sabato 13 febbraio 2021

Dalla governo dei migliori all'ammucchiata selvaggia


 (Nella foto manca il Brunetta, non era disponibile uno sgabello per farcelo salire sopra)

Doveva essere il governo dei "migliori", diceva qualcuno senza spiegarne il significato, in realtà è diventata un'ammucchiata selvaggia dove tutti hanno trovato posto. Mattarella ha avuto i suoi tecnici messi da Draghi alla guida di ministeri strategici, gli altri partiti, con l'esclusione di FdI, hanno avuto le loro bravi poltroncine spartite in maniere nemmeno tanto equa fra Lega, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Leu. La sostanza è che ancora una volta la politica italiana ha fallito e ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza a gestire situazioni critiche. Era accaduto nel 2011 quando Berlusconi portò il paese sull'orlo del baratro e fu chiamato Monti a togliere le castagne dal fuoco. In quella occasioni però i partiti ebbero il buon gusto di restare fuori dal governo, ma in quel caso i provvedimenti da prendere sarebbero stati impopolari. Oggi la situazione è diversa: nella situazione attuale ci sono circa 230miliardi da investire e quindi tutto vogliono mettere le mani sulla torta e di conseguenza tutti hanno accettato il Presidente del Consiglio banchiere, ma ognuno ha voluto la seggiolina per sedersi intorno al tavolo. Uno spettacolo indegno nel quale ognuno degli attori ha fatto la sua "bella" figura. Eccoli in ordine di indecenza, dal meno al più.
Fratelli d'Italia. Alla fine è l'unico partito che ha mantenuto un minimo di dignità e coerenza, ma si vedrà nel corso di questi due anni quanto sarà ferrea questa coerenza. La Meloni ha già detto che se i provvedimenti saranno di suo gradimento li voterà, tanto per non rimanere fuori e mettere il cappello con tweet del tipo: "Fratelli d'Italia ha contribuito alla ripartenza del paese".
Forza Italia. Alla luce del nuovo governo non si può che ritenere Berlusconi uno stratega politico di ottimo livello. Appena si è paventato l'incarico a Draghi lui si è reso subito disponibile, ha abbandonato Meloni e Salvini sistemando sulle poltrone nientepopodimenoché Brunetta, Gelmini e Carfagna. Brunetta quello dei tornelli e della decurtazione dello stipendio in caso di malattia, Gelmini quella del tunnel fra Ginevra ed il Gran Sasso per far transitare i neutrini. Per uno che aveva fatto votare al parlamento la parentela fra Ruby e Mubarak non c'è che dire un bel colpo da maestro.
Leu. Spiace dirlo ma dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi "Noi siamo alternativi a Salvini" od il solito slogan diventato ormai inflazionato "Mai con Salvini", eccoli che anche loro conservano la poltrona di Speranza al ministero della salute. Intendiamoci, Speranza è uno dei ministri più seri del precedente governo ed è un fatto positivo che sia rimasto, ma per un partito di sinistra andare a governare con la peggior destra europea non è che si possa portare come un elemento di vanto.
Partito Democratico. Che dire di questo partito senza anima, senza un progetto, senza una linea politica (non è l'unico a dire il vero), un partito che benché erede del più grande partito della sinistra europea, ha ormai perso il contatto con la realtà del paese e con le classi storiche del suo elettorato. Ormai più indirizzato a conservare i propri posti di potere che ha pensare realmente alle necessità dei cittadini. Un partito amorfo degnamente impersonato dall'attuale segretario.

E veniamo al podio dell'indecenza.

Lega. Salvini è stato il protagonista del più impressionante e veloce trasformismo di questi ultimi tempi (forse paragonabile solo a quello del M5S) con l'obiettivo di occupare di nuovo qualche poltrona. E' sparito il tema dell'immigrazione dai suoi tweet farneticanti nonostante qualche sbarco consistente di questi giorni. E' sparita la famigerata Flat Tax bandiera irrinunciabile di questi ultimi anni ed è sparita solo perché Draghi ha detto di non voler aumentare le tasse (anche se poi Draghi ha anche detto che le tasse vanno modulate in base al reddito .. quello che Salvini non voleva fare). E' sparita l'autonomia ed è sparita soprattutto l'avversità all'euro e all'Europa, insomma il Salvini ha smesso le felpe ed  diventato una specie di agnellino. E naturalmente ha avuto le sue tre poltroncine. Ora bisognerà vedere quanto durerà la conversione sulla via di Damasco.
Movimento 5 Stelle. Questo è il movimento che dopo essere stato protagonista nelle piazze, nel 2013 arriva in parlamento e promette di aprirlo come una scatola di tonno, poi nel 2018 arriva a governo e rimane imprigionato nella sua scatoletta. In tre anni parteciperanno al terzo governo e, dopo aver governato con Lega e Pd, ora si affiancano perfino a Berlusconi. Insomma peggio della Democrazia Cristiana. Hanno dimostrato ampiamente che una cosa è occupare le piazze a grido di "Vaffa" (un manifesto politico a dir poco squallido e privo di contenuti), un'altra cosa è governare. E qui per governare servono idee, progetti, e persone per attuarli ma il Movimento, che ha rappresentato per molti una speranza di cambiare la politica, non aveva né idee chiare (sono cambiate tutte in corso d'opera), né progetti attuabili e né tantomeno persone. Il reclutamento fatto con qualche voto sulla presunta piattaforma democratica denominata Rousseau è stata un fallimento totale, mandando in parlamento ed anche al governo personaggi incompetenti e inadeguati (Toninelli uno su tutti). Certo nella mass qualche personaggio competente è saltato fuori (tipo Sileri) ma la maggioranza è stata una delusione completa. Sono stati capaci solo di riempirsi la bocca con la loro democrazia diretta consegnata e gestita però da una società privata, la Casaleggio Associati, che si sta tenendo in piedi con i soldi pubblici, roba che se lo avesse fatto un altro partito sarebbe scoppiata una mezza rivoluzione.
Italia Viva. Il primo posto nella graduatoria dell'indecenza non può spettare a Italia Viva ed il suo leader, Matteo Renzi. Da molti considerato uno stratega politico di grandi qualità, in realtà il personaggio più inaffidabile e cinico comparso sulla scena politica. La sua specialità è quella di colpire alle spalle i propri compagni di partito o alleati, Enrico Letta e Giuseppe Conte le due vittime sacrificali, ma attenzione non c'è due senza tre ... ed al posto di Draghi mi guarderei bene le spalle. Inaffidabile e spregiudicato non si è fermato non solo davanti alle difficoltà economiche, ma nemmeno a quelle sanitarie con centinaia di morti al giorno e con una campagna vaccinale che arranca, lui ha portato ha compimento il suo progetto: far fuori Conte in nome dei programmi e di un governo inadeguato. Ha bloccato il paese per un mese e mezzo ed alla fine che cosa ha ottenuto: un governo che presenta 8 ministri del governo precedente a dimostrazione del fatto che l'unico obiettivo era Conte, ed un governo nel quale perfino Berlusconi ha ripreso vita. Sicuramente ha una discreta dose di intelligenza politica (ma nel panorama attuale con M5S, PD e Lega non è difficile primeggiare) peccato che la usi solo per i propri interessi e per far fuori di volta in volta coloro che aveva come amici: Berlusconi, Letta e Conte in rapida successione. Avanti il prossimo.

Di fronte a questo panorama c'è una sola via d'uscita e una sola speranza: che il virus sia sconfitto con i vaccini, che i miliardi dell'europa siano in qualche modo utilizzati e poi che il popolo italiano alle prossime elezioni mandi a casa tutta la compagnia nessuno escluso ... altrimenti sarà l'ennesimo fallimento e questa volta senza via d'uscita.






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