martedì 6 aprile 2021

Il virus è daltonico


Dopo un anno di pandemia siamo al palo delle solite polemiche: aprire tutto se il governo chiude, chiudere se il governo apre. Ma il virus se ne infischia di aperture, chiusure, zone bianche, gialle, arancioni più o meno scure e zone rosse. Il virus circola grazie ai contatti sociali dovuti in alcuni casi forzatamente in altri per l'imbecillità delle persone che vogliono a tutti i costi una vita normale che per il momento è ancora lontana. Dal canto loro i governi si sono mostrati incapaci di gestire una situazione grave come la pandemia da Covid-19. Una volta arginata bene o male la prima ondata era necessario da una parte cambiare i nostri comportamenti dall'altra organizzare un monitoraggio continuo ed un'organizzazione adeguata per mantenere il famoso distanziamento sociale. Ma era possibile in pochi mesi organizzare una società che fino a quel momento è stata disorganizzata ? Era possibile intervenire sul trasporto pubblico, sulla sanità, sulle varie attività socio-economiche-culturali in modo da affrontare l'emergenza quando per decenni la solo organizzazione era arrangiatevi ed il solo supporto economico erano i tagli lineare ? Certamente era un'impresa ardua se non impossibile e così siamo caduti e stiamo cadendo sotto i colpi della seconda ondata. L'unica speranza erano i vaccini ma anche in questo campo la disorganizzazione ha prevalso. Nonostante il miracolo della scoperta di un vaccino, anzi di molti vaccini (altro elemento che contribuisce al caos in nome del profitto) la disorganizzazione, l'approssimazione, l'incapacità e l'egoismo la fanno da padrona. L'Europa per il momento ha fallito incapace anche solo di stipulare contratti a prova di bomba per le forniture necessarie a garantire una vaccinazione di massa. In Italia, oltre al fallimento causato dall'europa, si registra anche il solito atteggiamento poco solidale e così dopo un piano che prevedeva la vaccinazione del personale sanitario e successivamente le categorie più fragili, sono spuntati i soliti favoritismi (personale universitario, magistrati, avvocati) favoriti da una gestione clientelare delle regioni.  Regioni incapaci anche di esaurire le scorte fornite settimanalmente (oggi siamo ad un utilizzo delle dosi del 80% della disponibilità). E così dopo la seconda Pasqua trascorsa agli arresti domiciliari eccoci di nuovo a chiedere di aprire tutto anche quelle attività sinceramente pericolose come i mercati. Naturalmente la strategia del governo è quella di chiudere o aprire senza minimamente tentare un'apertura controllata dove sarebbe possibile (sebbene difficile anche a causa degli imbecilli onnipresenti). Ed allora perché tenere aperte le chiese dove non c'è alcun controllo e tenere chiusi teatri e cinema dove gli ingressi potrebbero essere programmati ? Perché proibire di andare da una regione all'altra se vado semplicemente in una mia abitazione ? Perché permettere l'attività fisica all'aperto entro poche centinaia di metri da casa e non magari a qualche chilometro ? Perché poi consentire di andare all'estero e non andare in un albergo in un'altra città italiana ? Insomma tante incongruenze che ad un anno dall'inizio della pandemia si sarebbero potuto evitare solamente se ci fosse stata una maggiore organizzazione, ma quando la disorganizzazione è endemica non si può farla sparire con un colpo di bacchetta magica. Ed il virus nel frattempo se ne frega e continua il suo lavoro.

 

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