sabato 11 maggio 2024

Vittimismo, censura, manganelli e .... corruzione

 



Dopo poco più di un anno e mezzo dall'insediamento del governo Meloni, la politica fascista del governo è ormai entrata nel suo pieno regime. Le preoccupazioni, sollevate da molti dopo la vittoria del centro destra alle elezioni di settembre del 2022, si sono materializzate in tutto la loro gravità.
Le linee guida della politica meloniana ricalcano in tutto e per tutto il modello fascista al quale si ispira il partito di maggioranza relativa Fratelli d'Italia. Occupazione degli organi di informazione pubblica ed in pareticolare della Rai con la cacciata di tutti, con una o due eccezione, i conduttori/giornalisti sgraditi al potere. Censura pesante sui telegiornali della televisione pubblica dove ormai i giornalisti sono costretti a sottoporre agli scagnozzi del regime, i dirigenti Rai, i testi e le notizie da mandare in onda. Cancellazione di interventi scomodi come quello dello scrittore Scurati in occasione del 25 Aprile. Alla censura si aggiunge la repressione del dissenso. Da gennaio ad oggi qualsiasi manifestazione di protesta a favore della palestina viene repressa a suon di manganellate impedendo agli studenti di scendere in piazza contro il genocidio messo in atto da Israele. Gli episodi ormai sono talmente frequenti che appare impossibile non imputarli ad una politica repressiva del governo: Vicenza 20 gennaio, Napoli 13 febbraio, Pisa e Firenze 23 febbraio, Roma 16 aprile, Torino 23 aprile, Roma 10 maggio, Torino 11 maggio. Ogni volta la polizia impedisce lo svolgimento di una manifestazione pacifica e lo fa ricorrendo ad una violenza inaudita sui manifestanti.
A questo cliché consolidato di stampo fascista si aggiungono altri due nuovi elementi della politica del governo Meloni: il vittimismo e la corruzione.
La campionessa incontrastata del vittimismo è sicuramente la ministra Eugenia Roccella. La tecnica della ministra è semplice e ben architettata: si presenta ad un convegno pubblico e subisce la naturale contestazione in quanto promotrice del tentativo di cancellazione della legge 194 sull'aborto, la ministra incapace di argomentare e controbattere le contestazioni dopo pochi secondi abbandona la scena accusa di censura i contestatori che, a suo avviso, le hanno impedito di parlare. Ora si è mai sentito nel mondo intero che un governo accusa di censura chi gli si oppone o chi lo contesta ? La censura è messa in atto dal potente verso il debole e non viceversa, certo per controbattere ai contestatori è necessario avere argomenti e avere la statura culturale per affrontare simili situazioni. Pertini e Berlinguer lo hanno fatto in più occasioni ed i loro contestatori non erano dei giovani studenti come nel caso della Roccella. Ma è più facile abbandonare il palco ed accusare di censura i contestatori che affrontarli a viso aperto e con argomenti solidi, anche perché gli argomenti bisogna averli.
La corruzione è un fatto nuovo per Giorgia Meloni che si ispira, a suo dire, al giudice Borsellino, ma governare con partiti come Forza Italia, fondato da due mafiosi, e la Lega che ha rubato circa 50 milioni al paese, non è facile. Ed infatti ecco che si è arrivati addirittura all'arresto di un Presidente di Regione, Toti presidente della Liguria, ma nonostante l'arresto assistiamo ancora una volta alla diatriba fra garantisti e giustizialisti. Insomma se non si deve dimettere un rappresentante delle istituzioni nemmeno quando viene arrestato, quando si dovrà dimettere ? Domanda che rimarrà senza risposta considerato che abbiamo un partito che si presenta alle elezioni europee con il nome di un morto nel suo simbolo.
Insomma il pericolo di un ritorno del fascismo paventato dopo il 24 settembre 2022 si è puntualmente verificato ... ed ora ?




giovedì 9 maggio 2024

La solita sceneggiata vittimistica della ministra Roccelle


La ministra Roccella manda in scena l'ennesima rappresentazione di una delle anime di questo governo: il vittimismo. E' brava la ministra a girare la frittata mascherando la sua incapacità a rispondere alle contestazione e rinunciando al suo intervento a causa della contestazioni. Peccato che anche in questo caso i contestatori non siano altro che una cinquantina di studenti delle scuole superiori ai quali la ministra non è in grado né di rispondere né tanto meno di illustrare le sue tesi. Molto più facile rinunciare al suo intervento e poi accusare 50 studenti di censura e "fascismo" avendole impedito di parlare. Fra l'altro la Roccella ha tentato di fare il suo intervento sparando una grandissima cavolata: "Le donne non decidono liberamente di avere un figlio". No cara ministra è proprio il contrario le donne eventualmente non decidono liberamente di NON AVERE UN FIGLIO, per averlo la decisione è libera. Se una donna decide di avere un figlio nessuno andrà a raccontarle quali siano i vantaggi o gli svantaggi ed eventualmente a proporle di abortire. Diverso è quando una donna decide di abortire. Nelle vostre intenzioni c'è l'obiettivo di mettere i bastoni fra le ruote alla legge 194 e, non avendo la forza di abolirla come tutti voi della destra fascista vorreste, tentate in ogni modo di ostacolare l'accesso all'aborto. Ora vi siete inventati di far entrare nei consultori personale delle associazioni pro vita che dovrebbero ostacolare l'autodeterminazione della donna portando indietro le lancette del tempo di almeno 70 anni. Giuste sono le contestazioni dei giovani ad ogni sua apparizione in pubblico, allucinante il suo tentativo di accusare queste contestazioni democratiche come un tentativo di censura. Se non è capace di sostenere le sue tesi davanti a 50 ragazzi adolescenti, prenda un semplice provvedimento ministra: si dimetta per manifesta incapacità.


 

sabato 4 maggio 2024

Il genocidio dei palestinesi nel silenzio totale

 


Se anche negli Stati Uniti, paese democratico per eccellenza, la polizia entra nei campus universitari per soffocare la protesta studentesca significa che sull'intero pianeta c'è un problema democratico di non poco conto. Addirittura i rettori delle università statunitensi interrompono le lezioni in presenza sostituendole con lezioni on line per tenere lontani gli studenti stessi dalle sedi universitarie. E' una situazione senza precedenti quella che si sta svolgendo negli Stati Uniti, in Francia, in Germania e in Italia. Nemmeno nelle epiche giornate della rivoluzione studentesca del 1968 la polizia osò tanto. Ma se non ci fossero queste proteste qualcuno nel mondo alzerebbe la voce contro quello che ormai è chiarimento un genocidio del popolo palestinese condotto da Israele e dal suo capo di governo Netanyahu ? Nessuno. Anzi c'è ancora qualcuno, come il governo italiano, si ostina a perseguire la strada dei due popoli due stati, una soluzione che, dopo quasi 80 anni, si può sicuramente affermare che nessuno vuole seriamente. Non la vogliono i palestinesi che nel corso di questi decenni hanno visto occupare abusivamente i loro territorio costringendoli a vivere o a Gaza o in Libano o in Cisgiordania, tutte situazioni non difficilmente equiparabili a dei campi di concentramento  cielo aperto. Una soluzione che nemmeno gli israeliani hanno mai perseguito seriamente mostrando al mondo intero che il loro obiettivo è cacciare definitivamente il popolo palestinese dai territori assegnati ai due popoli dopo il 1948. Purtroppo tutto il mondo occidentale, sentendosi in colpa moralmente verso gli ebrei ma sostanzialmente volendo tenere lontano gli ebrei stessi dai loro territori, difende a spada tratta il governo israeliano anche quando Israele esagera nelle risposte gli attacchi terroristici. Uccidere oltre 40mila persone, soprattutto donne e bambini, non ha giustificazioni se non per un solo obiettivo: cancellare il popolo palestinese dai territori della Palestina. Il terribile attacco terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre è capitato proprio al momento opportuno per il premier israeliano. Senza la guerra che ha scatenato come risposta a questo atto terroristico, Netanyahu forse avrebbe già dovuto abbandonare il potere e andare sotto processo, la guerra è un'ottima scusa per rimanere in sella e non importa se a discapito di decine di migliaia di morti innocenti. E allora ben vengano gli studenti gli unici che ancora sono in grado di alzare la voce in favore dei palestinesi, se anche questa voce sarà soffocata l'umanità ed in particolare il mondo occidentale avrà sulla coscienza un altro eccidio.