mercoledì 28 aprile 2021
Se fossi un salviniano .... ora sarei un coglione
Un'ora sola ti vorrei ma ... dalle 22 alle 23
Che il panorama politico versasse in condizioni pietose era più o meno fatto noto e documentato. Chiunque avesse avuto una minima capacità di analisi scevra delle proprie idee politiche e dei propri ideali (molto facile trovarsi in quella situazione dopo che le ideologie sono state relegate agli inferi) non avrebbe potuto che arrivare alla conclusione: tutto il mondo politico è ormai da diverso tempo distante dalle reali esigenze del paese. In una situazione normale l'Italia andava comunque avanti grazie soprattutto alla buona volontà di una grande parte del paese (per fortuna) ma rimaneva bloccata a causa delle mafie, della corruzione, dell'evasione fiscale e dell'inefficienza di alcuni settori chiave come la pubblica amministrazione, la sanità e la giustizia. Con la pandemia tutti i problemi si sono naturalmente accentuati a iniziare dalla sanità che ha mostrato tutte le crepe del "federalismo" e della mancanza di competenze adeguate per affrontare una situazione drammatica. Purtroppo in questa massa di problemi sanitari ed economici si sono innescati tutte le deficienze della politica. Molto probabilmente ci siamo ritrovati con il governo meno peggiore possibile ma in una democrazia reale ed efficiente conta oltre alla maggioranza che governa dovrebbe avere il suo peso anche l'opposizione. Un'ulteriore dimostrazione la abbiamo proprio in questi giorni. Mentre il governo ha portato il parlamento il famoso Recovery Plan che dovrebbe far ripartire il paese grazie agli oltre 200 miliardi elargiti dall'europa, l'opposizione si "impegna" in una polemica fondamentale per le sorti del paese: spostare il coprifuoco dalle 22 alle 23. E così mentre l'unico partito non presente nel governo impegna il parlamento in una inutile "mozione di sfiducia" verso il ministro della salute Speranza incentrata sempre sul problema 22-23, Salvini e la sua Lega la combinano ancora più grossa: approvano nel consiglio dei ministro il decreto sul coprifuoco alle 22, si astengono durante la votazione in parlamento e, ciliegina sulla torta, raccolgono le firme per spostare il coprifuoco alle 23. E, fatto ancora più triste e sconcertante, qualche decina di migliaia di volpini firmano questa petizione dimostrando che alla fine che c'è perfino qualcuno contento di farsi prendere per i fondelli. Quindi se da una parte la maggioranza di governo (prima quella di PD, M5S, LEU, IV poi la stessa maggioranza integrata con Lega e FI) si è dimostrata inadeguata a gestire la pandemia per vari questioni (incapace di mettere in pista il tracciamento quando è stato possibile, nessun dato epidemiologico serio sulla diffusione del virus, chiusure discutibili e controverse come teatri e cinema mentre le chiese tutte aperte, protocolli terapeutici molto discutibili, campagna vaccinale condotta da un generale come gira per le regioni mascherato da guerriero ma incapace di dare seguito alle promesse, etc. etc. etc,), l'opposizione non è che fino ad ora abbia fatto chissà quale figura andando polemizzare su questioni marginali ma con la stessa approssimazione di chi governa. Il futuro, e questa volta è davvero in gioco quello di tutto il paese, è incerto sia per la lotta al virus sia per la eventuale ripartenza ma oltre che incerto è anche bui senza alcuna flebile luce all'orizzonte.
domenica 25 aprile 2021
25 Aprile: presto servirà una replica
Questo sarà il secondo nel quale si celebrerà la festa della liberazione da "reclusi" a causa del virus, dell'incapacità della politica di affrontare in maniera adeguata la pandemia e dalla scelleratezza di una parte della popolazione che continua a comportarsi come se l'epidemia fosse terminata ad ogni ritorno al colore giallo. Ormai però da qualche anno la festa della liberazione assume un sapore diverso a causa dei continui rigurgiti fascisti provocati da un ritorno al governo della peggiore destra che la storia della Repubblica Italiana ricordi. Una destra che tenta continuamente, ed in particolare in questa giornata estremamente importante per la nascita della democrazia nel nostro paese, un revisionismo storico che metterebbe sullo stesso piano i crimini del fascismo con le inevitabili recrudescenze della resistenza per liberare il paese dalla dittatura. Un revisionismo che arriva ormai perfino dentro le istituzioni come è avvenuto nella Regione Marche dove il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale invia agli studenti una lettera nella quale appunto non si cita mai la parola "fascismo" e si mette sullo stesso piano chi lottò per far tornare la libertà nel paese e chi per impedirlo si schierò con i nazisti ( https://www.cronachemaceratesi.it/2021/04/23/filisetti-di-nuovo-nel-mirino-sconcertati-dalle-parole-per-il-25-aprile/1519904/ ). In molti si sono scandalizzati ma è solo il risultato dello scellerato voto del settembre scorso che ha portato Fratelli d'Italia, i fascisti di questo millennio, alla guida della regione. Ed è solo il preludio di quello che potrebbe accadere nel paese se, come dicono i sondaggi per quello che possono valere, alle prossime elezioni politiche vincesse il centro destra guidato da un fascista nascosto sotto mentite spoglie, Matteo Salvini, e da un'altra fascista più palese e meno subdola del cazzaro verde, l'erede del pensiero mussoliniano Giorgia Meloni. Questo processo di revisionismo è in atto ormai dall'inizio degli anni 90 quando il pregiudicato Silvio Berlusconi riportò al governo Fini e la sua banda fascista. Da quel momento in poi ogni anno polemiche su questa festa importantissima per la storia del nostro paese (sarebbe il caso di ricordare se oggi i vari Salvini, Meloni e compagnia possono parlare indisturbati è anche grazie a quel famoso 25 aprile), polemiche rimaste confinate al botta e risposta fra i vari schieramenti ma che oggi sono entrate anche nei palazzi del governo e portati addirittura all'attenzione della scuola. Se piove di quel che tuona presto sarà necessaria una nuova lotta per liberare ancora una volta il paese da questa marmaglia da rispedire nelle fogne, una lotta che dovrà liberare il paese sia da una destra ancora legata al fascismo ed ai suoi crimini, ma che dovrà estendersi anche ad un'altra categoria molto pericolosa che mina la società civile: quella dei negazionisti. In questa pandemia abbiamo imparato a conoscere quanto sia pericolosa questa frangia di sostenitori di bufale e falsità spesso inventate ad arte ma che prendono vigore e trovano terreno fertile nell'ignoranza più buia e nera.
BUON 25 APRILE 2021
sabato 24 aprile 2021
Figliuolo: il nuovo generale Buttiglione
venerdì 23 aprile 2021
L'ignoranza e la manipolazione al potere
Ormai è sempre bene tenersi lontani dai talk show anche quelli più seri come Piazzapulita di Formigli perché le scene alle quali si assiste rischiano di farti prendere un infarto. Certo se invece sei ben predisposto puoi renderla a ridere anche se dopo oltre un anno di pandemia trovare la forza di ridere è complicato. Ieri sera a Piazzapulita c'era quella grande "pensatore" di Claudio Borghi che si inerpicato sugli specchi per sostenere che il lockdown messo in atto dal governo per contrastare l'epidemia è stato ed è perfettamente inutile. Il povero Borghi, oltre a ignorare i dati che ormai quotidianamente ci vengono snocciolati sulla diffusione dell'epidemia e che mostrano senza ombra di dubbio che ad ogni chiusura segue un calo dei contagi, dei ricoveri e dei decessi e ad ogni apertura contagi, ricoveri e decessi tornano ad aumentare, ci informa che la Lega è un partito serio. "Non facciamo delle cose tanto per dire ... CI DOCUMENTIAMO PRIMA" insiste Borghi ... e qui potrebbe partire la prima solenne risata. Immaginare un leghista che si documenta e che soprattutto "capisce" quello che legge è satira pura che potrebbe fare concorrenza a Crozza (vale la pena di ricordare la Lucia Bergonzoni sottosegretaria alla cultura che non legge un libro da diversi anni). Ma Borghi non si ferma a questa semplice dichiarazione, prova a sostegno della sua tesi (il lockdown inutile) un articolo scientifico che dimostrerebbe proprio la tesi leghista. E qui il buon Formigli non prende la palla al balzo e salva il tapino Borghi che dimostra che lui e la Lega non hanno capito una mazza di quanto hanno letto in quell'articolo (per altro in inglese e quindi è pensabile che Claudio e soci siano dovuti ricorrere al traduttore Google). L'articolo (per chi ha voglia https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33781862/ ) conclude non che il lockdown è inutile, ma, secondo i modelli utilizzati dall'autore per studiare i dati epidemiologici di 14 stati, che:
- il blocco è stato la misura più efficace possibile
- il blocco ha avuto benefici ridotti quando la contagiosità è bassa
- il blocco totale non ha avuto un reale impatto ma che il semplice divieto di eventi pubblici è stato vantaggioso
Insomma il Borghi o non ha capito una mazza oppure ha interpretato le conclusioni dell'articolo ha proprio uso e consumo come spesso la politica usa fare in questo paese. Naturalmente il tutto si è svolto in un clima da tifo calcistico con Borghi che si permette di offendere Crisanti, che magari di epidemiologia non capisce niente, ma chi lo accusava di questa incompetenza è un politico leghista .. tutto dire. Di fronte a questo spettacolo lo sconcerto del cittadino non può che aumentare insieme alla diffidenza per costituire un terreno fertile alla diffusione del virus.
giovedì 22 aprile 2021
Le varianti semiserie italiane (la Sars 22 e la Sars 23) e quelle preoccupanti resistenti al vaccino
La preoccupazione nel mondo scientifico quello serio, non quello rappresentato dai virologi italiani che hanno sfruttato la pandemia per farsi vedere in qualsiasi talk show televisivo, è la comparsa di varianti del Covid Sars 2 che possano aggirare le difese dei vaccini attualmente disponibili. Il problema è serio ma naturalmente in Italia è tranquillamente trascurato da tutti e soprattutto dalla politica troppo impegnata a utilizzare la pandemia ed il contrasto alla diffusione del virus per la propria propaganda. Alle varianti sviluppatasi in Inghilterra, in Brasile e ultimamente in California, da un paio di giorni ne abbiamo una nuova anche in Italia: alla variante 22 ormai sviluppata da qualche mese si è aggiunta la variante 23. E' la nuova variante che ha iniziato a diffondersi con la formazione del nuovo governo, che sarebbe più opportuno chiamare grande ammucchiata considerato che tutti i partiti dell'arco costituzionale ne fanno parte ad esclusione di Fratelli d'Italia. La variante 23 si sviluppa in Lombardia, regione tristemente nota per avere il primato italiano di contagi e di morti, ed è stata isolata per la prima volta nella comunità leghista. Trovandosi al governo e non potendo più opporsi ad ogni provvedimento del governo, ecco che la compagine leghista guidata dal proprio leader Matteo Salvini, non ha trovato di meglio che chiedere spostare l'ora del coprifuoco dalle 22 alle 23. Insomma la nuova variante del Covid Sars 23 entrerebbe in attività un'ora dopo la variante Covid Sars 22 del governo Draghi e già del governo Conte. Ora può un politico serio occuparsi di spostare di un'ora il coprifuoco mentre arrivano notizie preoccupanti davvero su varianti che sembrerebbero bucare le protezioni vaccinali ? Come al solito la politica non vede oltre il proprio naso e mentre si sta riaprendo tutto prima ancora di aver dato un impulso adeguato alla campagna vaccinale (le 500 mila dosi giornaliere sono ancora da raggiungere), il virus si sta organizzando per abbattere le fragili difese appena adottate con i vaccini.
Da leggere attentamente
mercoledì 21 aprile 2021
La politica del frullatore
La politica italiana anche in tempi di pandemia trova il tempo di occuparsi di qualsiasi problema si affaccia nella vita quotidiana di un paese sempre più impazzito e non solo a causa del virus che da più di un anno imperversa su tutto il pianeta. Si va dal comico che ha portato il movimento da lui creato a governare il paese (e questo fatto già la dice lunga sull'affidabilità del sistema Italia) e che vaneggia in un video per il figlio accusato di stupro, alle gesta di un presidente di calcio che nel giro di 48 ore annuncia un supercampionato riservato ai ricchi (che coincidono anche con i più indebitati) salvo poi tornare sui suoi passi causa la rivolta dei tifosi di mezza europa, per arrivare alle solite bizze del sempre verde Matteo Salvini da poco tornato al governo. E tutto finisce in parlamento e nel tritatutto della politica italiana.
Il buon Grillo va fuori di testa per il figlio presunto stupratore ma invece di rivolgersi alla magistratura con le prove che dovrebbero discolpare l'accusato, si esibisce alla sua maniera in un video vaneggiate e per certi versi squallido nei contenuti. Occasione troppo ghiotta per qualche politico che prende la palla al balzo per mettersi in mostra e ribattere ai vaneggiamenti del comico con altri vaneggiamenti fino a portare la vicenda in parlamento. Qualcuno chiede addirittura al Movimento 5 Stelle di fornire spiegazioni per prendere le distanze dalle esternazioni del comico e naturalmente nel M5S c'è qualcuno che risponde (il buon Crimi) cadendo nel tranello. Naturalmente in questa vicenda nessuno si occupa della ragazza oggetto del presunto stupro se non per additare il ritardo nella denuncia (avvenuta ben 8 giorni dopo il fatto) ma per esempio nessuno si chiede come mai Grillo sbotta solo ora dopo due anni da quell'episodio. Come al solito si urla, si pubblicano video, si fanno polemiche gratuite, ma non si affronta la questione per il verso giusto lasciando alla magistratura il compito di emettere la propria sentenze magari fornendo tutti gli elementi necessari. Ma si sa l'arte dell'urlo è tipica di Grillo.
Il parlamento però si dovrebbe occupare anche di un'altra questione vitale per il paese, una questione che fortunatamente si sgonfia da sola in meno di 48 ore altrimenti ne avremmo viste delle belle. Andrea Agnelli, presidente della Juventus, annuncia l'avvio della Superlega un campionato di calcio fra 20 grandi club europei (Italia, Spagna, Inghilterra, Germania, Francia) al di fuori dalla Fifa e dall'Uefa. Agnelli si dimette da tutte le cariche ricoperte per diventare il vicepresidente di questa SuperLega con Perez del Real Madrid presidente. Le reazioni delle leghe nazionali sono immediate e contrarie: fuori dai campionati nazionali i club che parteciperanno alla SuperLega e fuori dalle rispettive nazionali i giocatori che accetteranno di giocare in questo campionato. Gli stessi tifosi delle varie squadre protestano. Dopo 24 ore si sfilano i club inglesi (Chelsea, Liverpool e Manchester), poi si defilano francesi e tedeschi, l'ultima a defilarsi è l'Inter ed alla fine Agnelli chiude il progetto. Naturalmente già si erano allertati i politici italiani con Draghi in testa dimostrandosi contrari al progetto e se non fosse saltato tutto la vicenda sarebbe arrivata in parlamento. Risultato: le azioni della Juve che lunedì erano balzate a +17%, oggi crollano. E Andre Agnelli ? Si dimette da presidente della Juve ... penserà qualcuno ... no ci mancherebbe per così poco.
E veniamo alla politica ed alla pandemia. Il virus in Italia sembra allentare la presa e il buon Matteo Salvini, nonostante faccia parte del governo, torna all'attacco. Aprire qui, aprire là, aprire sopra, aprire sotto. Draghi resiste salvo poi cedere e dal 26 si inizia ad aprire (che qualcuno ce la mandi buona). Ed allora il buon Salvini che vede togliersi di mano un elemento di polemica, si attacca all'orario del coprifuoco: portarlo dalle 22 alle 23. Se per caso Draghi cede state certi che il Matteo verde chiederà di arrivare alle 23.30 e così via. Nel frattempo il generale gira l'Italia regione per regione in tuta mimetica e con tanto di cappello con la penna, chissà se il virus si impressiona.
lunedì 12 aprile 2021
La prima riforma post pandemia: abolire le regioni
In Italia la pandemia ha messo in evidenza una riforma costituzionale assolutamente indispensabile: abolire le regioni o quanto meno togliere assolutamente alcune competenze prima su tutte le sanità. Trascorso il primo lockdown non appena si è manifestata la seconda ondata e il governo ha messo appunto il sistema dei colori, si è subito confermato che, dal punto di vista sanitario, l'Italia non esiste ma esistono ben 22 stati. Regioni rosse che decretano province arancioni o gialle, regioni gialle che decretano province rosse, comuni in province rosse e regioni gialle che prendono iniziative autonome infischiandosene dei provvedimenti presi dallo Stato centrale. Una situazione che sta degenerando con l'inizio della campagna vaccinale. La velocità delle vaccinazioni varia da regione a regione con differenze anche del 20% rispetto alle dosi impiegate rispetto alle disponibilità. Ma come se non bastasse regioni che agiscono per proprio conto rispetto al piano vaccinale. Un piano che nonostante le polemiche artificiose era già stato messo a punto dal governo Conte e che prevedeva la vaccinazione del personale sanitario e delle RSA, per poi passare ai cittadini over 80 e con patologie critiche per poi scendere a seguire in base alle fasce di età. Ed invece ecco spuntare i piani vaccinali ad regionem così che in alcune regioni si vaccina il personale universitario, in altre gli avvocati, in altre i magistrati e chi più ne ha più ne metta. Venerdì il generale dei miei stivali emana un ordinanza per ribadire le priorità in base all'età, oggi per tutta risposta la regione Campania annuncia che vaccinati gli over 80 procederà con le attività produttive fregandosene del piano per età. La regione Marche segue a ruota la Campania annunciando l'inizio delle vaccinazioni per educatori, centri privati, e personale sanitario non iscritto all'ordine quando ancora non si è completata la vaccinazione degli over 80 e non si è iniziata quelle degli over 70. E come si vede questa voglia di protagonismo è trasversale essendo la Campania a guida centro sinistra mentre le Marche di centro destra, ma quando si tratta di vestire i panni fasulli del governatore non esiste colore politico. La riforma del titolo 5 è stata una vera e propria sciagura alla quale sarà sempre troppo tardi mettere fine, ma dopo questa pandemia sarà indispensabile se veramente si intende far ripartire il paese altrimenti destinato allo sfascio come già in parte avviene.
martedì 6 aprile 2021
Dal dire al fare anche i piani saltano
- Operatori sanitari già vaccinati (quelli che hanno accettato di fare il vaccino)
- Un ultraottantenne su 4 ha ricevuto la prima dose
- Un ultrasettantenne su 7 ha ricevuto la prima dose
- Professore universitario ha già ricevuto la prima dose
- Avvocato toscano già vaccinato
- Magistrato calabrese già vaccinato
- Sacerdote pugliese già ricevuto la prima dose
- Dipendente pubblico pugliese già ricevuto la prima dose
- Imbucati, riservisti e furbetti vari già vaccinati