Matteo Salvini è ormai proverbiale per i suoi cambi di rotta o per le sue promesse fasulle o per le sue azioni prive di una strategia politica se non quella di rincorrere il consenso. Purtroppo non è l'unico a prendersi gioco del paese e degli italiani e poco importa il periodo che stiamo vivendo, i giochetto di sparare frasi ad effetto funziona soprattutto in un momento storico (che va avanti da diversi anni ormai) nel quale l'analfabetismo funzionale e la testa in generale sembrano funzionare poco o per niente. Ciò che accomuna in questi giorni Matteo Salvini ad un ministro del governo che lui sostiene, il ministro Cingolani, è la questione del costo dei carburanti arrivato a livelli insopportabili. Salvini nell'ultima campagna elettorale del 2018 promise su tutte le reti e in diretta la cancellazione delle accise sui carburanti al primo consiglio dei ministri, qualora la Lega, e lui in particolare, fosse arrivata al governo. E' ormai storia che Salvini entrò nel primo governo Conte e poi la Lega è entrata nel governo Draghi, il terzo di questa legislatura, ma le accise sono ancora lì a gravare sul prezzo di gasolio e benzina. Un paio di giorni fa è arrivato il ministro Cingolani a ricordarci che l'aumento del costo dei carburanti, dopo l'inizio della guerra che la Russia ha dichiarato all'Ucraina, è una vera e propria truffa. Bravo, ben detto. Ma essendo al governo chi più di lui potrebbe intervenire nel combattere la truffa in atto ? Purtroppo il ministro dopo la sua esternazione è scomparso dai radar dimenticando l'altra truffa: quello che lo Stato italiano mette in atto da decenni proprio sui carburanti. Ecco infatti i balzelli, le famose accise, che gravano sul costo dei carburanti e che non hanno niente a che vedere con il mercato del petrolio.
- 1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936;
- 14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
- 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
- 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
- 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
- 99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
- 75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
- 205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
- 22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
- 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
- 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
- 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009;
- da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
- 0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
- 0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
- 0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;0,02 euro per far fronte ai terremoti dell’Emilia del 2012.