mercoledì 28 aprile 2021

Se fossi un salviniano .... ora sarei un coglione

 


L'altra notte ho sognato di essere un fan di Salvini, un perfetto leghista che per tre anni si è fatto prendere per i fondelli dal leader dei nuovi fascisti vestiti di verde. Si perché dopo tre anni dalle elezioni del 2018, le tante giravolte del Matteo milanese non potevano che avere questo inaspettato effetto: far sentire i suoi sostenitori dei perfetti coglioni.

Tutto è iniziato con le elezioni politiche del marzo 2018. La Lega ottiene il 17% e si piazza al terzo posto dopo il M5S ed il Pd. Un risultato insperato solo qualche anno prima che diventa un vero e proprio successo quando Matteo Salvini riesce a formare un governo insieme al Movimento 5 Stelle. Tutti noi leghisti ci sentiamo al settimo cielo con Salvini vice presidente del consiglio che addirittura ottiene il ministero dell'interno. Ma arrivano le prime delusioni.

Salvini canna la prima promessa: la cancellazione delle accise sui carburanti al primo consiglio dei ministri. Sarà stata la lunga trattativa per la formazione del governo, ma il provvedimento che ha portato molti voti alla Lega non è all'ordine del giorno di quella prima riunione di governo né delle successive. Le accise rimangono tutte.

Il fallimento della seconda promessa è abilmente mascherato dal ministro dell'interno. Gli sbarchi di immigrati non sono bloccati. Si il ministro tiene le navi delle Ong che effettuano salvataggi per una settimana o due in mare, ma poi concede gli sbarchi o per sua volontà o costretto dalla magistratura. Il fallimento è totale se si pensa che, oltre agli sbarchi dovuti alle Ong, arrivano immigrati anche su imbarcazioni autonome che sfuggono a qualsiasi controllo fino a che i poveri disperati non toccano terra.

Nonostante questi insuccessi alle elezioni europee del 2019 sull'onda della propaganda del ministro Salvini, la Lega ottiene addirittura il 37% raddoppiando i voti delle elezioni politiche sottraendoli proprio all'alleato di governo, il Movimento 5 Stelle.

Il successo fa sbroccare definitivamente Matteo Salvini che, dopo una sbornia di mojito sotto il sole d'agosto della costa adriatica, butta all'aria il governo nonostante la fiducia appena votata in parlamento. Molti di noi leghisti siamo entusiasti in quanto Salvini promette elezioni nell'arco di una settimana, addirittura nella settimana di ferragosto, e già sognamo un governo tutto verde con la camerata Meloni. Ma il buon Matteo si è dimenticato della Costituzione e della natura parlamentare della nostra democrazia. Non solo la Lega va fuori dal governo, ma si forma un nuovo esecutivo di colore opposto con M5S, Pd e Leu. Dopo questo terzo flop la fiducia inizia a crollare e con essa anche i sondaggi che vedono la Lega su una china discendente continua.

Arriva la pandemia e Matteo Salvini soffre del virus del voltagabbana. Inizia con invocare la chiusura del paese prima che i virus arrivi in Italia, poi il Covid-19 fa la sua comparsa ed il governo corre tardivamente ai ripari chiudendo le zone dove si è sviluppato il contagio. Ecco allora Salvini cambiare rotta e invocare la riapertura perché l'Italia è un paese meraviglioso e dobbiamo incentivare gli stranieri a visitare il nostro paese. Poi in parte si arrende alle chiusure ma passato il mese terribile di marzo inizia a viaggiare in lungo e in largo per il paese mostrandosi il più delle volte senza mascherina e senza alcun distanziamento nelle sue performances elettorali.

L'estate e l'autunno trascorre con il leader leghista che se il governo dice rosso, lui dice nero, se poi il governo dice nero lui dice rosso, insomma la linea di condotta è quella di contraddire ogni provvedimento del governo anche se questi provvedimenti vanno incontro alle sue richieste di qualche giorno prima. Lo sconcerto fra noi sostenitori leghisti aumenta in maniera inversamente proporzionale alla decrescita del consenso della Lega. Nel frattempo Salvini non perde occasione per sparare a zero sul ministro della salute Speranza.

Poi sbrocca Renzi, cade il governo, arriva Draghi e Salvini .... ne combina un'altra: entra nel governo questa volta però non solo con il M5S ma bensì anche con il PD, LEU, IV (i nemici di sempre) e insieme anche a Forza Italia. Noi ancora irriducibili leghisti non ci raccapezziamo più e l'unico motivo che ancora non ci fa perdere del tutto la ragione è il fatto che Salvini potrà mettere le mani sui 220miliardi del Recovery Plan. 

Poi arriviamo ai giorni attuali nei quali succede di tutto. Il governo emana un decreto che conferma il coprifuoco dalle 22 che provoca la mozione di sfiducia verso il ministro Speranza da parte di Fratelli d'Italia. Salvini diventa una scheggia impazzita: i suoi ministri nel consiglio dei ministri approvano il decreto del coprifuoco, Salvini e la Lega si astengono nella votazione in parlamento, quindi Salvini promuove una raccolta firme per spostare il coprifuoco alle 23, a conclusione di queste giravolte da ricovero Salvini vota la fiducia a Speranza, proprio l'oggetto delle sue accuse che vanno avanti da mesi. A questo punto anche noi suoi sostenitori siamo sull'orlo di una crisi di nervi che ci fa sentire dei veri e propri coglioni che seguono un leader che nella migliore delle ipotesi cambia idea ogni 12 ore.

Poi finalmente il sogno termina, mi sveglio e, per quanto fosse stato tutto molto reale, mi rendo conto di non essere un salviniano e quindi la sindrome del coglione svanisce insieme al sogno.

 

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