venerdì 13 novembre 2020

Ma allora la "dittatura" funziona ..

 



In settimane e mesi, ad ogni provvedimento restrittivo del governo, si è sentito parlare, a sproposito, di dittatura, di limitazione della libertà e amenità del genere. Purtroppo il concetto di libertà assume in questo contesto un significato che con la libertà non ha niente a che vedere. La libertà infatti viene intesa come libertà personale e "diritto" di fare qualunque cosa senza alcuna restrizione. Dimenticando un concetto molto semplice: la propria libertà finisce quando va a invadere la libertà altrui. Nella situazione attuale è libertà andare in giro senza mascherina mettendo in pericolo la salute altrui ? E' libertà pretendere di poter andare a ballare quando in quella occasione la probabilità di essere contagiati da un soggetto positivo e asintomatico è elevata con il rischio di finire in terapia intensiva ? Insomma in una società civile il concetto di libertà dovrebbe essere intesa come libertà della comunità piuttosto che individuale. Quello che sfugge a molti è che per combattere questa epidemia abbiamo un solo strumento fino a quando non sarà disponibile un vaccino o almeno una terapia mirata ed efficace: evitare il contatto con il prossimo. Purtroppo non ci sono altre soluzioni. Dopo i mesi terribili di marzo, aprile e maggio la situazione dei contagi è andata via via migliorando fino a quando non è arrivato il mese di agosto e gli italiani se ne sono andati in vacanza pensando che tutto fosse finito. Ai primi di settembre i contagi hanno ripreso ad aumentare fino a quando si è arrivati alla riapertura di scuole e attività lavorative. Da Ottobre in poi l'ascesa è stata continua e preoccupante grazie anche alla scelleratezza dei comportamenti agevolati da qualche politico fuori di testa (tutto il centro destra più o meno). Finalmente il governo è dovuto correre ai ripari imponendo alcune restrizioni una su tutte la chiusura dei locali bar e ristoranti alle 18, didattica a distanza ove possibile. Subito non sono mancate le accuse rivolte a Conte ed i suoi ministri: attentato alla Costituzione, limitazione delle libertà personali insostenibile, dittatura sanitaria. Ma ecco puntualmente che, dopo i canonici 14 giorni più o meno da quelle restrizioni, i risultati si intravedono: le curve che mostrano l'incremento dei casi positivi e dei ricoveri in ospedale dopo giorni di crescita esponenziale, mostrano un rallentamento della crescita. Intendiamoci niente di straordinario ma almeno un rallentamento del diffondersi dell'epidemia. Volenti o nolenti questa è la strada da seguire e purtroppo ci vogliono imposizioni restrittive stabilite per legge al fine di costringere i cittadini a tenere comportamenti che dovrebbero essere naturali in una situazione del genere. E' triste ma il senso civico e di rispetto per la comunità in generale è molto carente in questo paese e l'epidemia in atto lo ha ampiamente mostrato. Così come ha mostrato le carenze strutturali e organizzative di sanità, scuola e trasporti ormai inadeguate in condizioni normali ma al limite del collasso nel gestire un'emergenza come quella causata dal Covid-19. Ne usciremo migliori si diceva a marzo e aprile per farci coraggio, l'estate e quello che è accaduto subito dopo ha mostrato che, oltre a non esserne usciti come prevedibili, certamente non siamo assolutamente migliori di prima anzi piuttosto siamo peggiorati. L'esperienza della prima ondata avrebbe dovuto almeno garantire comportamenti più responsabili da parte dei cittadini e delle istituzioni invece ci siamo ritrovati con gli stessi problemi, gli stessi errori, la stessa difesa di una libertà fittizia e virtuale.



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