mercoledì 8 novembre 2023

Dal "blocco navale" alla deportazione in Albania

 


La politica rispetto al problema immigrazione del governo Meloni rasenta il ridicolo ed il comico se non si trattasse poi della gestione di esseri umani che solitamente sono dei disperati in fuga da condizioni economiche, ambientali e politiche disumane. La destra ha vinto le elezioni su varie promesse inattuabili, una di queste era il blocco dell'immigrazione grazie ad un fantomatico blocco navale. Una soluzione inattuabile a meno di non dichiarare guerra a tutti i paesi africani che si affacciano sul mediterraneo.

Purtroppo per la destra il governo Meloni dopo anni di propaganda incentrata sul blocco navale per bloccare l'immigrazione, si è trovato ad affrontare l'incremento del fenomeno migratorio che è ripreso amplificato dalla fine della pandemia. Meloni ed i suoi non avevano e non hanno (come del resto tutti i governi precedenti) una politica seria per gestire l'immigrazione e quindi, non potendo attuare il folle progetto del blocco navale, si sono trovati con un numero di immigrati raddoppiato rispetto al 2022. LA presidente del consiglio in questi mesi ha fatto la trottola fra Tunisia, Libia, Europa ha cercare una via d'uscita per arginare il fenomeno senza trovare sponda in nessun interlocutore. Dopo un decreto inutile per bloccare le Ong, alle quali poi la guardia costiera ha dovuto chiedere aiuto, di fatto la situazione è andata in stallo fino a questi giorni. Giorgia Meloni, lei e solo lei non il governo e non la maggioranza, ha stretto un accordo con l'Albania per la realizzazione di un campo di concentramento in quel paese. Dopo il tentativo fallito di realizzare questi campi nelle varie regioni italiane, è ricorsa all'estero. Una soluzione fantasiosa ma che ancora una volta dimostra la totale inadeguatezza di un governo guidato da una sola persona che fa il bello ed il cattivo tempo con spirito autoritario. A conferma di questa affermazione la decisione di Giorgia Meloni a non portare in Parlamento questo fantomatico accordo anche per una semplice discussione e informazione.

Oltre all'idea balsana che certifica comunque il fallimento totale del governo rispetto alle sue fantomatiche promesse, analizziamo quello che accadrà di qui a quando sarà realizzato il campo di concentramento per ora inesistente. Il migrante che arriva in Italia sarà deportato da una nave militare italiana in Albania nel fantomatico campo. Un'aera in territorio straniero però sotto la giurisdizione italiana. Se il migrante fa domanda per asilo politico un giudice dovrà decidere sulla domanda e quindi o si sposta lui, il giudice in Albania, o il migrante è prelevato e scortato in Italia per poi essere riportato nel campo albanese. Insomma un traffico senza precedenti a carico naturalmente del contribuente italiano che con le proprie tasse contribuirò al mantenimento non solo del campo ma anche della traffico di spostamenti fra Italia e Albania. Insomma a parte tutti gli aspetti legati a normative italiane, europee ed alla nostra Costituzione un papocchio senza precedenti che il governo o meglio Giorgia Meloni porterà avanti senza un minimo coinvolgimento del Parlamento, un aspetto che si inquadra perfettamente nella riforma costituzionale e antidemocratica nonché autoritaria che la destra tenta di portare a termine.

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