domenica 26 novembre 2023

La ministra Roccella conferma la natura del governo: un governo fascista che se ne frega dei diritti dei cittadini senza distinzione di genere


Dopo un anno le prove concrete, che questo governo sia il peggior governo dell'era repubblicana che si ispira ai dettami del fascismo, sono ormai davanti agli occhi di tutti. Se i ministri maschi passano da una figuraccia all'altra, le ministre donne non sono da meno. I maschi si sono distinti per contrastare la sostituzione etnica, per combattere il caro carburanti esponendo cartelli che hanno ottenuto l'effetto contrario, per proibire il consumo di prodotti già vietati, per bloccare in tutti i modi il diritto di sciopero fino a fermare i treni per poter scendere e utilizzare un auto blu. Le ministre donne dal canto loro tentano di bloccare alcuni diritti delle donne conquistati con anni di lotte senza quartiere, oppure occupano ministeri in palese conflitto di interessi dopo aver dimostrato la propria incapacità a gestire settori strategici come il turismo. Su tutte le ministre poi aleggia LA presidente del consiglio che in quanto donna e in quanto prima donna a capo di un governo in Italia, disconosce il suo genere stabilendo per decreto di farsi chiamare IL presidente come un qualsiasi maschio. Uno sputo in faccia a tutte le donne.

Nemmeno in occasione della giornata contro la violenza sulle donne che arriva dopo l'ennesimo femminicidio, ferma la parte femminile del governo a schierarsi contro le donne. Al cospetto di una manifestazione di centinaia di migliaia di donne e uomini, la ministra Roccella si dissocia dalla manifestazione stessa perché le organizzatrici hanno OSATO citare il massacro delle donne palestinesi perpetrato dallo stato "democratico" di Israele. Addirittura si è scomodata la comunità ebraica romana contro questo schieramento, come se le donne palestinesi in quanto tali fossero "legittime" destinatarie delle violenze israeliane. La Roccella afferma che le donne hanno perso un'occasione, NO cara Roccella l'occasione l'ha persa lei ed il suo governo a non schierarsi a favore delle donne e strizzando l'occhio a quella società maschilista della quale LA presidente Meloni è una delle più autorevoli promoter.

C'è da dire che il governo non è stato l'unico a perdere un'occasione come quella delle manifestazioni di ieri 25 novembre, l'occasione è stata persa da tutta la politica se si esclude la segretaria del PD Ely Schlein, l'unica che si è presentata a fianco delle donne. La strada per combattere il terribile fenomeno del femminicidio è ancora lunga e piena di ostacoli.

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