrita messa in scena del leader leghista Matteo Salvini che, vestendo i panni del "volontario", si è improvvisato "amico" dei senzatetto portando loro pacchi di generi alimentari donati naturalmente da altri e non certo dal leghista odiatore seriale anche proprio dei senza tetto. Oggi va in scena invece un'altra rappresentazione che a dire il vero va avanti da tre giorni. A partire dal 25 dicembre si è assistito in una sorta di "tutto il calcio minuto per minuto" alla telecronaca del viaggio del furgone con le 9.750 dosi di vaccino anti Covid a partire dal Belgio e giù fino a Roma. Il furgone è arrivato al Brennero, sta attraversando l'Italia, è alle porte di Roma, è arrivato a Pratica di Mare, le dosi sono in viaggio per le varie regioni, fino ad arrivare finalmente ad oggi quando quasi in diretta streaming abbiamo visto somministrare le prime dosi. Le dichiarazioni poi si sono accavallate, tutte esultanti per l'inizio della campagna di vaccinazione come se davvero avessimo vinto una guerra che purtroppo è ancora lunga. Qualcuno si è lanciato in affermazioni del tipo "Oggi rinasce l'Italia", dimenticando che il paese rinascerà davvero solamente quando la maggioranza della popolazione sarà vaccinata e che quindi il traguardo è ancora lontano. Poi è arrivato il "Salvini" di turno questa volta impersonato dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che incurante delle disposizioni secondo le quali le prime dosi sarebbero state destinate al personale sanitario e al personale delle Rsa, si è fatto vaccinare quasi in diretta per poi pubblicare l'immancabile foto sui vari social e giornali on line. Tutto questo mentre arrivano le prime notizie di una schiera abbastanza nutrita di personale sanitario e delle Rsa che non intende vaccinarsi. A completare la spettacolarizzazione della giornata interviene poi anche la campagna pubblicitaria della Ryanair che dice testualmente "Una punturina e prendi il volo. Prenota la tua estate. Vaccini in arrivo". Ma forse questo è ciò che ci meritiamo, basta leggere i commenti sulla pagina Facebook proprio della Ryanair sul post con lo slogan sopracitato per capire che razza di paese ormai siamo diventato.
sabato 26 dicembre 2020
Le incredibili gesta del cazzaro verde
Non bastava il virus a rendere questo Natale così strano diverso e per certi versi triste (siamo ormai a 70mila morti per il Covid-19) che ci mancava un altro incredibile performance del cazzaro verde, il più squallido politico della storia della Repubblica Italiana. Le gesta dell'innominabile ormai sono storia degnamente sintetizzate nel collage fotografico della prima immagine. A quella raccolta, comunque non esaustiva delle incredibili uscite del cazzaro, si aggiunge la nuova impresa del 25 Dicembre 2020 immortalata nella seconda immagine. L'innominabile, vestiti i panni del buon samaritano, scorrazza per la città di Milano consegnando pacchi ai senza tetto che incontra nella sua scorribanda. Naturalmente il contenuto dei pacchi, presumibilmente generi di prima necessità, non è "generosamente" offerto dal parlamentare ma bensì è dovuto alle offerte di generosi cittadini. Il samaritano del terzo millennio non si è nemmeno scomodato a tirare fuori almeno una piccola parte del 49 milioni indebitamente sottratti ai cittadini italiani dal suo partito. Ma veniamo al dunque. Durante la sua scorribanda il benefattore intravede in un cortile una signora e scambiandola per una bisognosa, le si fionda davanti mettendole in mano uno dei pacchi generosamente offerto da altri. Naturalmente fa immortalare la scena con l'immancabile foto che poi posta sui suoi social senza naturalmente degnarsi di chiedere il permesso alla signora. Sfortunatamente per lui la "soccorsa" è una signora etiope che abita nel palazzo e passava in quel momento per caso da quelle parti, madre di un ragazzo che una volta vista la propria madre sbattuta sui social del cazzaro denuncia il fatto. Insomma l'ennesimo episodio di uno "pseudo politico" che non esita a mettere alla berlina chiunque gli capiti a tiro per la sua sporca propaganda da sciacallo politico. Perfino i volontari che accompagnavano il "buon samaritano del terzo millennio" si sono dissociati da questa iniziativa. Ingenui questi bravi volontari che pensavano di andare a compiere una di quelle buone azioni che sono abituati a portare a termine quotidianamente e soprattutto in silenzio. E invece anche loro si sono trovati a fare da comparsa a quello squallido personaggio che non esista ad usare tutto e tutti per i suoi perversi scopi. Lo schiaffo del cazzaro è arrivato forte e chiaro non solo alla signora divenuta a sua insaputa oggetto della propaganda, ma anche a tutto il mondo del volontariato che svolge la propria attività in silenzio, senza i riflettori, e continuamente senza aspettare il Natale del 2020 con le restrizioni inevitabili a causa dell'epidemia. Purtroppo il buon samaritano del 2020 può contare su una platea ormai irrimediabilmente plagiata dalle sue gesta e dalle sue propaganda, incapace di distinguere che quel "benefattore" del 25 dicembre 2020 che gironzolava per le strade di Milano distribuendo pacchi ai senza tetto, è lo stesso poi che qualche tempo fa in un altro video derideva un senza tetto chiamandolo "sacchetto".
domenica 13 dicembre 2020
Il viscido, lo sciacallo e la iena
La notizia che il Recovery Fund era stato sbloccato, dopo che Merkel e Conte erano riusciti a sconfiggere la resistenza di Ungheria e Polonia, era appena arrivata che in Italia le grandi manovre per mettere le mani sui 209 miliardi erano già iniziate. Mentre il Presidente del Consiglio tentava, forse maldestramente e con modalità troppo complicate per raggiungere un risultato, di sottrarre la gestione di quei fondi dalle grinfie dei partiti, un trio già si muoveva, seppure in maniera un pò scomposta e a discapito della situazione del paese, per mettere le mani sul malloppo. La prima mossa era del viscido, il falso per antonomasia, il bugiardo secondo solo al cazzaro verde in termini di bugie, quello tanto per intenderci dello "Enrico stai sereno". Il Fonzie del terzo millennio in Senato attaccava a testa bassa il governo, nonostante la sua partecipazione alla stessa maggioranza, con un intervento che ha addirittura spinto lo sciacallo a congratularsi con lui alla fine della filippica. "Bravo, hai ragione su tutto" si complimentava lo sciacallo. "Hai visto ? Gli ho fatto il mazzo" rispondeva il viscido alludendo a Conte. Naturalmente lo sciacallo non ha la stessa intelligenza del viscido e come ha visto la possibilità di dare vita ad una nuova maggioranza (centro destra con IV e qualche "nostalgico" del M5S), senza passare dalle elezioni non ha resistito. Il povero cazzaro verde non sa che, se davvero si affidasse all'inventore dello "stai sereno", farebbe la fine del fu Enrico. E' stato talmente colpito da ciò che il viscido ha detto in Senato, che nel giro di 24 ore si è lanciato nella proposta del nuovo governo, un governo serio come lo ha chiamato lui, vestendo anche i panni del buonista di turno: "Non si può votare con gli ospedali pieni, ma ci vuole una squadra più seria e competente dell'attuale" Ora trovare persone serie e competenti all'interno dell'attuale parlamento è un'impresa ardua se non impossibile, se poi questa ricerca si restringe a Lega, FdI, FI e IV sarebbe peggio che trovare un ago in un pagliaio. O qualcuno pensa che il re del mojito e dei pieni poteri insieme al principe del ritiro dalla politica siano una garanzia solida di serietà e competenza ? Allo sciacallo ha risposto per le rime la iena romana con gli occhi a palla, scandalizzata al solo pensiero di un nuovo governo senza elezioni. La teorica del blocco navale non esiterebbe a portare il paese al voto, o meglio quello che rimarrebbe del paese considerato le continue polemiche sulle restrizioni natalizie. Se infatti si seguissero i suggerimenti dei leader del centro destra a gennaio si supererebbero ampiamenti i 100mila morti (eventualità non scongiurata nemmeno ora con il Natale semibloccato) e andare al voto sarebbe una vera e propria sciagura non solo sanitaria ma anche economica considerato che i 209 miliardi si volatizzerebbero nel nulla. Ma come si dice .. muoia Sansone con tutti i filistei .. o meglio se non posso mettere io (la iena) le mani sui miliardi che non ce li metta nessuno e quindi si vada alle elezioni. In mezzo a questo squallido panorama il buon Conte si barcamena con una maggioranza debole formata da un Movimento di inadeguati e incompetenti, un PD vivace come un'ameba, un'Italia Viva che non vede l'ora di pugnalare alle spalle il capo del governo. Unico rappresentante serio e che ha mostrato competenza e testa sulle spalle il buon ministro Speranza, ma poco per affrontare un'emergenza epocale come quella del Covid-19. In questo caos politico oggi molte regioni, compresa la scandalosa Lombardia, sono in zona gialla e i cittadini rispondono in maniera adeguata: tutti in giro, tutti in fila per entrare nei negozi, tutti come se niente fosse accaduto. Segnatevi che giorno è oggi, 13 dicembre 2020, al più tardi intorno al 29-30 avremo il bel regalo di fine anno: l'inizio della terza ondata (ammesso che la seconda sia finita)
giovedì 10 dicembre 2020
Le giravolte renziane applaudite dal centro destra (che novità)
domenica 6 dicembre 2020
Letterina a Babbo Natale
venerdì 4 dicembre 2020
Se Dio esiste ... non c'è che dire è una gran burlone
mercoledì 2 dicembre 2020
Prima gli itaiani .... purché ricchi
mercoledì 25 novembre 2020
Una giornata come tante .... purtroppo
Oggi è una delle innumerevoli giornate commemorative delle quali ormai si è perso il conto. Ogni giorno dell'anno si ricorda o si commemora qualche evento e come ogni ricorrenza ripetitiva si corre il rischio che diventi tutto inutile. La giornata odierna poi sarebbe molto importante per ricordare i tragici eventi che si ripetono quotidianamente: le violenze contro le donne. La cronaca ci racconta che con il lockdown questi episodi di inciviltà, di arretratezza culturale e sociale si sono intensificati e paradossalmente mentre sono diminuiti gli omicidi, i femminicidi sono triplicati. Tutto avviene quasi sempre all'interno delle mura domestiche a danno di mogli e fidanzate che sono maltrattate ed uccise per assurdo in nome dell'amore. La giornata odierna avrebbe il solito obiettivo: quello di portare all'attenzione dell'opinione pubblica questo terribile fenomeno. Il problema è che da domani e per i prossimi 364 giorni torneremo a contare le vittime di questi tremendi crimini per poi leggere analisi di sociologi, politologi, tuttologi sul fenomeno dei femminicidi. Concretamente però non si farà assolutamente niente. Il problema culturale e sociale si può combattere con un solo mezzo: la diffusione della cultura e la condanna della violenza di qualsiasi genere sia quella palese ma anche quella più velata e nascosta che spesso è la più pericolosa. Non servono leggi repressive più severe, non servono giornate come questa, importanti si, ma se non hanno un seguito per il resto dell'anno rimangono fine a se stesse. Serve una presa di coscienza generale per abolire la violenza di ogni tipo contro qualsiasi essere umano. Che la giornata, nonostante tutto, sia fine a se stessa lo dimostra quello che è accaduto in una di quelle trasmissioni spazzatura introdotte dalle reti Mediaset e purtroppo imitate dalla Rai con soldi pubblici. La trasmissione è "Detto Fatto" all'interno della quale ieri una signorina compiacente mostrava al pubblico femminile come muoversi all'interno di un supermercato per essere sexi.
"Con l'aiuto del carrello cammino con il ginocchio teso e vado in giro per le corsie che diventano il mio palcoscenico. Quando poi il prodotto si trova su una scaffalatura in alto per rendere un pochino più intrigante la situazione posso alzare un pochino il ginocchio e questa è una opportunità" spiega la signorina con tacchi a spillo, minigonna vertiginosa e naturalmente ombelico scoperto. Un tempismo perfetto quello della televisione pubblica per "contribuire" alla giornata contro la violenza sulle donne. C'è ancora tantissima strada da fare perché in questi ultimi anni su molti temi sociali siamo andati come i gamberi.
mercoledì 18 novembre 2020
Il lento miglioramento certifica il fallimento
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venerdì 13 novembre 2020
Ma allora la "dittatura" funziona ..
giovedì 5 novembre 2020
Caos regioni
Uscirne migliori significa che ognuno è più interessato a farsi i fatti propri fregandosene del prossimo ?
Uscirne migliori significa dare spazio ai così detti negazionisti che continuano nella loro folle tesi del "Qui non Covid non ce n'è" ?
Uscirne migliori significa dare spazio in televisione a quei presunti esperti (Zangrillo e Bassetti su tutti tanto per non fare nomi) che dopo aver sostenuto la "morte" clinica del virus o la sua ormai azzerata letalità tranquillamente tornano a parlarci delle criticità di questa seconda ondata ?
Uscirne migliori significa dare ancora credito (secondo i sondaggi) ad una parte politica che non si fa scrupoli ad utilizzare la salute come arma di propaganda (chi tenta di ghettizzare gli over 70 dichiarandoli inutili, chi mette il lavoro prima della salute, chi in questa emergenza di presenta con la mascherina inneggiante al peggior presidente che gli Usa abbiano mai avuto, etc.)
sabato 31 ottobre 2020
In Italia oltre al Covid gira uno sciacallo
domenica 25 ottobre 2020
Errare è umano, perseverare è diabolico ... soprattutto in tempo di Covid
Poche cose dovevamo imparare dalla tremenda esperienza dei mesi di marzo, aprile e maggio.
1) L'epidemia da Covid-19 non è una semplice influenza come i ben informati hanno tentato e tentano di farci credere.
2) Il Covid-19 è un virus perfido che può infettare anche (e soprattutto) persone che non presentano sintomi ma che poi possono contagiare altre persone che invece potrebbero reagire in maniera grave.
3) Non abbiamo a disposizione né terapie mirate né vaccini e soprattutto non sappiamo quando saranno disponibili.
4) Fino a quando non avremo farmaci e/o vaccini abbiamo un'unica arma: il distanziamento.
In fin dei conti non sarebbe stato difficile capire queste quattro regolette ed agire di conseguenza ed invece sta andando tutto a rotoli. A marzo siamo stati colti di sorpresa anche grazie a qualche presunto "scienziato" virologo che in tv blaterava in sequenza: "L'epidemia non arriverà mai da noi e se arrivasse siamo pronti", "Gli asintomatici non possono contagiare altre persone", "Le mascherine non servono". Poi da un giorno all'altro ci siamo ritrovati chiusi in casa a contare i ricoverati, gli intubati in terapia intensiva ed i morti. Ne siamo usciti con circa 35.000 morti ed una crisi economica da paura. A giugno poi liberi tutti e il mese è andato via tranquillo insieme a luglio. Poi è scattato agosto e via tutti in vacanza come se niente fosse successo. Il governo è stato a guardare anche in questo caso forse seguendo un'altra platea di finti "scienziati" che, come i politici italiani, non vedevano oltre il loro naso. Siamo andati dal virus indebolito fino al virus clinicamente morto, affermato non su riviste scientifiche con tanto di dati sperimentali, ma sui soliti social twitter e facebook. Il governo ha chiuso una porta di una stalla con almeno 10 porte quando era troppo tardi: la porta delle discoteche. E siamo arrivati al 7-10 settembre quando c'è stata un'impennata dei contagi però contenuta fino a quando non sono arrivati le prime conseguenze del ritorno a scuola, del ritorno al lavoro, del tentativo di riaprire qualsiasi evento. Senza che nel frattempo, nei mesi più tranquilli, il governo avesse preso qualche iniziativa per contrastare quella seconda ondata che in molti prevedevano. Certo non si sarebbe potuto pretendere che in tre mesi si risolvessero problemi cronici della sanità e dei trasporti, ma nemmeno rimanere con le mani in mano fino a ricorrere ad un'altra chiusura anche se non totale come quella attuale. Ed invece eccoci qua con i pronto soccorso intasati grazie ai mali di quarantanni di sanità discutibile. Non esiste più da tempo la sanità di frontiera dei medici di famiglia. Ormai da decine di anni siamo abituati ad andare al pronto soccorso quando abbiamo un problema ed il medico di famiglia non fa più visite a domicilio. Il paziente è lasciato in balia a se stesso oppure libero di andare in ambulatorio magari con la febbre a 40 oppure negli orari di visite che non è detto siano giornalieri e così nel 90% dei casi si reca al pronto soccorso dove, quando va bene, staziona dalle 7 alle 8 ore in attesa di essere visitato. Tutto questo in situazioni normali, immaginate in questi giorni quando si registrano intorno ai 700-800 ricoveri. Si parla di telelavoro, didattica a distanza, perché non si può fare altrettanto nella sanità ? E non si è fatto niente per tentare questa strada nemmeno in questi mesi fra la prima e la seconda ondata ? Da molte parti si sente di che la telemedicina sarà la sanità del futuro, vale la pena segnalare che quel futuro era iniziato più o meno agli inizi degli anni 70 ed ora rimane ancora futuro nella realtà quotidiana. Ed ora torniamo alla terapia dei mesi primaverili, chiusure di attività e restrizioni ai cittadini. Già i cittadini che in una gran parte non hanno capito che non possono fare la vita normale pre-Covid e che scendono in piazza a protestare contro le restrizioni. Siamo all'assurdo che si scende in piazza, si bruciano auto e cassonetti per protestare contro la chiusura di bar e ristoranti alle 18, ma non si scende in piazza per protestare contro la corruzione, per protestare contro politici e partiti che rubano, contro le mafie ... non si protesta per andare a bere una birra o un mojito alle 23. Unica piccola giustificazione a favore del governo: dove contrastare un'opposizione che non perde occasione per fare sciacallaggio politico su qualsiasi provvedimento, criticando sempre ma senza fare proposte alternative ...
A proposito di telemedicina ... per fortuna alcune realtà di tipo volontario esistono e funzionano ... questa, Dematepa, per esempio è una giovane associazione delle Marche molto attiva.
domenica 18 ottobre 2020
Ritardi cronici, ritardi estivi e i soliti furbetti ... ed il Covid brinda
Dopo le bisbocce estive e le imbriacature di ottimismo propinate da una parte di presunti esperti virologi che non guardavano oltre il loro naso, eccoci di nuovo in piena bufera da epidemia Covid-19 con le strutture sanitarie di nuovo in affanno. Al 31 agosto avevamo 1288 ricoverati e 94 in terapia intensiva, al 30 settembre siamo passati 3047 ricoverati e 280 in terapia intensiva, oggi al 18 ottobre registriamo 7131 ricoverati e 750 in terapia intensiva. Una crescita esponenziale che ci riporta ai mesi di marzo aprile se non ad una situazione ancora peggiore (in 15 giorni abbiamo avuto quasi 1000 decessi). Che cosa è cambiato dai mesi del lockdown ? Presto scopriremo che è cambiato poco o niente. D'altra parte un paese massacrato da 30 anni a questa parte, soprattutto nella sanità, nella scuola e nei servizi in generale, potevamo pensare potesse essere rimesso in sesto in pochi mesi per affrontare la seconda e più pericolosa ondata ? Sicuramente no ma allo stesso tempo impiegare i mesi estivi per polemizzare sui banchi e non preoccuparsi di potenziare le strutture sanitarie o il trasporto pubblico non poteva che portarci alle condizioni attuali con il conteggio giornaliero di nuovi contagi (per ora intorno ai 12000), dei nuovi ricoveri (circa 500) e dei nuovi decessi (circa 70 al giorno). Ora si cerca di correre ai ripari con provvedimenti tampone per non tornare alla chiusura totale che appare difficile da scongiurare. Anche grazie ai soliti "furbetti" italiani che trovano sempre il modo per cercare di aggirare una legge. Il governo decide la chiusura di bar e ristoranti alla mezzanotte ? Il furbo gestore chiude a mezzanotte e riapre alle una di notte (successo a Bologna e Catanzaro). Il governo ferma le attività sportive di contatto amatoriali ? Bene il gruppetto di amici tira fuori qualche euro e si iscrive ad un ente dilettantistico affiliato al Coni e le partitelle settimanali di calcetto sono assicurate. Che poi che senso ha vietare ad un gruppo di amici le partitelle al caletto quando poi le società sportive dilettantistiche possono continuare i loro tornei di calcio e di rugby. Questi sono gli italiani, quelli che si lamentano della burocrazia salvo poi ingegnarsi in qualsiasi modo per aggirare una semplice legge che prevede la chiusura dei locali pubblici ad una determinata ora. Immaginate che cosa si può arrivare a pensare o fare per aggirare un concorso o un appalto pubblico. La burocrazia nasce da qui: dalla mancanza di senso civico dei cittadini oltre da una classe politica inadeguata perfino a scrivere leggi.
Il Covid per ora ha avuto la meglio e non solo in Italia come si sta osservando, ma una società basata sul profitto, sullo sfruttamento, che non può permettersi un mese di blocco totale per difendersi da un epidemia, è una società nella quale il virus sguazza e la fa franca.
martedì 13 ottobre 2020
Gestione epidemia: solito scontro stato-regioni
Che la scuola fosse un banco di prova cruciale per la gestione dell'epidemia Covid_19 era noto, che diventasse l'ennesimo tema di scontro fra Regioni e Stato magari si poteva non ipotizzare considerato il momento critico che stiamo vivendo. Purtroppo non è così. Dopo l'inizio della scuola a pieno regime, dal 21-22 settembre, si è verificata l'impennata dei contagi e della diffusione del virus. Per quanto riguarda l'incremento dei positivi siamo ad un passo dai numeri di marzo aprile e lentamente ci stiamo arrivando anche con i ricoveri ed i decessi. Nei mesi precedenti il 20 settembre si è pensato soprattutto ad adottare misura per contenere il contagio all'interno della scuola senza preoccuparsi di quello che sarebbe avvenuto al di fuori della scuola stessa. Chi si reca al lavoro utilizzando i mezzi pubblici conosce benissimo la differenza fra l'affollamento degli stessi nei giorni con le scuole chiuse rispetto alle giornate nelle quali le scuole sono aperte. In questo ambito non si è fatto assolutamente niente né da parte dello Stato, né tanto meno da parte delle regioni che sono in fin dei conti gestiscono i trasporti locali. Addirittura alcune regioni capeggiate da Bonaccini ha chiesto di ripristinare ove possibile le lezioni a distanza proprio per non sovraffollare i mezzi di trasporto pubblici, proprio Bonaccini che qualche mese fa chiedeva di abolire il limite al numero di passeggeri sugli stessi mezzi. Insomma si naviga a vista cambiando parere a seconda del momento a dimostrazione della mancanza totale di un vero progetto per contrastare l'epidemia. Naturalmente la ministra Azzolina ha risposto picche alla richiesta di Bonaccini senza per altro né constatare che l'apertura della scuola ha fatto impennare il numero di contagi né fornire spiegazioni esaurienti al proprio dissenso su questa misura. Unico motivo reale sarebbe quello del fallimento dell'azione della ministra Azzolina qualora si tornasse alla didattica a distanza. E così possiamo chiudere i bar alle 21 (che poi non sarà così), possiamo proibire giustamente gli sport di contatto a livello amatoriale, ma se non si interviene in uno dei settori strategici per il contatto fra le persone, il trasporto pubblico appunto, tutti gli altro interventi rimangono dei palliativi rispetto al problema centrale. D'altra parte che il nostro paese soffra di carenze decennali nella scuola è risaputo e pensare che queste carenze fossero superabili in 5 mesi sarebbe stata pura utopia chiunque si fosse trovato al governo. Carenza di locali, carenza di insegnanti, carenza di trasporti tutti fattori sui quali però non si è intervenuto in alcun modo e quindi oggi ci ritroviamo a combattere il virus marginalmente. I primi due mesi, marzo ed aprile, è stato relativamente semplice contrastare l'epidemia: tutto chiuso e tutti in casa. Ma quella esperienza non può essere ripetuta causa il tracollo economico del paese ed allora, di fronte a interventi non strutturali, aspettiamoci di raggiungere i record negativi degli altri paesi europei.
martedì 6 ottobre 2020
Un'opposizione criminale
domenica 4 ottobre 2020
Covid: la guerra non è vinta e l'esercito sbanda
Ormai il comportamento del Covid e dell'epidemia dovrebbe essere abbastanza chiaro a tutti: fino a quando non avremo un vaccino efficace tutti i settori della vita sociale saranno dipendenti dall'andamento del contagio. Andamento che comunque in questa fase dipende quasi esclusivamente da noi e dai nostri comportamenti. Dopo l'apertura di tutte le attività all'inizio di giugno la situazione sembrava mettersi bene e lentamente il numero dei positivi scendeva, come scendeva quello dei ricoverati e dei decessi. Poi è arrivato agosto e la voglia di andare in vacanza ci ha fatto pensare di averla avuta vinta. Ci siamo risvegliati pesantemente ai primi di settembre con un incremento di nuovi positivi intorno ai 1000 (su media settimanale) risultato dei bagordi ferragostani. I provvedimenti presi dopo ferragosto ci hanno riportato ad una curva discendente fino a quando non abbiamo avuto la riapertura delle scuole (indispensabile sebbene con molti rischi), la chiusura della campagna elettorale con manifestazioni e assembramenti senza alcuna precauzione (elezioni tranquillamente rinviabili in questo caos), ripartenza del campionato di calcio con tanto di spettatori (anche se solo 100 spesso tutti ammucchiati in ridotti spazi all'interno dello stadio), ripartenza di alcuni sport al chiuso (anche qui con 200 spettatori). Risultato: siamo ai primi di ottobre e il numero di positivi torna repentinamente a crescere. Ormai non c'è più bisogno di virologi super esperti che ci spiegano come funziona il contagio: se stiamo attenti ed evitiamo assembramenti ce la possiamo fare ad arrivare al momento in cui avremo il vaccino, se continuiamo a voler ad ogni costo fare una vita "normale" anche per quelle attività non indispensabili (ristorante, partite di calcio, manifestazioni varie tipo la festa del cavallo in sicilia, etc. etc.) il contagio riprenderà vigore, aumenteranno ricoveri in ospedale, in terapia intensiva e aumenteranno i decessi (come ormai sta avvenendo da qualche settimana) e dovremo scegliere: o richiudere tutto o contagiarci tutti con sterminio delle persone sopra i 75 anni. E' molto semplice. Ed in questa guerra, che per metà è persa, tornano ad emergere tutti gli aspetti negativi del nostro sistema politico: uno su tutte la pericolosa autonomia delle regioni in materia di sanità. Fioccano le ordinanze dei presidenti di regione e le conseguenti polemiche anche surreali. Una su tutte l'ordinanza della regione Campania che costringe a stare in quarantena chi ha avuto contatti con dei soggetti positivi: in virtù di questa ordinanza per esempio i giocatori del Napoli devono stare in quarantena e non potranno giocare la partita con la Juve di stasera. Apriti cielo e le polemiche sono servite su un piatto d'argento grazie anche alla Federazione Gioco Calcio che sostiene che la partita si deve giocare. D'altra parte tutta la vicenda del calcio in era Covid è surreale con l'Uefa che sancisce il principio che una squadra debba giocare anche se ha solo 13 giocatori disponibili e dando di fatto il via ad un effetto domino che inevitabilmente porterà tutte le squadre ad avere un numero di contagiati rilevante. Ma le vicende surreali se si andasse ad esaminare regione per regione sono molte altre. Che dire per esempio della Regione Marche dove Fratelli d'Italia è riuscita a far eleggere il suo candidato fascista con un campagna elettorale incentrata, fra le altre cose, sul presunto regime dittatoriale instaurato dal governo Conte nella gestione dell'epidemia (strana concezione per un partito che si ispira proprio all'unica dittatura che questo paese ha dovuto sopportare: quella fascista). Una volta insediato quale è stato il primo provvedimento del Presidente Acquaroli ? Un'ordinanza che impone l'uso delle mascherine all'aperto quando si è in presenza di assembramenti, più o meno il contrario di quanto sbandierato nella campagna elettorale. A livello nazionale ora si legge che sarà impiegato l'esercito per far rispettare le regole, ma quali regole se queste cambiano da regione a regione e spesso da comune a comune ?