giovedì 28 ottobre 2021

In un parlamento osceno e vigliacco il paladino dei diritti civili, Renzi, si butta con la mafia e con il terrorismo arabo


 Ieri è andata in onda al Senato l'ennesima rappresentazione di una legislature più oscena della storia della repubblica proprio in uno dei periodi più complicati da dopoguerra in poi. L'oscenità non è tanto aver bocciato e riposto, forse definitivamente, in un cassetto il #DDLZan contro l'omofobia ed i reati di discriminazione fondati sul sesso e sul genere (fatto già grave che la dice lunga su quanto il parlamento attuale sia distante dal paese reale) ma quanto la reazione del senato all'annuncio dei risultati della votazione: un applauso scrosciante ed un urlo da stadio come se la Nazionale di calcio avesse segnato un goal nella finale dei campionati del mondo. E' tutto in quell'applauso, in quell'urlo il disprezzo di una parte del Senato, divenuta maggioranza, per gli omosessuali, per i disabili, per tutti coloro che non si identificano con il sesso che la natura ha stabilito per loro e che sono bullizzati,  discriminati e oggetto di offese da parte di persone ignoranti e criminali. Ecco il Senato si è schierato apertamente e gioendo con questa parte del paese spesso identificata con la peggior destra estrema. Quell'applauso, quell'urlo è stato un pugno nello stomaco per tutti i cittadini onesti, per quella che spesso viene indicata la società civile e costituirà un ulteriore scollamento della politica dal paese reale. In quella votazione era assente (uno dei motivi anche della bocciatura del Ddl in questione) colui che si è sempre dichiarato paladino dei diritti civili e che ha scoperto definitivamente la sua vera natura (già nota a chi non aveva gli occhi foderati di prosciutto per lo più di scarsa qualità): Matteo Renzi. Il bullo di Rignano era nientepopodimenoche a fare l'ennesima marchetta in quel paese che, secondo l'ex Fonzie della politica italiana, costituisce il nuovo rinascimento, mentre il realtà è un finanziatore del terrorismo islamico, l'Arabia Saudita. Intendiamoci per coloro che hanno della materia grigia ancora funzionante, niente di nuovo sotto il solo, il partitello di Renzi, dopo aver votato a favore del Ddl Zan alla Camera, improvvisamente al Senato si rende autore del solito voltafaccia e si schiera con Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Ancora una volta niente di nuovo. Renzi già da sindaco di Firenze mostrò la sua propensione a prendere il posto di Berlusconi, quando si recò ad Arcore invece che a Palazzo Chigi convocato dall'allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. L'altro ieri poi il buon Renzi ha dato il via definitivo al progetto di unificazione fra il suo partitello e le macerie di Forza Italia dando vita in Sicilia al gruppo Forza Italia Viva, in pratica quindi fondendosi con quel partito fondato da Dell'Utri condannato per concorso esterno mafioso. Dopo questa operazione, sfuggita ai più, poteva ieri Renzi far votare i suoi a favore di un decreto a protezione dei diritti civili ? Assolutamente no. Lui da buon vigliacco non si è presentato al Senato preferendo i circa 80mila dollari che gli garantisce l'Arabia Saudita, ed i suoi, naturalmente altrettanto vigliacchi nascosti dietro il voto segreto, hanno contribuito all'affossamento del Ddl Zan.

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