mercoledì 15 novembre 2023

Il fascioleghista Salvini la spunta, Landini ed il sindacato si arrendono alla deriva autoritaria del governo


Giornata da segnare sul calendario questa del 15 novembre 2023: il regime autoritario del governo fascio-leghista di Giorgia Meloni costringe il sindacato a rivedere la giornata di sciopero generale del prossimo 17 novembre con la precettazione. Orario ridotto da 9 a 4 ore. Il sindacato lascia via libera ai nuovi fascisti che per la prima volta nella storia della Repubblica intervengono su uno sciopero generale prima facendo intervenire il Garante di nomina governativo quindi tutt'altro che un organo terzo, poi viste le resistenze del sindacato con la precettazione del ministro più inutile, più inadeguato, più razzista e fascista dell'intero governo: Matteo Salvini. E' la conferma, se mai ve ne fosse ancora bisogna, che questo governo combatte i lavoratori, le fasce più deboli del paese a favore di evasori e malfattori. Ad un governo incapace di mantenere tutte le promesse fatte in campagna elettorale non rimaneva che prendersela con i lavoratori tartassati da bassi stipendi, da inflazione, dal rialzo dei mutui più di quanto abbia già fatto con la manovra finanziaria. Purtroppo Landini e Bombardieri hanno alzato bandiera bianca e con la scusa di rispettare le regole cedono al diktat autoritario e fascista di Matteo Salvini. Se anche i lavoratori e i sindacati alzano bandiera bianca le speranze di uscire indenni da questa legislatura si riducono notevolmente, se poi Meloni ed i suoi camerati riusciranno a portare a termine la riforma Costituzionale e l'Autonomia differenziata l'Italia entrerà in un altro tunnel simile a quello che aveva abbandonato dopo la seconda guerra mondiale. 

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