giovedì 28 ottobre 2021

Qualcuno ha visto il cadavere di Salvini ?

 

Puntuale come un orologio, come accade ormai da 9 mesi circa, Salvini rimedia un altro schiaffo dal Presidente del Consiglio e lui automaticamente incassa e modifica il tiro della sua politica. Questa volta il tema è la famigerata "Quota 100", la pseudo-riforma che Salvini aveva fatto passare come cancellazione della Legge Fornero in merito alle pensioni. Chiariamo subito: la riforma della Fornero sul trattamento pensionistico NON E' MAI STATA CANCELLATA E/O ABOLITA, la così detta Quota 100 è stato solo un provvedimento a termine, che scadrà il 31 dicembre 2021, per consentire ai lavoratori di andare in pensione se sommando gli anni di contributi con l'età avessero raggiunto appunto quota 100. Dopo che Salvini si era estromesso con le sue mani dal governo con il M5S e dopo che il M5S aveva dato vita al governo con il Pd, il leader della Lega, alle prime avvisaglie di un possibile non rinnovo di quota 100, aveva iniziato a tuonare che se M5S-PD avessero voluto "tornare" alla legge Fornero avrebbero dovuto PASSARE SUL SUO CADAVERE. In realtà non si sarebbe trattato di "tornare" alla legge Fornero in quanto la legge della ministra del 2011 non è mai stata abolita e/o modificata e quindi è sempre stata in vigore. Comunque la Lega prometteva barricate ed il suo leader pronto ad immolarsi per difendere quel provvedimento che non ha funzionato. Poi è arrivato Draghi ed il suo governo con dentro tutti. Appena il presidente del consiglio ha dichiarato che quota 100 non sarebbe stata rinnovata alla scadenza, ma che per evitare sbalzi e scaloni sarebbero state introdotte delle norme transitorie prima di tornare pienamente alla legge Fornero, tutto il paese si è allertato in attesa che le orde leghiste scendessero per le strade per organizzare barricate guidate dal loro impavido condottiero Matteo Salvini. Sono state ore di tensione e giornate di attesa, ma il condottiero non si è visto e tanto meno si è potuto vedere il suo cadavere davanti a Palazzo Chigi in difesa della sua creatura "Quota 100". L'attesa è stata vana e come al solito il Matteo verde lentamente, ma nemmeno tento, è passato da Quota 100 a Quota 102 per il prossimo anno per arrivare a Quota 104 nel 2023 magari passando per Quota 103. Insomma niente cadaveri e semplicemente l'ennesimo voltafaccia o cambio di programma come lo volete chiamare. E per deviare l'attenzione da questa ennesima giravolta ora il buon Salvini sta lanciando il suo programma in merito alle pensioni per il dopo Draghi (che immagina con Berlusconi al Quirinale e lui, o alla peggio Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi): consentire a chiunque di andare in pensione quando vuole percependo una pensione in base a quanto ha versato. Un'altra "puttanata", per usare un francesismo, una di quelle che già ci ha portato sull'orlo del baratro quando chiunque nel pubblico impiego poteva andare in pensione dopo 15anni 6 mesi e 1giorno. Ma ormai le uscite di Salvini fanno parte del folklore, da non sottovalutare però quando si andrà a votare.

In un parlamento osceno e vigliacco il paladino dei diritti civili, Renzi, si butta con la mafia e con il terrorismo arabo


 Ieri è andata in onda al Senato l'ennesima rappresentazione di una legislature più oscena della storia della repubblica proprio in uno dei periodi più complicati da dopoguerra in poi. L'oscenità non è tanto aver bocciato e riposto, forse definitivamente, in un cassetto il #DDLZan contro l'omofobia ed i reati di discriminazione fondati sul sesso e sul genere (fatto già grave che la dice lunga su quanto il parlamento attuale sia distante dal paese reale) ma quanto la reazione del senato all'annuncio dei risultati della votazione: un applauso scrosciante ed un urlo da stadio come se la Nazionale di calcio avesse segnato un goal nella finale dei campionati del mondo. E' tutto in quell'applauso, in quell'urlo il disprezzo di una parte del Senato, divenuta maggioranza, per gli omosessuali, per i disabili, per tutti coloro che non si identificano con il sesso che la natura ha stabilito per loro e che sono bullizzati,  discriminati e oggetto di offese da parte di persone ignoranti e criminali. Ecco il Senato si è schierato apertamente e gioendo con questa parte del paese spesso identificata con la peggior destra estrema. Quell'applauso, quell'urlo è stato un pugno nello stomaco per tutti i cittadini onesti, per quella che spesso viene indicata la società civile e costituirà un ulteriore scollamento della politica dal paese reale. In quella votazione era assente (uno dei motivi anche della bocciatura del Ddl in questione) colui che si è sempre dichiarato paladino dei diritti civili e che ha scoperto definitivamente la sua vera natura (già nota a chi non aveva gli occhi foderati di prosciutto per lo più di scarsa qualità): Matteo Renzi. Il bullo di Rignano era nientepopodimenoche a fare l'ennesima marchetta in quel paese che, secondo l'ex Fonzie della politica italiana, costituisce il nuovo rinascimento, mentre il realtà è un finanziatore del terrorismo islamico, l'Arabia Saudita. Intendiamoci per coloro che hanno della materia grigia ancora funzionante, niente di nuovo sotto il solo, il partitello di Renzi, dopo aver votato a favore del Ddl Zan alla Camera, improvvisamente al Senato si rende autore del solito voltafaccia e si schiera con Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Ancora una volta niente di nuovo. Renzi già da sindaco di Firenze mostrò la sua propensione a prendere il posto di Berlusconi, quando si recò ad Arcore invece che a Palazzo Chigi convocato dall'allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. L'altro ieri poi il buon Renzi ha dato il via definitivo al progetto di unificazione fra il suo partitello e le macerie di Forza Italia dando vita in Sicilia al gruppo Forza Italia Viva, in pratica quindi fondendosi con quel partito fondato da Dell'Utri condannato per concorso esterno mafioso. Dopo questa operazione, sfuggita ai più, poteva ieri Renzi far votare i suoi a favore di un decreto a protezione dei diritti civili ? Assolutamente no. Lui da buon vigliacco non si è presentato al Senato preferendo i circa 80mila dollari che gli garantisce l'Arabia Saudita, ed i suoi, naturalmente altrettanto vigliacchi nascosti dietro il voto segreto, hanno contribuito all'affossamento del Ddl Zan.

martedì 26 ottobre 2021

L'informazione è più ad orologeria della giustizia


 

Spesso si sente parlare di "giustizia ad orologeria" quando una sentenza arriva nel momento meno opportuno, solitamente coincidente con un voto popolare, per il politico oggetto di turno della sentenza. Naturalmente sono fantasie dei giornalisti o dei politici coinvolti in quanto in Italia se si dovessero emettere sentenze in periodo non elettorali, la magistratura potrebbe starsene in ferie perenni. Dove invece sembra che questo atteggiamento scandito dal tempo degli eventi abbia un seguito è nel settore dell'informazione. Il risalto che si da ad una notizia spesso è "programmato" a seconda del personaggio coinvolto nella notizia stessa. Un esempio lo abbiamo proprio in questi giorni. Con sempre maggiore insistenza si sente parlare di Silvio Berlusconi come probabile candidato al Quirinale, una notizia che fa tremare i polsi a tutti i cittadini onesti che abbiano ancora un minimo di coscienza civica e che soprattutto conservino memoria di chi sia stato Silvio Berlusconi. In molti anche non appartenenti al centro destra si sono sperticati per tessere qualche lode al Berlusconi candidato Presidente della Repubblica, a partire da Prodi per passare da Letta e sembra anche qualcuno del M5S. A fronte di questi squallidi e oltraggiosi endorsement per l'ex cavaliere, due notizie che lo riguardano sono passate sotto silenzio sebbene provengano addirittura da due sentenze della Corte di Cassazione.

La prima sentenza asserisce che è corretto scrivere che "La Fininvest di Silvio Berlusconi ha finanziato la mafia".  Lo ha stabilito appunto la Corte di Cassazione dopo un processo durato ben 7 anni terminato con l'assoluzione del magistrato Luca Tescaroli, il giornalista Ferruccio Pinotti e la casa editrice Rcs Libri per la pubblicazione del libro "Colletti Sporchi". Il libro racconta appunto l'attività della Fininvest nel riciclaggio di denaro sporco proveniente da attività criminali della mafia. Quindi Berlusconi, oltre ad aver fondato Forza Italia con il suo amico Dell'Utri poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, oltre ad avere ad Arcore uno stalliere affiliato alla mafia, ha poi contribuito tramite la sua società a riciclare il denaro sporco della mafia. Candidarlo alla Presidenza della Repubblica sarebbe come far entrare la mafia al Quirinale.

La seconda sentenza, sempre della Cassazione, stabilisce, dopo ben 13 anni, che le cene eleganti organizzate da Berlusconi ad Arcore non erano tali, ma si trattava di cene con prostitute per ottenere favori monetari o carrieristici dall'ex cavaliere. Insomma la definizione di puttaniere che qualcuno ha appioppato a Silvio Berlusconi mai fu più appropriata. Portarlo al Quirinale sarebbe come trasformare la residenza della Presidenza della Repubblica in una nuova Arcore con tanto di bunga bunga alla presenza di uno stuolo di minorenni magari nipoti di qualche dittatore Africano.

Le due notizie avrebbero dovuto spegnere sul nascere le voci di candidatura alla presidenza della repubblica di un personaggio come minimo ambiguo come Silvio Berlusconi. Sarebbe il punto più basso che la nostra Repubblica potrebbe raggiungere anche solo pensarlo, figuriamoci se candidarlo veramente e alla fine eleggerlo.

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giovedì 21 ottobre 2021

Covid: il virus ideologico

 





Molto spesso, a volte anche a sproposito, si sente l'affermazione che un determinato problema debba essere affrontato e possibilmente risolto mettendo da parte le ideologie. Solitamente però in politica la soluzione ad un problema non è mai univoca e si diversifica appunto a seconda della collocazione della parte politica destra, sinistra, centro. L'affermazione non sono né di sinistra né di destra è una bufala enorme e sinistra e destra si differenziano proprio per le soluzioni proposte. La battaglia contro il Covid potrebbe essere invece uno dei pochi casi nei quali l'ideologia dovrebbe essere messa da parte e invece proprio in questo ultimo anno con la comparsa dei vaccini si sta assistendo ad una vera guerra fra una minoranza, i no-vax/no-greenpass, ed il resto della popolazione che si è vaccinata. La destra ha cavalcato questa contrapposizione tentando di fare sua questa protesta, strizzando l'occhio a chi è contro il vaccino e a cascata chi è contro il GreenPass. Una protesta che si nasconde dietro una parola d'ordine folle e fuori da ogni logica: la dittatura sanitaria che nel nostro paese il governo sta mettendo in atto. Domani sarà un'altra giornata folle che partirà ancora una volta da Trieste, la città che già sta pagando questa follia in termini di contagi: la provincia di Trieste è quella che nell'ultima settimana conquista il primato in Italia di numero di contagi per 100mila abitanti. E' il tragico risultato delle manifestazioni della settimana scorsa oltre che una bassa percentuale di vaccinati.

Che la protesta sia ideologica, anche se non si sa bene a quale ideologia faccia riferimento, e che non abbia alcun fondamento lo dimostrano i dati. Nei tre grafici sopra si mostra l'andamento dei contagi in Italia, Regno Unito e Russia. La Russia dove i vaccinati sono solo il 31% della popolazione in questi giorni si viaggia a circa 1000 morti al giorno e si sta pensando ad un nuovo lockdown. In Gran Bretagna dove i vaccinati invece sono intorno al 70/80% ma dove non ci sono più restrizioni di alcun tipo (niente mascherine nemmeno al chiuso, luoghi pubblici a piena capienza, etc.) i morti sono contenuti, fra i 100 e i 200 al giorno, ma il contagiati viaggiano a circa 40000 al giorno. L'Italia è il paese che sta meglio fino ad oggi grazie a due fattori: l'alta percentuale dei vaccinati, l'utilizzo del green pass e alcune misure ancora in vigore come l'utilizzo delle mascherine nei luoghi al chiuso ed il distanziamento sociale. I decessi nel nostro paese sono dell'ordine di alcune decine al giorno. Rimanendo circoscritti all'Italia si potrebbe anche verificare che confrontando le due popolazioni di vaccinati e non, le percentuali di ricoverati e di decessi è notevolmente superiore nella popolazione dei non vaccinati rispetto ai vaccinati.

Ora leggendo questi dati possibile che ancora si debba mettere in discussione il vaccino e il green pass per accedere ai luoghi pubblici o nei luoghi di lavoro. Qualche giornalista e qualche politico di destra continua a dire che "Il Green Pass ce l'abbiamo solo noi" (aggiungerei in Europa perché in Israele è stato adottato anzi sarà revocato a chi non farà la terza dose), dimenticandosi di aggiungere: "Per fortuna". Una volta che l'Italia prende un provvedimento che dimostra la sua utilità con dati oggettivi, possibile che si debba lamentare che siamo solo noi ad aver adottato quel provvedimento ? Fra l'altro proprie in queste ore i paesi che sono più in difficoltà (Russia, Regno Unito, Bulgaria, ed altri) stanno pensando o andare di nuovo in lock down o di adottare il Green Pass. E domani qualche migliaio di persone si appresta a manifestare ancora a Trieste contro .... l'unico strumento che abbiamo in questo momento per difenderci dal virus. Mai appellativo fu più adeguato: imbecilli.

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venerdì 15 ottobre 2021

Oggi si manifesta contro la salute dei cittadini ed a favore del Covid


Se qualcuno nei mesi di marzo-maggio 2020, mentre eravamo rinchiusi in casa e dai balconi gridavamo che ne saremo usciti migliori, qualcuno ci avesse detto che, dopo un anno e mezzo, qualcuno sarebbe sceso in piazza perché non intende vaccinarsi contro quel virus che ha provocato milioni di morti ed ha trasformato le nostre vite, beh sicuramente lo avremmo preso per pazzo irresponsabile. Ed invece eccoci oggi a rischiare di vedere bloccato il paese perché una minoranza di persone (stando ai dati circa il 20% della popolazione sopra i 12 anni) non si è vaccinato, non intende vaccinarsi e protesta contro il famoso green pass che limita la partecipazione alla vita sociale se per chi non è vaccinato o tamponato negativamente. Sembra la fiera dell'assurdo ma soprattutto dell'ignoranza, quell'ignoranza sulla quale alcune parti politiche (il trio nero delle meraviglie: Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia) stanno pericolosamente giocando da mesi fino a provocare la rivolta di sabato da parte di bande fasciste. Difficile contrastare l'ignoranza quando questa è sfruttata dalla politica in maniera criminale per la propria propaganda. E non saranno sufficienti nemmeno dei semplici dati che tutti possono comprendere e verificare per capire quanto i vaccini siano stati importanti per non farci ricadere in altre ondate pericolose per la vita di tutti.  I vaccini contro il Covid-19 certamente non assicurano una copertura al 100%, ma altrettanto certamente dopo quasi un anno dal loro utilizzo è innegabile l'efficacia nel contrastare la pandemia. Non garantiranno, da soli, l'immunità di gregge ma analizzando dei semplici dati di questo ultimo anno, si può verificare che l'autunno 2021 è e sarà sicuramente migliore di quello dell'autunno scorso.

La curva della figura mostra l'andamento del numero dei positivi a partire dal 23 agosto dello scorso anno. Confrontando i numeri relativi al 14 ottobre del 2020 con lo stesso giorno del 2021 si registra
 
                           Positivi   Ricoverati   Terapia Intensiva
14.10.2020           86463    5470          539
14.10.2021           79368    2479          359

Ma più impressionante sono gli incrementi che si registravano nel 2020 rispetto al 2021: nel 2020 i positivi aumentavano a botte di 5000 al giorno mentre oggi diminuiscono al ritmo di 1500 al giorno, i ricoveri aumentavano di 300/400 unità al giorno mentre oggi diminuiscono di 50 al giorno, in terapia intensiva si registrava un aumento di 50 ingressi al giorno mentre oggi si ha una diminuzion e di una decina di pazienti al giorno. In sostanza ad ottobre del 2020 eravamo in piena terza ondata che portò ai picchi registrati alla fine di novembre, oggi invece questo dato è in decrescita ormai da oltre un mese dopo un picco molto contenuto registrato verso la fine di agosto. Il picco del 2020 fu il risultato dell'estate e del prematuro liberi tutti che causò la seconda ondata, complice anche l'ingresso nella stagione più critica. Oggi invece dopo un'estate sicuramente più libera dello scorso anno, con la sola chiusura delle discoteche, non si registra nessuna ondata oltre quel piccolo incremento dovuto alle vacanze estive ma contenuto grazie proprio ai VACCINI. Senza contare che in questo periodo, rispetto ad un anno fa, siamo alle prese con una variante, la Delta, più contagiosa e più pericolosa della variante che circolava nel 2020. Quindi se qualche paura, timore, scetticismo era comprensibile quando sono iniziate la vaccinazioni, ora non hanno più senso né giustificazione: I VACCINI PER ORA SONO L'UNICA ARMA CHE ABBIAMO PER COMBATTERE QUESTA PANDEMIA, CHI SI RIFIUTA DI VACCINARSI, CHI PARLA DI DITTATURA SANITARIA, E CHI ADDIRITTURA SCENDE IN PIAZZA A BLOCCARE IL PAESE E' UN IRRESPOINSABILE SENZA SE E SENZA MA. E per favore non parliamo di libertà che sappiamo tutti, anche se la memoria degli italiani è molto corta, che le uniche restrizioni alla nostra libertà sono state causate dal virus e a volte dalla irresponsabilità di quei cittadini che non hanno la minima idea di che cosa significhi il bene comune. 

giovedì 14 ottobre 2021

Donna, mamma, cattolica (finta) e anche Mussolini in gonnella

 


Ieri si è svolto alla camera lo scontro fra una dei responsabili dei disordini di sabato scorso alla CGIL, Giorgia Meloni, ed il ministro dell'interno Luciana Lamorgese. In realtà sabato 9 ottobre c'è stato un salto di qualità nella "guerra" contro i vaccini ed il green pass, una guerra alimentata dai partiti di destra (Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia) ormai tutti palesemente fascisti dopo che si sono schierati contro lo scioglimento di Forza Nuova, il braccio armato dei simpatizzanti del ventennio. Forse Giorgia Meloni non si aspettava la mozione di Pd e M5S che chiedeva la messa al bando, secondo la Costituzione e la legge Scelba sempre disattesa, e quindi ieri ha dovuto vestire i panni di quella che attacca il governo per non aver saputo prevenire e impedire l'attacco alla sede della CGil, ma l'anima nera della nuova mussolini in gonnella è comunque saltata fuori sia nei modi che nei contenuti. Il salto di qualità si può riassumere in tre punti.

La protesta scellerata guidata dalla destra contro i vaccini ed il Green Pass ha superato ogni limite. Indire manifestazioni contro il vaccino e l'uso della carta verde è quanto di più incomprensibile e fuori da ogni logica si possa immaginare. I dati dimostrano che i vaccini sono un'arma irrinunciabile contro la pandemia che tormenta il mondo da quasi due anni, opporsi ai vaccini è come manifestare a favore del virus che ci ha tenuti chiusi in casa per mesi. Ma ancora più scellerato e criminale è manipolare una simile manifestazione per andare a devastare la sede di un sindacato con l'obiettivo poi di occupare i palazzi delle istituzioni. Uno dei tanti segnali di arretratezza di questo paese: si è passati dal in meno di 40 anni dal popolo che manifestava per essere vaccinato (in occasione dell'epidemia da colera di Napoli) a manifestare contro il vaccino per un virus che ha provocato milioni di morti. 

La polizia ha ancora una volta dato dimostrazione di quello che è: un organo di stampo destrorso. La storia italiana è costellata di episodi nei quali il comportamento della polizia è quanto meno controverso: tanto irreprensibile e a volte criminale (come nei fatti del G8 di Genova) quando le manifestazioni sono di stampo anarchico o provenienti dall'area di sinistra del paese, quanto accondiscendente quando le stesse manifestazioni sono indette da aree della destra italiana, parlamentare o extra parlamentare. Quindi il comportamento di sabato 9 ottobre non rappresenta nessuna novità per chi ha vissuto gli anni 60-70-80 e non solo. Sabato scorso gli organi di polizia hanno quasi scortato circa 3000 manifestanti per due chilometri e mezzo fino alla sede della CGIL senza intervenire e senza opporsi alla devastazione che ne è seguita. In questo la donna, la mamma, la cristiana (falsa) ha ragione peccato che nel suo atto di accusa vesta poi i panni della Mussolini in gonnella strillando, strabuzzando gli occhi, e non puntando il dito contro i fascisti suoi amici.

La ministra dell'interno Lamorgese ci ha messo il carico nel suo intervento a difesa dell'azione della polizia. Ma non poteva portare scusanti accettabili: la polizia ha sempre trattato con un occhio di riguardo le manifestazioni di destra, che cosa ci si aspettava facesse sabato scorso ora che nel governo sono presenti due partiti di stampo fascista, Lega e Forza Italia, che dopo la devastazione da parte di Forza Nuova della sede della CGIL, si oppongono allo scioglimento del movimento neofascista ? E la Lamorgese ha avvallato questo comportamento portando una giustificazione "pericolosa" che dimostra la collusione delle forze dell'ordine con i neo fascisti: il ministro ha detto che "non era possibile" intervenire per non causare altri disordini. E quindi la polizia per ordine del ministro ha fatto da scorta ai criminali che sono andati a devastare la sede del sindacato e che avrebbero voluto anche entrare a Montecitorio e a Palazzo Chigi. Anche questo aspetto ha sottolineato la Mussolini in gonnella con gli occhi a palla, ma sempre dimenticando che a queste manifestazioni si arriva grazie alle spinte violente sue, di Salvini e di Forza Italia, i veri mandanti di quanto accaduto.

Ciò che fa specie e che porta il paese in uno dei periodi più bui della sua storia, è la considerazione che tutto questo accade non per il lavoro che stenta a ripartire, non per i diritti dei lavoratori che non esistono più, non per aumentare la qualità della vita del paese ma solo per ragioni ideologiche verso la battaglia contro una delle peggiori pandemie che ci abbia mai colpito e verso gli strumenti che abbiamo incredibilmente a disposizione per combatterla. Un atteggiamento criminale e irrispettoso verso le decine di migliaia di morti, verso le persone che sono in difficoltà a causa del virus, verso il paese intero che si ritrova dopo 70 anni a combattere con il fascismo.

Ultima annotazione: Salvini e Meloni che sostengono chi protesta contro i vaccini .... sono a loro volta vaccinati ... e questo la dice lunga su quanto si prendano gioco del paese intero.

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martedì 12 ottobre 2021

Il 40% del Parlamento Italiano è fascista


 A quasi 80 anni dalla caduta del fascismo, con una Costituzione Italiana che ripudia lo stesso fascismo, l'Italia ha un grosso problema certificato dai fatti di sabato 9 ottobre 2021: nel parlamento italiano sono presenti tre partiti che rappresentano il 40% circa dello stesso parlamento che sono fascisti. Oltre a Fratelli d'Italia, che ha sfacciatamente nel proprio simbolo il richiamo diretto al fascismo, anche la Lega, già fortemente sospettata di fascismo, e Forza Italia si sono aggiunti in questa difesa ad oltranza del fascismo e di quelle formazioni extraparlamentari che lo perseguono. Questo trio delle meraviglie non è in grado di schierarsi a favore della messa fuori legge di Forza Nuova, il movimento neofascista extraparlamentare che sabato ha messo a ferro e fuoco la sede della CGIL di Roma ma che aveva in programma l'assalto alle sedi istituzionali cardine della democrazia del nostro paese. In programma i fascisti di Forza Nuova avevano il progetto di sfruttare la protesta contro il Green Pass (surreale la protesta dei contrari alla carte verde che ritengono questo strumento un modo per limitare la libertà e poi si affidano ai fascisti per scendere in piazza a reclamare libertà) per poi occupare Montecitorio e Palazzo Chigi. Rispetto a queste progetto destabilizzante e reazionario un parlamento veramente democratico dovrebbe rispondere in maniera unanime e senza tentennamenti votando la condanna del progetto, ma soprattutto sciogliendo una forza reazionaria e fascista come Forza Nuova (non la sola purtroppo). E invece ecco che una parte considerevole del parlamento si schiera contro questa mozione presentata dal Pd giustificando questa scelta con motivazioni allucinanti e faziose. "Siamo a favore di una mozione che condanni tutte le violenze e tutti i totalitarismi" gridano i leader del centro destra, tralasciando che sabato in piazza a creare disordini e violenze c'erano solo i fascisti e negando la storia che in Italia ha visto solo la dittatura fascista e nessun altro tipo di dittatura. La motivazione è una sola: i tre partiti del centro destra sono a matrice fascista, razzista, xenofoba e antidemocratica. Chiunque abbia a cuore la democrazia non può sottrarsi e protestare contro il salto di qualità che la strategia dei fascisti ha registrato sabato scorso. Chiunque non condanna senza se e senza ma quei fatti ne diventa complice e punto di riferimento in parlamento.

domenica 10 ottobre 2021

Trenta anni di tolleranza ed alla fine i fascisti escono dalle fogne


Che l'Italia non abbia mai chiuso i conti con il fascismo è un fatto assodato. Dopo le stragi degli anni 70, iniziate con Piazza Fontana nel 1969 e terminate con la stazione di Bologna del 1980, passando per Gioia Tauro (1970), Peteano (1972), Questura di Milano (1973), Piazza della Loggia (1974), Italicus (1974), i criminali fascisti erano stati comunque emarginati dalla vita politica del paese anche se presenti in parlamento con un partito di fatto anticostituzionale. Sfruttando la tolleranza dei vari governi, che si sono succeduti alla guida del paese, e di tutta la politica italiana di volta in volta nel parlamento italiano sono sempre stati presenti partiti che si rifacevano al fascismo: prima il Movimento Sociale Italiano, poi il MSI-Destra Nazionale, poi Alleanza Nazionale ed infine Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, che riporta addirittura nel suo simbolo la fiamma tricolore del Movimento Sociale Italiano di Almirante. Un riferimento esplicito e incontrovertibile al fascismo mai per altro rinnegato dal suo segretario. La mossa più spregiudicata, della quale subiamo tutt'ora le conseguenze, la mise poi in atto Silvio Berlusconi portando nel suo primo governo ministri provenienti dall'area fascista di Alleanza Nazionale-Movimento Sociale Italiano, ma proseguendo poi negli altri suoi governi in questa processo di "rivalutazione" di politici di ispirazione fascista con il solo intento di prendere voti. Le conseguenze di questa politica berlusconiana, condotta con la complicità della sinistra (quella presente in parlamento) sono state disastrose e sotto gli occhi di tutti: un revisionismo storico senza precedenti che ha portato alcuni ad equiparare fascismo e comunismo oppure le foibe con le stragi nazi-fasciste, e addirittura a mettere in discussione feste nazionali patrimonio di tutti i cittadini italiani come il 25 aprile, il 1 maggio o il 2 giugno. E così oggi abbiamo un partito come Fratelli d'Italia che strizza l'occhio a formazioni extraparlamentari come Forza Nuova e Casapound oppure manda a candidarsi a sindaco di Roma (Michetti al ballottaggio) che fa dichiarazioni da gerarca nazista e antisemite. E grazie a questa tolleranza abbiamo un altro partito, la Lega, che dopo essere stata portata al governo sempre da Berlusconi mentre sbeffeggiava la Costituzione, la bandiera italiana e tentava di dividere l'Italia, oggi istiga tramite il suo leader Matteo Salvini, al razzismo, all'omofobia e al giustizialismo fai da te con una proposta di legge secondo la quale si può uccidere un proprio simile per difendersi. Ed oggi siamo arrivati ad un attacco frontale dei fascisti contro un sindacato e addirittura contro un pronto soccorso di un ospedale prendendo a pretesto la protesta contro il Green Pass. Ecco signori il FASCISMO E' SERVITO ed ora tutti quelli che negavano un rigurgito fascista dovranno mordersi la lingua e ricredersi. Soprattutto dobbiamo prendere coscienza che sarà necessaria una nuova Resistenza che faccia tornare nelle fogne questa gentaglia ma anche chi strizza l'occhio a questi criminali.

giovedì 7 ottobre 2021

Psicolabile, emotivamente instabile o politicamente psicogeno: comunque inadeguato a fare politica seria


 Ormai da tre anni a questa parte il leader della Lega, Matteo Salvini, ci ha abituati a tutto ma ogni volta i suoi comportamenti lasciano quantomeno perplessi, degni di un pazzo emotivamente e psicologicamente instabile. Una persona alla quale sarebbe rischioso dare in mano anche l'amministrazione di un condominio figuriamoci governare un paese o comunque far parte di una maggioranza di governo come l'attuale. 
Il buon Salvini vacillò nel 2019 quando, dopo un anno da ministro dell'interno e dopo aver avuti due voti a favore dal governo Conte 1, decise in preda ad una sbornia di mojito che avrebbe dovuto far fruttare subito quel 38% che gli assegnavano i sondaggi. Dalle spiagge della romagna inscenò una conferenza stampa fra tette, alcool e musica da discoteca nella quale annunciava il suo ritiro dal governo. La proposta era che si sarebbe potuto votare in una settimana, magari proprio il giorno di ferragosto, in modo che lui avrebbe avuto pieni poteri direttamente dal popolo. Naturalmente dimostrò subito quello che tutti temevano: prima che non conosceva la Costituzione, secondo che non aveva la minima idea di come funzionasse la democrazia parlamentare in Italia, terzo che non sapeva stare lontano dall'alcool. Quando si ritrovò al Senato vicino a Conte che lo schiaffeggiava (metaforicamente parlando) ebbe un lampo di lucidità e tentò di battere in ritirata, ma Conte, Mattarella e il Parlamento proseguirono per la loro strada dando vita ad un nuovo governo senza lo psicolabile.
Poi arrivò la pandemia e il Salvini diede subito sfogo alla sua instabilità. Inizio a passare dal "bisogna chiudere tutto" alle prime avvisaglie dell'arrivo dell'epidemia, al "bisogna aprire tutto" proprio quando il governo stava chiudendo per tentare di frenare l'epidemia, a mascherine si/mascherine no a seconda di come si esprimeva il governo e così via senza una linea precisa salvo andare contro il governo giallo/rosso.
Quando si iniziò a vedere la luce con i vaccini arrivò in suo soccorso l'omonimo Matteo di Rignano, un altro che in quanto a instabilità la sapeva lunga oltre bugiardo seriale tanto da battere anche il Matteo verde. Eccolo quindi tornare al governo, questa volta senza ricoprire (per fortuna) alcuna carica, ma comunque facente parte della maggioranza. Naturalmente le sue patologie nel frattempo non si erano attenuate ed ha iniziato a far votare ogni provvedimento del governo dai suoi ministri, salvo poi andare contro con le sue dichiarazioni ed a volte anche nelle votazioni in parlamento. E così ha finito per sbroccare un'altra volta: in questo caso non sotto i fumi dell'alcool ma sotto l'effetto dei risultati delle amministrative. Dopo aver girato per mesi tutte le città italiane dove si votava lanciando messaggi tipo "basta la sinistra", "arriva il buon governo" e boiate di questo genere i risultati delle votazione di domenica 3 ottobre l'hanno visto perdente, dietro la Meloni e Fratelli d'Italia e dove i candidati del centro destra hanno vinto si è trattato non di candidati della Lega. Risultato: mentre il governo si riunisce per approvare la delega fiscale già ampiamente discussa in consiglio di ministri, lui non fa partecipare i suoi ministri e inizia a blaterare che il governo prepara una patrimoniale sulla casa. Niente di tutto questo appare sulle carte e Draghi lo smentisce senza nemmeno tanto perdere tempo, ma lui insiste per mettersi in mostra e tentare di recuperare qualche voto almeno ai ballottaggi. Perfino i suoi gli sono contro affermando che se a patrimoniale non c'è, come afferma Draghi, inutile continuare la polemica. Una polemica che però non porta Salvini a ritirare i ministri come nel 2019 perché il rischio di essere di nuovo sbattuto fuori dal governo è concreto, qualcosa forse ha imparato ma un TSO sarebbe la soluzione migliore.

mercoledì 6 ottobre 2021

Il disastro della politica: ridateci la prima repubblica


 

Dopo il crollo della così detta prima repubblica il panorama politico italiano è diventato sempre più squallido e soprattutto ripiegato su se stesse a tal punto da favorire un partito che prima degli anni 90 era completamente sconosciuto: il partito dell'astensione. Nella prima repubblica i partiti erano 7 e questo numero è rimasto invariato per moltissimi anni ma nessuno si sognava di non votare perché NON RAPPRESENTATO come avviene oggi. Le recenti votazioni per le amministrative del 3 e 4 ottobre 2021 sono state l'apoteosi della non rappresentanza. Un esempio per tutti Roma: 22 candidati sindaci, una 40 di liste, e oltre il 50% di astensione. Certo che destreggiarsi fra i partiti ufficiali e liste, che in occasione di elezioni amministrative si formano per l'occasione salvo poi sparire la settimana dopo, non è certo semplice per l'elettore che si trova spiazzato da un'offerta abnorme. Limitandosi anche solamente ai partiti più rappresentativi, la qualità dell'offerta è veramente di basso livello soprattutto perché nessun partito ha un progetto solido da portare avanti nell'interesse generale del paese.

Fratelli d'Italia, nonostante gli sforzi falsi della sua leader per distanziarsi dal fascismo, strizza l'occhio a quella parte del paese ancora nostalgica o peggio ancora delle nuove formazioni che si ispirano al fascismo, Forza Nuova e Casapound su tutte. Anche recentemente Giorgia Meloni ha dichiarato che nel suo partito non c'è spazio per razzisti, xenofobi, nazisti dimenticandosi di citare anche i fascisti. Almeno nella prima repubblica il MSI era tenuto fuori dal governo, mentre la Meloni è stata anche ministro, e quando Almirante e soci si presentavano in tv venivano boicottati dai giornalisti di sinistra. Oggi invece Giorgia Meloni, nonostante non prenda le dovute distanze dal fascismo e quindi non rispettando la Costituzione, è continuamente presente in ogni televisione e telegiornale.

La Lega di Salvini dopo essere nata per dividere l'Italia in due e dare spazio al federalismo, era crollata grazie ai comportamenti del suo apparto dirigente e soprattutto da Umberto Bossi che ha finito per comportarsi come la così detta, nel racconto leghista, Roma ladrona. E' stata ripresa e risollevata da Matteo Salvini che ha adottato la politica della semplificazione: il suo programma politico si estrinseca a suon di tweet e buon per lui che da qualche hanno può utilizzare 280 caratteri invece dei tradizionali 140. Ma non è che cambia molto. Il fallimento totale di Salvini si è potuto apprezzare quando nel 2018 è stato portato al governo dal Movimento 5 Stelle. Salvini oltre il razzismo, oltre l'odio per il diverso, oltre il finto contrasto all'immigrazione non ha saputo attuare alcun programma che non sia un condono per aiutare chi evade le tasse e un decreto sicurezza che ha portato più insicurezza. Dopo l'ubriacatura dell'estate 2019 a colpi di sondaggi e mojito pretendeva di avere pieni poteri e far votare il paese a ferragosto: risultato fuori dal governo per rientrare nel 2021 grazie all'altro Matteo. Ora che il popolo leghista lo ha abbandonato alle recenti amministrative tenta di portarsi non si sa dove: non partecipa ai consigli dei ministri ma non lascia la poltrona ed i miliardi del PNRR da gestire. Un fanfarone inaffidabile.

Forza Italia ha costituito per alcuni anni il sogno di rinascita di milioni di italiani i quali però non conoscevano la storia del suo fondatore Silvio Berlusconi. Berlusconi si è presentato subito una volta vinte le sue prime elezioni nel 1993: formò un governo dove, per la prima volta nella storia della Repubblica, erano presenti esponenti di Alleanza Nazionale di Fini, gli eredi del MSI di Almirante e dei fascisti. Grazie a questa sua operazione scellerata oggi abbiamo in Italia la peggior destra presente in europa, incapace di tagliare i legami con il periodo più buio della storia italiana. Oggi Forza Italia vorrebbe proporre al Quirinale proprio Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale, in rapporti con la mafia tramite il suo amico Dell'Utri cofondatore del partito, ancora impelagato nel processo Ruby, la prostituta marocchina che, ancora minorenne, fu pagata da Silvio per le sue prestazioni. Se davvero si arrivasse a portare Silvio Berlusconi al Quirinale sarebbe veramente la vergogna più eclatante della Repubblica Italiana. 

Il Partito Democratico è stato un fallimento fin dalla sua nascita. Il primo risultato della sua creazione fu la caduta del governo Prodi che aveva vinto le elezioni con la coalizione dell'Ulivo. La maggioranza di quel governo era piuttosto risicata e invece di lavorare per fortificarla, Vetroni ed i suoi sprecarono energie per dare vita ad un Partito sulla falsa riga dei democratici americani. L'obiettivo era raccogliere il raccoglibile, da Binetti a Rutelli ai Ds, dando vita ad un carrozzone senza anima ma soprattutto che abbandonò l'elettorato storico della sinistra: operai, lavoratori, quartieri periferici delle grandi città. Un territorio che una volta lasciato a se stesso ha finito per diventare il pascolo della destra e della Lega. U partito senza anima che per circa quattro anni si è venduto ad un infiltrato di Berlusconi, Matteo Renzi, portandolo al governo e votando la peggior riforma contro i lavoratori mai votata da un partito che si ritiene di sinistra: il Jobs Act. Renzi è quasi riuscito a distruggere il PD che ha subito una scissione (una delle tante a sinistra) ed oggi è in mano ad un democristiano come Enrico Letta, certamente una persona onesta, ma che di sinistra ha niente. Non ha nemmeno il coraggio di stracciare il Jobs Act e magari iniziare con una piccola riforma che potrebbe portare qualche beneficio al mondo del lavoro: il salario minimo. Ma non si può perché altrimenti si toglie potere contrattuale ai sindacati, ed i lavoratori ???

Il Movimento 5 Stelle, un fallimento totale e un vero e proprio bluff. Anche questo facilmente prevedibile considerato che il manifesto di quel movimento era il "Vaffa" lanciato da un comico fallito che ha trovato nell'avventura politica il modo per tornare in auge. Il Movimento ha avuto il suo successo fino a quando è stato fuori dal parlamento o una volta entrato è rimasto all'opposizione. Le sue lotte No-Tav, No-Tap .. no tutto, una volta arrivati al governo si sono sgretolate come una costruzione colpita da un terremoto di oltre 9 gradi. Per mantenere quelle promesse il Movimento sarebbe dovuto arrivare al governo da solo, cosa che per fortuna non è accaduta, o altrimenti avrebbe dovuto scendere a compromessi, quelli che il movimento stesso dichiarava di combattere. Risultato: hanno finito per governare con tutti i loro nemici dichiarati e addirittura stare in un governo con a capo il banchiere Draghi.

Sui partiti a sinistra del Pd vale la pena di stendere un velo pietoso. Molto attivi quando si tratta di fare distinguo o dividersi così come incapaci di occupare quegli spazi lasciati liberi da quello che fu il più grande partito europeo di sinistra per farseli occupare dalla destra meloniana e salviniana. Purtroppo in un periodo storico dove l'ignoranza dell'elettore la fa da padrona, o si contrasta la destra a colpi di tweet o se, forse giustamente, si intraprende la strada della cultura e della coerenza ci vorranno anni per recuperare il terreno perso. Ma soprattutto quel terreno non sarà recuperato se non ci si mette in testa di unirsi piuttosto che dividersi.

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martedì 5 ottobre 2021

E come al solito chi non vota ha sempre torto

 


Era già accaduto ma un successo come quello di ieri il partito dell'astensione non lo aveva mai ottenuto: oltre il 45%. E come in passato a nessuno interessa più di tanto. Nei dibattiti post voto e nelle dichiarazioni dei politici il partito dell'astensione è tranquillamente ignorato a dimostrazione di due fatti rilevanti: lo stato disastroso della qualità politica in Italia, chi si astiene e chi non vota alla fine delega ad altri il proprio futuro e quindi ha sempre torto. Magari poi chi non è andato a votare è colui che dietro la tastiera spara le sue frecce contro tutti destra, sinistra, centro e affini. Astenersi poi a delle elezioni amministrative è più deleterio che astenersi alle politiche in quanto quando si va a votare per consigli comunali e/o regionali si vanno ad eleggere quegli amministratori che impatteranno maggiormente sulla vita dei singoli cittadini. La motivazione più diffusa è la seguente: nelle liste non c'è nessuno che mi rappresenti. Una motivazione che può essere facilmente contestata. Prendiamo per esempio il Comune di Roma: in lizza si sono ritrovati ben 22 candidati sindaci con un numero di liste quasi tre volte tanto ... possibile che in questa offerta così numerosa e variegata un cittadino non possa trovare un proprio rappresentante ? E' la conferma di una caratteristica comune dell'italiano medio, pensare prima di tutto a se stesso ed ai propri problemi piuttosto che alla comunità. Ecco allora spiegati i 22 candidati sindaci di Roma e le innumerevoli liste che si raggruppano intorno ad ogni candidato. Qualche esempio: 

- Sergio Iacomeni sostenuto dalla lista Nerone

- Rodolfo Concordia sostenuto da una lista di nostalgici della prima repubblica

- Giuseppe Cirillo sostenuto dal partito delle Buone Maniere

E così via. Ma oltre a queste liste dal sapore folkloristico poi ci sono gli integralisti dei vari partiti che si rifiutano di votare per non condividere la politica a livello nazionale del proprio partito e quindi rinunciano a scegliere chi li amministrerà nei prossimi 5 anni. Primi fra tutti i grillini che hanno visto il loro Movimento trasformarsi così tanto da andare a governare con chiunque fosse disponibile partendo da Salvini per passare dal Pd e approdare poi ai "nemici" di Forza Italia. Ma piuttosto che astenersi non sarebbe stato più "coscienzioso" affidarsi alla Lista Nerone ?

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