domenica 26 febbraio 2023

Non esistono migranti perché esistono scafisti ma esistono scafisti perché esistono migranti. Lo scafista per eccellenza è il mondo occidentale

 


L'ennesima tragedia dei migranti morti in mare prima di raggiungere le coste italiane scatena la solita bagarre politica in Italia. Una bagarre che distrae dal problema principale, dalla vera causa che provoca il fenomeno dell'immigrazione. Purtroppo tutti dal governo fascista alla tenera opposizione puntano il dito non sulla luna ma sul dito stesso: gli scafisti. Secondo la narrazione del governo, ma anche di quella che dovrebbe rappresentare l'opposizione, la causa principale delle morti in mediterraneo è nel ricercare in coloro che agevolano le traversate dalle coste settentrionali dell'africa alle coste dell'Italia: i così detti scafisti. Da un certo punto di vista l'analisi sommaria e semplicistica ha un fondo di verità, ma sarebbe indispensabile capire chi siano realmente gli scafisti. 

Gli scafisti sono coloro che approfittando di persone disperate, che non trovando alcuna via legale per arrivare in occidente, organizzano viaggi della speranza o sono coloro, il mondo occidentale in toto, che dopo secoli di sfruttamento ostenta agli sfruttati una società dove non esiste la fame, non esiste la povertà, non esiste la mancanza d'acqua e tutto è a portata di mano per una vita serena e decente ?

Il mondo occidentale ha per secoli sfruttato l'Africa ed i paesi del medio oriente riducendo alla fame quelle popolazioni che, pur detenendo risorse naturali immense (petrolio, oro, metalli preziosi, etc), sono stati tenuti nella povertà per consentire il proprio benessere. Quando negli ultimi venti anni quei popoli, grazie alla globalizzazione, si sono resi conto che il tenore di vita nel mondo occidentale era notevolmente superiore al lo è iniziata l'immigrazione. Un'immigrazione che è stata per forza clandestina in quanto lo stesso mondo occidentale non ha consentito un'immigrazione regolare.

Oggi, dopo l'ennesima sciagura con decine di morti affogati, il problema sono gli scafisti o le Ong, ma questi sono problemi secondari e rappresentano l'effetto non la causa: la causa sono le politiche di sfruttamento di una società capitalista. Se non si cambia modello di sviluppo, il problema non si risolve: il problema non è bloccare le partenze ma semplicemente consentire che tutti gli esseri umani abbiano diritto ad uno stile di vita decente dignitoso. O si redistribuiscono le ricchezze di questo pianeta o saremo destinati all'autodistruzione.

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venerdì 24 febbraio 2023

Pestaggi di Firenze: governo e giornalisti di destra certificano il nuovo fascismo che si è instaurato nel paese

 


La gravità dei pestaggio che si è verificato a Firenze non è tanto nell'episodio in se stesso ma nelle reazioni che ne sono seguite da parte del governo e dei giornali di destra. L'episodio era da condannare senza se e senza ma come sarebbe da condannare qualsiasi altro episodio di violenza da qualunque parte politica questo arrivi. Il governo e la destra in generale hanno invece preferito il silenzio, ma è stato un silenzio ipocrita e vergognoso in quanto non attuato quando i responsabili di episodi del genere sono o persone appartenenti ad altri schieramenti politici o persone con il colore della pelle diverso dal bianco. Un silenzio quindi pericoloso e fazioso. La dirigente scolastica dell'istituto davanti al quale si sono verificate le violenze si è quindi sentita in dovere di scrivere una lettera agli studenti ed alle loro famiglie, non prendendo posizioni politiche come qualcuno ha subdolamente insinuato, ma semplicemente ricordando la storia del nostro paese. Una storia che purtroppo rimane sempre fuori dai programmi scolastici ma che dovrebbe insegnare che il periodo più buio e tragico della nostra nazione, il fascismo, è iniziato proprio con episodi simili a quello di Firenze ignorati da tutti. Le mancate reazioni ai pestaggi e le reazioni violente a questa lettera sono il segnale incontrovertibile del pericoloso momento che si sta vivendo in Italia. 
Il ministro dell'istruzione in parlamento non solo non si è sentito in dovere di condannare gli episodi di violenza ma ha addirittura minacciato provvedimenti contro il dirigente che ha svolto semplicemente il suo compito di docente e insegnante. Dal canto loro i giornalisti di destra hanno tirato fuori la solita storiella delle violenze messe in atto dai presunti gruppi di estrema sinistra che a loro volta non sarebbero condannati dalla sinistra. 
Insomma le reazioni del governo e della stampa di destra non ha fatto che confermare che il pericolo del nuovo fascismo non è più dietro l'angolo ma è ormai dentro le istituzioni: un presidente del senato che venera i busti di mussolini e un ministro dell'istruzione che minaccia provvedimenti contro un insegnante che si prende la briga di spiegare come è nato il fascismo sono il segnale più evidente del nuovo pericolo che sta vivendo la nostra Repubblica. 

giovedì 23 febbraio 2023

Dopo un anno la terza guerra mondiale è in pieno svolgimento

 


Ad un anno dalla invasione dell'Ucraina da parte di Putin non si vedono spiragli di pace, che, a parte le dichiarazioni di rito, non sembra interessare a nessuno. Come sempre accade è difficile se non impossibile analizzare gli avvenimenti della storia nel momento in cui sono in corso e sarà compito delle generazioni future dare un giudizio su questo inizio del terzo millennio. Di certo si può dire che il genere umano dopo gli orrori di due guerre mondiali non ha imparato niente dalla storia e non serviva certo questa ennesima guerra a dimostrarlo. L'umanità sembra destinata a scomparire per sua stessa mano o per i cambiamenti climatici che sta causando e incentivando o per le guerra che sta scatenando. Tutti gli attori in campo in questo conflitto hanno comunque la loro buona fetta di responsabilità ma non si può negare che alcuni ne hanno più di altri. Putin è sicuramente un dittatore e gli americani, campioni di democrazia, hanno fatto e stanno facendo di tutto per eliminarlo ma con danni minimi per la loro nazione. L'Europa ha perso una occasione irripetibile dopo la caduta del muro di Berlino di diventare veramente protagonista liberandosi dei "liberatori" americani. Lo sfaldarsi della cortina di ferro e dei paesi dell'est sarebbe stata un'occasione unica per allontanare dai territori europei le basi americane e diventare protagonisti del proprio destino. Invece è stato dato campo libero agli Usa che hanno iniziato ad accerchiare la Russia "invadendo" pacificamente i territori dei paesi satelliti dell'Unione Sovietica. Le basi americane si sono moltiplicate stringendo un cordone, sotto il nome della Nato, intorno a territori russi e questa strategia si è poi dimostrata folle quando al potere è arrivato un personaggio come Putin. Uno folle senza scrupoli che ha mandato segnali inequivocabili circa la pericolosità della sua politica. Prima la Cecenia, poi la Crimea ed il Donbass lasciavano prevedere che se non si fosse intervenuti i qualche modo per frenare e smanie del dittatore russo si sarebbe andati verso un terza guerra mondiale. L'europa da sempre serva e schiava dello strapotere Usa non ha capito quanto stava avvenendo fino alla tragica data del 24 febbraio 2022 quando l'esercito russo è entrato in Ucraina portando la guerra quasi nel cuore dell'Europa. La miopia dei leader europei però si è accentuata e l'unica risposta che si è stati in grado di dare è quella di armare l'esercito ucraino dando vita con infinita ipocrisia ad una guerra per procura. Stiamo mandando al macello il popolo ucraino con la scusa di difendere la nostra libertà, noi mandiamo le armi e lor fronteggiano Putin morendo come mosche. A questa follia non si è affiancata nessuna alternativa diplomatica per cercare comunque di ripristinare la pace. Unico strumento messo in campo sono le sanzioni economiche contro la Russia, sanzioni però che non sono totali e i cui effetti ricadono anche su tutto il mondo occidentale. Gli unici che se la ridono sono gli americani che dall'altra parte dell'Oceano non subiscono gli effetti della guerra, inviano armi sempre più potenti all'Ucraina, e fanno affari con l'Europa per sostituirsi in quei settori economici che erano appannaggio della Russia (settore energetico). Ed ora ? Si aspetta solo di inviare dopo le armi anche truppe occidentali e di far cadere l'ultima ipocrisia sulla terza guerra mondiale ormai in atto da mesi.

giovedì 16 febbraio 2023

Dopo il parlamento anche la magistratura prende per il culo il paese


 

Dopo la pagina squallida di un parlamento che certifica Ruby come nipote di Mubarak, arriva un'altra pagina altrettanto squallida che coinvolge sia il parlamento che la magistratura. Dopo 10 anni di processi, fra l'altro smembrati appunto per arrivare all'assoluzione finale, la sentenza definitiva non certifica che l'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi è "innocente" rispetto alle tangenti spese per comprare le testimonianze delle sue "ragazze", ma si certifica che il Silvio non può essere condannato in quanto le testimonianze non sono valide. Le famose olgettine avrebbero dovuto essere imputate e non testimoni per cui le loro testimonianze risultano inutilizzabili e quindi l'imputato assolto. Naturalmente il centro destra esulta, applaude a scena aperta in parlamento e chiede addirittura una commissione di inchiesta sulla magistratura. Purtroppo queste commissioni di inchiesta sono incontrovertibilmente inutili soprattutto per accertare la verità, altrimenti e sarebbe stato interessante come un processo possa essere stato condotto per anni ascoltando testimonianze che poi alla fine sono risultate inutilizzabili. Ma a chi ha seguito in questi anni le vicende politiche del nostro paese non può essere sfuggito un particolare: la sentenza o meglio la non sentenza sul processo Ruby Ter è il frutto della tante riforme ad personam che Berlusconi ed i suoi hanno messo in atto durante i tre governi guidati dall'ex cavaliere di Arcore.

Purtroppo in un paese normale un personaggio come Berlusconi sarebbe già stato spedito nelle sue ville a calci nel sedere, ma siamo in Italia. In Italia un Presidente del Consiglio organizza nelle sue ville non cene eleganti ma orge dove sono coinvolte perfino delle minorenni. Poi lo stesso Presidente non solo fa certificare dal Parlamento la sua "ignoranza" in merito all'età di una delle partecipanti alle orge, ma arriva perfino a far emettere una sentenza assurda nella quale si certifica che la magistratura si rende conto dopo anni che le testimoni non avrebbero potuto testimoniare me essere a loro volta imputate. Ed alla fine i cittadini che hanno sempre il coltello dalla parte del manico certificano il tutto mantenendo un simile personaggio nelle istituzioni per oltre 30 anni.

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martedì 14 febbraio 2023

Dal "Ne usciremo migliori" al ... "Ne siamo usciti a 90 gradi e senza vasellina"


Tutti i buoni propositi di inizio pandemia, primavera 2020, sono svaniti nel giro nemmeno di 3 anni in maniera drammatica. Alle politiche del settembre 2022 un astensionismo del 40% circa ha consentito il ritorno dei fascisti al governo pur rappresentando una minoranza nel paese. Un fenomeno che si è aggravato alle elezioni regionali di Lombardia e Lazio, due delle più importanti regioni d'Italia, dove l'astensionismo ha raggiunto il 60% e le due regioni sono state consegnate anche loro ai fascisti nero/verdi pur essendo ancora una minoranza più amplificata rispetto alle elezioni politiche. Emblematico poi il caso della Lombardia: la regione che ha avuto il maggior numero di morti per la pandemia di tutta europa grazie anche ad una sanità disastrosa per lo più in mano ai privati, riconferma a presidente di regione il maggiore responsabile di questo disastro, il leghista Fontana. Astenersi in Lombardia equivaleva ad un suicidio di mass e nemmeno assistito. Hai voglia ha giustificarti con la sfiducia ampiamente giustificata nella politica tutta, ma qui si trattava di salvare dal disastro proprio uno dei settori nevralgici della vita pubblica di questi ultimi tre anni: la sanità. E invece i lombardi o non sono andati a votare o peggio ancora hanno riconsegnato la regione all'autore del disastro totale. 
La situazione che si sta verificando è che mentre il paese e le regioni sono governate, grazie all'astensione, da una minoranza politica, questa minoranza si appresta ad affossare definitivamente il paese riforme che minano direttamente dalle fondamenta la democrazia stessa: l'autonomia differenziata e il presidenzialismo vanno proprio in questa direzione. E questo non grazie ad un consenso popolare maggioritario, ma grazie soprattutto ad una maggioranza silenziosa che ha preferito nascondere la mano con la scheda elettorale in nome di una rappresentanza che non c'è. Ed ora la rappresentanza minoritaria metterà in campo riforme e controriforme che però interesseranno tutti. Coloro che si sono astenuti hanno idea del disastro totale del quale hanno appena acceso la miccia.


venerdì 10 febbraio 2023

Alla fine .. per fortuna che c'è Sanremo


In un paese normale civile e democratico una manifestazione come il festival della canzone, come SanRemo, non sarebbe certo il palco ideale per parlare di diritti civili e di società civile. Ma in Italia se non se ne parla a Sanremo in quale altro contesto se ne può parlare liberamente e senza le restrizioni assurde del proprio credo politico ? In Italia sicuramente in nessun altro contesto. Nel nostro paese ormai, da quando Berlusconi ha sdoganato e riportato al governo del paese formazioni politiche che hanno come riferimento il fascismo, non è più possibile da trent'anni assistere ad un dibattito civile e democratico su argomenti tanto sensibili come i diritti civili. Insieme al ritorno dei fascisti il governo Berlusconi ha sostenuto e dato fiato ad una miriade di giornali è giornalisti di destra con i quali non è possibile discutere o aprire un confronto aperto su qualsiasi tema. La destra sia a livello politico che giornalistico in Italia è di un livello culturale imbarazzante, capace solo di mettere qualunque problema sul piano del confronto violento ma non certo sul piano della dialettica democratica. In questo atteggiamento le forze di destra sono state sicuramente agevolate da una sinistra inconcludente e incapace di contrastare il livello becero dei tre partiti che rappresentano il nuovo fascismo italiano: Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Una sinistra che ha decretato il suo suicidio con la formazione del Partito Democratico, un carrozzone che ha imbarcato sul proprio carro di tutto e di più e che quindi non è mai stato in grado di imporre leggi di civiltà che rendessero l'Italia un paese moderno.

In questo clima sempre arroventato (non c'è più un talk show televisivo nel quale si possa assistere ad un dibattito serio e costruttivo) da qualche anno il palco di Sanremo è diventato quindi l'unico luogo dove parlare di diritti civili, di violenza sulle donne, di unioni civili o di razzismo come ieri sera con la giocatrice della Nazionale di pallavolo Paola Enogu. E il giorno dopo, da destra, giornalisti e politici si scatenano soprattutto sui social, quel grande teatro che consente a tutti di scrivere le più grandi baggianate senza alcun contradditorio. I commenti più frequenti sono stati "Sputa nel piatto dal quale mangia", "Tornatene al tuo paese se non stai bene qui" ... commenti che non hanno fatto che avvalorare la tesi della Egonu: l'Italia è razzista.

In realtà l'Italia nella sua maggioranza non può essere indicata come un paese razzista, ma quella minoranza che governa il paese si ispira sicuramente a principi razzisti sia perché ha come riferimento il fascismo (la seconda carica dello stato il presidente del Senato Ignazio La Russa venera il busto di Mussolini) sia perché ha come modello di riferimento quello leghista che intende dividere il paese in tre tronconi lasciando le regioni più povere al proprio destino. Questa coalizione FI, Lega, FdI è arrivata al governo del paese nonostante la sua avversione alla Costituzione ed ai principi di uguaglianza che la Costituzione stessa professa grazie soprattutto alla notevole astensione delle ultime elezioni politiche. Il paese quindi, indentificato con la sua maggioranza di governo, non può che essere considerato come un paese razzista come le reazioni alle dichiarazioni di Paola Egonu. La Paola è cittadina italiana, parla italiano, è nata in Italia, ha studiato in Italia ma ha un piccolo grande problema: è una ragazza di colore. Ha la fortuna di giocare nella nazionale italiana di pallavolo e quindi è un personaggio conosciuto, ma nonostante questo i suoi appelli contro il razzismo di cui è stata vittima sono stati sempre ignorati. Ieri ha avuto l'opportunità di parlarne sul palco di Sanremo e apriti cielo. 

giovedì 9 febbraio 2023

Un Repubblica e la sua Costituzione maltrattate dalla maggioranza fascista


L'aspetto più preoccupante dell'attuale maggioranza al governo della Repubblica italiana, non è rappresentato solo dalle politiche messe in atto ma dal continuo oltraggio alla Costituzione antifascista e dalla mancanza palese della consapevolezza del ruolo svolto da ogni figura istituzionale. Abbiamo al governo del paese una banda di fascistelli, più o meno neri nell'anima che non riescono a spogliarsi, come dovrebbero, del loro credo politico nel momento in cui si trovano ad occupare cariche istituzionali in rappresentanza di tutto il paese. 

Gli episodi a conferma di questa tesi sono tanti a partire dal fatto che per parlare di Costituzione si debba chiamare un comico che ci parla dei principi fondamentali della repubblica democratica e antifascista durante il festival della canzone italiana. Sia il luogo che il personaggio non sono certo i più adatti per spiegare il contenuto della nostra carta costituzionale me se non lo avesse fatto #Benigni durante il Festival di Sanremo quale esponente del governo avrebbe potuto svolgere questo ruolo ? Lo stesso Presidente della Repubblica è costretto a presenziare al Festival per sentir parlare di #Costituzione.

Vogliamo poi parlare di due sottosegretari del governo che da buoni camerati, abbiano nello stesso appartamento a Roma, si scambiano documenti segreti che hanno avuto modo di conoscere grazie al loro ruolo istituzionale di sottosegretari ? Uno scambio che, dopo essere avvenuto come se si trattasse di pettegolezzi da giornale rosa, ha portato uno dei due a divulgare al mondo intero il contenuto di questi documenti mettendo in pericolo la sicurezza dello Stato e della sua lotta contro la mafia. Naturalmente l'operato maldestro dei due è stato minimizzato dalla Presidente del Consiglio accecata dalla propria ideologia politica che l'ha resa incapace di capire la gravità dell'atto commesso dai due #Donzelli e #DelMastro.

I nostri padri costituenti che penseranno poi del Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, che inneggia ai busti del duce tenuti gelosamente nella propria abitazione rifiutandosi di liberarsene in virtù del suo ruolo istituzionale e del giuramento prestato proprio su quella Costituzione antifascista ? Anche lui, il camerata #LaRussa accecato dalla propria anima fascista, è incapace di ricoprire un ruolo istituzionale così delicato, ruolo che lo dovrebbe vedere come la seconda figura istituzionale che difende la Costituzione e la sua applicazione. Se Mattarella dovesse per qualche motivo essere impedito a svolgere le sue funzioni di Capo dello Stato, il fascista La Russa prenderebbe il suo posto e così il ciclo del ritorno al fascismo sarebbe concluso.

Ma cosa si può pretendere da queste figure se la stessa Presidente del Consiglio, #GiorgiaMeloni, calpestando la Costituzione, che identifica il Capo del governo come figura oltre le parti, va a concludere la campagna elettorale del suo partito per le prossime elezioni regionali ?  Questo strappo istituzionale in realtà avviene da qualche tempo grazie a figure come Berlusconi e Renzi che interpretavano il ruolo, come Giorgia Meloni, di Capo sia del Governo Italiano che del proprio partito di appartenenza, mischiando i due ruoli in occasione di ogni loro intervento pubblico. Una doppia veste che un politico italiano non ha la statura istituzionale di ricoprire in quanto si sente il dovere di parlare o in una veste o nell'altra facendo una confusione che nuoce alla democrazia.

Concludiamo questa carrellata con il buon #Salvini che, da vice presidente del consiglio, si permette di riprendere addirittura il Presidente della Repubblica per la sua presenza al festival di Sanremo puntando il dito contro Benigni per il suo intervento pro Costituzione. Salvini è un pover'uomo indicativo però del grado culturale dell'elettorato italiano che consente ad un personaggio come il leghista di ricoprire cariche per le quali è il meno adatto di tutto il panorama politico.

Una parola anche per l'opposizione corresponsabile del disastro al quale si sta assistendo e che va in scena grazie anche all'assoluta mancanza di un'opposizione che possa ritenersi tale. Forse o senza forse anche dall'altra parte della barricata si è perso completamente il senso delle istituzione e della loro importanza per la democrazia. 

sabato 4 febbraio 2023

L'autonomia differenziata ovvero la nuova marcia su Roma


I pericoli segnalati in campagna elettorale di una presa del potere da parte della destra italiana guidata dal partito di ispirazione fascista di Giorgia Meloni, piano piano stanno venendo a galla chiarendo che cosa si intendeva per ritorno del fascismo. Naturalmente nessuno intendeva un ritorno delle camice nere che armate di fucili e bastoni marciavano su Roma, quanto mai una serie di riforme e di controriforme che avrebbero sfasciato la Repubblica e l'Italia. Nonostante il cambio di volto della presidente del consiglio, che sorridendo è andata in europa a rassicurare tutti sul suo europeismo e la sua oculatezza nel difendere il bilancio dello stato, ecco arrivare il primo provvedimento che piazza le prime mine sulle fondamenta dello stato. Questo rappresenta di fatto l'autonomia differenziata. Un progetto scellerato, le cui fondamenta furono poste non dimentichiamolo nel 2001 proprio dal centro sinistra con l'introduzione in Costituzione dell'autonomia regionale, che mira a dividere il paese in tre tronconi (progetto che la Lega ha sempre posto al centro della sua politica in maniera anche maldestra come la proposta del famoso muro) dando vita a regioni- stato che si sostituiranno allo stato centrale. L'autonomia differenziata prevede infatti che ogni singola regione possa richiedere competenze non più solo in materia di sanità ma anche di istruzione, università, lavoro, beni culturali, infrastrutture, energia, rapporti con l'Europa e chi più ne ha più ne metta. Di fatto lo Stato italiano in quanto tale sarà cancellato del tutto, sostituito con tanti piccoli stati ognuno dei quali potrà andare per conto proprio. Non un vero e proprio stato federale, ma una congregazione di stati ognuno amministrato in piena autonomia, magari poi a qualcuno verrà anche in mente di reintrodurre le dogane fra uno stato e l'altro. Disastro nel disastro il disegno di legge è stato affidato nientepopodimenoche a Calderoli, altro scempio nello scempio. In quale altro paese un politico che fa approvare un legge elettorale incostituzionale che lui stesso definisce una porcata, viene poi continuamente rieletto affidandogli incarichi anche di un certo rilievo ma portati a termine con ridicole sceneggiate (uno per tutti la semplificazione che Calderoli avrebbe dovuto portare avanti e che si ridusse a bruciare in piazza qualche centinaio di numeri della Gazzetta Ufficiale) ?. Ed invece in Italia questo personaggio imperversa da decenni nella scena politica italiana con la complicità irresponsabile degli elettori, basta affibbiare le colpe solo alla politica anche chi va in cabina elettorale ha le sue colpe. Ed ora ? Ed ora se qualcuno non fermerà questo progetto scellerato l'Italia è destinata a scomparire, ma con l'opposizione che ci ritroviamo incapace anche di far dimettere due loschi figuri come Del Mastro e Donzelli non ci sono molte speranze per stoppare il progetto dei nuovi fascisti non di prendere il potere ma di distruggere lo Stato.

Intanto si potrebbe iniziare a firmare una legge di iniziativa popolare che tenta di mettere un freno al progetto fascista del governo, ma serve l'impegno di tutti.

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mercoledì 1 febbraio 2023

Tutti scandalizzati per Donzelli ... ma avete dimenticato che è un fascista ?

 


A volte la politica ma anche i media in Italia sono veramente sorprendenti per la loro mancanza di memoria e inconsapevolezza di quanto accaduto pochi mesi prima nel paese. Lo scandalo di queste ore è l'intervento del fascista Giovanni Donzelli che accusa il Partito Democratico di stare dalla parte della mafia e dei terroristi perché alcuni deputati si sono recati in carcere a verificare le condizioni di salute di Alfredo Cospito. Il Pd insorge e chiede le dimissioni di Donzelli e del suo collega di partito Del Mastro che gli ha passato informazioni su alcune intercettazioni che hanno rivelato i contatti fra l'anarchico Cospito e alcuni mafiosi, tutti relegati al carcere duro del 41 bis. Polemiche riprese e amplificate da stampa e televisioni, tutti ignari della natura del personaggio al centro delle polemiche: Giovanni Donzelli deputato del partito Fratelli d'Italia, il partito le cui radici sono ben radicate nell'ideologia fascista. Niente di sorprendente quindi nel comportamento di questi politici che appare coerente con la loro natura politica.

Quando a settembre si parlava della deriva fascista che si stava affacciando pericolosamente ancora una volta con il successo di Fratelli d'Italia alle elezioni, si intendeva proprio quello che sta accadendo. Non era certo il pericolo di una nuova marcia su Roma o di nuove persecuzioni a base di olio di ricino ai dissidenti quanto piuttosto ad un ritorno al potere di un partito che aveva come riferimento quel periodo buio e tremendo per il nostro paese. E quei timori oggi diventano realtà. I politici come Donzelli o come ogni altro appartenente a Fratelli d'Italia hanno mostrato in questi mesi che cosa significa aver dato in mano l'Italia ad un partito come Fratelli d'Italia. Politici inadeguati, impreparati e incapaci di avere un'idea di paese, pur se di destra, coerente con la Costituzione e con i principi sanciti dalla nostra carta costituzionale. Un gruppo di parlamentari che vanno in un carcere ad accertarsi delle condizione di salute di un detenuto, pur se relegato al 41 bis, sono scambiati per dei fiancheggiatori di terroristi o mafiosi. Per un fascista non esiste un qualunque sentimento o principio di umanità ed un carcerato, qualsiasi sua la natura dei suoi reati, deve "marcire" in galera. I fascisti non hanno alcun senso dello stato e delle istituzioni che per loro sono esclusivamente organi di repressione del dissenso. L'inadeguatezza poi della classe politica di quel partito, Fratelli d'Italia, si manifesta ogni giorno con continue dichiarazioni di intenti seguite da altrettanto improvvisate retromarce che rappresentano la mancanza di un progetto o di un'idea seria e percorribile di paese. Tutto questo era prevedibile ma nessun partito non facente parte della destra ha avuto il coraggio di arginare questa deriva catastrofica con proposte e/o alleanze in grado di fare fronte comune contro la peggior destra del mondo occidentale. Le polemiche oggi contro Donzelli non solo sono tardive ma inutili e quanto accaduto ieri alla Camera è solo l'inizio di un percorso che porterà alla distruzione della Repubblica italiana grazie a controriforme come l'autonomia e il presidenzialismo che porteranno allo sfascio definitivo di quel minimo di tessuto sociale ancora presente nel paese.

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