sabato 31 ottobre 2020

In Italia oltre al Covid gira uno sciacallo


Purtroppo nel nostro paese oltre al virus del Covid-19, che circola come in ogni altra parte del mondo, dobbiamo anche contrastare non un virus ma un personaggio che si contraddistingue per il suo sciacallaggio politico: Matteo Salvini. Non passa giorno che il leader della Lega non ci delizi con le sue perle di saggezza o con le sue iniziative che hanno un solo obiettivo: creare caos senza fare proposte serie e attuabili in un momento così grave per l'Italia. Oggi si presenta indossando una mascherina inneggiante a Trump per parlare ancora del tunisino che, sbarcato a Lampedusa alla fine di settembre, due giorni fa ha ucciso tre persone a Parigi. Indossare quella mascherina inneggiante ad un capo di stato che sta facendo morire decine di migliaia di persone a causa di una politica scellerata per il contenimento dell'epidemia da Covid è un atto oltre che criminale, irrispettoso per tutto il paese. Un senatore della repubblica italiana che in questo modo non porta rispetto né per chi è morto a causa dell'epidemia né tanto meno per tutti quegli operatori sanitari che stanno combattendo una battaglia senza quartiere. E' semplicemente vergognoso. La vicenda poi del terrorista tunisino non poteva non essere sfruttata per la politica dello sciacallo. Ecco allora che Matteo Salvini, dopo mesi nei quali si è scagliato a suon di tweet contro Macron e la Francia per i respingimenti a Ventimiglia, d'improvviso veste i panni del francese ed accusa senza se e senza ma Conte ed il governo italiano come responsabili dell'attentato parigino. Una vergogna per il paese ma anche per tutti i cittadini onesti che mantengono in parlamento un simile personaggio. Simili atteggiamenti dovrebbero anche aprire gli occhi ai sostenitori di questo pseudo politico. Matteo Salvini non ha una linea politica, non ha un progetto, non ha alcun programma alternativo da proporre, il leader della Lega tiene un solo atteggiamento: andare contro corrente anche smentendosi continuamente nel giro di pochi giorni o addirittura nello stesso giorno. Chi lo sostiene non può avere certezza della sua linea politica perché se domani il governo si adoperasse per esempio per respingere i migranti sicuramente lui troverebbe il modo per sostenere che i respingimenti non sono una buona politica per contrastare l'immigrazione. D'altra parte quello che ha combinato nell'agosto 2019 è stata una chiara evidenza della inconsistenza politica e istituzionale di questo squallido personaggio politico.

domenica 25 ottobre 2020

Errare è umano, perseverare è diabolico ... soprattutto in tempo di Covid


 

Poche cose dovevamo imparare dalla tremenda esperienza dei mesi di marzo, aprile e maggio.

1) L'epidemia da Covid-19 non è una semplice influenza come i ben informati hanno tentato e tentano di farci credere.

2) Il Covid-19 è un virus perfido che può infettare anche (e soprattutto) persone che non presentano sintomi ma che poi possono contagiare altre persone che invece potrebbero reagire in maniera grave.

3) Non abbiamo a disposizione né terapie mirate né vaccini e soprattutto non sappiamo quando saranno disponibili.

4) Fino a quando non avremo farmaci e/o vaccini abbiamo un'unica arma: il distanziamento.

In fin dei conti non sarebbe stato difficile capire queste quattro regolette ed agire di conseguenza ed invece sta andando tutto a rotoli. A marzo siamo stati colti di sorpresa anche grazie a qualche presunto "scienziato" virologo che in tv blaterava in sequenza: "L'epidemia non arriverà mai da noi e se arrivasse siamo pronti", "Gli asintomatici non possono contagiare altre persone", "Le mascherine non servono". Poi da un giorno all'altro ci siamo ritrovati chiusi in casa a contare i ricoverati, gli intubati in terapia intensiva ed i morti. Ne siamo usciti con circa 35.000 morti ed una crisi economica da paura. A giugno poi liberi tutti e il mese è andato via tranquillo insieme a luglio. Poi è scattato agosto e via tutti in vacanza come se niente fosse successo. Il governo è stato a guardare anche in questo caso forse seguendo un'altra platea di finti "scienziati" che, come i politici italiani, non vedevano oltre il loro naso. Siamo andati dal virus indebolito fino al virus clinicamente morto, affermato non su riviste scientifiche con tanto di dati sperimentali, ma sui soliti social twitter e facebook. Il governo ha chiuso una porta di una stalla con almeno 10 porte quando era troppo tardi: la porta delle discoteche. E siamo arrivati al 7-10 settembre quando c'è stata un'impennata dei contagi però contenuta fino a quando non sono arrivati le prime conseguenze del ritorno a scuola, del ritorno al lavoro, del tentativo di riaprire qualsiasi evento. Senza che nel frattempo, nei mesi più tranquilli, il governo avesse preso qualche iniziativa per contrastare quella seconda ondata che in molti prevedevano. Certo non si sarebbe potuto pretendere che in tre mesi si risolvessero problemi cronici della sanità e dei trasporti, ma nemmeno rimanere con le mani in mano fino a ricorrere ad un'altra chiusura anche se non totale come quella attuale. Ed invece eccoci qua con i pronto soccorso intasati grazie ai mali di quarantanni di sanità discutibile. Non esiste più da tempo la sanità di frontiera dei medici di famiglia. Ormai da decine di anni siamo abituati ad andare al pronto soccorso quando abbiamo un problema ed il medico di famiglia non fa più visite a domicilio. Il paziente è lasciato in balia a se stesso oppure libero di andare in ambulatorio magari con la febbre a 40 oppure negli orari di visite che non è detto siano giornalieri e così nel 90% dei casi si reca al pronto soccorso dove, quando va bene, staziona dalle 7 alle 8 ore in attesa di essere visitato. Tutto questo in situazioni normali, immaginate in questi giorni quando si registrano intorno ai 700-800 ricoveri. Si parla di telelavoro, didattica a distanza, perché non si può fare altrettanto nella sanità ? E non si è fatto niente per tentare questa strada nemmeno in questi mesi fra la prima e la seconda ondata ? Da molte parti si sente di che la telemedicina sarà la sanità del futuro, vale la pena segnalare che quel futuro era iniziato più o meno agli inizi degli anni 70 ed ora rimane ancora futuro nella realtà quotidiana. Ed ora torniamo alla terapia dei mesi primaverili, chiusure di attività e restrizioni ai cittadini. Già i cittadini che in una gran parte non hanno capito che non possono fare la vita normale pre-Covid e che scendono in piazza a protestare contro le restrizioni. Siamo all'assurdo che si scende in piazza, si bruciano auto e cassonetti per protestare contro la chiusura di bar e ristoranti alle 18, ma non si scende in piazza per protestare contro la corruzione, per protestare contro politici e partiti che rubano, contro le mafie ... non si protesta per andare a bere una birra o un mojito alle 23. Unica piccola giustificazione a favore del governo: dove contrastare un'opposizione che non perde occasione per fare sciacallaggio politico su qualsiasi provvedimento, criticando sempre ma senza fare proposte alternative ... 

A proposito di telemedicina ... per fortuna alcune realtà di tipo volontario esistono e funzionano ... questa, Dematepa,  per esempio è una giovane associazione delle Marche molto attiva.

domenica 18 ottobre 2020

Ritardi cronici, ritardi estivi e i soliti furbetti ... ed il Covid brinda

 


Dopo le bisbocce estive e le imbriacature di ottimismo propinate da una parte di presunti esperti virologi che non guardavano oltre il loro naso, eccoci di nuovo in piena bufera da epidemia Covid-19 con le strutture sanitarie di nuovo in affanno. Al 31 agosto avevamo 1288 ricoverati e 94 in terapia intensiva, al 30 settembre siamo passati 3047 ricoverati e 280 in terapia intensiva, oggi al 18 ottobre registriamo 7131 ricoverati e 750 in terapia intensiva. Una crescita esponenziale che ci riporta ai mesi di marzo aprile se non ad una situazione ancora peggiore (in 15 giorni abbiamo avuto quasi 1000 decessi). Che cosa è cambiato dai mesi del lockdown ? Presto scopriremo che è cambiato poco o niente. D'altra parte un paese massacrato da 30 anni a questa parte, soprattutto nella sanità, nella scuola e nei servizi in generale, potevamo pensare potesse essere rimesso in sesto in pochi mesi per affrontare la seconda e più pericolosa ondata ? Sicuramente no ma allo stesso tempo impiegare i mesi estivi per polemizzare sui banchi e non preoccuparsi di potenziare le strutture sanitarie o il trasporto pubblico non poteva che portarci alle condizioni attuali con il conteggio giornaliero di nuovi contagi (per ora intorno ai 12000), dei nuovi ricoveri (circa 500) e dei nuovi decessi (circa 70 al giorno). Ora si cerca di correre ai ripari con provvedimenti tampone per non tornare alla chiusura totale che appare difficile da scongiurare. Anche grazie ai soliti "furbetti" italiani che trovano sempre il modo per cercare di aggirare una legge. Il governo decide la chiusura di bar e ristoranti alla mezzanotte ? Il furbo gestore chiude a mezzanotte e riapre alle una di notte (successo a Bologna e Catanzaro). Il governo ferma le attività sportive di contatto amatoriali ? Bene il gruppetto di amici tira fuori qualche euro e si iscrive ad un ente dilettantistico affiliato al Coni e le partitelle settimanali di calcetto sono assicurate. Che poi che senso ha vietare ad un gruppo di amici le partitelle al caletto quando poi le società sportive dilettantistiche possono continuare i loro tornei di calcio e di rugby. Questi sono gli italiani, quelli che si lamentano della burocrazia salvo poi ingegnarsi in qualsiasi modo per aggirare una semplice legge che prevede la chiusura dei locali pubblici ad una determinata ora. Immaginate che cosa si può arrivare a pensare o fare per aggirare un concorso o un appalto pubblico. La burocrazia nasce da qui: dalla mancanza di senso civico dei cittadini oltre da una classe politica inadeguata perfino a scrivere leggi. 
Il Covid per ora ha avuto la meglio e non solo in Italia come si sta osservando, ma una società basata sul profitto, sullo sfruttamento, che non può permettersi un mese di blocco totale per difendersi da un epidemia, è una società nella quale il virus sguazza e la fa franca. 

martedì 13 ottobre 2020

Gestione epidemia: solito scontro stato-regioni

 


Che la scuola fosse un banco di prova cruciale per la gestione dell'epidemia Covid_19 era noto, che diventasse l'ennesimo tema di scontro fra Regioni e Stato magari si poteva non ipotizzare considerato il momento critico che stiamo vivendo. Purtroppo non è così. Dopo l'inizio della scuola a pieno regime, dal 21-22 settembre, si è verificata l'impennata dei contagi e della diffusione del virus. Per quanto riguarda l'incremento dei positivi siamo ad un passo dai numeri di marzo aprile e lentamente ci stiamo arrivando anche con i ricoveri ed i decessi. Nei mesi precedenti il 20 settembre si è pensato soprattutto ad adottare misura per contenere il contagio all'interno della scuola senza preoccuparsi di quello che sarebbe avvenuto al di fuori della scuola stessa. Chi si reca al lavoro utilizzando i mezzi pubblici conosce benissimo la differenza fra l'affollamento degli stessi nei giorni con le scuole chiuse rispetto alle giornate nelle quali le scuole sono aperte. In questo ambito non si è fatto assolutamente niente né da parte dello Stato, né tanto meno da parte delle regioni che sono in fin dei conti gestiscono i trasporti locali. Addirittura alcune regioni capeggiate da Bonaccini ha chiesto di ripristinare ove possibile le lezioni a distanza proprio per non sovraffollare i mezzi di trasporto pubblici, proprio Bonaccini che qualche mese fa chiedeva di abolire il limite al numero di passeggeri sugli stessi mezzi. Insomma si naviga a vista cambiando parere a seconda del momento a dimostrazione della mancanza totale di un vero progetto per contrastare l'epidemia. Naturalmente la ministra Azzolina ha risposto picche alla richiesta di Bonaccini senza per altro né constatare che l'apertura della scuola ha fatto impennare il numero di contagi né fornire spiegazioni esaurienti al proprio dissenso su questa misura. Unico motivo reale sarebbe quello del fallimento dell'azione della ministra Azzolina qualora si tornasse alla didattica a distanza. E così possiamo chiudere i bar alle 21 (che poi non sarà così), possiamo proibire giustamente gli sport di contatto a livello amatoriale, ma se non si interviene in uno dei settori strategici per il contatto fra le persone, il trasporto pubblico appunto, tutti gli altro interventi rimangono dei palliativi rispetto al problema centrale. D'altra parte che il nostro paese soffra di carenze decennali nella scuola è risaputo e pensare che queste carenze fossero superabili in 5 mesi sarebbe stata pura utopia chiunque si fosse trovato al governo. Carenza di locali, carenza di insegnanti, carenza di trasporti tutti fattori sui quali però non si è intervenuto in alcun modo e quindi oggi ci ritroviamo a combattere il virus marginalmente. I primi due mesi, marzo ed aprile, è stato relativamente semplice contrastare l'epidemia: tutto chiuso e tutti in casa. Ma quella esperienza non può essere ripetuta causa il tracollo economico del paese ed allora, di fronte a interventi non strutturali, aspettiamoci di raggiungere i record negativi degli altri paesi europei.

martedì 6 ottobre 2020

Un'opposizione criminale


La destra che alla Camera esulta per la mancanza del numero legale sul voto relativo al nuovo Dpcm illustrato dal ministro Speranza è un segnale inequivocabile della situazione emergenziale non solo per l'epidemia ma anche per la democrazia. Il numero legale è mancato fra l'altro anche per la quarantena alla quale sono sottoposti circa 50 deputati e l'esultanza per questo fatto rappresenta in maniera plastica quanto questa opposizione sia una minaccia per il paese alle prese con problemi seri per la salute di tutti i cittadini. Tutta la destra ma in particolare la Lega di Salvini e FdI della Meloni sfruttano ogni minima occasione per polemizzare inutilmente su qualsiasi provvedimento del governo, anche quello sacrosanto di rendere obbligatorio in tutta Italia l'uso delle mascherine sia in luoghi chiusi che all'aperto. I dati di questi giorni, sebbene migliori rispetto agli altri paesi d'Europa, sono preoccupanti e dopo i picchi causati dal periodo delle vacanze scellerate, ora siamo in presenza di un nuovo picco causato dalla riapertura delle scuole e delle attività sportive professionistiche. Ormai si viaggia ad un ritmo di circa 2700 casi al giorno con un inizio di stress per gli ospedali e le terapie intensive. Si dovrebbe intervenire prima che sia troppo tardi ma se si fa polemica sulle mascherine o addirittura, come ha fatto Sgarbi, si indica lo stato come fascista perché si obbligano a stare in quarantena anche i positivi asintomatici, allora la guerra la virus sarà più dura. Il governo dovrà lottare anche contro l'opposizione a causa anche di una certa parte della cittadinanza che segue le indicazioni di questi scellerati. Purtroppo la destra è scellerata in qualsiasi parte del mondo basta semplicemente vedere che ha combinato il Presidente americano Donald Trump in questi giorni dopo un ricovero per Covid avvenuto giovedì ed oggi già al lavoro alla Casabianca senza mascherina. Non è una consolazione ma semplicemente una difficoltà in più a livello mondiale nella lotta contro la pandemia. C'è solo da ringraziare Salvini e la sua passione per il mojito altrimenti oggi saremmo davvero nel disastro più totale.

domenica 4 ottobre 2020

Covid: la guerra non è vinta e l'esercito sbanda

 


Ormai il comportamento del Covid e dell'epidemia dovrebbe essere abbastanza chiaro a tutti: fino a quando non avremo un vaccino efficace tutti i settori della vita sociale saranno dipendenti dall'andamento del contagio. Andamento che comunque in questa fase dipende quasi esclusivamente da noi e dai nostri comportamenti. Dopo l'apertura di tutte le attività all'inizio di giugno la situazione sembrava mettersi bene e lentamente il numero dei positivi scendeva, come scendeva quello dei ricoverati e dei decessi. Poi è arrivato agosto e la voglia di andare in vacanza ci ha fatto pensare di averla avuta vinta. Ci siamo risvegliati pesantemente ai primi di settembre con un incremento di nuovi positivi intorno ai 1000 (su media settimanale) risultato dei bagordi ferragostani. I provvedimenti presi dopo ferragosto ci hanno riportato ad una curva discendente fino a quando non abbiamo avuto la riapertura delle scuole (indispensabile sebbene con molti rischi), la chiusura della campagna elettorale con manifestazioni e assembramenti senza alcuna precauzione (elezioni tranquillamente rinviabili in questo caos), ripartenza del campionato di calcio con tanto di spettatori (anche se solo 100 spesso tutti ammucchiati in ridotti spazi all'interno dello stadio), ripartenza di alcuni sport al chiuso (anche qui con 200 spettatori). Risultato: siamo ai primi di ottobre e il numero di positivi torna repentinamente a crescere. Ormai non c'è più bisogno di virologi super esperti che ci spiegano come funziona il contagio: se stiamo attenti ed evitiamo assembramenti ce la possiamo fare ad arrivare al momento in cui avremo il vaccino, se continuiamo a voler ad ogni costo fare una vita "normale" anche per quelle attività non indispensabili (ristorante, partite di calcio, manifestazioni varie tipo la festa del cavallo in sicilia, etc. etc.) il contagio riprenderà vigore, aumenteranno ricoveri in ospedale, in terapia intensiva e aumenteranno i decessi (come ormai sta avvenendo da qualche settimana) e dovremo scegliere: o richiudere tutto o contagiarci tutti con sterminio delle persone sopra i 75 anni. E' molto semplice.  Ed in questa guerra, che per metà è persa, tornano ad emergere tutti gli aspetti negativi del nostro sistema politico: uno su tutte la pericolosa autonomia delle regioni in materia di sanità. Fioccano le ordinanze dei presidenti di regione e le conseguenti polemiche anche surreali. Una su tutte l'ordinanza della regione Campania che costringe a stare in quarantena chi ha avuto contatti con dei soggetti positivi: in virtù di questa ordinanza per esempio i giocatori del Napoli devono stare in quarantena e non potranno giocare la partita con la Juve di stasera. Apriti cielo e le polemiche sono servite su un piatto d'argento grazie anche alla Federazione Gioco Calcio che sostiene che la partita si deve giocare. D'altra parte tutta la vicenda del calcio in era Covid è surreale con l'Uefa che sancisce il principio che una squadra debba giocare anche se ha solo 13 giocatori disponibili e dando di fatto il via ad un effetto domino che inevitabilmente porterà tutte le squadre ad avere un numero di contagiati rilevante. Ma le vicende surreali se si andasse ad esaminare regione per regione sono molte altre. Che dire per esempio della Regione Marche dove Fratelli d'Italia è riuscita a far eleggere il suo candidato fascista con un campagna elettorale incentrata, fra le altre cose, sul presunto regime dittatoriale instaurato dal governo Conte nella gestione dell'epidemia (strana concezione per un partito che si ispira proprio all'unica dittatura che questo paese ha dovuto sopportare: quella fascista). Una volta insediato quale è stato il primo provvedimento del Presidente Acquaroli ? Un'ordinanza che impone l'uso delle mascherine all'aperto quando si è in presenza di assembramenti, più o meno il contrario di quanto sbandierato nella campagna elettorale. A livello nazionale ora si legge che sarà impiegato l'esercito per far rispettare le regole, ma quali regole se queste cambiano da regione a regione e spesso da comune a comune ? 

sabato 3 ottobre 2020

Catania: capitale europea dei ... disperati


Dopo gli appelli accorati del "Capitano" affinché il 3 Ottobre 2020, giorno del processo a Matteo Salvini per il caso Gregoretti,  Catania diventasse "La capitale europea della Libertà" con la tre giorni a sostegno dell'ex ministro dell'interno, nella città etnea si sono presentati in qualche decina per essere processati insieme al loro leader. Continua quindi, per fortuna, il lento declino del leader leghista ormai vittima del suo stesso super ego, della sua follia razzista e xenofoba, della sua incapacità politica nel proporre un reale progetto di governo e di paese. E così nella giornata del processo alla "libertà" gli unici eventi di questa giornata sono il caffè consumato dall'allegra brigata (Salvini, Meloni, Tajani) ed una lastra di marmo che cade sulla gamba dell'avvocato di Salvini Giulia Bongiorno. Nell'udienza a porte chiuse il giudice emette l'ordinanza di rinvio al 20 novembre per sentire gli altri protagonisti della vicenda: Conte, Di Maio e Toninelli. Insomma tanto rumore per nulla, ma oltre al rumore anche i soldi spesi dalla Lega per mettere in scena la tre giorni di sostegno al proprio leader. Ma si sa la Lega è abituata a sperperare se non a rubare soldi pubblici a partire dai famosi 49 milioni per finire agli euro spesi da Matteo Salvini per girare l'Italia in lungo e in largo con la scusante delle varie campagne elettorali. Ora che si prospetta un periodo di stanca elettorale che farà il buon Matteo trovandosi improvvisamente senza raduni elettorali e con un elettorato decimato di almeno 10-12 punti percentuali in solo un anno ? Per il momento si consola con l'hastag #iostoconsalvini che oggi si trova al primo posto far gli hastag di tendenza in Italia, magra consolazione passare dalle piazze con sterminate folle inneggianti al capitano a qualche migliaio di tweet in buona percentuale provenienti da profili falsi tanto per aumentare il consenso che ormai è più virtuale che reale. Per ora quindi il 3 ottobre, giornata della Libertà, si chiude con un nulla di fatto: una sbandierata la sera del 2 ottobre, un caffè per tre, un centinaio di persone che si sono fatte prendere in giro ma fortunatamente, per loro, in forte calo rispetto agli elettori leghisti del 2018.