domenica 25 aprile 2021

25 Aprile: presto servirà una replica

 


Questo sarà il secondo nel quale si celebrerà la festa della liberazione da "reclusi" a causa del virus, dell'incapacità della politica di affrontare in maniera adeguata la pandemia e dalla scelleratezza di una parte della popolazione che continua a comportarsi come se l'epidemia fosse terminata ad ogni ritorno al colore giallo. Ormai però da qualche anno la festa della liberazione assume un sapore diverso a causa dei continui rigurgiti fascisti provocati da un ritorno al governo della peggiore destra che la storia della Repubblica Italiana ricordi. Una destra che tenta continuamente, ed in particolare in questa giornata estremamente importante per la nascita della democrazia nel nostro paese, un revisionismo storico che metterebbe sullo stesso piano i crimini del fascismo con le inevitabili recrudescenze della resistenza per liberare il paese dalla dittatura. Un revisionismo che arriva ormai perfino dentro le istituzioni come è avvenuto nella Regione Marche dove il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale invia agli studenti una lettera nella quale appunto non si cita mai la parola "fascismo" e si mette sullo stesso piano chi lottò per far tornare la libertà nel paese e chi per impedirlo si schierò con i nazisti ( https://www.cronachemaceratesi.it/2021/04/23/filisetti-di-nuovo-nel-mirino-sconcertati-dalle-parole-per-il-25-aprile/1519904/ ). In molti si sono scandalizzati ma è solo il risultato dello scellerato voto del settembre scorso che ha portato Fratelli d'Italia, i fascisti di questo millennio, alla guida della regione. Ed è solo il preludio di quello che potrebbe accadere nel paese se, come dicono i sondaggi per quello che possono valere, alle prossime elezioni politiche vincesse il centro destra guidato da un fascista nascosto sotto mentite spoglie, Matteo Salvini, e da un'altra fascista più palese e meno subdola del cazzaro verde, l'erede del pensiero mussoliniano Giorgia Meloni. Questo processo di revisionismo è in atto ormai dall'inizio degli anni 90 quando il pregiudicato Silvio Berlusconi riportò al governo Fini e la sua banda fascista. Da quel momento in poi ogni anno polemiche su questa festa importantissima per la storia del nostro paese (sarebbe il caso di ricordare se oggi i vari Salvini, Meloni e compagnia possono parlare indisturbati è anche grazie a quel famoso 25 aprile), polemiche rimaste confinate al botta e risposta fra i vari schieramenti ma che oggi sono entrate anche nei palazzi del governo e portati addirittura all'attenzione della scuola. Se piove di quel che tuona presto sarà necessaria una nuova lotta per liberare ancora una volta il paese da questa marmaglia da rispedire nelle fogne, una lotta che dovrà liberare il paese sia da una destra ancora legata al fascismo ed ai suoi crimini, ma che dovrà estendersi anche ad un'altra categoria molto pericolosa che mina la società civile: quella dei negazionisti. In questa pandemia abbiamo imparato a conoscere quanto sia pericolosa questa frangia di sostenitori di bufale e falsità spesso inventate ad arte ma che prendono vigore e trovano terreno fertile nell'ignoranza più buia e nera. 

BUON 25 APRILE 2021

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