mercoledì 22 novembre 2023

Ma di che vogliamo parlare in questo paese di m...a


 Sono trascorsi pochi giorni dall'ennesima uccisione di una donna da parte di un suo compagno/fidanzato/ex qualunque sia, ma dopo le esternazioni indignate la politica torna nei ranghi e se ne frega altamente di queste "quisquiglie" sociali. Si dibatte a spada tratta sul "patriarcato" e la stessa presidente del consiglio twitta foto delle donne della sua famiglia, si fa il processo ad una giornalista rea di aver semplicemente fatto una domanda, si inscenano polemiche senza rispetto per le famiglie che hanno perso una loro figlia o che hanno visto un loro figlio sopprimere una vita umana. In una settimana si porta in parlamento un provvedimento (a dimostrazione che quando cercano di indottrinarci sulla necessità delle riforme per una maggiore governabilità non si tratta altro che delle ennesime prese per i fondelli) che segue il canovaccio destrorso di questo governo: inasprimento delle pene e niente di più. Poi quando se ne discute nelle sedi istituzionali, il Senato in questo caso, i banchi vuoti rappresentano la maggioranza assoluta. Si parla al vento, al vuoto, al niente .. in attesa della prossima donna che soccomberà sotto i colpi dell'ennesimo maschio "ferito" nell'onore e nella sua mascolinità. Questo paese va avanti semplicemente grazie ad una maggioranza di cittadini, che è minoranza quando si tratta di andare a votare, che si rimbocca le maniche, si tappale orecchie alle esternazioni della politica e agisce, lavora, si impegna ... ma poi chi governa non rappresenta questa parte del paese. 

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