sabato 28 gennaio 2023
Più che giornata della memoria, la solita giornata dell'ipocrisia
martedì 24 gennaio 2023
Sempre più vicini alla terza guerra mondiale-nucleare
Nonostante la totale indifferenza dei mezzi di informazione ormai assuefatti alla guerra in Ucraina, oggi è stato fatto un grande passo di avvicinamento alla terza guerra mondiale nonché guerra nucleare. Stati Uniti e Germania hanno deciso di inviare i loro carro armati, Abrams e Leopard, all'Ucraina: un passo decisivo e fondamentale in quanto si certifica anche formalmente l'entrata in guerra di Germania e Stati Uniti contro la Russia. Fino ad oggi infatti questa terza guerra mondiale sostanziale era stata mascherata dietro il paravento della fornitura all'Ucraina di armi di difesa, indispensabili per contrastare l'invasione russa. I carri armati costituiscono di fatto non armi di difesa ma armi di attacco e di invasione, come la seconda guerra mondiale ha ampiamento dimostrato, e quindi dotare l'Ucraina di queste armi significa sostanzialmente dotare Zelensky di un arsenale offensivo. Insomma ora l'Ucraina sarà in grado di condurre per procura la guerra che gli Stati Uniti volevano condurre contro la Russia di Putin. E l'Europa ? Bella domanda. L'Europa di fatto non esiste nell'affrontare questo problema come non esiste di fatto quando si devono o si sono dovuti affrontare problemi di altro tipo.
Nello specifico l'Europa sembrava unita nella decisione di aiutare l'Ucraina a contrastare l'invasione decisa da Putin, ma a fronte di questa unità di intenti ogni paese ha agito per conto proprio e in maniera autonoma. Non c'è stata una politica comune per esempio sul tipo di armamenti da inviare a Zelensky. Ora addirittura la Germania decide di inviare le proprie macchine da guerra più avanzate ed efficienti, i carri armati Leopard, che non fanno parte della categoria di armi difensive (se mai un'arma può essere definita solo di difesa) ma di armi di offesa e soprattutto di invasione.
Ora di fatto Germania e Stati Uniti non possono più negare di essere entrati in guerra contro la Russia.
Ci stiamo avvicinando pericolosamente ad un tremenda terza guerra mondiale che questa volta sarà quasi certamente una guerra nucleare. Il sito messo in piedi da alcuni scienziati e che calcola il rischio di una guerra nucleare ci avvisa che non siamo mai stati così vicini alla distruzione totale del nostro mondo e della nostra civiltà. Per dare un'idea di questo rischio nel 1991 eravamo a circa 24 ore da un'ipotetica catastrofe mondiale, oggi la stima di questi scienziati ci dice che siamo ad appena 90 secondi. Un'avvertenza inascoltata: si forniscono armi all'Ucraina in nome di una pace che però nessuno cerca in maniera seria e consapevole.
venerdì 20 gennaio 2023
Governo Meloni: oltre l'incompetenza anche la sfiga
Che il governo della presidente Giorgia Meloni fosse una brigata di incompetenti e inadeguati è apparso subito chiaro in questi primi tre mesi di legislatura. Una continua giravolta di annunci seguiti da retromarcia, giravolte e passi indietro da far impallidire qualsiasi altro governo della prima e seconda repubblica. Prima i raveparty con una norma scritta con i piedi, poi le giravolte sui Pos e sull'utilizzo del contante nella legge di bilancio, poi la questione migranti che si è ridotta a far navigare le navi delle Ong su e giù per le coste italiane ed infine la farsa finale della questione dei carburanti. Dopo aver tolto lo sconto sulle accise ed aver provocato un aumento di circa 25/30 centesimi al litro sui carburanti, la Meloni ha goffamente tentato di scaricare sui gestori questo aumento largamente prevedibile ed infine per "rimediare" ha obbligato gli esercenti dei distributori ha pubblicare ogni giorno un fantomatico prezzo medio. Non si capisce quale vantaggio avrebbe l'automobilista a sapere questo prezzo medio quando può per esempio comodamente sapere con una semplice app il costo di gasolio e benzina praticato da qualsiasi distributore del territorio nazionale. Alla fine di questa sequenza interminabile di giravolte anche la sfiga si è accanita a mettere i bastoni fra le ruote del primo governo della repubblica a guida femminile. Erano giorni che il ministro della giustizia Nordio aveva iniziato la propria battaglia contro le intercettazioni da sempre odiate soprattutto dagli amici di Berlusconi, una battaglia nella quale si era sbilanciato in un'affermazione secondo la quale le intercettazioni sarebbero inutili in quanto i boss mafiosi non usano i telefonini e qualora li usassero durante le loro telefonate parlano del tempo e non dei loro sporchi affari. Il ministro Nordio non aveva ancora terminato di concludere questo suo pensiero che dalla Sicilia arrivava una notizia bomba: il boss mafioso Matteo Messina Denaro latitante da oltre 30 anni era stato catturato. Ma l'aspetto più controverso per il ministro è stato sapere che Messina Denaro era in possesso non di uno ma bensì due cellulari e che il suo arresto era stato reso possibile proprio grazie alle intercettazioni. Sembra che il ministro abbia sbottato davanti ai suoi collaboratori: "Ma porca miseria dopo 30 anni proprio oggi la polizia ha pensato bene di arrestarlo ? Non si poteva aspettare ancora qualche giorno in modo che la gente dimenticasse le cavolate che ho appena detto sulle intercettazioni ?". Incavolato Nordio ha subito telefonato al suo collega ministro dell'interno Piantedosi il quale è caduto dal pero asserendo di non sapere assolutamente niente dell'operazione di polizia che era in corso. Un'affermazione passata inosservata che il ministro ha ripetuto in diretta televisiva: il ministro dell'interno non era a conoscenza della più importante operazione di polizia degli ultimi 30 anni. E' un paese normale quello nel quale il ministro della giustizia ed il ministro dell'interno nonché il capo del governo sono all'oscuro che si sta catturando un boss mafioso latitante da 30 anni e che lo stesso boss in questi anni ha girato liberamente nel suo paese di nascita ? Un situazione assurda che la racconta lunga sulla fiducia che le forze dell'ordine ripongono nei nostri governanti.
Ma non finisce qui perché il ministro della giustizia, non contento delle gaffe sulle intercettazioni, va in parlamento proprio il giorno della cattura di Messina Denaro e spara a zero sulla magistratura e sulle forze dell'ordine colpevoli di strumentalizzare le intercettazioni, soprattutto quelle dove sono coinvolti i politici. Il ministro conclude la sua arringa in parlamento invitando i parlamentari di non rendersi supini ai Pm che vedono la mafia ovunque. Siamo nel surreale totale ma soprattutto siamo in una situazione nella quale in qualsiasi altro paese democratico e normale un simile ministro sarebbe stato perso a calci nel sedere senza nessuna remora. Ma siamo in Italia ed allora come degna conclusione di questa vicenda allucinante si deve anche assistere che proprio mentre il boss era finalmente arrestato, il governo propone come vicepresidente del CSM, l'organo superiore della magistratura, proprio un indagato per mafia. Era sfuggito a tutti compresa quella opposizione inesistente che è impegnate in beghe interne e non può perdere tempo con queste banalità.
martedì 17 gennaio 2023
La politica festeggia ma non si sa cosa
In queste ore seguenti la cattura (o la consegna volontaria) del boss Messina Denaro latitante da oltre 30 anni, la politica tutta festeggia. La destra si appropria di meriti che non ha (con i governi di destra la mafia è sconfitta), la sinistra e affini può solo festeggiare senza appropriarsi di un bel niente. Renzi dichiara che la cattura di Messina Denaro è stata la sua ossessione, nessuno lo ha notato durante il suo disastroso governo.
Ma veniamo al dunque. Davvero qualcuno pensa che un boss ricercato da "tutto lo Stato" abbia potuto scorrazzare, non in giro per il mondo, ma in giro per la Sicilia sembra fra Trapani e Palermo indisturbato ? Davvero qualcuno pensa che questa latitanza sa stata possibile senza qualche protezione di alto livello ? Davvero tutti i politici che gridano alla vittoria della Stato senza che lo Stato abbia agevolato questa latitanza ? E che dire dell'immagine di un boss che viene arrestato e portato via senza la minima resistenza e addirittura senza manette. Questa immagine fa il paio con quella della cattura di Reiina quando non si procedette alla perquisizione del suo covo magari per paura di trovare quello che forse non si troverà mai: le prove della connivenza fra una parte dello Stato e la mafia. E così oggi assistiamo alla cattura di uno dei boss più efferati della mafia che viene portato via come un semplice ladro di polli o come un qualsiasi delinquentello da strapazzo beccato a borseggiare qualche pensionato in fila per pagare il ticket. Qui non si tratta di complottismo ma di realtà, una realtà dimostrata dai fatti. Quello Stato che in pochi anni è riuscito a debellare le Brigate Rosse senza ricorrere a leggi speciali, non riesce da decenni a debellare un'organizzazione malavitosa come la mafia, perché ?
E la politica non finisce di prendere per i fondelli il paese intero nemmeno in questo frangente. La destra al governo esulta quando poi nei suoi provvedimenti agevola la mafia e la camorra con l'innalzamento al tetto del contante e con la volontà dichiarata di abolire le intercettazioni, quelle intercettazioni che "avrebbero" portato alla cattura di Denaro. Berlusconi gioisce, lui che ha fondato un partito con il suo amico Dell'Utri, condannato come fiancheggiatore della mafia. Rita Dalla Chiesa gioisce ricordando il padre, ucciso dalla mafia, tralasciando il fatto che milita in un partito fondato proprio dalla mafia. Insomma lo spettacolo è vergognoso e l'unica immagine da ricordare sono gli applausi di alcuni cittadini alle forze dell'ordine, anche loro vittime di uno Stato colluso da sempre.
lunedì 16 gennaio 2023
E il governo Meloni si prende i meriti della cattura del boss Messina Denaro latitante da 30 anni
giovedì 12 gennaio 2023
In democrazia chi vince le elezioni HA diritto a GOVERNARE ma non a PRENDERE PER IL CULO i cittadini